lunedì 25 luglio 2011

LA MORTE DI GIORGIO DE RIENZO

Sabato scorso è morto a Torino Giorgio De Rienzo, storico della letteratura, linguista, collaboratore del Corriere della Sera. Il quotidiano milanese, in un lungo articolo intitolato “Addio a Giorgio De Rienzo, la passione per l’italiano”, ricorda il suo amore per la letteratura e i suoi importanti studi su Dante, Manzoni, Gozzano, Collodi e tanti altri autori, soprattutto dell’Ottocento.
L’altra passione di De Rienzo era la scuola, a cui dedicava spesso i suoi articoli sul Corriere. Nel 2008, alla vigilia delle elezioni politiche, firmò, insieme ad altri quindici intellettuali e editorialisti, l’appello dai noi promosso e rivolto ai partiti e ai candidati per “Un partito trasversale del merito e della responsabilità nella scuola”. Recentemente ci aveva comunicato la sua convinta adesione all’iniziativa per un corretto svolgimento degli Esami di Stato e negli stessi giorni aveva scritto sul Corriere un bell’articolo intitolato “Appuntamento con la Maturità meglio la Paura delle Scorciatoie” in cui invitava gli studenti ad affrontare una prova importante magari con po’ di comprensibile timore, ma senza mortificarla con i trucchi e le scorciatoie che da più parti gli venivano suggerite o offerte.

martedì 19 luglio 2011

IL NUOVO LICEO ARTISTICO

Lo scorso 16 maggio si è tenuto a Firenze un seminario sul Liceo Artistico, promosso dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo. Nell’intervento introduttivo, ora pubblicato sul sito della Fondazione, Andrea Ragazzini dà un giudizio positivo sull’identità del nuovo Liceo, nato dalla fusione con l’Istituto d’arte e in cui viene meno la separazione tra “arti maggiori” e “arti applicate”, che caratterizzava l’istruzione artistica tradizionale. Ma sottolinea anche che, con la scomparsa dell’Istituto d’arte come percorso di formazione tecnico-professionale, sempre più mancheranno delle figure di tecnici esperti nei diversi settori della produzione o della conservazione e restauro di manufatti artistici: sarti, mosaicisti, ceramisti ecc. Così come mancherà, per tantissimi ragazzi, la possibilità di valorizzare il proprio talento in una scuola fortemente centrata sui laboratori, diversa dal Liceo, ma altrettanto importante e formativa. Leggi.
(GdF)

giovedì 14 luglio 2011

I COPIONI E LA MERITOCRAZIA

Sul settimanale "Tempi" Giorgio Israel riferisce, da fonte giudicata attendibile, quello che ha combinato un insegnante durante le prove di maturità in un liceo, con l'evidente connivenza di altri commissari, sottolinea l'ipocrisia di chi afferma l'impossibilità di opporsi all'uso fraudolento della tecnologia e conclude che questo spettacolo di italiana furbizia ha poco a che fare con la meritocrazia, di cui molto si parla, ma senza una reale volontà di affermarla concretamente, che si parli di studenti o di insegnanti. Leggi.

venerdì 8 luglio 2011

AIUTINI E NON. CRONACHE DAGLI ESAMI DI STATO

Un episodio di cui non sono testimone diretto, che non si è svolto nella mia scuola, ma della cui realtà sono assolutamente certo data la persona che me lo ha riferito.
La terza prova comprende tre quesiti di matematica. Una candidata ne svolge, come meglio può, due e lascia l'aula in anticipo non essendo in grado di affrontare il terzo.
Commento del presidente ai membri interni che sorvegliavano attentamente perché nessuno copiasse (espresso ad alta voce e davanti agli altri alunni): "Non dovrei dirlo, ma mancavano ancora venti minuti, le conveniva restare e vedere se riusciva a copiare qualcosa".
Be', direi che effettivamente non doveva dirlo. CB

Complimenti per i vostri risultati e il vostro impegno. Ho appena finito di fare il Presidente presso un Alberghiero collegato con un serale professionale di gestione aziendale: i ragazzi (e gli adulti!) mi hanno colpito positivamente. Anche nell'onestà. Purtroppo spesso nei licei si mira al risultato (bersaglio grosso o scappatoia facile) e questo provoca quei comportamenti disonesti contro cui vi battete. In commissione mi ha colpito la professionalità e la dedizione dei precari (ce ne erano 4 su due sotto-commissioni): gente che aveva lavorato anche nel privato, barbaramente licenziata ogni due o tre mesi, ma che faceva il lavoro di insegnante come e meglio degli altri (tenete presente che chi parla è entrato con l'Ordinario 26 anni fa e precario non è mai stato). Questo per parlare con persone serie (Voi) e alludere ad altre meno serie. PB

Stiamo vivendo proprio ora la situazione specifica: copiatura durante la seconda prova (matematica) seguita da espulsione di uno studente, ispezione e tutto ancora in corso. LN, presidente di commissione.

Purtroppo sono co-protagonista dell'ultimo fatto rimbalzato sulla cronaca italiana. Presiedo la commissione degli Esami di Stato al Liceo classico in cui, durante lo scritto di latino, la professoressa-commissaria di latino e greco fu sorpresa a inviare, via sms, al figlio, che era candidato in un altro liceo (dove il preside è suo papà), la traduzione della versione assegnata dal ministero ai candidati. Professoressa che fu subito rimossa, su mia richiesta, anche se con qualche iniziale resistenza tra gli stessi " ispettori" preposti alla " vigilanza ". (Leggi la notizia su "Repubblica"). LM

Sto finendo (domani è l'ultimo giorno) gli esami come commissario esterno di matematica in un liceo scientifico della provincia di Roma. Il mio unico pensiero è "MAI PIÙ ". Non voglio mai più fare gli esami in cui non basta più avere cento occhi sui ragazzi, ora è d'obbligo tenere d'occhio i membri interni che, non so spiegarmi perché, come compito sulla Terra hanno quello di insegnare ai giovani la scorrettezza, la disonestà, l'imbroglio e chi più ne ha più ne metta.
All' apertura del plico contenente il testo della seconda prova la prof in esame si è offerta di fare le fotocopie e ne ha fatta sicuramente qualcuna in più per darla al complice di turno che ha risolto, anche con l'aiuto di internet, il compito, tant'è che le soluzioni erano tutte vergognosamente uguali, addirittura contenevano le stesse parole. Al mio disappunto e relativa correzione con voto non di eccellenza (notare che il voto che ho messo per simili situazioni non è mai stato insufficiente) la signora in questione mi diceva "Ma puoi provare che questo compito è copiato?", "Attenzione che poi partono i ricorsi", "La ragazza ritiene di aver svolto il compito correttamente e si aspetta 15 al massimo 14, non puoi darle di meno!" Ad ogni orale la squallida figura usciva, dopo la determinazione del voto, a raccontarlo ai suoi protetti e così ha fatto con le prove scritte. Dove è andato a finire il nostro ruolo di educatori? M.

lunedì 4 luglio 2011

BOTTA E RISPOSTA CON "TUTTOSCUOLA" SULLE COPIATURE AL TEMPO DI INTERNET

Sul numero 385 “TuttoscuolaFOCUS” pubblicava la seguente nota intitolata Maturità. Copiare al tempo di internet:

Secondo un’indagine svolta dal sito Studenti.it, in collaborazione con Swg, tra 600 partecipanti, i controlli sulle copiature effettuati in occasione della maturità 2011 - prima e soprattutto seconda prova - sarebbero inefficaci, al limite dell’inutilità: il 32% dei maturandi ha dichiarato di aver copiato tutto (l’1% in più dell’anno scorso), il 10% ha copiato abbastanza (l’8% in meno dell’anno scorso), il 13% ha copiato un po’ (come l’anno scorso) mentre un 16% ci ha provato senza riuscirci (4% più dell'anno scorso).
Solo il 27% ha dichiarato di non aver avuto bisogno di copiare perché era preparato mentre nel 2010 questo dato era stato del 23%.
Altre indagini, e le cronache dei vari media, blog e social networks, confermano il dato, e c’è da chiedersi a questo punto quale valore abbia una prova che si svolge in queste condizioni: o si trova il modo - al di là della buona volontà dei docenti cui ha fatto vanamente appello il ‘Gruppo di Firenze’ - di impedire le copiature, sia quelle tradizionali che quelle da smartphone, oppure si deve entrare in un’ottica diversa, consentendo l’uso di tutte le tecnologie a tutti gli studenti in occasione dell’esame (e anche prima) ma modificando le prove in modo che i docenti possano valutare la capacità degli studenti di trarre dalla rete le risposte ai temi e problemi assegnati.
A quel punto occorrerebbe evitare che gli studenti meno abili nell’uso delle tecnologie si facessero aiutare dai più bravi copiandone il lavoro, ma i più recenti software anti-cheating dovrebbero abbastanza agevolmente consentire di fronteggiare il problema. La vera difficoltà è costituita dalla resistenza di buona parte dei docenti (almeno di quelli attualmente in servizio) ad adottare metodologie di insegnamento/apprendimento basati sulle tecnologie. E dalla ancora insufficiente diffusione di computer, connessioni internet e wi-fi nelle scuole.

A commento di queste affermazioni, abbiamo inviato una lettera al direttore della rivista, che l’ha pubblicata e ha risposto a sua volta nella rubrica “Botta&risposta”. Leggi