prima dell’inizio di questi
esami di Stato avevamo sperato che il Ministro intervenisse per richiamare
tutti – insegnanti e candidati - al rispetto delle regole. Dovrebbe essere,
questo, il primo compito della scuola: contribuire a farvi diventare cittadini
consapevoli e dotati di sensibilità e responsabilità sociale. Continua a leggere.
giovedì 28 giugno 2012
LETTERA DI UN PRESIDE AGLI STUDENTI CHE HANNO COPIATO
Cari studenti,
martedì 26 giugno 2012
lunedì 25 giugno 2012
IL COMUNICATO STAMPA NON PUBBLICATO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO DI PONTREMOLI
Riceviamo dal Dirigente dell’Istituto comprensivo “Tifoni” di
Pontremoli il testo del comunicato stampa da lui inviato ai giornali il 12
giugno e non pubblicato da nessun organo di informazione. Continua a leggere.
UNO STUDENTE SU CINQUE CONOSCE IN ANTICIPO LA TERZA PROVA
Lo sostiene Skuola.net. L'ennesima notizia di reato in ambito scolastico su cui temiamo che né la magistratura né il Ministero, sempre pronto a farlo per le bocciature, indagheranno. La "Gazzetta del Mezzogiorno" dà la notizia col titolo più adeguato. Leggi.
domenica 24 giugno 2012
E SE ANCHE CHI BOCCIA FOSSE DALLA PARTE DEGLI ULTIMI?
"La scuola coinvolge quasi 10 milioni di bambini e ragazzi, le relative famiglie e un milione di lavoratori. Ed è ancora la porta attraverso cui tutti crescono, diversi ed eguali, nell’incontro con l’altro da sé. Continua a leggere.
sabato 23 giugno 2012
RIFLESSIONI SUI BAMBINI BOCCIATI A PONTREMOLI
Si è per il momento conclusa la vicenda dei bambini di prima elementare di
Pontremoli, ai quali la scuola aveva ritenuto opportuno far ripetere l’anno, in
modo da recuperare con calma le basi indispensabili per l’apprendimento. La
decisione è stata confermata, con più dettagliate motivazioni, dal consiglio di
interclasse, dopo le ispezioni e le osservazioni del Ministero. Continua a leggere.
GLI STUDENTI ONESTI ABBANDONATI DAL MINISTRO
Secondo
alcuni sondaggi almeno tre o quattro ragazzi su dieci hanno ammesso di aver
copiato tutto, uno o due abbastanza e due solo un pochino; qualcuno ha aggiunto
che i professori hanno “dato una mano”. Quanto alla minoranza che non copia, di cui il Ministro si è infischiato, Massimo Gramellini nel suo Buongiorno
così si esprime: “Il rimanente 32 % è vivamente pregato di
lasciare il paese per manifesta incompatibilità ambientale”. Anche la “Tecnica
della scuola” sostiene che chi doveva controllare non lo ha fatto.
Il
ministro Profumo aveva il preciso dovere di garantire alla collettività che i
risultati degli esami non sarebbero stati falsati e che quindi i soldi dei
contribuenti non sarebbero stati sperperati in un’esercitazione nazionale di
diseducazione alla legalità. Ha invece snobbato con aria di sufficienza l’idea
di usare la tecnologia per impedirne un uso truffaldino. Alla fine un bocciato
ci sarà di certo: lui.
mercoledì 20 giugno 2012
SILENZIO DEL MINISTRO PROFUMO SULLA CORRETTEZZA DEGLI ESAMI DI STATO
COMUNICATO STAMPA
Sono cominciati gli esami di Stato,
ma il governo non ha sentito il dovere di difenderne la credibilità, che da anni
viene gravemente minata dalle notizie di stampa e dalle testimonianze di molti
esaminatori sulla diffusa tolleranza – e in qualche caso la complicità – verso
chi copia.
Che il problema sia grave lo dimostra il fatto che centinaia di insegnanti e di prèsidi, in questi giorni come un anno fa, hanno chiesto al Ministro di prendere tutti gli opportuni provvedimenti per garantire il regolare svolgimento delle prove. Tra questi anche il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Giorgio Rembado, e il segretario nazionale della Uil Scuola, Massimo Di Menna.
Che il problema sia grave lo dimostra il fatto che centinaia di insegnanti e di prèsidi, in questi giorni come un anno fa, hanno chiesto al Ministro di prendere tutti gli opportuni provvedimenti per garantire il regolare svolgimento delle prove. Tra questi anche il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Giorgio Rembado, e il segretario nazionale della Uil Scuola, Massimo Di Menna.
Da parte del Ministro nessun
accenno, nel suo saluto agli studenti, ai valori della lealtà e della
responsabilità. Nessun richiamo ai loro doveri professionali per le commissioni
esaminatrici. Nessuna disposizione per ostacolare l’uso di internet.
Per il Ministro Profumo va dunque
tutto bene. Invece ancora una volta saranno danneggiati i candidati che studiano
e vengono lasciati soli i tanti docenti e dirigenti che
cercano di educare i futuri cittadini alla
responsabilità e al rispetto della legge; e non con le belle parole, ma con
l’esempio. Spiace che anche il Ministro di un governo che si è più volte richiamato alla serietà, al merito e alla legalità abbia perso un'occasione così importante.
POSTILLA
Solo dopo l'invio del comunicato stampa, siamo venuti a conoscenza di questa dichiarazione del ministro profumo. Questa è la sua cultura della legalità, queste le garanzie che fornisce all’opinione pubblica sulla correttezza degli esami.
16 giugno 2012. Dall’intervista al Ministro Profumo rilasciata al sito “Studenti.it”.
Domanda: “Qualche giorno fa Giorgio Rembado, il presidente dell’Associazione Presidi, ha fatto un appello a Lei, chiedendo al Ministero di acquistare dei “radar” anticellulare, da inserire nelle classi durante gli scritti della maturità. Non pensa che, in questa situazione di scarsità di risorse per la scuola, piuttosto che investire per proibire internet, bisognerebbe investire per promuoverlo, per insegnarlo?
Risposta del Ministro: “Beh, io non ho la cultura dei servizi segreti, ho la cultura in un’altra direzione, per cui non mi sembra una grande idea quella dei radar. Credo che le persone debbano essere convinte che l’esame è un momento importante della propria vita in cui è necessario che ciascuno si confronti con le proprie forze, venga valutata la capacità delle persone e il loro impegno nel loro lavoro”.
sabato 16 giugno 2012
GLI ESODATI DEI PROFESSIONALI
Ho appena terminato di
presiedere gli scrutini dell’ultima classe, una delle 14 prime dell’alberghiero
che dirigo da quest’anno. Scrutini lineari e sereni, che tuttavia non scivolano
addosso a nessun insegnante, soprattutto se hanno dato e fatto di tutto
per non arrivare a certi risultati sconfortanti. Continua a leggere.
venerdì 15 giugno 2012
LA SERIETÀ IN MINORANZA. MEMORIE DI UN COMMISSARIO D’ESAME
A proposito di esami e delle relative forme di malcostume,
pubblichiamo due lettere che un insegnante ha scritto a Marcello Dei dopo aver
letto il suo saggio Ragazzi si copia.
Abbiamo omesso il suo nome e alcuni riferimenti a luoghi e persone. Chi pensa che
questi problemi siano quisquilie avrà di che meditare. Leggi
martedì 12 giugno 2012
5 BAMBINI RIPETERANNO LA PRIMA. E C'È SUBITO CHI CONDANNA SENZA PRIMA INFORMARSI
Alle
elementari si boccia raramente, ma non è proibito dalla normativa (a particolari condizioni). Se un
intero collegio dei docenti ha preso questa decisione, sarebbe bene che tutti
tenessero i toni bassi e si informassero bene: giornali, opinionisti e politici.
C’è invece chi azzarda subito condanne inappellabili, come GiordanoBruno Guerri sul "Giornale" o Francesca
Puglisi, che in quanto responsabile scuola del Pd potrebbe un giorno
diventare ministro dell’istruzione. Una lezione di
giornalismo serio la dà il “Corriere Fiorentino”, con due misurati e informati articoli
di Lisa Baracchi.
lunedì 11 giugno 2012
PIRANI: È PROPRIO IMPOSSIBILE INTERVENIRE PER GARANTIRE LA SERIETÀ DEGLI ESAMI?
Dal suo celebre articolo Professori, tornate al 7 in condotta sono passati più di undici anni. Mario Pirani, però, non ha mai smesso di occuparsi di scuola, senza farsi condizionare da problemi di schieramento; una scuola che deve essere seria e rigorosa, anche per contribuire alla creazione di una società più giusta. Oggi unisce la sua voce a quella di quanti chiedono che venga assicurata la massima correttezza degli esami di Stato. Leggi.
sabato 9 giugno 2012
INTERVISTA SULLA SCUOLA A RTV 38
La sera del 14 maggio è andata in onda su Rtv 38 un'intervista sulla scuola a Giorgio Ragazzini in rappresentanza del Gruppo di Firenze. Per motivi tecnici abbiamo dovuto dividere in due parti il filmato, che dura circa 15 minuti.
Prima parte
Seconda parte
Prima parte
Seconda parte
venerdì 8 giugno 2012
I PRESIDI FIORENTINI SUL MERITO DEL MINISTRO
Sul "Corriere Fiorentino" alcuni dirigenti scolastici si esprimono in vario modo sul "pacchetto" di Profumo.
martedì 5 giugno 2012
SUL MERITO EQUIVOCI E PASTICCI
Il
cosiddetto “Pacchetto del merito” di Profumo è stato salutato da una nutrita
serie di no (alcuni di impronta benaltrista: il problema è la dispersione, è la
scuola dell’infanzia, è l’aggiornamento, sono le competenze). Quasi tutti
provengono da esponenti del Pd, tra cui l’ex ministro Fioroni, lo stesso che a
suo tempo aveva deciso che gli studenti 100 e lode ricevessero un premio di
mille euro.
Profumo aveva forse provato a prevenirle, queste critiche, aggiungendo al criterio del puro merito quello del reddito e – a quanto pare – quello dell’ “impegno sociale” (sic). Un pasticcio che non piace per nulla a Paola Mastrocola. Speriamo che dalla versione definitiva sparisca almeno il premio alle scuole che bocciano meno.
Purtroppo sul merito da noi si è riflettuto troppo poco, per via del discredito in cui era caduto. Nell'idea di "merito" se ne intrecciano due: il possesso di un talento e lo sforzo per valorizzarlo. Lo ricordava Giacomo Vaciago: “Quello che conta per essere giudicati positivamente … è l’impegno profuso a far crescere la dote iniziale, qualunque essa sia”*.
Non bisogna quindi identificare, secondo un equivoco piuttosto diffuso, il merito e l’eccellenza, che sicuramente va valorizzata. È per questo che abbiamo insistito fino alla noia sul “demerito”, tanto per i docenti che per gli studenti. Il primo, indispensabile passo per riconoscere il merito, infatti, è quello di non trattare chi si è impegnato seriamente come chi non ha fatto nulla per migliorare o si è comportato male.
È altrettanto vero che la scuola italiana deve offrire validi percorsi per venire incontro alla varietà dei talenti; ed è per questo che abbiamo insistito molto anche sull’importanza della formazione professionale per valorizzare le intelligenze che si esprimono meglio (e con maggiore soddisfazione) sul piano del saper fare. (GR)
* Per leggere l'intero articolo, clicca qui.
Profumo aveva forse provato a prevenirle, queste critiche, aggiungendo al criterio del puro merito quello del reddito e – a quanto pare – quello dell’ “impegno sociale” (sic). Un pasticcio che non piace per nulla a Paola Mastrocola. Speriamo che dalla versione definitiva sparisca almeno il premio alle scuole che bocciano meno.
Purtroppo sul merito da noi si è riflettuto troppo poco, per via del discredito in cui era caduto. Nell'idea di "merito" se ne intrecciano due: il possesso di un talento e lo sforzo per valorizzarlo. Lo ricordava Giacomo Vaciago: “Quello che conta per essere giudicati positivamente … è l’impegno profuso a far crescere la dote iniziale, qualunque essa sia”*.
Non bisogna quindi identificare, secondo un equivoco piuttosto diffuso, il merito e l’eccellenza, che sicuramente va valorizzata. È per questo che abbiamo insistito fino alla noia sul “demerito”, tanto per i docenti che per gli studenti. Il primo, indispensabile passo per riconoscere il merito, infatti, è quello di non trattare chi si è impegnato seriamente come chi non ha fatto nulla per migliorare o si è comportato male.
È altrettanto vero che la scuola italiana deve offrire validi percorsi per venire incontro alla varietà dei talenti; ed è per questo che abbiamo insistito molto anche sull’importanza della formazione professionale per valorizzare le intelligenze che si esprimono meglio (e con maggiore soddisfazione) sul piano del saper fare. (GR)
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