lunedì 27 maggio 2013

L’EDUCAZIONE MANCATA ALLE RADICI DELLA VIOLENZA OMICIDA

Un “no” ha scatenato il raptus omicida nella tragedia di Corigliano: una ragazza pugnalata e poi bruciata ancora viva dal ragazzo che aveva respinto. In molti casi di questo genere, scrive Alessandra Graziottin, è mancato l’allenamento a un graduale controllo degli impulsi, come confermano anche le indagini delle neuroscienze.
Ovviamente i guasti prodotti dal discredito della fermezza e dalla pedagogia del dialogo e della contrattazione permanente fra genitori e figli sono molto vari per tipologia e intensità; e per fortuna sono rari i casi di questa gravità. Ma è una fortuna relativa, se si pensa soltanto a quanto costa alla scuola, e in particolare agli insegnanti, l’arrivo di bambini non sufficientemente educati, cioè introdotti alla realtà del limite e della frustrazione. E a quanto costa in seguito, per molte vie, all’intera società. Leggi.

sabato 25 maggio 2013

SPIEGARE AI FIGLI CHE COPIARE È SBAGLIATO

Simona Ravizza, a pagina 41 del "Corriere della Sera" di oggi, partendo da un articolo del "Wall Street Journal sull'educazione a non copiare, tratta del problema anche in riferimento alla lettera dell'Anp al Ministro Carrozza sulla regolarità degli esami di Stato. Leggi.

martedì 21 maggio 2013

DUEMILASEICENTO STUDENTI SULLE NAVI DELLA LEGALITÀ: QUANTI DI LORO COPIERANNO ALL'ESAME?

Ripartono anche quest’anno le navi della legalità. Non è che non si  apprezzino le buone intenzioni, ma la vera educazione civica non passa né da queste megagite, né dai cortei di “Libera”, né dagli innumerevoli e multiformi progetti inseriti nei Pof. La psicologia dello sviluppo ci assicura che le regole – cioè il principio di realtà, cioè i limiti, cioè i diritti con i doveri – si imparano gradatamente e con l’allenamento costante fin dai primi mesi e che i discorsi contraddetti dai fatti, le trasgressioni senza conseguenze e la grammatica del vivere senza la pratica non servono a molto. Speriamo quindi che Maria Chiara Carrozza, che si imbarca anche lei con destinazione Palermo, prenda l’iniziativa più utile in questo momento per la formazione degli studenti: quella di rispondere positivamente alle proposte dell’Associazione Nazionale Presidi per garantire la correttezza degli esami, altrimenti destinati a trasformarsi, anche per i reduci dalla crociera legalitaria, in un istruttivo stage sull’imbroglio impunito. (GR)

mercoledì 15 maggio 2013

CORRETTEZZA DEGLI ESAMI: NON È SOLO QUESTIONE DI TECNOLOGIA

Della lettera dell’Anp al Ministro con cui Giorgio Rembado chiede in sostanza di fare tutto il possibile per evitare che gli esami di Stato siano una barzelletta, i giornali e i siti web mettono soprattutto in evidenza, specie nei titoli, la proposta di utilizzare i rilevatori di cellulari e quella di vietare ai siti la pubblicazione in tempo reale di traduzioni e soluzioni dei problemi. Continua a leggere.

martedì 14 maggio 2013

MERITO E LEGALITÀ NEGLI ESAMI, PRIMO ESAME PER IL NUOVO MINISTRO

Le tre testate del “Quotidiano Nazionale” pubblicano oggi un servizio sulle proposte dell’Anp e nostre al Ministro Carrozza per garantire finalmente – o almeno perseguire con convinzione – la piena regolarità degli esami di Stato.
Con quale autorità ed energia lo Stato si sia fatto sentire fino a oggi, la dice lunga la notizia di un gentlemen agreement vigente da due anni tra il sito Skuola.net, segnalato da “Tgcom24” e “Repubblica.it”, con il quale il sito (non tutti gli altri) si impegnava a pubblicare le soluzioni solo dopo il tempo minimo di consegna delle prove. In questo modo chi ha concluso la prova nei tempi minimi, può fruirne liberamente senza violare alcuna regola”. Quindi bastava pazientare un paio d’ore per il via libera all’imbroglio.  (GR)
Leggi anche:Il Sole24Ore”, Tgcom24”, “Repubblica.it”. “TMNewsriferisce sull'esperienza tedesca.

domenica 12 maggio 2013

UN PASSO AVANTI PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE IN TOSCANA

La Regione Toscana ha aperto agli Istituti alberghieri la possibilità di sperimentare in alcune prime classi, dal settembre 2013, il cosiddetto percorso professionale “complementare”. A differenza di quello “integrato” ... Continua a leggere.

venerdì 10 maggio 2013

LETTERA AL NUOVO MINISTRO CARROZZA: GARANTISCA LA CORRETTEZZA DEGLI ESAMI

Fin dalla nostra prima iniziativa per un corretto svolgimento degli esami di Stato – una  dichiarazione sottoscritta da diverse centinaia di dirigenti scolastici e docenti – l’Associazione Nazionale Presidi (Anp), la più rappresentativa della categoria, ha condiviso con grande convinzione la necessità sollevare il problema, cogliendone tutto lo spessore etico e educativo.
Dopo avere scritto in proposito al Presidente della Repubblica, oggi il Presidente dell'Anp Giorgio Rembado ha inviato una lettera al nuovo Ministro dell’Istruzione, chiedendole di assumere le iniziative più efficaci per contrastare la pratica del plagio. Sarebbe infatti ora – per dirla con il sociologo Marcello Dei – che la scuola smettesse di impartire “lezioni di imbroglio”. Leggi.

GIORGIO ISRAEL SFERZA L'INVALSI

Sul “ilsussidiario.net” Giorgio Israel ricapitola in modo incisivo le argomentazioni contro un uso estensivo dei test, al di là della verifica di conoscenze e capacità elementari. Intanto prosegue la battaglia dei Cobas che hanno indetto tre giorni di sciopero in coincidenza con le date di “somministrazione” dei questionari. Israel, però, non si oppone alla valutazione in quanto tale, mentre il rifiuto dei Cobas è integrale e anche ideologico, in quanto considerano le prove Invalsi espressione del sistema politico ed economico dominante, che vuole spingere la scuola a adeguarsi "alle esigenze del sistema produttivo". (GR) Leggi.

giovedì 2 maggio 2013

PRIMI PASSI PER MARIA CHIARA CARROZZA

Concediamo senz’altro che sia presto per trinciare valutazioni sul Ministro Carrozza, che in partenza si intende probabilmente più di università che di scuola, come il suo predecessore. Facciamole anzi i nostri auguri di buon lavoro, mentre aspettiamo la tradizionale audizione inaugurale nelle Commissioni parlamentari e le nomine dei sottosegretari (sperando che almeno uno conosca le aule scolastiche). Accogliamo con soddisfazione  il suo “sì, ma...” sull’informatica nella didattica. Dobbiamo però notare che il canovaccio del suo programma (speriamo modificabile e interpretabile) ricalca quello del Pd firmato da Francesca Puglisi, di cui ci siamo occupati criticamente in una precedente nota. Infatti nellintervista rilasciata a “Huffington post”, si legge tra l’altro che “il tempo scuola è il miglior antidoto alla dispersione scolastica”, cioè più si sta a scuola, meglio è, secondo un’equivalenza tutt’altro che evidente fra quantità e qualità; che il biennio iniziale delle superiori deve essere unitario, benché le esperienze di maggiore differenziazione fin da dopo le medie si raccomandino per il successo contro la dispersione; e infine che è necessaria la trasformazione dei docenti in “facilitatori dell’apprendimento”  in modo da “catturare le teste veloci degli adolescenti”. Staremo a vedere. Per il momento limitiamoci a sperare che il nuovo ministro dimostri spirito antidogmatico, concretezza e apertura alle voci dell’esperienza sul campo; che valorizzi il merito e la responsabilità come pilastri indispensabili a una scuola che funzioni; e che non si faccia ingabbiare – come si augura Giorgio Israel in ampio intervento su “ilsussidiario.net” – “dal prepotere di una burocrazia e di una dirigenza che ha sempre detto, neanche sottovoce, ‘i ministri passano e noi restiamo’ ”. (GR)

LEGALITÀ: DALLA PREDICA ALLA PRATICA

“Professione Docente”, il mensile della Gilda degli Insegnanti, pubblica un’intervista sull’educazione alla legalità a Pier Camillo Davigo, noto per aver fatto parte del pool di “Mani pulite”. Due i punti forti della sua posizione in merito:  un giudizio nettamente critico sui progetti in voga nelle scuole (“Penso che qualche ora di dibattito sui temi della legalità non possa che essere un piacevole diversivo rispetto alle lezioni”); e il legame fra le piccole infrazioni e quelle più grandi: cosa per niente scontata per la forma mentis di troppe persone, evidenziata di recente anche da una ricerca sugli studenti lombardi segnalata su questo blog il 22 marzo scorso (Legalitari a parole). Decisamente riduttiva, invece, la spiegazione che Davigo fornisce della forte tendenza a imbrogliare fra gli studenti italiani: il fatto che i docenti sono sia “allenatori” che “esaminatori” dei loro allievi. Ben più complesse, infatti,  sono le radici storiche, etiche e sociali del fenomeno. Leggi l'intervista.