Pubblichiamo di seguito una nostra lettera aperta appena inviata al Ministro Giannini. Chi volesse a sua volta scriverle per condividere il contenuto della lettera o per esprimere ulteriori valutazioni, può farlo all'indirizzo: segreteria.particolare.ministro@istruzione.it.
Gentile Ministro Giannini,
Gentile Ministro Giannini,
nell’anno scolastico che
si avvia al termine le scuole hanno cominciato ad applicare la normativa sui
Bisogni Educativi Speciali. È il momento, quindi, di fare un bilancio della sua
applicazione. E le testimonianze che ci arrivano dalle scuole confermano le
nostre iniziali preoccupazioni.
Non poche famiglie,
infatti, chiedono alla scuola, talvolta probabilmente con l’aiuto di un medico
compiacente, un Piano Educativo Personalizzato come scorciatoia per rimediare a
uno scarso profitto scolastico, non motivato da effettive difficoltà di
apprendimento. Alcune reagiscono preannunciando ricorsi nel caso che i docenti
non ritengano giustificato il PEP.
D’altra parte, l’intervento dei consigli di classe, quasi
sempre privi dell’indispensabile sostegno di competenze
specialistiche e di strumenti didattici adeguati, spesso non può che tradursi
in un puro e semplice abbassamento degli obbiettivi; e non è certo questo il
modo migliore di aiutare gli alunni con problemi di apprendimento.
Vogliamo poi segnalarle
una grave distorsione che la normativa introduce in una corretta visione della
formazione dei giovani. Essa induce infatti a pensare che le difficoltà
scolastiche di qualsiasi tipo e origine si possano e quindi si debbano
affrontare sul piano della didattica, mentre molto spesso derivano da problemi
extrascolastici. Infatti le frequentissime difficoltà nell’attenzione e nella
concentrazione, la stancabilità, l’irrequietezza, la scarsa autonomia, i
comportamenti oppositivi hanno spesso le loro radici nella debolezza educativa
delle famiglie. Molti bambini arrivano alla scuola materna senza un’educazione
di base che consenta loro di convivere con gli altri e di impegnarsi in vista
di un obbiettivo. La scuola stessa mette spesso un impegno insufficiente nel
far rispettare le regole, a causa di una diffusa sottovalutazione della loro
importanza. Di recente la stessa Ocse, nell’analisi dei dati dell’indagine PISA
2012, sostiene invece che la disciplina ha una grande influenza sul livello
degli apprendimenti, in quanto favorisce la concentrazione e l’uso ottimale del
tempo a disposizione.
Tutto questo considerato,
la invitiamo ad avviare con urgenza un’indagine conoscitiva che coinvolga tutte le
scuole e faccia un quadro preciso delle difficoltà, dei problemi emersi e dei
provvedimenti che i docenti ritengono necessari.
Per parte nostra,
riteniamo comunque indispensabile:
- assicurare a tutte le
scuole, come succede ad esempio in Finlandia, la collaborazione continuativa di
psicologi scolastici, logopedisti, assistenti sociali realmente preparati, in
grado di supportare concretamente gli insegnanti nell’affrontare i problemi
degli allievi secondo l’ottica più opportuna caso per caso, anziché dover
contare, come spesso accade, solo su comitati pletorici e poco qualificati, su
competenze improvvisate e su organismi di supporto ancora insufficienti ;
- delimitare in modo più
chiaro e rigoroso il concetto di Bisogno Educativo Speciale – che nel testo
della Direttiva 27 dicembre 2012 comprende di fatto qualsiasi tipo di
difficoltà scolastica – in modo da riservare effettivamente l’adozione di un
Piano Educativo Personalizzato solo a casi di gravi difficoltà di apprendimento,
escludendo gli allievi il cui insoddisfacente andamento scolastico sia
imputabile soprattutto a scarso impegno e alle ordinarie difficoltà che
chiunque può incontrare;
- mettere al centro della
politica scolastica la necessità di una scuola più esigente nel richiedere
serietà e impegno e più ferma nel far rispettare le regole, in modo da
assicurare al lavoro scolastico la necessaria cornice di serenità;
- favorire la diffusione
di centri di consulenza educativa per i genitori, anche valorizzando quelli già
esistenti in diverse zone del paese, anche allo scopo di prevenire i problemi
scolastici dei figli.
Cordialmente,
Gruppo di Firenze
per la scuola del merito
e della responsabilità
SULLO STESSO ARGOMENTO: Perché la normativa sui BES aggraverà la crisi della scuola; Per gli studenti servono disciplina e specialisti, non decreti e commissioni.
Cordialmente,
Gruppo di Firenze
per la scuola del merito
e della responsabilità
SULLO STESSO ARGOMENTO: Perché la normativa sui BES aggraverà la crisi della scuola; Per gli studenti servono disciplina e specialisti, non decreti e commissioni.