tag:blogger.com,1999:blog-24370601687706731812024-03-18T18:36:15.195+01:00GRUPPO DI FIRENZEper la scuola del merito e della responsabilitàUnknownnoreply@blogger.comBlogger967125tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-55918304300699726722024-03-06T19:15:00.001+01:002024-03-06T19:19:07.699+01:00TUTTI IN CERCHIO, UN CONFRONTO TRA PARI PER EDUCARE LA LIBERTÀ<p><span style="color: #351c75;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #351c75;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ5MSFtxWmZHS2icazZNZAJp1pYd0AZpKZ7UpJKIfT2nojUGvYSKIuO_Qad0vnIAd02nsRdm1247rCVXXWvTiwt5gP-4RHWjKDQsUv_aHUuGmDn6hU47UDEt_oGSwNZlea6wsCOGMsvXVEdgeIpjZ4lOWTicEADOMBdJVFaMa66WFxO9KsGI3jANdWFWQ/s1200/Cerchio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="626" data-original-width="1200" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ5MSFtxWmZHS2icazZNZAJp1pYd0AZpKZ7UpJKIfT2nojUGvYSKIuO_Qad0vnIAd02nsRdm1247rCVXXWvTiwt5gP-4RHWjKDQsUv_aHUuGmDn6hU47UDEt_oGSwNZlea6wsCOGMsvXVEdgeIpjZ4lOWTicEADOMBdJVFaMa66WFxO9KsGI3jANdWFWQ/s320/Cerchio.jpg" width="320" /></a></span></div><span style="color: #351c75;"><br /> <span style="background-color: white; font-size: 13pt;"><span style="font-family: georgia;">di Giorgio Ragazzini, ilSussidiario.net, 5 marzo 2024</span></span></span><p></p>
<p align="left" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18.75pt; mso-collapsed-heading: no; mso-default-collapsed: no; text-align: left; vertical-align: baseline;"><span style="color: #351c75; font-family: georgia;"><span style="font-size: 13pt;"><o:p> </o:p></span><span style="font-size: 13pt;">“Professore, quando si rifà il cerchio?”. I miei
allievi delle medie si riferivano al metodo del cerchio o “tempo del cerchio” (traduzione
dell’inglese <i>circle time</i>), che fu inventato dallo psicologo Thomas
Gordon come mezzo di educazione socio-affettiva e </span><a href="https://www.ilsussidiario.net/news/scuola-la-scoperta-del-13enne-franzl-perche-una-regola-e-giusta/2655014/" target="_blank"><span style="border: 1pt none windowtext; font-size: 13pt; padding: 0cm; text-decoration-line: none;">di risoluzione dei conflitti</span></a><span style="font-size: 13pt;">. </span><span style="font-size: 13pt;">Quali che siano gli argomenti trattati, è anche
un’ottima palestra di dialogo corretto ed efficace. Una palestra preziosa,
considerando che la democrazia è “il metodo di governo attraverso la
discussione”, come ci ricorda Amartya Sen, e che gli esempi negativi sul modo
di confrontarsi sono molto più frequenti di quelli a cui ispirarsi: ci si
interrompe, si urla, si usa senza ritegno l’argomento cosiddetto <i>ad
hominem</i>, quello che mira a squalificare l’interlocutore invece di
argomentare contro le sue tesi.</span></span></p>
<p align="left" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18.75pt; margin-bottom: 6pt; mso-collapsed-heading: no; mso-default-collapsed: no; text-align: left; vertical-align: baseline;"><span style="font-size: 13pt;"><span style="color: #351c75; font-family: georgia;">Come funziona questo metodo? I membri
del gruppo si siedono in cerchio e prima di cominciare si impegnano a osservare
alcune regole:<o:p></o:p></span></span></p>
<p align="left" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18.75pt; margin-bottom: 6pt; mso-collapsed-heading: no; mso-default-collapsed: no; text-align: left; vertical-align: baseline;"><span style="font-size: 13pt;"><span style="color: #351c75; font-family: georgia;">– rispettare il turno di parola, non
interrompere, non parlare mentre parlano gli altri;<o:p></o:p></span></span></p>
<p align="left" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18.75pt; margin-bottom: 6pt; mso-collapsed-heading: no; mso-default-collapsed: no; text-align: left; vertical-align: baseline;"><span style="font-size: 13pt;"><span style="color: #351c75; font-family: georgia;">– non giudicare quello che dicono i
compagni, né svalutarlo in alcun modo (per esempio ridendo o facendo dei
gesti);<o:p></o:p></span></span></p>
<p align="left" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18.75pt; margin-bottom: 6pt; mso-collapsed-heading: no; mso-default-collapsed: no; text-align: left; vertical-align: baseline;"><span style="font-size: 13pt;"><span style="color: #351c75; font-family: georgia;">– dopo l’incontro, non riferire ad altri
quanto è stato detto dai compagni, in modo da facilitare, con la garanzia della
riservatezza, l’espressione di sé.<o:p></o:p></span></span></p>
<p align="left" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18.75pt; margin-bottom: 6pt; mso-collapsed-heading: no; mso-default-collapsed: no; text-align: left; vertical-align: baseline;"><span style="font-size: 13pt;"><span style="color: #351c75; font-family: georgia;">Il conduttore ha soprattutto il compito
di facilitare la comunicazione tra i partecipanti, incoraggiando a intervenire
i più timidi e facendo in modo che la discussione si mantenga nell’ambito
stabilito.<o:p></o:p></span></span></p>
<p align="left" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18.75pt; margin-bottom: 6pt; mso-collapsed-heading: no; mso-default-collapsed: no; text-align: left; vertical-align: baseline;"><span style="font-size: 13pt;"><span style="color: #351c75; font-family: georgia;">Come insegnante ho utilizzato ogni tanto
il metodo del cerchio per affrontare problemi relazionali tra compagni di
classe (scherzi ripetuti, incomprensioni, offese) o per approfondire argomenti
importanti per i ragazzi. In una terza, per esempio, in vista del possibile
acquisto del motorino, lo adottammo per parlare del “rischio accettabile”, cioè
ridotto consapevolmente al minimo (ne tratta ampiamente un libro di Daniele
Biondo che si intitola appunto <i>Educazione stradale e rischio
accettabile</i>). In questa occasione furono le ragazze ad assumere un ruolo
quasi “genitoriale”, rivolgendosi ai compagni con osservazioni sui
comportamenti rischiosi. Osservazioni che, non venendo da un adulto, sembravano
risultare più accettabili dai maschi, notoriamente attratti, a quell’età, dalla
velocità e dalla spericolatezza.<o:p></o:p></span></span></p>
<p align="left" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18.75pt; mso-collapsed-heading: no; mso-default-collapsed: no; text-align: left; vertical-align: baseline;"><span style="color: #351c75; font-family: georgia;"><span style="font-size: 13pt;">Il metodo si può adottare anche quando si tratta di
decidere </span><a href="https://www.ilsussidiario.net/news/scuola-orientamento-quella-immagine-vera-di-se-che-va-scoperta-in-classe/2612186/" target="_blank"><span style="border: 1pt none windowtext; font-size: 13pt; padding: 0cm; text-decoration: none;">a quale scuola superiore iscriversi</span></a><span style="font-size: 13pt;">, soprattutto nella fase in
cui, dopo aver avuto sufficienti </span><span style="font-size: 13pt;">informazioni
e acquistato una certa consapevolezza delle proprie attitudini e dei propri
interessi, restano a volte da sciogliere le difficoltà e i blocchi di carattere
affettivo (la paura di sbagliare, di perdere le amicizie, di deludere i
genitori); tutte cose che spesso hanno un’importanza decisiva nelle scelte,
soprattutto in quelle che si rivelano sbagliate. A volte a questa età quello
che dicono i familiari e anche gli insegnanti non sempre viene preso in grande
considerazione, mentre le stesse cose, dette dai compagni, vengono accettate
più facilmente.<o:p></o:p></span></span></p>
<p align="left" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18.75pt; margin-bottom: 6pt; mso-collapsed-heading: no; mso-default-collapsed: no; text-align: left; vertical-align: baseline;"><span style="font-size: 13pt;"><span style="color: #351c75; font-family: georgia;">Il confronto guidato con i pari può
essere molto produttivo. Molto utile si è rivelato decidere di ricorrere,
previo aggiornamento della seduta, all’esperienza di fratelli, sorelle e amici
che già frequentavano le superiori. È stato il caso di Gianna, tormentata
dall’indecisione tra il liceo scientifico – che preferiva – e il liceo
classico, scelto dalla sua migliore amica. Il risultato della consultazione di
cui sopra fu che le amicizie veramente importanti rimangono e che se ne fanno
di nuove altrettanto belle. Fu così che nel primo pomeriggio ricevetti questo
messaggio dalla mamma di Gianna: “È tornata a casa raggiante e ha esclamato: Ho
deciso, vado allo scientifico!”.<o:p></o:p></span></span></p>
<p align="left" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18.75pt; margin-bottom: 11.25pt; mso-collapsed-heading: no; mso-default-collapsed: no; text-align: left; vertical-align: baseline;"><span style="font-size: 13pt;"><span style="color: #351c75; font-family: georgia;">Infine, un esempio che viene dalla
primaria. A una collega che si accingeva a insegnare come si salta con la
corda, i maschi risposero compatti che non volevano farlo perché era “una cosa
da femmine”. Dopo avere invitato gli alunni a sedersi in cerchio, la maestra si
mise a interrogarli su quali sport conoscevano, fino a che (la faccio breve) fu
citato il pugilato. Allora chiese se si trattava o no di uno sport adatto ai
maschi, ottenendo un corale “Siiiii!”. Fu a questo punto che rivelò agli
stupefatti alunni che per i pugili è fondamentale allenarsi ogni giorno nel
salto con la corda, sia sul posto che in movimento per migliorare la
coordinazione e la rapidità dei movimenti. In un attimo, i renitenti
diventarono appassionati praticanti di questo attrezzo, gareggiando tra di loro
in resistenza e velocità.</span><span style="color: #333333; font-family: Georgia, serif;"><o:p></o:p></span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-49681536298878585212024-01-31T08:41:00.000+01:002024-01-31T08:41:54.836+01:00LA SCOPERTA DI FRANZL: PERCHÉ UNA REGOLA È GIUSTA?<p class="MsoNormal" style="margin-top: 6pt; text-align: right;"><i><span style="color: #4472c4; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15.0pt; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Giorgio Ragazzini, ilSussidiario.net, 31 gennaio 2024</span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%;"><span style="color: #4472c4; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15.0pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: Helvetica;">In uno dei suoi intelligenti e spiritosi libretti, <i>Di bene in
peggio (Istruzioni per un successo catastrofico), </i>lo psicologo e
psicoterapeuta Paul Watzlawick ci racconta la piccola ma istruttiva esperienza
del tredicenne austriaco Franzl Wokurka. Il quale, passeggiando in un parco,
arrivò davanti a una grande aiuola piena di fiori, dove un cartello
diceva: <em>È vietato calpestare le aiuole. I trasgressori saranno puniti a
norma di legge</em>. Questo riattivò in lui un tipo di dilemma in cui si
era imbattuto altre volte: rifiutare quell’imposizione “autoritaria”
passeggiando sull’aiuola, col rischio di essere multato, o conformarsi al
divieto per poi sentirsi un vigliacco? <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 150%;"><span style="color: #4472c4; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15.0pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: Helvetica;">«<i>Si soffermò a lungo, indeciso sul da farsi, finché
inaspettatamente – giacché non gli era mai capitato di fermarsi a osservare i
fiori – gli venne un’idea completamente diversa: I<em> fiori sono
meravigliosi!» </em></i></span><span style="font-family: "Georgia",serif; font-size: 15.0pt; line-height: 150%;"><o:p></o:p></span></p><p style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #4472c4; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15.0pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Franzl si era reso conto della
possibilità di un’alternativa al conflitto sottomissione-ribellione. Divieto o non divieto, era <i>lui</i> a
volere che l’aiuola restasse com’era, <i>lui </i>a voler proteggere la sua
bellezza, <em>lui a prescriversi il comportamento conseguente.</em> </span><span style="font-family: "Georgia",serif; font-size: 15.0pt; line-height: 150%;"><o:p></o:p></span></p><p style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #4472c4; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15.0pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Come sappiamo, obblighi e divieti
hanno patito una larghissima impopolarità – non sempre immeritata – negli anni
della “contestazione giovanile”, o perché visti, in una prospettiva
rivoluzionaria, come strumenti di adeguamento ai valori delle classi dominanti,
o perché oggetto di una ribellione libertaria a un’educazione e a una morale
vissute come oppressive. Gli apporti positivi di quella stagione all’evoluzione
del costume sono indubbi. Ma lo sono anche i suoi effetti negativi
sull’educazione, sulla scuola e sull’atteggiamento di molte istituzioni, i cui
rappresentanti hanno in genere perso la convinzione e la determinazione
necessarie a far rispettare le regole che garantiscono la convivenza civile. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%;">
</p><p style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #4472c4; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15.0pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Nonostante questo handicap
culturale, l’apologo di Watzlawick offre agli educatori un punto di partenza
per riflettere sulla cosiddetta “interiorizzazione” delle regole, cioè il farle
proprie dopo averle rispettate, diciamo così, “per amore o per forza”. Franzl
ci arriva per una sorta di improvvisa illuminazione; nella realtà si tratta di
una conquista graduale, spesso non priva di regressioni. I genitori sono
chiamati a esercitare la virtù della fermezza (quella che nella tradizione
cristiana si chiama “fortezza”), che è radicata nella consapevolezza di perseguire
il bene educativo dei figli e conferisce credibilità ai loro no e alle loro
richieste. Col tempo si creano le condizioni perché in famiglia e a scuola si
possano far riflettere figli e allievi sulle ragioni che rendono giusta una
regola. E di fronte alle ribellioni dell’adolescenza si può in genere contare
sulla cosiddetta “obbedienza ritardata” di cui parla Konrad Lorenz, quando non
pochi figli finiscono per interiorizzare in buona parte i valori della
generazione precedente, magari con gli aggiornamenti che una nuova epoca ha
ritenuto necessari. </span><span style="font-family: "Georgia",serif; font-size: 15.0pt; line-height: 150%;"><o:p></o:p></span></p>
<p></p><p style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #4472c4; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15.0pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Dopo un percorso educativo
sostanzialmente riuscito ci si allacciano le cinture di sicurezza perché (o
soprattutto perché) si pensa che sia una misura ragionevole, più che per paura
delle multe; e si coopera con convinzione alla raccolta differenziata dei
rifiuti, pur sapendo che difficilmente saremmo scoperti in caso contrario. Si
può anche arrivare a livelli di assoluta eccellenza, come una mia amica che in
Sicilia, una volta salita su un autobus, si rese conto di non avere il
biglietto e per di più non era previsto l’acquisto dal guidatore. Allora gli si
rivolse impegnandosi a comprarlo appena scesa. E così fece, dopo di che lo
strappò.</span><span style="font-family: "Georgia",serif; font-size: 15.0pt; line-height: 150%;"><o:p></o:p></span></p><br /><p></p>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-65049990294894870502024-01-09T15:17:00.010+01:002024-01-09T15:35:32.298+01:00SE DUE LICEI OCCUPATI DAI “BARBARI” COSTANO (A TUTTI NOI) 821MILA EURO<p style="text-align: center;"> </p><p class="MsoNormal" style="line-height: 125%; mso-collapsed-heading: no; mso-default-collapsed: no; mso-layout-grid-align: none; text-autospace: none;"></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;"><span style="color: #0000cc; font-size: 14pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-font-kerning: 18.0pt;"><span style="font-family: helvetica;">Pochi giorni prima di Natale due istituti superiori di
Firenze, il Machiavelli-Capponi e il Dante-Alberti sono stati occupati dalle
solite minoranze di studenti, tanto volitive quanto confuse negli obbiettivi. Più
che di occupazioni, però, sarebbe il caso di parlare di invasioni barbariche,
dato che gli occupanti (o almeno una parte di essi) hanno commesso una serie di
vandalismi, che il “Corriere Fiorentino” ha così documentato: <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><i><span style="color: #0000cc; font-size: 14pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">“L’elenco
è lungo: telefoni rotti, arredi spaccate e tinti con vernice indelebile, wi-fi
rotti e divelti dal muro, diversi computer rubati, vetri rotti, porte divelte, meccanismi
delle porte di sicurezza danneggiati, porte tagliafuoco che riportano scritte
con vernice indelebile che non le rendono più ignifughe, due distributori di
bevande e merendine forzati per rubare contenuto e soldi, scarabocchi e scritte
ingiuriose dovunque, la sparizione di molte chiavi che renderanno necessaria la
sostituzione delle serrature. In una scuola poi si sono trovati escrementi
disseminati in vari luoghi che hanno reso necessaria la disinfestazione di
tutto l’istituto che è costata 3.500 euro e due giorni di chiusura</span></i><b><span style="color: #0000cc; font-size: 14pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">».</span></b><b><span style="color: #000099; font-size: 14pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-style-textfill-fill-alpha: 100.0%; mso-style-textfill-fill-color: #000099;"><o:p></o:p></span></b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;"><span style="font-family: helvetica;"><span style="color: #0000cc; font-size: 14pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-font-kerning: 18.0pt;">Secondo una prima stima, i danni ammont</span><span style="color: #000099; font-size: 14pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-font-kerning: 18.0pt; mso-style-textfill-fill-alpha: 100.0%; mso-style-textfill-fill-color: #000099;">e</span><span style="color: #0000cc; font-size: 14pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-font-kerning: 18.0pt;">re</span><span style="color: #000099; font-size: 14pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-font-kerning: 18.0pt; mso-style-textfill-fill-alpha: 100.0%; mso-style-textfill-fill-color: #000099;">bbero</span><span style="color: #0000cc; font-size: 14pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-font-kerning: 18.0pt;"> a 20.000 euro</span><span style="color: #000099; font-size: 14pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-font-kerning: 18.0pt; mso-style-textfill-fill-alpha: 100.0%; mso-style-textfill-fill-color: #000099;">. </span><span style="color: #0000cc; font-size: 14pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-font-kerning: 18.0pt;">È bene però far
notare una conseguenza in genere ignorata, cioè che il danno economico creato
dalla cancellazione delle lezioni è, in questo come in tutti i casi analoghi,
enormemente più alto. L’Associazione Nazionale Presidi (ANP) fece tempo fa un
calcolo partendo da quanto lo Stato spende ogni anno per ogni studente: almeno
8.000 euro, cioè circa 40 euro al giorno. Dato che il liceo Machiavelli-Capponi
ha 1500 allievi e l’interruzione delle lezioni è durata 7 giorni, dobbiamo
moltiplicare 1500 x 40 e poi x 7, cioè di <b>420.000 euro</b> per la loro
istruzione buttati dalla finestra. Per il liceo Dante-Alberti, che ha 1060
allievi, lo stesso calcolo, considerando due giorni in più di sospensione della
didattica, indica uno spreco di <b>381.600 euro</b>. Aggiungendo i 20.000 euro
di danni, il totale speso dai contribuenti per finanziare le due occupazioni
ammonta a <b>821.600</b> euro. A questo si aggiunge il danno causato al diritto
allo studio dei molti che non volevano l’occupazione. E si può anche capire che
a quell’età sia difficile opporsi con determinazione, un po’ per timore, un po’
perché una vacanza a molti non dispiace troppo, infine per scarsa
consapevolezza dei costi di cui sopra. </span><span style="color: #0000cc; font-size: 14pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">C’è
infine l’ennesimo discredito (questo non addebitabile agli studenti) inferto
alla credibilità delle istituzioni dalla loro latitanza, dato che regolarmente omettono
di far accompagnare cortesemente all’uscita chi occupa le scuole. <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-top: 6pt; text-align: justify;"><i><span style="color: #0000cc; font-size: 14pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><span style="font-family: helvetica;">Giorgio Ragazzini<o:p></o:p></span></span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-top: 6pt; text-align: left; vertical-align: baseline;"><span style="color: #0000cc; font-size: 14pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><span style="font-family: helvetica;">“ilSussidiario.net”, 9
gennaio 2024</span></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjx189-upQwKIXsLZkLy_VEtXUqTFnhlJl4B5RfC5qnWktz9oEbSWrDHFngpTePzLqtzmgEVdoKflfw88R2dplPZ9hpvJHTaWExqm4vhyJJ2FHt6j0LWCPlas8p8kZa477bglTux4H9mwmMBtopeIGNjOBQo4RJT94_XrV1-IHSnipkRJxc5taXiywabf0/s1024/TADINI%20senza%20firma%20-%20Copia%20(3).jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="699" height="90" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjx189-upQwKIXsLZkLy_VEtXUqTFnhlJl4B5RfC5qnWktz9oEbSWrDHFngpTePzLqtzmgEVdoKflfw88R2dplPZ9hpvJHTaWExqm4vhyJJ2FHt6j0LWCPlas8p8kZa477bglTux4H9mwmMBtopeIGNjOBQo4RJT94_XrV1-IHSnipkRJxc5taXiywabf0/w61-h90/TADINI%20senza%20firma%20-%20Copia%20(3).jpg" width="61" /></a></div><br />Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-55250698615211542362023-08-18T19:36:00.005+02:002023-08-18T19:44:44.404+02:00NELLA MEMORIA PUBBLICA E A SCUOLA LE VITTIME DEL COMUNISMO SONO ANCORA DI “SERIE B”<p> <i><span style="color: #002794; font-size: 15pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Giorgio Ragazzini, “ilSussidiario.net”,
18 agosto 2023</span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 130%; margin-bottom: 1.5pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 1.5pt; margin: 1.5pt 0cm; mso-collapsed-heading: no; mso-default-collapsed: no;"><span style="color: #002794; font-size: 15pt; line-height: 130%;"><o:p> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipjB3JSpRGx3Fp4x_7xLR_kA4jWXudlwP07x6OGHhwTGL1KWEPW3fE7LmxHkrEqtRlTehcioPJl0Gl9JPoV2qioHccjpJILImUs3jEyZ_qBnE-KWJklGIVNKidyc6ybFa64J7O2tOLZSPPG5RCFnVhQMWZlxxvtqtFurGnpafCWQqdsW83OP0OZ8cCF30/s887/Screenshot%202023-08-18%20191502.png" style="font-size: 15pt; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="589" data-original-width="887" height="413" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipjB3JSpRGx3Fp4x_7xLR_kA4jWXudlwP07x6OGHhwTGL1KWEPW3fE7LmxHkrEqtRlTehcioPJl0Gl9JPoV2qioHccjpJILImUs3jEyZ_qBnE-KWJklGIVNKidyc6ybFa64J7O2tOLZSPPG5RCFnVhQMWZlxxvtqtFurGnpafCWQqdsW83OP0OZ8cCF30/w623-h413/Screenshot%202023-08-18%20191502.png" width="623" /></a><br /></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 130%; margin-bottom: 1.5pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 1.5pt; margin: 1.5pt 0cm; mso-collapsed-heading: no; mso-default-collapsed: no;"><span style="color: #002794; font-size: 15pt; line-height: 130%;"><br /></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 130%; margin: 1.5pt 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #002794; font-size: 15pt; line-height: 130%;">Il 26 luglio il Senato ha approvato una mozione unitaria con cui
riconosce l<i>’Holodomor</i> (il termine ucraino che significa “sterminio per
fame”) come genocidio perpetrato da Stalin e si impegna a adottare “</span><span style="color: #002794; font-size: 15pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ogni
conseguente iniziativa per promuovere in Italia e all’estero la consapevolezza
e il ricordo di questa tragedia”. La quale ha causato la morte di un numero di
ucraini che va, a seconda delle stime, da 3-4 a 10-11 milioni. Questo impegno
finora era mancato da parte di chi – case editrici, quotidiani, tv di Stato –
avrebbe potuto, e quindi dovuto, assumerselo. Basta dire che ci vollero
diciotto anni perché <i>Harvest of Sorrow </i>(“Raccolto di dolore”) di Robert
Conquest, il libro che per primo ha documentato quel crimine senza precedenti,
venisse pubblicato in Italia (da una piccola casa editrice, la Liberal Edizioni).<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 130%; margin: 1.5pt 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #002794; font-size: 15pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo importante atto del Senato,
favorito dall’aggressione russa all’Ucraina, non ha avuto però nessun risalto
sui mezzi di informazione; a conferma dell’esistenza di un problema più
generale, quello della resistenza ad accettare fino in fondo la realtà dei
regimi comunisti; e in particolare di quello sovietico. L’Urss è stata una
società fondata sulla coercizione e sul terrore, che ha ripristinato la
schiavitù, costringendo ben venti milioni di cittadini a lavorare per lo Stato
nei Gulag (e in buona parte a morire di freddo e di fatica); che ha fatto
assassinare milioni di oppositori veri o presunti; che ha causato, con le sue
folli teorie economiche, diverse carestie, compresa la “carestia terroristica”,
come l’ha definita Conquest, utilizzata contro gli ucraini, colpevoli di essere
contadini e di essere ucraini. Oltre, s’intende, ad aver abolito tutte le
libertà garantite dalle costituzioni dei paesi democratici. Infine, si stima
che le diverse esperienze comuniste nel mondo abbiano causato complessivamente
quasi cento milioni di morti. Nonostante questo, lo sdegno riservato ai crimini
del nazismo non si è esteso che in minima parte a quelli della patria del
comunismo e ai suoi proseliti. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 130%; margin: 1.5pt 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #002794; font-size: 15pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Non è questa la sede per analizzare i
motivi per cui molti vivono ancora in uno stato </span><span style="color: #002794; font-size: 15pt; line-height: 130%;">che si può definire </span><span style="color: #002794; font-size: 15pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">di
“sedazione cosciente” del senso morale, che impedisce di immedesimarsi nelle
terribili sofferenze inflitte a miliardi di esseri umani. Alla situazione della
memoria pubblica in Italia a proposito di fascismo e comunismo, ancor oggi
giudicati con due pesi e due misure, ha dedicato il 12 agosto un editoriale sul
“Corriere della Sera” Ernesto Galli della Loggia, la cui lettura è senz’altro
consigliabile. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 130%; margin: 1.5pt 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #002794; font-size: 15pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dato che è alla scuola che spetta una
funzione rilevante nella formazione della futura opinione pubblica, vorrei qui
dare un’idea della situazione in cui si trova l’insegnante di storia
nell’affrontare il tema dei totalitarismi novecenteschi. Per il fascismo e il
nazismo dispone di una vasta gamma di documenti scritti fra cui scegliere i più
adatti all’età degli allievi, di fotografie (molte delle quali famose), di
numerosi film di grande qualità. Ne elenco solo alcuni: <i>Il delitto
Matteotti</i> di Florestano Vancini, <i>Una giornata particolare</i> di Ettore
Scola, <i>Tutti a casa </i>di Luigi Comencini, <i>Arrivederci ragazzi </i>di
Louis Malle, <i>Schindler List</i> di Steven Spielberg, <i>Jona che visse nella
balena </i>di Roberto Faenza. I documentari reperibili in rete sono
numerosissimi. Mi limito a citarne uno di grande impatto emotivo: <i>Gli ultimi
giorni, </i>prodotto da Steven Spielberg, che tratta della Shoah attraverso
l’esperienza di cinque sopravvissuti ungheresi – poi trasferitisi negli Stati
Uniti – che tornano sui luoghi della loro prima vita. E quanto è stato
importante <i>Il diario di Anna Frank </i>per aiutare i ragazzi a immedesimarsi
con gli ebrei perseguitati? Senza dimenticare l’enorme importanza dell’impegno
instancabile dei sopravvissuti ai campi di sterminio nel costruire la
conoscenza della sanguinaria politica nazista. Tutto questo è stato essenziale
per farci raggiungere quella “temperatura emotiva” necessaria perché queste
tragedie si radichino saldamente nel patrimonio culturale di ciascuno. Per
dirla con Primo Levi, solo così sappiamo davvero che “questo è stato”.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 130%; margin: 1.5pt 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #002794; font-size: 15pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La situazione è molto diversa sul
versante del comunismo, soprattutto per quanto riguarda documentari, libri e
film utilizzabile dai docenti del primo ciclo. Non c’è un’Anna Frank che
coinvolga gli allievi nella sua condizione di reclusa per sfuggire alla morte. Pochi
sono i documentari, comunque sempre confinati in Rai Storia; pochissimi i film sulla
realtà dell’Urss (va meglio per la lontana Cambogia, a cui nessuno ha avuto
modo di affezionarsi). Di qui la difficoltà di “realizzare”, cioè rendere
davvero reale nella propria mente, quello che è stato e in parte è ancora il
comunismo. Va da sé che, al di là della disponibilità di supporti didattici,
anche gli insegnanti risentono del clima culturale dei due pesi e due misure
sui totalitarismi del novecento; e questo non può non incidere sul modo in cui
vengono presentati.</span><span style="color: #002794; font-size: 15pt; line-height: 130%;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 130%; margin: 1.5pt 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #002794; font-size: 15pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sarebbe comunque essenziale che il
Servizio pubblico radiotelevisivo si impegnasse nel produrre o tradurre film e
programmi sui vari regimi comunisti, alcuni dei quali ancora vivi e vegeti, e
approntasse per la scuola un catalogo ragionato di ciò che esiste. Una
collaborazione importante potrebbe venire da “Memorial Italia”, parte
dell’<a href="https://www.ilsussidiario.net/news/caso-memorial-cosi-il-regime-russo-pensa-di-cancellare-la-verita-ma-si-sbaglia/2270186/">associazione fondata da Andrej Sacharov </a>negli anni ’80 per occuparsi della
storia dell’Urss e della Russia post-sovietica. Un’operazione verità che
sarebbe doverosa anche per onorare le tante vittime finora da molti considerate
di serie B.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 130%; margin: 1.5pt 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #002794; font-size: 15pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> </o:p></span></p>Unknownnoreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-66948809359815515742023-08-07T00:16:00.001+02:002023-08-07T00:16:54.087+02:00BIANCANEVE ORFANA DEI SETTE NANI (e anche del Principe Azzurro, forse per colpa del famoso bacio "non consensuale"...)<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjrFbEFMC0x2eTL1d97jHvlrXfnENPlUIwgKuoPfePUi3stZ4dAFSmiyJek-c6B05iYGRRNRDregnNV_3kl2RmTbdhhzc0f1OJQdH7OehvoVNcHBo7rOKrybvroeB9e2hk9LZOMolI6c5OyTngoJW2DsXarDVIbIov4zlt2enxik84jyI6iIpaJ9t0N70/s999/Biancaneve-e-i-sette-nani.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="562" data-original-width="999" height="305" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjrFbEFMC0x2eTL1d97jHvlrXfnENPlUIwgKuoPfePUi3stZ4dAFSmiyJek-c6B05iYGRRNRDregnNV_3kl2RmTbdhhzc0f1OJQdH7OehvoVNcHBo7rOKrybvroeB9e2hk9LZOMolI6c5OyTngoJW2DsXarDVIbIov4zlt2enxik84jyI6iIpaJ9t0N70/w543-h305/Biancaneve-e-i-sette-nani.webp" width="543" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p style="background: white; line-height: 130%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #260099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15.0pt; letter-spacing: -.3pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: Arial;">Mai, né da
piccolo né da grande (e come me miliardi di bambini e di ex bambini), avevo
pensato ai Sette Nani come a persone affette da nanismo. Per me erano “mitici”
personaggi del “mondo incantato” delle fiabe, alla pari di Biancaneve,
Cenerentola, Cappuccetto Rosso, il Gatto con gli Stivali e Pinocchio. Ma ha
provveduto a farmelo realizzare – bel risultato, non c’è che dire – il
cretinismo dei “woke”, gli “svegliati” alla correttezza politica (capirai,
manco fossero reincarnazioni del Buddha). È andata così: la Disney stava
preparando una riedizione di “Biancaneve e i sette nani”, quando l’attore Peter
Dinklage (star del “Trono di Spade”), affetto da nanismo, si dichiarò stupito
perché avevano scelto per la protagonista un’attrice ispanica (bene), ma
c’erano ancora i sette nani (male). “Evidentemente i miei sforzi per portare
avanti i nostri diritti sono stati inutili". In cosa consistano questi
diritti al momento mi sfugge: forse quello di essere ignorati? Comunque, un
attore affetto da nanismo che recita con grande successo nella serie <i>Il
Trono di Spade, </i>ha di fatto impedito ad altri attori affetti da nanismo di
recitare nella nuova <i>Biancaneve.</i> Che infatti non sono per niente
contenti. Tra gli altri, Wee Man ha detto: “<i>È una cosa brutta. Non sono
d’accordo. Perché quello che stanno facendo è praticamente sostituire i lavori
che le persone di bassa statura potrebbero avere. Biancaneve e i Sette Nani… è
per i nani</i>”. Eppure la Disney sostiene di aver consultato “la comunità
delle persone affette da nanismo”.<br />
Ma ormai la frittata sembra fatta. I sette celebri ometti sono stati silurati e
sostituiti con non meglio chiarite “creature magiche della foresta”. Anche il
Principe Azzurro è stato fatto fuori. Forse la sua grave colpa è quella di aver
dato a Biancaneve il famoso bacio… “non consensuale”. <o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 130%; margin-bottom: 12.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #260099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15.0pt; letter-spacing: -.3pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: Arial;">Concludendo, la
situazione è chiara: sono gli “svegliati” che dovrebbero urgentemente
svegliarsi…<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 130%; margin-bottom: 12.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; text-align: justify;"><i><span style="color: #260099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15.0pt; letter-spacing: -.3pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: Arial;">Giorgio
Ragazzini<o:p></o:p></span></i></p>
<p style="background: white; line-height: 130%; margin-bottom: 12.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #260099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15.0pt; letter-spacing: -.3pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: Arial;">(“Pensalibero”,
6 agosto 2023)<o:p></o:p></span></p>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-48782348029357697302023-07-03T17:49:00.016+02:002023-07-03T18:27:40.027+02:00SI FA PRESTO A DIRE “LAVORI SOCIALMENTE UTILI” …<p style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFbgSqurx3qNgTmtmd_aqjPT5bUAy4SIE8NTWYAEtfHktTEL207g6NbLzATM_9KwZUCc-Tzas38KSlMwgORegWQYKn3XPjazUtiU7AximvyYkLjFrVjz2jxiLB1mEdsvK7DeRWrCWKoLG47d6BA9FlkmuXhKJrxe1mV-DUyfBPl8mKiCl8ug2INeORjjc/s958/studenti-pulizie.webp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="528" data-original-width="958" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFbgSqurx3qNgTmtmd_aqjPT5bUAy4SIE8NTWYAEtfHktTEL207g6NbLzATM_9KwZUCc-Tzas38KSlMwgORegWQYKn3XPjazUtiU7AximvyYkLjFrVjz2jxiLB1mEdsvK7DeRWrCWKoLG47d6BA9FlkmuXhKJrxe1mV-DUyfBPl8mKiCl8ug2INeORjjc/s16000/studenti-pulizie.webp" /></a></p><p style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #4e00b4; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">Il Ministro Valditara ha più volte ripetuto l’intenzione di
ridare “autorevolezza” agli insegnanti e di promuovere nella scuola “la cultura
del rispetto”. Intanto è davvero importante – in concreto e simbolicamente – la
decisione di far assistere dall’Avvocatura dello Stato i docenti aggrediti da
genitori poco inclini a riconoscere le scorrettezze o l’impreparazione dei
figli. Nei giorni scorsi ha poi colto l’occasione offerta dallo scandaloso 9 in
condotta assegnato al teppistello che aveva “impallinato” una professoressa
(stesso voto a un compagno per aver filmato l’impresa) per promettere che <b>in
futuro il comportamento avrà un maggior peso nella valutazione complessiva</b>.
Ha aggiunto che va ripensato l’istituto della sospensione, da sostituire con “<b>lavori
socialmente util</b>i”. Qualcosa del genere, in realtà, è già previsto, con
altro nome, dallo Statuto degli studenti del 1999, anzi la norma stabilisce, a
proposito delle sanzioni (anche una nota sul registro?) che “allo studente è <i>sempre</i>
offerta la possibilità di convertirle in <i>attività in favore della comunità
scolastica</i>”. Se quest’obbligo è stato largamente disatteso dalle scuole, è
perché non è per nulla facile trovare attività effettivamente utili che non
comportino rischi e che per di più devono per forza essere svolte sotto la
vigilanza di un adulto (docente o custode che sia); e si può immaginare quanto
sia praticabile sottrarne qualcuno ai propri compiti e ancor meno pagarlo per questo.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #4e00b4; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">Il Ministro Valditara si dovrà dunque misurare con l’effettiva <b>realizzabilità
</b>dei “lavori socialmente utili”, puntando sensatamente – come sembra di
capire – su attività in campo sociale. Sarà indispensabile esaminare le
esperienze che alcuni istituti hanno messo in pratica negli ultimi anni
accordandosi con associazioni di volontariato, assumendo però come Ministero la
responsabilità di costruire modelli organizzativi e di stipulare protocolli di
collaborazione, dei quali si possano servire le singole scuole, evitando di costringerle
ad accollarsi compiti insostenibili.<o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #4e00b4; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">Sarebbe infine l’ora di <b>fare un approfondito “tagliando” allo
Statuto degli studenti</b>, non solo superando il pressappochismo e anche una
certa confusione che caratterizzano alcune sue parti, ma anche sburocratizzando
l’esercizio dell’autorità educativa da parte della scuola. Una sanzione
tempestiva è senza dubbio più utile e più giusta. La sospensione non deve
essere abolita, semmai adoperata, almeno nell’immediato, solo in casi specifici
(per esempio in quello dello “sparatore” di cui sopra per ovvi motivi di
serenità ambientale), senza escludere un’integrazione dei due provvedimenti. Infine,
per i comportamenti più gravi o frequentemente ripetuti non può essere esclusa la
non ammissione all’anno successivo o agli esami, per segnalare ai giovani (e
alle loro famiglie) l’esistenza di limiti invalicabili.</span><i><span style="color: #4e00b4; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;"><o:p> </o:p></span></i></p>
<p style="background: white; line-height: 150%; margin: 0cm; text-align: justify;"><i><span style="color: #4e00b4; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">Giorgio Ragazzini<o:p></o:p></span></i></p>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-35212681006305879502023-07-01T16:44:00.002+02:002023-07-01T16:46:25.193+02:00L’IDEA DI NAZIONE E IL DECLINO DELLA STORIA NELLA SCUOLA<p style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioezx8AUflGmqE83mPbWEk3xFMB0z4eIFEoTDGwVHUBj0FmAFGXEqTIg1eheBJLs1AwsAagZkvIFnB3G_B1WToiKQpT8FYw-5rNqGw-RMPj3FO7gpdgxyyFpErtNQe3nGGy8Pge_Vm6puGGR_SAhK71Hit2q7my6tr2JuWoWlARgPi21XFAzSc5vb8bWE/s700/Nazioni.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="495" data-original-width="700" height="412" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioezx8AUflGmqE83mPbWEk3xFMB0z4eIFEoTDGwVHUBj0FmAFGXEqTIg1eheBJLs1AwsAagZkvIFnB3G_B1WToiKQpT8FYw-5rNqGw-RMPj3FO7gpdgxyyFpErtNQe3nGGy8Pge_Vm6puGGR_SAhK71Hit2q7my6tr2JuWoWlARgPi21XFAzSc5vb8bWE/w582-h412/Nazioni.jpg" width="582" /></a></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-font-kerning: 0pt;">“Il principio di nazionalità non può essere scisso
dagli ideali di libertà e fratellanza tra i popoli. È il messaggio implicito
nel brano tratto dal saggio <i>L’idea di nazione</i> di <b>Federico Chabod</b>.
A questo proposito l’autore chiama in causa due protagonisti del Risorgimento. <b>Camillo
di Cavour</b> perseguì il traguardo dell’unità nazionale sotto un regime
liberale, mentre nel pensiero di <b>Giuseppe Mazzini</b> il patriottismo si
fonde con il progetto di un’Italia repubblicana e democratica”. Così inizia,
sul Corriere della Sera, il commento di Antonio Carioti alla suggestiva traccia
di argomento storico per lo scritto di italiano agli esami di maturità di
quest’anno.</span><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-font-kerning: 0pt;">Per i giovani che escono dall’adolescenza per entrare
in maniera consapevole e responsabile nell’età adulta, una riflessione sul
concetto di Nazione è opportuna nel contesto attuale della politica italiana,
in cui nazione e nazionalismo sono considerati valori della destra a cui
contrapporre da sinistra i principi della solidarietà tra i popoli e
dell’internazionalismo.</span><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 130%; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%;">Se all’idea di nazione si accompagna
invece quella di libertà e quella di umanità, allora la si rende incompatibile
con i totalitarismi di destra e di sinistra. <b>Chabod</b>, storico di
tradizione laica e liberale, laureatosi nel 1923 con Salvemini, poi esponente
politico della Valle d’Aosta (di cui rivendicava l’italianità), aveva fatto la
resistenza con le formazioni di Giustizia e Libertà e vedeva la conquista della
democrazia come compimento del Risorgimento per nazione italiana, liberandone
quindi l’idea dalle distorsioni del fascismo che si basava sull’idea della
disuguaglianza tra i popoli, le razze, le religioni.</span><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 130%; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%;">Nella traccia proposta agli
studenti, Chabod afferma che le nazioni sono<i><span style="background: white;">
«gl’individui dell’umanità come i cittadini sono gl’individui della
nazione…Ora, l’umanità è ancora, essenzialmente, per il Mazzini, Europa: ed
infatti insistente e continuo è il suo pensare all’Europa, l’Europa giovane
che, succedendo alla vecchia Europa morente, l’Europa del Papato, dell’Impero,
della Monarchia e dell’Aristocrazia, sta per sorgere.</span></i>»</span><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="background: white; line-height: 130%; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%;">I maturandi però non hanno accolto
con favore questa traccia: infatti solo il <strong><span style="font-family: "Georgia",serif;">4%</span></strong> dei candidati si è cimentato nell’analisi e
interpretazione del testo, mentre invece la maggioranza si è orientata sull’"<i>Elogio
dell’attesa nell'era di WhatsApp</i>", di <strong><span style="font-family: "Georgia",serif;">Marco Belpoliti.</span></strong> </span><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%;">Si conferma così che da tempo i
social network sono diventati praticamente l’unico strumento di informazione e,
se va bene, di qualche conoscenza storica e politica; ma è anche il sintomo di
quanto poco la scuola sappia (o voglia?) valorizzare la nostra eredità
culturale attraverso lo studio della storia, con l’impegno che questo comporta
con l’aiuto dei manuali e magari di saggi storici come quello di Chabod da cui
questo scritto ha preso le mosse. Com’è noto, <b>Gramsci</b> scriveva nei <i>Quaderni
dal carcere</i>: “<i>Occorre persuadere molta gente che anche lo studio è un
mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, oltre che
intellettuale, anche muscolare-nervoso: è un processo di adattamento, è un
abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza. La partecipazione
di più larghe masse alla scuola media tende a rallentare la disciplina dello
studio, a domandare «facilitazioni”.</i></span><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="line-height: 130%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%;">E della facilitazione la scuola italiana da anni ha fatto molto
uso a scapito del merito e della responsabilità nello studio delle singole
discipline, in particolare l’italiano e, appunto, la storia. Quest’ultima
dovrebbe acquistare un peso maggiore nel corso del curriculum scolastico e
diventare una prova importante in sede di esami di maturità, perché permette di
riscoprire i valori costitutivi di una società civile e politica, dalla
famiglia alla comunità nazionale o sovranazionale.<o:p></o:p></span></p>
<p style="line-height: 130%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%;">Coltivare infine la memoria storica delle vicende dei popoli,
delle nazioni, degli stati può essere il viatico per sentirsi, con passione e
razionalità, sia italiani che europei e per riprendere, dopo anni di crisi
economiche, pandemiche e belliche, il cammino iniziato negli anni del
Risorgimento verso la piena realizzazione della democrazia.<o:p></o:p></span></p>
<p style="line-height: 130%; margin: 0cm; text-align: left;"><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%;"><o:p> </o:p></span></p><p style="line-height: 130%; margin: 0cm; text-align: left;"><i><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-font-kerning: 0pt;">Sergio Casprini</span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="color: #1a00a1; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-font-kerning: 0pt;"><o:p> </o:p></span><span style="color: #1a00a1; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt;">(dal Sito del
Comitato Fiorentino per il Risorgimento, 1° luglio 2023)</span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-40039666141928738062023-06-22T00:01:00.004+02:002023-06-25T12:05:48.321+02:00LA LETTERA APERTA DEL DICEMBRE 2021 PER LA REINTRODUZIONE DEGLI SCRITTI NEGLI ESAMI DI MATURITÀ DIVENTA UNA DELLE TRACCE DI QUEST’ANNO. PRECISAZIONI AL MINISTRO BIANCHI CHE NON RICORDA BENE<p style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1C_W-ExyyTFVTUY40GyIcsgnhDBxWDMwX1faibqgkLaYUEKfEJqP8LPwf5LIBeYA51jOPNNAbmZj0H-_v3LbAMom7HSds0evxgp8g5hoPNSTdJvHI1ZZ6UdoOXvkYX3YgjP4-DGzN2n1TN8ggPUUYB5kvuv2Cs641VaBdjsMhgFbxPMk12mTLbYLWE58/s1024/TADINI%20senza%20firma.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="699" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1C_W-ExyyTFVTUY40GyIcsgnhDBxWDMwX1faibqgkLaYUEKfEJqP8LPwf5LIBeYA51jOPNNAbmZj0H-_v3LbAMom7HSds0evxgp8g5hoPNSTdJvHI1ZZ6UdoOXvkYX3YgjP4-DGzN2n1TN8ggPUUYB5kvuv2Cs641VaBdjsMhgFbxPMk12mTLbYLWE58/w122-h179/TADINI%20senza%20firma.jpg" width="122" /></a></p><p class="MsoSubtitle" style="line-height: 130%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #21008a; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15pt; letter-spacing: 0pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Una
delle tracce per il primo scritto all'Esame di Stato proponeva agli studenti di
commentare una <b>lettera aperta</b> indirizzata nel dicembre 2021 all'allora
Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, per chiedere di reintrodurre la
prima prova scritta, eliminata a causa della pandemia nell'esame precedente,
che il ministro aveva ipotizzato di mantenere invariato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="color: #21008a; font-size: 15pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Quella lettera (leggila </span><span style="color: #21008a; font-size: 15pt; line-height: 130%;"><a href="https://gruppodifirenze.blogspot.com/2021/12/lettera-aperta-al-ministro-bianchi.html"><b><span style="color: #21008a; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">qui</span></b></a></span><span style="color: #21008a; font-size: 15pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">), firmata da "illustri esponenti del mondo accademico e
culturale", come riportano gli organi di stampa, era stata promossa dal
Gruppo di Firenze e tra le firme illustri c'erano Roberta De Monticelli, Gustavo
Zagrebelsky, Elsa Fornero, Paolo Crepet, Renato Mannheimer, Carlo Cottarelli,
Alessandro Barbero e molti altri noti esponenti della cultura e delle
professioni. <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="color: #21008a; font-size: 15pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><span style="font-family: georgia;">Non intendiamo certo entrare nella polemica suscitata da questa
scelta di Valditara, che ha provocato una risentita reazione dell’ex Ministro
Bianchi, ma solo smentire alcune singolari affermazioni di quest’ultimo, il
quale fra l'altro ha dichiarato: "<i>Trovo inaudito che si faccia commentare
ai ragazzi</i> <b><i>un testo che non si sa chi ha scritto, genericamente inviato </i>[?] <i>nel dicembre del 2021...</i></b>" Ma la lettera <b>aveva in alto il logo e il nome del Gruppo</b>
<b>promotore</b> e soprattutto, come in tutti gli appelli, i firmatari – tutt’altro
che sconosciuti – facendola propria ne sono diventati i coautori. Inoltre l’appello
non era nato “sul sentito dire”, ma da notizie precise riportate da vari organi
di informazione:</span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="color: #21008a; font-size: 15pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><span style="font-family: georgia;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeFdbaaTCyTUh4okDxtbbkqjZ8sxz-dIoFF7GdgThKjtP5rdGT_0N0vj-K669Cu_RzA9Eykv_8Pot9dx1fJiDjN83EJXAgLhuKUQe-7G2LBrVzLjRZ4llbxaQBe2p4Hk3Tj2P1RSUbhSETVtL2Kf22LVo2bAMQckJkwSybeKhLTRKGTNFOUzW5EkujvO4/s1468/Screenshot%202023-06-21%20232017.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="836" data-original-width="1468" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeFdbaaTCyTUh4okDxtbbkqjZ8sxz-dIoFF7GdgThKjtP5rdGT_0N0vj-K669Cu_RzA9Eykv_8Pot9dx1fJiDjN83EJXAgLhuKUQe-7G2LBrVzLjRZ4llbxaQBe2p4Hk3Tj2P1RSUbhSETVtL2Kf22LVo2bAMQckJkwSybeKhLTRKGTNFOUzW5EkujvO4/w430-h183/Screenshot%202023-06-21%20232017.png" width="430" /></a></span></div><div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHttyOXGzlZPd_XR93qmnBmWeRZiWBllk37DbzWUNQREy6vXB1aKlNA6tpkVW7TEhQRoGwwTalRPr9utHij9kFNu-bd1pWLpD76Nm-u0_fH_1NY8hsIt5OssWW5iU4VgT9gNwwoBmO6sGE2ZvUIEB4W5JTSObkOkyWX_7GYuwQCCmTZ7fD0IaXsMSsemw/s1159/Screenshot%202023-06-21%20231819.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHttyOXGzlZPd_XR93qmnBmWeRZiWBllk37DbzWUNQREy6vXB1aKlNA6tpkVW7TEhQRoGwwTalRPr9utHij9kFNu-bd1pWLpD76Nm-u0_fH_1NY8hsIt5OssWW5iU4VgT9gNwwoBmO6sGE2ZvUIEB4W5JTSObkOkyWX_7GYuwQCCmTZ7fD0IaXsMSsemw/s1159/Screenshot%202023-06-21%20231819.png" style="font-size: 15pt; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="666" data-original-width="1159" height="249" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHttyOXGzlZPd_XR93qmnBmWeRZiWBllk37DbzWUNQREy6vXB1aKlNA6tpkVW7TEhQRoGwwTalRPr9utHij9kFNu-bd1pWLpD76Nm-u0_fH_1NY8hsIt5OssWW5iU4VgT9gNwwoBmO6sGE2ZvUIEB4W5JTSObkOkyWX_7GYuwQCCmTZ7fD0IaXsMSsemw/w437-h249/Screenshot%202023-06-21%20231819.png" width="437" /></a><span style="color: #21008a; font-size: 15pt;"> </span></span></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwUTsGRUkxVtCYzgRGhAmqxLSjA0a07HQodQ_UYyAq_tp_af2EP3r1w-f06o9qMxGxHHBv7M7gLPZSSgpkj9JAc1z6EX6B3rvWqKl8LlrGzk8Z6l_mObSs3WLUWscxMdACDodk3neDFqm91PmG-RlzhTmDJGYQbHdkMipRaUQYrkuugVszzAxsef0iZrQ/s1780/Screenshot%202023-06-21%20232117.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="621" data-original-width="1780" height="157" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwUTsGRUkxVtCYzgRGhAmqxLSjA0a07HQodQ_UYyAq_tp_af2EP3r1w-f06o9qMxGxHHBv7M7gLPZSSgpkj9JAc1z6EX6B3rvWqKl8LlrGzk8Z6l_mObSs3WLUWscxMdACDodk3neDFqm91PmG-RlzhTmDJGYQbHdkMipRaUQYrkuugVszzAxsef0iZrQ/w447-h157/Screenshot%202023-06-21%20232117.png" width="447" /></a></span></div><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 15pt; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: 15pt; text-align: justify;"><br /></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: 15pt;">Bianchi sostiene poi che </span><b style="font-size: 15pt;"><i>"siamo stati noi a ripristinare gli
esami scritti"</i></b><span style="font-size: 15pt;">. È ben vero che il Ministro "ripristinò"
l'esame scritto, </span><b style="font-size: 15pt;">ma dopo quella lettera
e senza dubbio grazie alla sua spinta.</b></div><div style="text-align: left;"><b style="font-size: 15pt;"><br /></b></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: 15pt;"><i>Andrea Ragazzini</i></span></div></span></span></div><p></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-76426902250246070262023-06-13T23:56:00.020+02:002023-06-14T00:12:49.902+02:00EDUCARE ALLA LEGALITÀ: LA MEMORIA NON SIA SOLO SANGUE E LACRIME <p></p><div style="text-align: justify;"><b><i><span style="color: #2b0092; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">Non basta ricordare gli omicidi e le stragi di mafia, tanto meno
servono le “navi della legalità”. Si studi ciò che hanno fatto gli uomini dello
Stato</span></i></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxnC8hPF2VRmQYAnjomvdsDl-_0XH1acFoZoSSW8hDg2vQ3sBYwq1wGL5_UcYc4yWPR2oCLW3Tua3wXZLTisrCYlohY1gtrk2fQl4y3FWEgLrxBwoLD39UKXRXknB1MyvbESvS2-9eBk2QRsMAE2G855BSadGZ7DbrBw8nHCOAA33J0mEms-ikhap-/s1473/Mafia%20all'ergastolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="825" data-original-width="1473" height="353" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxnC8hPF2VRmQYAnjomvdsDl-_0XH1acFoZoSSW8hDg2vQ3sBYwq1wGL5_UcYc4yWPR2oCLW3Tua3wXZLTisrCYlohY1gtrk2fQl4y3FWEgLrxBwoLD39UKXRXknB1MyvbESvS2-9eBk2QRsMAE2G855BSadGZ7DbrBw8nHCOAA33J0mEms-ikhap-/w632-h353/Mafia%20all'ergastolo.jpg" width="632" /></a></div>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; mso-collapsed-heading: no;"><i><span style="color: #2b0092; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; line-height: 24.2667px;">Giorgio Ragazzini, “Il Sussidiario”, 13 giugno 2023</span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%;"><span style="color: #2b0092; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">La promozione nel
paese e in particolare nella scuola di una cultura della “legalità” (intesa
come impegno almeno morale contro tutte le mafie) passa soprattutto attraverso
la commemorazione delle vittime dei delitti e delle stragi di Cosa Nostra. Certo,
è importante e doveroso ricordare con gratitudine l’esempio di chi ha messo i
propri talenti al servizio della collettività, spesso sapendo di rischiare la
vita. Però sul piano che possiamo chiamare pedagogico sarebbe bene riflettere
sull’effettiva efficacia di una “memoria” intesa come riproposizione in dosi
massicce di tremendi spettacoli di morte e distruzione o delle numerose scene
di omicidi “eccellenti” che si sono susseguiti nei decenni. E questo non tanto
per il rischio di assuefazione, che è sempre dietro l’angolo anche per gli
argomenti più coinvolgenti della nostra storia, quanto piuttosto per il pericolo
di creare, soprattutto nei ragazzi, un senso di impotenza e pessimismo di
fronte all’efficienza criminale della mafia; e tanto più se a questo si
aggiunge (come nel caso della presunta “trattativa”) l’evocazione di collusioni
dello Stato con la mafia, date per sicure da inchieste giudiziarie e da organi
di stampa, e poi clamorosamente smentite di recente. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%;"><span style="color: #2b0092; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">È certamente per
questo che nelle scorse settimane il Presidente della Repubblica ha sentito la
necessità di dire, fra l’altro, che “</span><i><span style="background: white; color: #2b0092; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Lucida Sans Unicode";">fare memoria però non è soltanto un omaggio
doveroso a donne e uomini di grande valore. La memoria di Falcone e di
Borsellino comprende, per noi, la ribellione civile all'oppressione mafiosa che,
da quei drammatici giorni, da Palermo e dalla Sicilia, ha avuto un enorme
sviluppo.</span></i><span style="color: #2b0092; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Lucida Sans Unicode";"> <i><span style="background: white;">Comprende la reazione dello Stato che ha condotto a
successi importanti.</span></i> <i><span style="background: white;">Comprende le
riforme legislative e ordinamentali che sono state adottate proprio seguendo le
intuizioni e le proposte di Falcone e Borsellino</span></i><span style="background: white;">”<i>.</i></span></span><span style="color: #2b0092; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%;"><span style="color: #2b0092; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">Con queste parole
Mattarella prende chiaramente le distanze sia da una memoria a una sola
dimensione (con gli effetti indesiderabili richiamati sopra), sia dall’idea che
le istituzioni a cui spetta la lotta alla criminalità debbano per forza essere
oggetto di diffidenza da parte dell’opinione pubblica; e ne rivendica invece i
“successi importanti”. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%;"><span style="color: #2b0092; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">Si spera che questo
richiamo non venga lasciato cadere, ma orienti in una direzione più utile sia i
media che la scuola, in modo da dare rilievo soprattutto a quello che si è
fatto e che si sta facendo contro la mafia, ovviamente anche sulla scorta del prezioso
lavoro svolto dai tanti che proprio per questo sono stati assassinati. Lasciamo
perdere le iniziative solo di parata, tra cui le “navi della legalità”, che coinvolgono
una microscopica percentuale degli studenti e per di più costano molto. Facciamo
conoscere invece, solo per fare qualche esempio, le eccellenti indagini del
vicequestore Ninni Cassarà e dei suoi collaboratori che fruttarono il primo
organigramma completo di Cosa Nostra; le intuizioni e l’iniziativa legislativa
di Pio La Torre, che indicò la strada dell’illecito arricchimento come via
maestra per le indagini sulla mafia; e naturalmente le idee innovative e il
grande lavoro di Giovanni Falcone che riuscì a ottenere dal suo rapporto con
Tommaso Buscetta rivelazioni di incalcolabile importanza; sulla base delle
quali metterà in piedi il processo in cui furono condannati 346 imputati, per
un totale di 19 ergastoli e 2.265 anni di carcere. Presentiamo ai ragazzi la
lotta contro la mafia per quello che, di fatto, è: un’epica dei nostri giorni,
con battaglie vinte e perse, con eroi vittoriosi che poi soccombono, ma dopo
aver colpito duro e aver lasciato, per chi viene dopo, una preziosa eredità di
idee e di esperienze.</span></p></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-38655453321189450972023-04-28T15:52:00.005+02:002023-04-28T16:31:07.208+02:00CONTRO CHATGPT E SIMILI. UN INVITO ALLA “DEMONIZZAZIONE”<p style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYIz8rGDQxc6VlYHBMirD4tB15drwvAfgJibhsfEtsRxQgPIDvIWd0Q4Lf3pjVAOJMqkp9kcfGYFP2twk4_VpVtSL61-o8HkZR6zK2TX-0_qQmMDa6Z0Se9N_sVKBTpd9Qiu44o5abMCFNmroWJPdXXPI3IfApgVtDph0XmuyKKad4MnP16q_ZpDpq/s547/Folon_Pensieri.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="542" data-original-width="547" height="321" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYIz8rGDQxc6VlYHBMirD4tB15drwvAfgJibhsfEtsRxQgPIDvIWd0Q4Lf3pjVAOJMqkp9kcfGYFP2twk4_VpVtSL61-o8HkZR6zK2TX-0_qQmMDa6Z0Se9N_sVKBTpd9Qiu44o5abMCFNmroWJPdXXPI3IfApgVtDph0XmuyKKad4MnP16q_ZpDpq/w324-h321/Folon_Pensieri.png" width="324" /></a></p><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="background: white; color: #330099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%;">Come
ha detto il filosofo Luigi Lombardi Vallauri, “nessuno sa veramente quello che
pensa fino a quando non l’ha scritto su un pezzo di carta”. Scrivere è infatti di
grande aiuto per rendere un pensiero più preciso, più ricco, più profondo. Come
c’è un momento in cui un pittore, un fiorista, un arredatore possono dire
“Ecco, ora è perfetto”, così chi scrive può a un certo punto concludere “Questo
è quello che penso”, dopo avere scritto e riscritto una frase, consultato un
dizionario dei sinonimi, cancellato qualcosa, aggiunto qualcos’altro. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="background: white; color: #330099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%;">A scuola
i due principali tipi di testo per esercitarsi nello scrivere sono, com’è noto,
il riassunto e il tema, che allenano differenti abilità cognitive, tutte importanti.
Detto <i>en passant, </i>il tema fu oggetto di un vero e proprio anatema negli
anni post-68, raccogliendo peraltro, alla luce dell’analisi di classe,
l’eredità di illustri detrattori del passato. Qui basta ricordare che “tema” è
sinonimo di “argomento”. L’insegnante chiede agli allievi di trattarlo
attraverso un titolo che può essere breve, meglio se stimolante, oppure più
lungo e strutturato in modo da servire come guida per lo svolgimento. Di fatto
è un genere comprensivo di molti generi testuali, tra quali uno dei più utili
alla crescita intellettuale e morale, soprattutto nel primo ciclo, è il tema di
esperienza e di riflessione personale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="background: white; color: #330099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%;">Tutti
pregi che molti evidentemente ignorano nel momento in cui sottovalutano il
pericolo micidiale costituito dalle piattaforme come ChatGPT (<i>Chat </i></span><i><span style="background: white; color: #330099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: Arial;">Generative
Pre-trained Transformer</span></i><span style="background: white; color: #330099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: Arial;">, ovvero <i>Trasformatore pre-istruito in grado di generare
conversazioni</i>), capace di scrivere testi su moltissimi argomenti. Che si
sia già a un buon livello di perfezionamento, lo dimostra il fatto che “Il
Foglio” ha potuto sfidare i lettori a individuare ogni giorno l’articolo scritto
tramite l’Intelligenza Artificiale (a proposito: i giornalisti non sono
preoccupati?). C’è chi rassicura e sostiene che è un’occasione per migliorare
l’insegnamento. Una docente inglese, per esempio, dice che gli studenti, invece
di scrivere testi, potranno lavorare su quelli “artificiali” per individuarne
manchevolezze e fare modifiche. C’è poi chi incappa nel benaltrismo sostenendo
che l’importante è sviluppare una piena umanità negli allievi, la loro
curiosità, la capacità di fare domande. Tutte “soluzioni” che presuppongono in
sostanza l’abbandono di una scrittura che non sia strettamente funzionale. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="background: white; color: #330099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: Arial;">Del resto, di fronte alle nuove tecnologie, da
decenni scatta in molti, come un riflesso condizionato, la raccomandazione di
non “demonizzarle”, ma di imparare a utilizzarle per il meglio. Purtroppo
l’esperienza ci dice che queste aperture di credito richiedono non solo
l’indicazione di limiti chiari e di non troppo complessa applicazione, ma anche
perseveranza e fermezza da parte degli educatori; altrimenti si apre
un’autostrada per la moltiplicazione degli effetti indesiderati. Così è stato
per il cellulare: abbiamo creato legioni di ragazzi dipendenti dagli
smartphone, spesso affetti da seri disturbi di vario genere; e la possibilità
di copiare utilizzando internet durante le verifiche e gli esami è aumentata in
modo esponenziale. Perciò dobbiamo prendere sul serio i pericoli che incombono
sull’apprendimento dell’italiano scritto, in particolare quello di non poter
più far esercitare i ragazzi con riassunti, temi, relazioni da fare a casa. Finora
l’insegnante accorto ha potuto subodorare la copiatura perché sa come scrivono
i suoi allievi e può controllare su internet se ha barato. Oggi ci dicono che
con ChatGPT questo non si può fare (ma almeno la richiesta di creare la
possibilità di conservare in rete per qualche tempo i testi prodotti andrebbe
fatta). In ogni caso, questa volta vale la pena di passare per “demonizzatori”,
visto che si rischia di danneggiare gravemente le nuove generazioni.</span><span style="background-color: white; color: #330099; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: #330099; font-family: "Georgia",serif; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: Arial;"><i><span style="background-color: white; font-size: 14pt;">Giorgio Ragazzini </span><span style="background-color: white; font-size: 18.6667px;"><br /></span></i></span><i style="color: #330099; font-family: Georgia, serif;">gruppodifirenze@libero.it</i></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="color: #330099; font-family: Georgia, serif;">(ilSussidiario.net, 28 aprile 2023)</span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-24746312508912166542023-03-01T13:32:00.000+01:002023-03-01T13:32:29.129+01:0017 MARZO, CELEBRAZIONE DELL’UNITÀ D’ITALIA, DELLA LIBERTÀ E DEMOCRAZIA<p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc5CJ8mvwT1djE-iF4SsI15dcRd-Ma5sSjYYH-sPMogp9cMWGys0wltjx2lEcWOCksQgnqgGjGX_FdY1012eQDgGnngUOCCCazujERiC6VRO2o6NDtSx73Kwdrye9hCF6okTWSE2Lzf38qwf1P0dbLI8y1ZJ8KK9qp79ATUiukohubgXrFmoS3S0AP/s795/17%20MARZO%20%201861.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="615" data-original-width="795" height="363" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc5CJ8mvwT1djE-iF4SsI15dcRd-Ma5sSjYYH-sPMogp9cMWGys0wltjx2lEcWOCksQgnqgGjGX_FdY1012eQDgGnngUOCCCazujERiC6VRO2o6NDtSx73Kwdrye9hCF6okTWSE2Lzf38qwf1P0dbLI8y1ZJ8KK9qp79ATUiukohubgXrFmoS3S0AP/w468-h363/17%20MARZO%20%201861.jpg" width="468" /></a> </div><p></p><p style="line-height: 125%; margin: 0cm; text-align: justify;"><strong><span style="color: #3f007a; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 125%;">Il 17 marzo (<i>Giornata dell’</i></span></strong><em><span style="color: #3f007a; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 125%;">Unità nazionale), il 4 novembre, </span></em><span style="color: #3f007a; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 125%;">il 25 aprile e il 2 giugno sono le date fondamentali della
nostra storia. Le prime due segnano la conclusione del processo risorgimentale
con l’affermazione dell’Unità e dell’Indipendenza dell’Italia, le altre due la
riconquista della libertà del nostro Paese e la sua trasformazione in
repubblica democratica, sancita dal voto popolare.</span><span style="color: #3f007a; font-family: "Georgia",serif;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="line-height: 125%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #3f007a; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 125%;">Celebrare queste ricorrenze permette di perpetuare i valori e
gli ideali del Risorgimento e della Resistenza consegnandoli ai giovani
cittadini di oggi, ma rafforza anche la nostra identità nazionale e la coesione
sociale. Tanto più questo è necessario in un periodo di smarrimento degli
italiani, dovuto alla vicenda tragica della pandemia, allo shock del ritorno
della guerra in Europa per l’aggressione della Russia all’Ucraina, alle
contrapposizioni ideologiche spesso prive di vera attenzione all’interesse
generale, alla crisi dell’etica pubblica. Sono, insomma, date costitutive di
quella religione civile che in tutto l’occidente democratico salvaguarda la
memoria storica e l’identità politico-culturale di ogni paese, come il 14
luglio in Francia o il 4 luglio negli Stati Uniti. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 125%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #3f007a; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 125%;">Dal 2013 con una Circolare della Presidenza del Consiglio dei
ministri è stata istituita come solennità civile la data del<i> <em><b><span style="font-family: "Georgia",serif;">17 marzo – “Giornata dell’Unità nazionale,
della Costituzione, dell’inno e della bandiera”</span></b></em> </i>da
celebrare in ogni città italiana, nei quartieri, nei luoghi istituzionali e
soprattutto nelle aule scolastiche. Nei fatti, dopo i festeggiamenti del 2011
per i 150 anni dell’Unità nazionale e nonostante che le scuole siano invitate a
programmare momenti di riflessione in proposito, l’attenzione sul significato
di questa data progressivamente si è persa tra gli italiani di ogni età. </span><span style="color: #3f007a; font-family: "Georgia",serif;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 125%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #3f007a; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 125%;">Per le nuove generazioni la scuola è il luogo non solo della
formazione culturale, ma anche di una prima maturazione politica, con l’acquisizione
degli strumenti di comprensione critica della realtà sociale in cui vivono, a
partire da un’adeguata conoscenza storica del loro Paese. <br /></span><span style="color: #3f007a; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; line-height: 125%;">Dovrebbe essere compito quindi delle scuole ricordare agli
studenti che il 17 marzo 1861 nacque l’Italia, a conclusione di alcuni decenni
di ideali e di sacrifici tendenti a questo scopo. Anche perché è una storia di
cui i giovani furono più volte protagonisti: basti pensare al Battaglione dei
Volontari toscani a Curtatone e Montanara nel 1848, alle Camicie rosse guidate
da Garibaldi, ai “<em>Ragazzi del ‘99</em>”
che si sacrificarono sulla linea del Piave fino alla riscossa di Vittorio
Veneto<i> </i>e<i> </i>agli scugnizzi napoletani che parteciparono all</span><span style="color: #3f007a; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; line-height: 125%;">'insurrezione
popolare con la quale, tra il 27 e il 30 settembre 1943, Napoli fu liberata
dall’occupazione nazista.</span></p>
<p style="line-height: 125%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #3f007a; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 125%; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Il
Risorgimento italiano è stato un lungo processo storico arrivato in un certo
senso fino a metà novecento; e le date importanti come il 17 marzo servono da
occasione per conoscere e comprendere meglio il passato da cui veniamo. Anche
la lotta eroica del popolo ucraino contro l’aggressione russa può – se non
altro – farci meglio “realizzare” (cioè percepire vividamente) la durezza delle
lotte risorgimentali contro “lo straniero” e della resistenza alla distruttiva
e spesso spietata invasione hitleriana. <o:p></o:p></span></p>
<p style="line-height: 125%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #3f007a; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 125%; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Oggi
le manifestazioni studentesche sembrano di rado all’altezza dei problemi
attuali, in gran parte perché risentono di un’insufficiente preparazione
culturale e soprattutto di quella storica, senza la quale non si può
comprendere la complessità del mondo.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Certo è stata utile l’iniziativa ambientalista di Greta Thunberg, oggi
rimpiazzata nelle cronache dagli imbrattamenti “nonviolenti” di “Ultima
generazione”, con i quali però si costruisce ben poco. Per il resto, il mondo
studentesco si esprime quasi solo con le ripetitive occupazioni scolastiche di </span><span style="color: #3f007a; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 125%;">minoranze faziose e ideologizzate, </span><span style="color: #3f007a; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 125%; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">che </span><span style="color: #3f007a; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 125%;">conducono sgangherate battaglie contro il governo di turno e,
quel che è peggio, contro il diritto allo studio della maggioranza dei loro
compagni, mentre le istituzioni, prive di coerenza democratica e di fermezza,
si guardano bene dal tutelarli.</span><span style="color: #3f007a; font-family: "Georgia",serif;"><o:p></o:p></span></p>
<p style="line-height: 125%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #3f007a; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 125%;">Ricordare oggi il 17 marzo sia a livello istituzionale che nelle
scuole e nella società civile significa quindi tenere aperto il fronte basilare
delle battaglie per la libertà, la democrazia e la solidarietà umana. <o:p></o:p></span></p>
<p style="line-height: 125%; margin: 0cm; text-align: justify;"><i><span style="color: #2a0068; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 125%;">Sergio Casprini<o:p></o:p></span></i></p>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-14734120133293103562023-02-02T18:12:00.003+01:002023-02-02T18:33:39.975+01:00NUOVO ORIENTAMENTO: CHI HA DETTO CHE QUANTITÀ E QUALITÀ SONO SINONIMI?<p style="text-align: center;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUzfNv0ryAYzmm_xNkSmnEvRhofLeoyGRchUikrP2lr0idTDW1MGaIJU4byDXmzJaASY1l6i6tfdvhpxqMRP930Yl4vxajSdreaYzVtSEmuCaKSeaG7SmRe43puTxZbQJP3xpYlyM_QP-s5eHJmtHnyskjMko-dZesYozMeLdlvkIbctQGPDWZkXW7/s1100/ORIENTAMENTO.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="733" data-original-width="1100" height="252" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUzfNv0ryAYzmm_xNkSmnEvRhofLeoyGRchUikrP2lr0idTDW1MGaIJU4byDXmzJaASY1l6i6tfdvhpxqMRP930Yl4vxajSdreaYzVtSEmuCaKSeaG7SmRe43puTxZbQJP3xpYlyM_QP-s5eHJmtHnyskjMko-dZesYozMeLdlvkIbctQGPDWZkXW7/w379-h252/ORIENTAMENTO.jpg" width="379" /></a></div><br /><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 125%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #4d33a9; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15pt; line-height: 125%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Leggere le nuove linee
guida ministeriali per l’orientamento mi ha fatto subito venire in mente <i>DI
BENE IN PEGGIO. Istruzioni per un successo catastrofico, </i>un ironico
libretto in cui Paul Watzlawick prende di mira le “ipersoluzioni”,<b> </b>cioè
“un modo di affrontare i problemi che, pur fondato sulle migliori intenzioni,
finisce sempre con l’avere effetti controproducenti”. Le ipersoluzioni non sono
certo una novità per un ministero che ha storicamente dimostrato una stabile
affezione per questo tipo di provvedimenti. Alla base ci sono in genere due fallaci
presupposizioni: il primo è “maggiore quantità = migliore qualità”; il secondo:
la novità deve innervare di sé l’intera scuola, diventare la sua chiave di
volta, il suo modo di essere – in questo caso, “orientativo”. Ecco perché, al
prezzo di forzarne parecchio il significato, vi si dice che “<i>l’orientamento
inizia sin dalla scuola dell’infanzia e primaria, quale sostegno alla fiducia,
all’autostima, all’impegno, alle motivazioni, al riconoscimento dei talenti e
delle attitudini, favorendo anche il superamento delle difficoltà presenti nel
processo di apprendimento.</i>” Chi leggendo queste righe pensasse che si
tratta di cose che già in gran parte si fanno senza pensare all’orientamento
avrebbe perfettamente ragione. Con la riserva che raramente talenti e
attitudini si manifestano nei primissimi anni di scolarizzazione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 125%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #4d33a9; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15pt; line-height: 125%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Il lato quantitativo
della faccenda irrompe nella scuola all’inizio della media: 30 ore di
orientamento in ognuno dei tre anni. Stesso numero nei primi due delle
superiori (ore curricolari e/o extracurricolari: ma è difficile rosicchiare più
di tanto ai programmati pomeriggi di molti allievi); e “<i>almeno </i>30 ore”
(queste invece “curricolari”) negli ultimi tre anni delle superiori. Non manca
la precisazione (si fa per dire) che non si tratta di una materia aggiuntiva,
ma di “</span><i><span style="color: #4d33a9; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15pt; line-height: 125%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">uno strumento
essenziale per aiutare gli studenti a fare sintesi unitaria, riflessiva e
inter/transdisciplinare della loro esperienza scolastica e formativa, in vista
della costruzione in itinere del proprio personale progetto di vita
culturale e professionale</span></i><span style="color: #4d33a9; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15pt; line-height: 125%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">”.
Chiaro, no? Da notare che lo stesso sistema della materia-non materia
“trasversale” è già in opera con l’educazione civica, fra notevoli resistenze
da parte dei docenti e con esiti ignoti ai più, dato che la rendicontazione non
è il forte delle istituzioni italiane.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 125%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #4d33a9; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15pt; line-height: 125%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">A questo si aggiunge la nomina, fra i docenti
di ogni classe, di un <i>tutor </i>ad hoc, quasi certamente dotato di scarsa
qualificazione, che si dovrà sobbarcare “un dialogo costante con lo studente,
la sua famiglia e i colleghi”, in particolare quando si tratterà di scegliere
la scuola superiore</span><span style="color: #4d33a9; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15pt; line-height: 125%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">
o, dopo il diploma “di maturità”, di orientarsi verso un lavoro o ulteriori
studi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 125%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #4d33a9; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15pt; line-height: 125%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Riemerge infine da un
passato inglorioso il “portfolio”, che sparì alla chetichella nell’era Moratti
perché ritenuto un inutile sovrappiù a furor di popolo docente; stavolta, però,
in versione digitale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 125%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #4d33a9; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15pt; line-height: 125%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Questa, a grandi linee,
l’ingombrante ipersoluzione escogitata per l’orientamento, con i sovraccarichi
professionali facilmente immaginabili e il relativo stress. Probabilmente c’è anche
l’intento di forzare la mano ai docenti sulla cosiddetta “personalizzazione”,
la classica cosa facile a dirsi, ma molto difficile a farsi. Per quanto
riguarda la scuola media, una materia come educazione tecnologica avrebbe tutte
le potenzialità per individuare le attitudini che portano a studi
tecnico-professionali, purché basata essenzialmente su attività di laboratorio.
Purtroppo viene in genere svolta come una disciplina prevalentemente teorica.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 125%; text-align: justify;"><span style="color: #4d33a9; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15pt; line-height: 125%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Comunque, usando buon senso e senso del limite, sarebbe
senz’altro sufficiente concentrare le attività orientative in seconda e terza
media e poi negli ultimi due anni delle superiori; utilizzando, in un più
ragionevole numero di ore, il contributo diretto e la consulenza di esperti
esterni, oltre alle esperienze utili che gli insegnanti stessi possono
condividere con i colleghi. L’efficacia dell’orientamento, insomma, e non solo
di quello, dipende molto più dalla sua qualità che non da una complessa
organizzazione e da un massiccio impiego di ore. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 125%; mso-collapsed-heading: no;"><i><span style="color: #4d33a9; font-family: "Georgia",serif; font-size: 15pt; line-height: 125%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Giorgio Ragazzini<o:p></o:p></span></i></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 125%; mso-collapsed-heading: no;"><span style="color: #4d33a9; font-family: Georgia, serif; font-size: 15pt; line-height: 125%;">("ilSussidiario.net", 2 febbraio 2023)</span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-21963287265459774022023-01-27T16:36:00.040+01:002023-01-27T17:07:56.289+01:00STIPENDI DIVERSI PER I DOCENTI SU BASE TERRITORIALE? INFORMIAMOCI, PRIMA DI DECIDERE COME LA PENSIAMO<p style="text-align: center;"><i style="background-color: white; font-size: 14pt; text-align: justify;"></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i style="background-color: white; font-size: 14pt; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD_bDGpq6c5VEDZYkL4NOb5tq8fzjyZSu3dWsF17zuwj7DpuHgKkL9F1Pk7UVxLaYKU43GboaRFrRhLDi08MrGBDE56yaLwNhxa3uP0vWxgH3A-fIRuu4rp1w7BIhRkQnfcRi3oTnMQEzGhJtOR_k_b3IzqPbzm7g5cahGuGFanjf66T1COywOpnf4/s1280/Costo%20vita.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="234" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD_bDGpq6c5VEDZYkL4NOb5tq8fzjyZSu3dWsF17zuwj7DpuHgKkL9F1Pk7UVxLaYKU43GboaRFrRhLDi08MrGBDE56yaLwNhxa3uP0vWxgH3A-fIRuu4rp1w7BIhRkQnfcRi3oTnMQEzGhJtOR_k_b3IzqPbzm7g5cahGuGFanjf66T1COywOpnf4/w416-h234/Costo%20vita.jpg" width="416" /></a></i></div><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18.2pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><i><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: #0b5394; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt;">Sull'idea del Ministro
Valditara di reintrodurre un criterio di calcolo dello stipendio dei docenti
che tenga conto delle differenze del costo della vita, sarebbe opportuna una
discussione approfondita prima di prendere una posizione sul tema. Tema che
esiste: ci sono disparità nel costo della vita fra nord e sud, ma anche fra
province di una stessa regione.</span></i><i><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt;"><o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 130%; margin: 7.5pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><span style="color: #0b5394; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; line-height: 130%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Ministro Valditara ha accennato alla
possibilità di tenere conto del “carovita” nella retribuzione dei docenti, che
potrebbe essere di conseguenza differenziata. Dal 1954 al 1969 fu in vigore un
metodo di calcolo che faceva variare le retribuzioni su base territoriale in
base ad alcuni criteri, tra cui soprattutto il costo della vita. Il sistema,
detto delle “Gabbie salariali” (definizione ovviamente non benevola), fu
ritenuto a un certo punto discriminatorio; e del resto a quell’epoca trionfava
un egualitarismo non sempre ragionato. È un argomento di cui si è occupato
più volte (per il lavoro dipendente in generale) Pietro Ichino, che ha premesso
a un suo intervento questo sommario: «<i>È paradossale che un sindacato
interessato a proteggere il potere d’acquisto dei salari da variazioni dei
prezzi nel tempo (ossia dall’inflazione), sia indifferente, anzi
contrario, alla necessità di proteggere i salari anche dalle variazioni dei
prezzi nello spazio</i>». A un cittadino non-giuslavorista come me interesserebbe
una discussione informata sul tema, ma sappiamo che molti preferiscono
scagliare sull’interlocutore una scomunica al posto dei ragionamenti sui dati
economici. Di solito se ne è parlato argomentando che mediamente nel
sud i costi sono inferiori e quindi sarebbe equo dare qualcosa in più a chi
abita a nord. Spesso si risponde, però, che nel sud i servizi pubblici – per
esempio quelli sanitari – sono molto meno efficienti e per questo c’è maggiore
necessità di andare in al centro-nord o di pagare di tasca propria. Ma le differenze
ci sono anche tra provincia e provincia. In Toscana, per esempio,
secondo Immobiliare.it il costo medio di una casa in affitto nella
provincia di Firenze è attualmente di 15,70 euro mensili al metro quadro, in
quella di Arezzo 7,65. Per comprare una casa la media è
rispettivamente di 3.111 euro al metro quadro e di 1.480. In tutti e due i
casi, più o meno la metà. Forse vale la pena di studiare attentamente dati e
possibili rimedi e solo dopo prendere posizione.</span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt; line-height: 130%;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18.2pt; margin: 7.5pt 0cm 3.75pt; text-align: left;"><i><span style="color: #0b5394; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Giorgio Ragazzini</span></i><i><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt;"><o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 18.2pt; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="color: #0b5394; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">(Da "Pensalibero", 27 gennaio
2023) </span></p></div><span style="background-color: white; font-size: 14pt; text-align: justify;"><p></p></span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-1907899023561948732023-01-17T15:54:00.000+01:002023-01-17T15:54:11.190+01:00LETTERA DI SOLIDARIETÀ ALLA PROFESSORESSA MARIA CRISTINA FINATTI DI ROVIGO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIaUC9-JEiNiAl4bnWZUhRdgWIzLtHIP0Q7YDuFgPSzpfuKPZ5EibkNW8mKlGT9WejQkPnoavMmsTm6_dSmdGMixArkFgMlZKDEcnbtrVid6xwhfvf6UT3tw2yPC2-v_EC30klJWr4ILtVLdg5GIXDW6ZvHH0wLeCqpmT85n3XZHMN97QhUSZAtewf/s656/Finatti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="492" data-original-width="656" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIaUC9-JEiNiAl4bnWZUhRdgWIzLtHIP0Q7YDuFgPSzpfuKPZ5EibkNW8mKlGT9WejQkPnoavMmsTm6_dSmdGMixArkFgMlZKDEcnbtrVid6xwhfvf6UT3tw2yPC2-v_EC30klJWr4ILtVLdg5GIXDW6ZvHH0wLeCqpmT85n3XZHMN97QhUSZAtewf/s320/Finatti.jpg" width="320" /></a></div><p><span style="color: #0b5394;"> </span><i style="text-align: center;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="color: #0b5394;">La professoressa in questione è quella a
cui uno studente ha sparato dei pallini di plastica. La vicenda è ricapitolata
e commentata in breve in questo articolo:</span> </span></i><a href="https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fbit.ly%2F3WfQbxV%3Ffbclid%3DIwAR1jc9uB5aF6gKFrGqTCb81GARwJSE9VK7fdRTYVakDml66Ij5xCVtPUlPE&h=AT3geLHGavIXqxkCQH8WkfGnuWhYcx_R7DtdJwWA4bkMY4CpyPfxNL5IepTejkJFtLILVa3g3CRvpZ8lIkYxllGjHLij3AyFOVgDOYzVaMU0GivSbr6CZyGJYOK7YY9UkAQC&__tn__=-UK-R&c%5b0%5d=AT1YZM_xC1_3o5QFHAghOwNHElBxbDLbG3KJQVozMrHs_AqPGwSdfjayT1YQDkd6FObjELtuxI5CLtO_hq_0SJAklqbpVT3YpYvE2d0yFlQht4kf85k_j224roj4PqYx0wp_gU4LClW4gCXSWR9dVX9u7ofvylPp95k68eYtSY3AptKXaP0DncBn85SMxGv0zwJOx8-DdkoPAo618a-26qSZcVIqrcMZGZYJZQ" style="text-align: center;" target="_blank"><span style="background: white; border: none windowtext 1.0pt; font-family: "Segoe UI Historic",sans-serif; font-size: 11.5pt; line-height: 107%; mso-border-alt: none windowtext 0cm; padding: 0cm;"><span style="color: #351c75;">h</span>ttps://bit.ly/3WfQbxV</span></a></p><div align="center">
<table border="1" cellpadding="0" cellspacing="0" class="MsoTableGrid" style="border-collapse: collapse; border: none; mso-border-alt: solid #C00000 .5pt; mso-border-insideh: .5pt solid #C00000; mso-border-insidev: none; mso-padding-alt: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-yfti-tbllook: 1184;">
<tbody><tr>
<td style="border: solid #C00000 1.0pt; mso-border-alt: solid #C00000 .5pt; padding: 0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; width: 453.3pt;" valign="top" width="604">
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal;"><b><span style="background: white; color: #c00000; font-size: 12.0pt; letter-spacing: -.1pt;">Per sottoscrivere la </span></b><span style="background: white; color: #c00000; font-size: 12.0pt; letter-spacing: -.1pt;">lettera</span><span style="background: white; color: #c00000; letter-spacing: -.1pt;"> </span><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">(possibilmente entro la mezzanotte di domani mercoledì)</span><b><span style="background: white; color: #c00000; font-size: 12.0pt; letter-spacing: -.1pt;">:
</span></b><span style="background: white; font-size: 12pt; letter-spacing: -0.1pt;">inviare </span><u><span style="background: white; color: #c00000; font-size: 12.0pt; letter-spacing: -.1pt;">Nome,
cognome, materia di insegnamento (scolastico o universitario) e luogo di
residenza</span></u><span style="background: white; color: #c00000; font-size: 12.0pt; letter-spacing: -.1pt;"> </span><span style="background: white; font-size: 12pt; letter-spacing: -0.1pt;">a </span><a href="mailto:gruppodifirenze@libero.it"><span style="background: white; font-size: 12.0pt; letter-spacing: -.1pt;">gruppodifirenze@libero.it</span></a><span style="background: white; font-size: 12pt; letter-spacing: -0.1pt;">. </span><span style="background: white; color: #c00000; font-size: 12.0pt; letter-spacing: -.1pt;">Oggetto: Solidarietà. </span><span style="background: white; font-size: 12pt; letter-spacing: -0.1pt;">I docenti della scuola primaria e dell’infanzia
indicheranno il tipo di scuola, invece della materia; Dirigenti, segretari,
eccetera il loro ruolo.</span><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;"> </span><span style="background: white; font-size: 12.0pt; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></p>
</td>
</tr>
</tbody></table></div><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 110%; margin-top: 3.0pt;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;">Cara
Professoressa,</span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 110%; margin-top: 3.0pt;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;">Le scriviamo per
esprimerle la più calorosa solidarietà insieme allo sdegno per la serie di
inqualificabili comportamenti di cui è stata oggetto: il gravissimo gesto di un
suo allievo; la complicità o l’omertà degli altri (salvo uno); l’assenza del
doveroso sostegno da parte della dirigenza e dei colleghi; il silenzio – per
non dire altro – dei genitori. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 110%; margin-top: 3.0pt;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;">Non è, purtroppo,
un caso isolato, ma il frutto inevitabile di una linea politico-culturale
pluridecennale che è spesso sfociata nella sostanziale abolizione della
disciplina, base necessaria di un lavoro fruttuoso nelle classi come in ogni
altro campo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 110%; margin-top: 3.0pt;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;">Speriamo che
questo ennesimo affronto a chi svolge l’essenziale compito di formare al meglio
le nuove generazioni serva almeno da monito per la classe politica sulla
necessità di una svolta all’insegna della fermezza educativa; e che spinga
anche gli insegnanti a esigere che nella propria scuola non si transiga sul
rispetto reciproco.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 110%; margin-top: 3.0pt;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;">Un cordialissimo
saluto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">PierVincenzo
Uleri, </span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Scienza della politica, Fiesole</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Andrea
Ragazzini</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">, <b>Aurora Contu, Giorgio Ragazzini</b>,
<b>Sergio Casprini</b>, Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della
responsabilità</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Marzia Maria Tortelli</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">, italiano e storia, Firenze</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Franca Novelli,
</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">scuola dell’infanzia, Setteville di Guidonia</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Antonella
Foscarini, </span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">educazione artistica, Firenze</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Pino Graziano</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">, costruzioni, Rossano Calabro</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Marisa Scapuzzi</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">, lettere, Firenze</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Sandra Sensi</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">, inglese, Firenze</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Brunella Windsor</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">, educazione musicale, Firenze</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Rosanna Zanieri</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">, educazione tecnica, Borgo San Lorenzo (Fi)</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Lisa Bichi</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;"> scuola dell'infanzia, Firenze</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Teresa Pasqui, </span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">arte della moda, del costume e del tessuto, Firenze</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Lucia Mannucci,</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;"> collaboratrice del Dirigente, Pontedera</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">David Garzella,
</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">fisica, Trieste</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Annalaura
Guastella</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">, matematica e scienze, Pisa</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Filippo
Bellandi</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">, Sant’Agata Mugello</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Patrizia Pepè</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">, lettere, Fiesole</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Valerio Tanini</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">, educazione artistica, Fiesole</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Piero Morpurgo</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">, italiano e storia, Tarquinia (Vt)</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 115%;"><span style="color: #0b5394; font-family: georgia;"><b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">Alessandra
Giannuzzi</span></b><span style="background: white; letter-spacing: -0.1pt;">, lettere, Milano</span><span style="background: white; letter-spacing: -.1pt;"><o:p></o:p></span></span></p><br /><p></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-32912891991392231012022-12-18T11:05:00.000+01:002022-12-18T11:05:04.836+01:00LICEO OCCUPATO, LA PRESIDE FA INIZIARE LA DAD PER GARANTIRE LE LEZIONI. MA TUTTI I SINDACATI SI INDIGNANO<p style="text-align: center;"> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgwU8Iwp5sRBpfHpLTrRCGo0y4649IdfsmokD_SCS_wKHSmHTo7x0mBUMWsa6OKSNuVgHHmOW8PNz4xf9MAFYY5kWTitRAZySt7nDok1yWJGCKeGq5OmJxSgXVwCEIp8tVbtxZ-d8ojl71wZyVh1UN3WH4CTOXxo8huH295Swt2WPKWlRvOy3ORD8m/s252/Tadini-Senza%20titolo_rid%20-%20Copia%20(2).jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="252" data-original-width="174" height="144" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgwU8Iwp5sRBpfHpLTrRCGo0y4649IdfsmokD_SCS_wKHSmHTo7x0mBUMWsa6OKSNuVgHHmOW8PNz4xf9MAFYY5kWTitRAZySt7nDok1yWJGCKeGq5OmJxSgXVwCEIp8tVbtxZ-d8ojl71wZyVh1UN3WH4CTOXxo8huH295Swt2WPKWlRvOy3ORD8m/w100-h144/Tadini-Senza%20titolo_rid%20-%20Copia%20(2).jpg" width="100" /></a></p><p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; text-align: left;"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "Georgia",serif; font-size: 13.5pt; mso-color-alt: windowtext;">A
Firenze una sede del liceo Alberti-Dante viene occupata da “un manipolo” di
studenti, come riferisce “FirenzeToday”. Per garantire il diritto allo studio,
la preside fa partire in via eccezionale la Didattica a distanza, precisando
che chi non segue tutta la lezione verrà considerato assente. I sindacati, che
del diritto allo studio si proclamano sempre strenui difensori, contestano la
legittimità della decisione e ammoniscono: “<span style="background: white;">La
scuola è un'istituzione educativa e come tale deve essere la prima a rispettare
rigorosamente le regole, se vuole rappresentare un esempio per i propri
studenti”. I quali, evidentemente, va bene che le infrangano; anzi, </span></span><span style="font-family: "Georgia",serif; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">“le proteste studentesche rappresentano per
le realtà educative un'occasione di ascolto e dialogo (come sta avvenendo del
resto in altri istituti), da non affrontare in alcun modo con un approccio
burocratico o, peggio, come un problema di ordine pubblico".</span></span></p><p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; text-align: left;"><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 13.5pt;"><span style="color: #0b5394;">Sarà bene allora
riepilogare i “pregi” di queste “occasioni di dialogo”:</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; text-align: left;"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "Georgia",serif; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">- sono illegali
in sé sotto diversi profili e in più sono spesso occasione di altri reati come i frequenti danneggiamenti; </span><span style="font-family: "Georgia",serif; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; text-align: left;"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "Georgia",serif; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">- in aggiunta,
sono intrinsecamente antidemocratiche, dato che vengono regolarmente promosse e
gestite da minoranze; gli altri o non se </span><span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 13.5pt;">la sentono di
opporsi o non disdegnano qualche giorno di vacanza;</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; text-align: left;"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "Georgia",serif; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">- fanno perdere
giornate di scuola che costano fior di euro ai contribuenti: s</span><span style="background: white; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14pt; mso-color-alt: windowtext;">e si ferma una
scuola di 30 classi, se ne perdono 30mila al giorno; </span></span></p><p></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; text-align: left;"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "Georgia",serif; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">- <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>se i motivi delle occupazioni sono concreti
(bagni, riscaldamento, sporcizia, come nel caso fiorentino di cui parliamo), ci
sono moltissimi modi legali e democratici per farli presenti (lettere,
comunicati stampa, manifestazioni pomeridiane, post sui social network). Spesso
invece si tratta di confuso e pretestuoso ribellismo ideologizzato di nessuno
sbocco concreto;</span><span style="font-family: "Georgia",serif; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; text-align: justify;"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "Georgia",serif; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">- con la minaccia di un’occupazione vengono
spesso ottenute le cosiddette “autogestioni”, che quasi sempre sono di scarso o
nullo valore culturale.</span><span style="font-family: "Georgia",serif; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; text-align: justify;"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: "Georgia",serif; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">A questo dobbiamo aggiungere la non rara
collusione di una parte dei docenti, la condiscendenza di una parte dei
genitori, spesso memori delle loro analoghe esperienze, l’aperta
legittimazione di un ministro e di un sottosegretario, la disponibilità di vari
politici e intellettuali a intervenire nelle scuole occupate e la voluta
inerzia di magistratura e forze dell’ordine. </span><span style="font-family: "Georgia",serif; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; text-align: justify;"><span style="color: #0b5394; font-family: "Georgia",serif; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Tutto ciò ha costituito una pluridecennale
forma di diseducazione civica dei giovani, di assuefazione al disprezzo delle
regole e di discredito per la scuola. E pensare che poi si ha il coraggio di
spendere denaro pubblico per i vari progetti di “educazione alla legalità e
alla convivenza civile”. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; text-align: justify;"><span style="color: #0b5394; font-family: "Georgia",serif; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><i>Giorgio Ragazzini</i></span></p>
<p style="background: white; text-align: justify;"><span style="color: #0b5394; font-family: "Georgia",serif; font-size: 13.5pt;"><o:p> </o:p></span></p>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-30794211709042324922022-12-01T11:08:00.007+01:002022-12-01T11:10:06.202+01:00L’IRAN E L’EUROPA DEI DIRITTI E DELLE LIBERTÀ<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyUTQaN1V2LLxhT8YywjbpQkY1MxDtca3AEQ81rf7Q4cD-Y36Awwol_ZiTQ2H_5E5dJhOUZ4aGfO-r_k5DfedU6iy9Qwi85q7neQSgk5U72cQsbZQrg_h9h5dKL9rUsRGgtLn-DD31J9njgmlgXMUthdjHedKoNZKx8RPOzhtpBRjreg-YNCdCccyA/s1047/mappatura_protesta%20IRAN%20(1).jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1047" height="308" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyUTQaN1V2LLxhT8YywjbpQkY1MxDtca3AEQ81rf7Q4cD-Y36Awwol_ZiTQ2H_5E5dJhOUZ4aGfO-r_k5DfedU6iy9Qwi85q7neQSgk5U72cQsbZQrg_h9h5dKL9rUsRGgtLn-DD31J9njgmlgXMUthdjHedKoNZKx8RPOzhtpBRjreg-YNCdCccyA/w403-h308/mappatura_protesta%20IRAN%20(1).jpg" width="403" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">Mappatura delle proteste in Iran dal 16 settembre al 23 novembre<br />Fonte ISW</span></div><p></p><p align="left" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 24px; margin-bottom: 19.5pt;"><span style="color: #13009e; font-family: Raleway; font-size: 14pt; line-height: 28px;">Si sta avverando il sogno di un’Europa sovranazionale, come nel 1941 si auguravano Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel cosiddetto <i>Manifesto di Ventotene?</i> Da quando è nata, l’Unione Europea (già Comunità Economica Europea) è cresciuta soprattutto con un compito preciso: contribuire a soddisfare le esigenze di benessere degli europei dopo gli orrori del nazismo, del fascismo e le macerie della guerra. Il suo più grande successo infatti è stato il mercato unico. Ma negli ultimi anni, nonostante le miopie nazionali e le lesioni allo stato di diritto inferte recentemente dall’Ungheria e dalla Polonia, oltre alla mancanza di una difesa comune, sia pure lentamente avanza il processo di unità politica, come nel contrasto al Covid e alle sue conseguenze economiche e con il pieno sostegno all’Ucraina nella sua lotta patriottica contro l’invasore russo, una forte iniziativa di politica estera e di sicurezza. D’altronde l’Europa è la culla di una società aperta, con le sue libertà civili ed economiche, la democrazia liberale, il governo della legge.<br />Sorprende quindi l’assenza di posizioni altrettanto forti della Comunità europea per quanto succede in Iran, dove, dopo la morte della ventiduenne curda Mahsa Amini, arrestata dalla polizia morale perché indossava il velo in maniera inappropriata, la repressione violenta di quello stato teocratico non è riuscita ancora dopo due mesi a domare la protesta delle donne iraniane, che si sta trasformando in una sfida sempre più radicale al regime degli ayatollah. E se pure il 14 novembre l’UE ha adottato sanzioni nei confronti dei responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Iran, come ha dichiarato l’alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza europea Josep Borrell, si continua ancora da parte delle Istituzioni comunitari a fare poco di fronte alla situazione tragica delle donne iraniane.<br />Certo non vale come giustificazione il fatto che l’Iran non è un paese europeo come l’Ucraina e quindi non sarebbe legittimo attuare forti iniziative di ingerenza nelle questioni interne di un’altra nazione pur in presenza di gravissime violazioni dei diritti fondamentali, in particolare delle donne.<br />E di dovere di ingerenza da parte dell’Unione Europea si parla invece in un <b><a href="https://gruppodifirenze.blogspot.com/2022/11/appello-leuropa-sostenga-il-movimento.html" target="_blank"><span style="color: #13009e;">appello </span></a></b>(promosso dal <i>Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della</i> <i>responsabilità</i>) sottoscritto da autorevoli esponenti della cultura, dell’Università, della società civile.<br />L’appello inviato alla rappresentanza dell’UE a Roma e ai deputati italiani a Bruxelles inizia con queste parole: <i><b>Un grande movimento che vede in prima fila gli studenti e le studentesse si sta battendo in Iran contro uno spietato regime tirannico in nome delle libertà nate in Europa. Libertà di cui nelle scuole i ragazzi studiano la storia, le lotte per conquistarle e per riconquistarle, l’importanza di difenderle.</b></i><br />Ma in Italia gli studenti e le studentesse hanno protestato contro lo spietato regime teocratico iraniano? Hanno fatto qualche sit in davanti all’ambasciata iraniana a Roma?<br />Ad oggi le manifestazioni e alcune rare occupazioni di istituti, tra l’altro di minoranze rumorose a fronte di maggioranze silenziose degli studenti, hanno mostrato lo stucchevole rituale di ogni inizio scolastico, con slogan e parole d’ordine contro il ministro della Pubblica Istruzione di turno e il governo in carica, rivelatrici di conoscenze confuse o di visioni ideologiche anacronistiche, senza il possesso di un’effettiva preparazione civica e politica, oltre che storica.<br />Il ministro <b>Valditara</b> in alcune dichiarazioni ha giustamente richiamato sia i docenti che gli studenti a un maggior senso di responsabilità, da una parte riconoscendo che va ripristinata la dignità e l’autorevolezza del ruolo dell’insegnante, dall’altra invitando gli allievi a un maggior impegno di studio senza più l’uso ludico dei cellulari, auspicando che in classe tornino il concetto di Patria (e di integrazione europea) e il rispetto degli insegnanti. Tuttavia, come altri precedenti ministri della P. I., non ha posto l’esigenza di ridare il giusto valore alle discipline, perno fondamentale di una reale formazione culturale, tra cui appunto la Storia, pena il balbettio infantile dei nostri studenti di fronte a drammatiche crisi internazionali, dove sono in gioco i diritti civili e le libertà dei popoli.</span></p><p align="left" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 24px; margin-bottom: 19.5pt;"><span style="color: #13009e; font-family: Raleway; font-size: 14pt;">Sergio Casprini<br /></span><i style="color: #13009e; font-family: Raleway; font-size: 14pt;">Sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento, 1° dicembre 2022</i></p>Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-49877910126382707942022-11-30T18:31:00.001+01:002022-11-30T18:31:53.904+01:00IL RICEVIMENTO DEI GENITORI COME COMPETENZA PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyhY6ILwKfrw3A-xNQ4nhIA9sOZjP4TUKSCb7tyq8KIgsWwbqV_d2oba8r3xrMIE4-jfZSkL49hGDRE5EkdMkN1HId7OvylkLBTm4tnluS9o8lh1WrxDekceOkz5IHE32ZR_SNSFwG2Z0zeMdwL5d1s0pr6l07JeNwKO789VO8cbeNRzT62gyX8iwo/s1186/Screenshot_20221130_182352.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="614" data-original-width="1186" height="215" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyhY6ILwKfrw3A-xNQ4nhIA9sOZjP4TUKSCb7tyq8KIgsWwbqV_d2oba8r3xrMIE4-jfZSkL49hGDRE5EkdMkN1HId7OvylkLBTm4tnluS9o8lh1WrxDekceOkz5IHE32ZR_SNSFwG2Z0zeMdwL5d1s0pr6l07JeNwKO789VO8cbeNRzT62gyX8iwo/w416-h215/Screenshot_20221130_182352.png" width="416" /></a></div><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="color: #0000cc; font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">Che la sintonia tra scuola e famiglia sia di grande importanza e
possa influire positivamente sul rendimento e sul comportamento degli allievi
sembrerebbe pacifico. Tuttavia il come coltivare questo rapporto solo raramente
entra a far parte della formazione e dell’aggiornamento degli insegnanti.
Eppure non da oggi una sollecitazione in questo senso viene dagli episodi di
aggressione fisica o verbale nei loro confronti da parte di madri e padri
scalmanati: un numero di casi relativamente basso, ma indicativo di un peggioramento
della considerazione in cui è tenuta la scuola. E il modo in cui i rapporti con
le famiglie vengono concretamente realizzati può senz’altro contribuire
all’apprezzamento della qualità professionale dei docenti, nonché al prestigio
di un istituto. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; mso-outline-level: 1; text-align: justify;"><span style="color: #0000cc; font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">Ci sono in primo luogo gli aspetti organizzativi. La riuscita di
un incontro dipende anche dal luogo in cui si svolge. Protezione della
riservatezza, tranquillità, un ambiente curato evitano distrazioni e comunicano
cortesia e rispetto, possibilmente una stanza ad hoc. I genitori non dovrebbero
aspettare il proprio turno in piedi nei corridoi, ma avere almeno la
possibilità di sedersi. Nei limiti del possibile, sarebbe giusto che il
ricevimento avvenisse su appuntamento, come già avviene in alcune scuole. Disporre,
a un’ora certa, di un tempo sufficiente per parlarsi, invece di aspettare in
coda, per poi magari doversi accontentare di un incontro frettoloso, genera
senza dubbio un senso di maggior considerazione. In questo modo, inoltre, chi
lavora può sapere in anticipo per quanto tempo dovrà assentarsi. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="color: #0000cc; font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">Al ricevimento mattutino si aggiunge in genere quello
pomeridiano, soprattutto in considerazione delle difficolta di chi lavora. In
genere si tratta di due soli pomeriggi all’anno, con l’inevitabile sovraffollamento
e un vero e proprio <i>tour de force</i> per
i docenti con più classi e per i genitori costretti a lunghe attese. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="color: #0000cc; font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">Una parte di questi problemi, quella del tempo limitato messo a
disposizione dei genitori per i colloqui, è originata da una normativa
insufficiente. Il contratto della scuola, infatti, prevede che sia il Consiglio
d’Istituto, su proposta del Collegio dei docenti, a definire le modalità, la
frequenza e il tempo “per assicurare un rapporto efficace con le famiglie”,
mentre l’ora di ricevimento è in realtà solo una prassi consolidata. Su questa
base, e nonostante la grande disponibilità di moltissimi docenti, è difficile
per la singola scuola assicurare qualcosa di più del minimo indispensabile. È
doveroso quindi che questo impegno così necessario venga meglio definito e
riconosciuto, anche economicamente. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="color: #0000cc; font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">Detto della necessità di un’organizzazione più vicina a quella
che tutti consideriamo doverosa quando andiamo da un professionista di
qualsiasi genere, è certamente il piano del rapporto personale con le madri e i
padri degli allievi quello decisivo. Una maggiore preparazione per gestirlo e
utilizzarlo favorisce la </span><span style="color: #0033cc; font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">costruzione di una buona
sintonia sul piano educativo, fondamentale per far sì che all’allievo-figlio
arrivino messaggi coerenti dalla scuola e dalla famiglia. Inoltre, se si crea
un clima di fiducia reciproca, i genitori possono essere fonte di informazioni
utili ai docenti per conoscere meglio i propri allievi, con l’avvertenza che
anche il tipo di domande e il modo di porgerle dovrebbe essere oggetto di una
riflessione, al pari di come nell’ascolto si può trasmettere interesse e
rispetto. </span><span style="color: #0000cc; font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">Si dovrebbe anche tenere conto di quelle
che la pedagogista Vittoria Cesari Lussu ha definito “le componenti sommerse
della relazione”, tra cui quella probabilmente più diffusa è la paura di </span><span style="color: #2f5496; font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;">essere</span><span style="color: #0000cc; font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;"> giudicati genitori non adeguati in base ai risultati e ai
comportamenti dei figli. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="color: #0000cc; font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">E come ci si comporta di fronte a eventuali critiche, a modi
scortesi, a sconfinamenti dell’interlocutore nel campo della didattica? Un
docente dovrebbe essere preparato a evitare il tipo di reazioni che, nel
linguaggio corrente, si indicano con l’espressione “farne una questione
personale”, sforzandosi di mantenere l’autocontrollo. Del resto,</span><span style="color: #c00000; font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;"> </span><span style="color: #0000cc; font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">il fatto stesso di pensare
al colloquio come a un momento che comporta una specifica competenza
professionale, facendone oggetto di confronto e di aggiornamento, già di per sé
avvia una salutare presa di distanza dal coinvolgimento emotivo. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="color: #0000cc; font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">Se poi un genitore dimostra un’evidente incapacità di dialogare
e diventa irrispettoso, bisogna evitare di farsi trascinare in un crescendo di
botte e risposte, facendo presente che non ci sono le condizioni per proseguire
in modo costruttivo. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="color: #0000cc; font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">In conclusione, anche se credo che siano molti i docenti in
grado di condurre il ricevimento in modo appropriato basandosi sull’esperienza
e sulle proprie attitudini relazionali, è però vero che la perdita di autorità
di maestri e docenti e il diffondersi via <i>social</i> della presunzione di
poter discutere con competenza su tutto hanno creato un terreno fertile per
tensioni e conflitti prima rarissimi. Di qui il fatto che sia oggi necessario,
ma anche interessante, dedicare la giusta attenzione a questo aspetto della
professionalità di chi insegna.</span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="color: #0000cc; font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">Giorgio Ragazzini<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; margin-top: 6pt; text-align: right;"><i><span style="color: #0000cc; font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 130%;">Pubblicato sul “Sussidiario.net” il 30 novembre 2022</span></i></p><p></p><p></p>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-2879593884946417352022-11-29T22:50:00.004+01:002022-12-09T20:06:49.042+01:00INVIATO ALLE ISTITUZIONI EUROPEE L'APPELLO: "LA UE SOSTENGA CON VIGORE IL MOVIMENTO IRANIANO PER LA LIBERTÀ"<p style="text-align: right;"> </p><p style="text-align: center;"><b style="text-align: right;"><span style="font-family: times;"></span></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b style="text-align: right;"><span style="font-family: times;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzkMCPG5IY6JksWlL7bmkN_E-z9Kpo7KMv9eOtI6KMZjyHUIQ9AG3oCqiL8NAOpaJsap-SBUytu1HzJAcNwEsdQfOMyG36k-970bwsJNvgfXMobmq7UWBC8l3S_1PjG3WAM7olPH6W7jwvRzLHamo5l5QFtuSps0xHjTUbr1D5syKqlCwCA8MOEyh0/s780/Screenshot_20221129_224615.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="470" data-original-width="780" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzkMCPG5IY6JksWlL7bmkN_E-z9Kpo7KMv9eOtI6KMZjyHUIQ9AG3oCqiL8NAOpaJsap-SBUytu1HzJAcNwEsdQfOMyG36k-970bwsJNvgfXMobmq7UWBC8l3S_1PjG3WAM7olPH6W7jwvRzLHamo5l5QFtuSps0xHjTUbr1D5syKqlCwCA8MOEyh0/w386-h232/Screenshot_20221129_224615.png" width="386" /></a></span></b></div><p></p><p style="text-align: right;"><b style="text-align: right;"><span style="font-family: times;"><span style="color: #cc0000;">Al Parlamento Europeo<br /> </span></span></b><b><span style="font-family: times;"><span style="color: #cc0000;">alla Commissione Europea <br /></span></span></b><b><span style="font-family: times;"><span style="color: #cc0000;">al Consiglio Europeo</span></span></b></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin-left: 7.1pt;"><span style="background-color: white; color: #990000; font-family: times; font-size: 13pt; text-align: justify;">Un grande movimento che vede in prima fila gli studenti e le studentesse si sta battendo in Iran contro uno spietato regime tirannico in nome delle libertà nate in Europa. Libertà di cui nelle scuole i ragazzi studiano la storia, le lotte per conquistarle e per riconquistarle, l’importanza di difenderle. E allora perché le istituzioni europee – e, per la verità, anche quelle italiane – continuano, se non a tacere, a fare troppo poco?</span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin-left: 7.1pt; mso-pagination: widow-orphan; text-align: justify;"><span style="font-family: times;"><span style="background: white; color: #990000; font-size: 13pt; line-height: 26px; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Noi sottoscritti cittadini italiani chiediamo che l’Unione Europea, in base al dovere di ingerenza giustificato da gravissime violazioni dei diritti fondamentali – e in modo particolare di quelli delle donne – prenda immediatamente e con vigore tutte le iniziative opportune perché tali diritti siano finalmente garantiti anche in Iran. Prima che sia troppo tard</span><span style="background: white; color: #0b5394; font-size: 13pt; line-height: 26px; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">i.</span><span style="color: #351c75; font-weight: bold; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 24px; margin-left: 7.1pt; mso-pagination: widow-orphan; text-align: justify;"></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 22.4px; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: -.05pt; margin-top: 6.0pt; margin: 6pt -0.05pt 0cm 0cm;"><span style="color: #0b5394;"><span style="font-family: times;"><b><span><span style="font-size: 11pt; line-height: 20.5333px;">Anna Oliverio Ferraris Elsa Fornero Donatella Di Cesare Giampiero Mughini Gianfranco Pasquino Paolo Crepet Marco Bentivogli Paolo Pombeni Renato Mannheimer Michele Zappella </span><span style="font-size: 11pt; line-height: 20.5333px;">Valerio Magrelli</span><span style="font-size: 11pt; line-height: 20.5333px;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Gennaro Malgieri<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giovanni Belardelli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giulio Ferroni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giuseppe Marazzita<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Massimo Salvadori <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Adriano Prosperi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Carlo Fusaro<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Claudio Giunta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dino Cofrancesco<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Francesco Perfetti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fulco Lanchester<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fausta Garavini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Andrea Del Re<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Benedetta Baldi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Daniela Andreatta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fabio Minazzi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fulvio Cammarano<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Guido Melis<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Gabriella Sava<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giuseppe Nicoletti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giuseppe Scaraffia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giovanni Falaschi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giuseppina Pisciotta Tosini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Alessandra Sanna<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Luigi Settembrini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Loredana Sciolla<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Luisella Battaglia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Marcella Corsi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Maria Serena Sapegno<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Maria Teresa Imbriani<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Marinella Pigozzi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mila De Santis<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Paolo Alessandro Biscottini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Patrizia Tosini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-size: 11pt; line-height: 20.5333px;">Silvia Ginsburg<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Stefania Stefanelli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-size: 11pt; line-height: 20.5333px;">PierVincenzo Uleri<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Renza Bertuzzi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Alberto Moreni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Alessandro Ponticelli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Andrea Becherucci<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Anna Palma<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Anna Rita Borelli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-size: 11pt; line-height: 20.5333px;">Antonella Braga<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-size: 11pt; line-height: 20.5333px;">Antonella Foscarini<span style="mso-spacerun: yes;"> Rosamaria Di Guglielmo </span>Arnaldo Marcone<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Berardo Pio<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Bruno Maria Parigi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Carlo Decanini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Carlo Del Nero<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Carmen Betti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Caterina Barone<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Cristina Fumagalli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Daniela <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Miele<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Elena Pariotti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Elisabetta Palici di Suni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Eva Bovolenta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Emanuela Lustri<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fioretta Gualdi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Franca Novelli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Franco Montanari<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Franco Vincieri<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Gabriella Ricci<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Gabriella Ronchini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Gianna Caroti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giorgia Quagliola<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giovanni Cocco<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giovanni Cordini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giuseppe Graziano<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giuseppina Anguillara<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Guido Baldassarri<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Isabella Sesti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Judith Siegel<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Laura Marchesi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Laura Scarpellini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Letizia Bausi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Livia Marinetto<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Marcella Corsi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Maria Cecilia Ortolani<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Maria Luisa Doglio<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Maria Santoni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-size: 11pt; line-height: 20.5333px;">Maria Teresa</span></span><span style="font-size: 11pt; line-height: 20.5333px;"><span> Valastro Marinella Baschiera Marta Biani Marzia Gentilini Massimo Ragazzini Susanna Bausi Teresa Pasqui Valerio Giannellini Valerio Vagnoli Maurizio Cardinetti Milly Mazzei Nicoletta Nano Paola Strazzulla Paolina Silvagni Paolo Bonanni Patrizia Ragazzini Patrizia Serafin Romano Bernabei Sabina Gambacciani Sabrina Giontella Salvatore Ingrassia Silvio Riondato Carmine Chiodo Roberto Segatori Luigi Alfieri</span></span></b></span></span></p><div style="text-align: right;"><i><span style="color: #351c75; font-family: times;"><br /></span></i></div><div style="text-align: right;"><span style="color: #351c75;"><i><span style="font-family: times;">Promosso dal Gruppo di Firenze </span></i><i><span style="font-family: times;">per la scuola del merito e della responsabilità</span></i></span></div>Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-8472560934159238052022-11-24T11:01:00.011+01:002022-11-29T13:29:10.039+01:00APPELLO: L'EUROPA SOSTENGA CON VIGORE IL MOVIMENTO IRANIANO PER LA LIBERTÀ<p> </p><p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-left: 7.1pt; text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7krCoJ7SWOWK5qF6B-LvWgodeBrjoYzL57Y_SJr1k2T_QvGviix9OFb5Ztq6cFXjvf0CP3drxhQ3_Ux_0ds1QblHnzYz0PyRtHf0ZpQPlfbCM1_1kXvOLnyhyDP68qpqja17i0pEZgfvUdw9NH1qO-Iiokdsv8VHzsutzol8FN2xvXxROTHkWRMoZ/s787/Screenshot_20221124_100851.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="696" data-original-width="787" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7krCoJ7SWOWK5qF6B-LvWgodeBrjoYzL57Y_SJr1k2T_QvGviix9OFb5Ztq6cFXjvf0CP3drxhQ3_Ux_0ds1QblHnzYz0PyRtHf0ZpQPlfbCM1_1kXvOLnyhyDP68qpqja17i0pEZgfvUdw9NH1qO-Iiokdsv8VHzsutzol8FN2xvXxROTHkWRMoZ/s320/Screenshot_20221124_100851.png" width="320" /></a></div><span style="font-size: medium;"><div style="text-align: center;"><i><span style="color: #cc0000;">Asra Panahi, la sedicenne pestata a morte </span></i></div><i><span style="color: #cc0000;"><div style="text-align: center;"><i>dalla polizia perché, insieme ad altre compagne,</i></div><div style="text-align: center;"><i>si era rifiutata di cantare un inno a Kamenei</i></div></span></i></span><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-left: 7.1pt; text-align: right;"><span style="background-color: white; font-family: Georgia, serif; font-size: 13pt; text-align: justify;"></span></p><p align="right" class="MsoNormal" style="line-height: 115%; margin-right: 14.2pt; text-align: right;"><b><span style="font-family: times;"><span style="color: #cc0000;">Al
Parlamento Europeo<br />
alla Commissione Europea<br />
al Consiglio Europeo</span><span style="background: white; color: #0b5394;"><o:p></o:p></span></span></b></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-left: 7.1pt; text-align: left;"><span style="background-color: white; color: #0b5394; font-family: times; font-size: 13pt; text-align: justify;"><b>Un grande movimento che vede in prima fila gli studenti e le
studentesse si sta battendo in Iran contro uno spietato regime tirannico in
nome delle libertà nate in Europa. Libertà di cui nelle scuole i ragazzi
studiano la storia, le lotte per conquistarle e per riconquistarle,
l’importanza di difenderle. E allora perché le istituzioni europee – e, per la
verità, anche quelle italiane – continuano, se non a tacere, a fare troppo poco?</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-left: 7.1pt; mso-pagination: widow-orphan; text-align: justify;"><span style="font-family: times;"><span style="background: white; color: #0b5394; font-size: 13pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><b>Noi sottoscritti cittadini italiani chiediamo che l’Unione
Europea, in base al dovere di ingerenza giustificato da gravissime violazioni
dei diritti fondamentali – e in modo particolare di quelli delle donne – prenda
immediatamente e con vigore tutte le iniziative opportune perché tali diritti
siano finalmente garantiti anche in Iran. Prima che sia troppo tardi.</b></span><span style="color: #0b5394; font-weight: bold; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"><o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-left: 7.1pt; mso-pagination: widow-orphan; text-align: justify;"></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 140%; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: -.05pt; margin-top: 6.0pt; margin: 6pt -0.05pt 0cm 0cm;"><span style="font-family: times;"><b><span style="color: #cc0000;"><span style="font-size: 11pt; line-height: 140%;">Anna Oliverio Ferraris
Elsa Fornero Donatella Di
Cesare Giampiero Mughini Gianfranco Pasquino Paolo Crepet Marco Bentivogli Paolo Pombeni Renato Mannheimer Michele Zappella </span><span style="font-size: 11pt; line-height: 140%;">Valerio Magrelli</span><span style="font-size: 11pt; line-height: 140%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Gennaro Malgieri<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giovanni Belardelli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giulio Ferroni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giuseppe Marazzita<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Massimo Salvadori <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Adriano Prosperi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Carlo Fusaro<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Claudio Giunta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dino Cofrancesco<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Francesco Perfetti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fulco Lanchester<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fausta Garavini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Andrea Del Re<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Benedetta Baldi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Daniela Andreatta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fabio Minazzi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fulvio Cammarano<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Guido Melis<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Gabriella Sava<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giuseppe
Nicoletti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giuseppe Scaraffia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giovanni Falaschi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giuseppina Pisciotta Tosini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Alessandra Sanna<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Luigi Settembrini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Loredana
Sciolla<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Luisella Battaglia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Marcella Corsi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Maria Serena Sapegno<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Maria Teresa Imbriani<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Marinella Pigozzi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mila De Santis<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Paolo Biscottini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Patrizia Tosini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-size: 11pt; line-height: 140%;">Silvia Ginsburg<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Stefania Stefanelli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-size: 11pt; line-height: 140%;">PierVincenzo
Uleri<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Renza Bertuzzi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Alberto Moreni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Alessandro Ponticelli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Andrea Becherucci<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Anna Palma<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Anna Rita Borelli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-size: 11pt; line-height: 140%;">Antonella Braga<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-size: 11pt; line-height: 140%;">Antonella
Foscarini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Arnaldo Marcone<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Berardo Pio<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Bruno Maria Parigi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Carlo Decanini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Carlo Del Nero<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Carmen Betti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Caterina Barone<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Cristina Fumagalli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Daniela <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Miele<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Elena
Pariotti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Elisabetta Palici di Suni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Eva Bovolenta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Emanuela Lustri<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fioretta Gualdi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Franca Novelli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Franco Montanari<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Franco Vincieri<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Gabriella Ricci<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Gabriella Ronchini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Gianna Caroti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giorgia Quagliola<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giovanni Cocco<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giovanni Cordini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giuseppe Graziano<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giuseppina Anguillara<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Guido Baldassarri<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Isabella Sesti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Judith Siegel<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Laura Marchesi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Laura Scarpellini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Letizia Bausi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Livia Marinetto<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Marcella Corsi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Maria Cecilia Ortolani<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Maria Luisa Doglio<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Maria Santoni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-size: 11pt; line-height: 140%;">Maria Teresa</span></span><span style="font-size: 11pt; line-height: 140%;"><span style="color: #cc0000;"> Valastro Marinella
Baschiera Marta Biani Marzia
Gentilini Massimo Ragazzini Susanna Bausi Teresa Pasqui Valerio Giannellini Valerio Vagnoli Maurizio Cardinetti Milly Mazzei Nicoletta Nano Paola Strazzulla Paolina Silvagni Paolo Bonanni Patrizia Ragazzini Patrizia Serafin Romano Bernabei Sabina Gambacciani Sabrina Giontella Salvatore Ingrassia Silvio Riondato Carmine Chiodo Roberto Segatori</span></span></b></span><b style="color: #0b5394; font-family: times;"> </b></p>
<div style="text-align: right;"><i><span style="font-family: times;"><br /></span></i></div><div style="text-align: right;"><span style="color: #0b5394;"><i><span style="font-family: times;">Promosso dal Gruppo di Firenze </span></i><i><span style="font-family: times;">per la scuola del merito e della responsabilità</span></i></span></div><p></p>Unknownnoreply@blogger.com22tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-68435444932928987412022-11-01T21:06:00.000+01:002022-11-01T21:06:34.459+01:00SE IL MERITO HA A CHE FARE CON IMPEGNO E TENACIA (con buona pace di Darwin)<p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: 6pt; text-align: justify;"><span style="background: white; color: #000099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 150%;">Se abbiamo bisogno di un medico, lo vogliamo competente
e magari affabile. Se dobbiamo essere ricoverati, preferiamo un ospedale noto
per la preparazione degli specialisti e l’elevata qualità dell’assistenza. Ci
serve una badante? Ne cerchiamo una con ottime referenze. Abbiamo a che fare
con la pubblica amministrazione? Ci fa piacere imbatterci in personale cortese
ed efficiente. Quando poi si tratta di iscrivere un figlio a scuola, tutti ci
auguriamo che abbia i migliori insegnanti. Insomma, sono infinite le situazioni
in cui cerchiamo il merito. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: 6pt; text-align: justify;"><span style="background: white; color: #000099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 150%;">Ma come fa una società a “produrre” persone
capaci e affidabili nel loro lavoro, a qualsiasi livello? Intanto bisogna che
il merito venga riconosciuto, che non si proteggano i disonesti, non si
chiudano due occhi sugli incapaci, che si selezionino i migliori, qualunque
cosa significhi nelle diverse occupazioni e specializzazioni. Ma, soprattutto,
ci vogliono famiglie che sappiano educare e una scuola che prepari al meglio i
futuri cittadini.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: 6pt; text-align: justify;"><span style="background: white; color: #000099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 150%;">Su cosa sia il merito, però, e su come si
promuova non c’è accordo. E quando se ne parla a proposito di scuola, come oggi
succede per via dell’aggiunta del termine al Ministero dell’Istruzione, una
parte dell’opinione pubblica reagisce come se si discutesse di un metodo di
selezione darwiniana. “</span><span style="color: #000099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dobbiamo
svelare l'inganno delle parole: la scuola del merito è la scuola che smette di
investire su chi è in difficoltà". “Temo che qui si intenda il merito
conquistato attraverso la sopraffazione degli altri, la competizione sfrenata,
i privilegi della nascita, la fedeltà a un’ideologia e all’obbedienza".
" Lo vogliamo capire che la scuola non è un posto dove si vanno a
selezionare i migliori, che pensarla così è il modo più antidemocratico che
esista?” "Trovo sia sbagliato introdurre la parola merito: rischia di
essere uno schiaffo in faccia per chi può avere tanti meriti ma parte da una
situazione di diseguaglianza". "Questa parola merito accanto al
ministero dell'istruzione è allarmante e preoccupante”. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-top: 6pt; text-align: justify;"><span style="color: #000099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 150%; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">S</span><span style="background: white; color: #000099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 150%;">ul
merito si è smesso di riflettere, da quando, molti decenni fa, ci si rese conto
di quanto spesso i ceti sociali più svantaggiati avessero scarse possibilità di
accedere alle superiori e all’università, benché nel secondo dopoguerra la
scuola avesse cominciato gradatamente a funzionare come ascensore sociale. Da
allora le cose sono molto cambiate: in meglio, perché i progressi del tenore di
vita hanno permesso a strati sempre più vasti della popolazione di raggiungere
i gradi più alti dell’istruzione; in peggio, perché la scuola è stata indotta a
essere indulgente invece di adoperarsi per renderla più efficace. E tuttavia
non è difficile chiarirsi le idee. Il talento innato da solo non è ovviamente
un merito; e il merito non è soltanto l’eccellenza (anche se delle eccellenze
la società ha comunque bisogno). Lo ricordava l’economista Giacomo Vaciago: <b>il
merito “è</b> <b>l’impegno profuso a far crescere la dote iniziale, qualunque
essa sia</b>”. Molti studi confermano quello che in realtà sappiamo tutti: la
tenacia e la determinazione che si mettono nello studio, nell’allenamento e nel
lavoro sono fondamentali per rafforzare le predisposizioni di cui ciascuno è
dotato. Il segreto quindi non è nelle attitudini innate: quanti non le
sfruttano perché rifiutano la fatica? Il segreto sta nell’impegno con cui si
persegue uno scopo. Facciamolo comprendere ai bambini e ai ragazzi sottolineando
tutte le piccole e grandi conquiste frutto di diligenza e lavoro assiduo, in
modo da ridare, come un tempo si diceva “onore al merito”. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-top: 6pt; text-align: justify;"><span style="background: white; color: #000099; font-family: "Georgia",serif; font-size: 14.0pt; line-height: 150%;">Giorgio Ragazzini</span></p><p></p>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-10566383347668024132022-10-19T11:43:00.003+02:002022-10-20T11:35:51.082+02:00MINISTERI, LA CASELLA VUOTA DELLA SCUOLA <p class="MsoNormal" style="line-height: 125%; text-align: justify;"><span style="color: #351c75; font-family: georgia;">All’occasione – meglio se non
impegnativa – tutti i partiti e tutti i vertici delle istituzioni proclamano
con la dovuta <i>gravitas </i>la centralità della scuola per il futuro del
paese, dei giovani e dell’economia, ma anche per lo sviluppo della personalità,
per la convivenza civile, per la stessa democrazia. Nella fase di formazione di
un nuovo governo, quindi, ci si aspetterebbe che i possibili candidati al
Ministero dell’Istruzione fossero oggetto di continue ipotesi nel cosiddetto
“totoministri”. Ma, come si è visto, la casella in questione è rimasta quasi
sempre vuota, nel totale disinteresse dei mezzi di informazione. Dov’è quindi
finita la centralità della scuola? Sembra di poter concludere che si trattava
di <i>flatus vocis</i>, cioè di rituali emissioni di suoni privi di
convinzione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 125%; text-align: justify;"><span style="color: #351c75; font-family: georgia;">Una delle ipotesi in circolazione è
che il vuoto potrebbe (forse, pare) essere riempito da Anna Maria Bernini, che
– a leggere il suo curriculum – di scuola ne sa quanto uno studente in uscita
dalle superiori. Se fosse così questo significherebbe che la Ministra sarà
guidata per mano dall’apparato ministeriale, tutt’altro che estraneo
all’involuzione “indulgente” della scuola negli ultimi decenni. Pazienza per l’ulteriore
colpo inferto a quella che Mattarella ha definito “risorsa decisiva per il
futuro della comunità nazionale”.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 125%; text-align: right;"><span style="color: #351c75; font-family: georgia;"><o:p></o:p></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="color: #351c75; font-family: georgia;"><span style="text-align: right;">Giorgio
Ragazzini</span> </span></p>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-84363087135843702872022-09-26T09:08:00.002+02:002022-09-26T09:16:12.047+02:00TV, VIDEOGIOCHI, PC, CELLULARI: DIETRO MOLTI "NON DEMONIZZARE" C'È IL RIFIUTO IDEOLOGICO DEL DIVIETO<p style="background: rgb(255, 255, 255); line-height: 200%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="background-color: transparent; color: #0000b0; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; text-align: left;">Nel
corso degli ultimi decenni si sono ripetuti gli allarmi relativi ai
rischi insiti nelle nuove tecnologie. A cominciare dalla televisione,
diventata in molte famiglie un comodo sostituto della baby sitter.
Non va demonizzata, dicono gli esperti, ma il suo uso eccessivo può
causare disturbi del sonno, aumento della sedentarietà e quindi
tendenza al sovrappeso. Poi è stata la volta dei videogiochi,
che, oltre a tenere occupati i bambini, sembra che siano utili per
imparare a decidere rapidamente e a gestire le emozioni. Purtroppo
creano anche facilmente dipendenza e riduzione eccessiva dei contatti
sociali. Si rischiano perfino dei danni neurologici. Tuttavia,
neppure questi vanno assolutamente demonizzati. Numerose
raccomandazioni di un “uso consapevole” in alternativa alla
demonizzazione hanno riguardato anche il computer,
quando è stata evidente la crescita esponenziale delle ore che i
ragazzi e i bambini passavano davanti allo schermo, con
svariati effetti psichici, fisici e
relazionali. Con il cellulare, in cui sono riuniti
telefono, giochi, messaggistica, computer, macchina
fotografica e videocamera, si arriva infine a uno
strumento tascabile, quindi utilizzabile </span><span style="background-color: transparent; color: #0000b0; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; text-align: left;"><i>en
plen air. </i></span><span style="background-color: transparent; color: #0000b0; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; text-align: left;">Che sia utile quando siamo fuori casa non c'è dubbio; e non solo per
ricevere comunicazioni urgenti, cercare informazioni di ogni tipo o
avvertire che si può buttare la pasta. Sui mezzi pubblici
e nelle sale d'attesa hanno sostituito i libri e i giornali (più nel
nord europeo che da noi). La possibilità di inviare foto o brevi
filmati arricchisce (fin troppo) la documentazione di viaggi e
vacanze e ha reso obsolete le riunioni di amici per guardare le
diapositive. </span><span style="background-color: transparent; color: #0000b0; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; text-align: left;"><span lang="it-IT">E
però è un po' inquietante realizzare</span></span><span style="background-color: transparent; color: #0000b0; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; text-align: left;"> </span><span style="background-color: transparent; color: #0000b0; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; text-align: left;"><span lang="it-IT">che
quasi non c'è più un adolescente che cammini per strada a testa alta e
guardandosi intorno; o, peggio, vedere gruppi di ragazzetti
che alternano qualche breve scambio di parole a una compulsiva
consultazione dello smartphone. Il quale - lo dimostrano
molteplici indagini - costituisce una fonte di ansia: timore di
non essere raggiungibili, di essere esclusi o snobbati dagli amici,
di non ottenere da loro abbastanza "mi piace", di esaurire
la carica. Lo stress conseguente può provocare tremito, tachicardia,
attacchi di panico, disturbi del sonno e depressione. Già anni
fa una ricerca inglese attestò che il 60% dei giovani tra i 18 e i
29 anni andava a letto con il cellulare. Insomma, parliamo di
una vera e propria droga, che come le altre, disattiva le aree del
cervello addette all'autocontrollo (in via di formazione negli
adolescenti) e attiva quelle del piacere, specialmente nei
patiti dei videogiochi. Per questo è necessario l'aiuto degli
adulti per porre dei limiti. Ma anche qui interviene</span></span><span style="background-color: transparent; color: #0000b0; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; text-align: left;"> </span><span style="background-color: transparent; color: #0000b0; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; text-align: left;"><span lang="it-IT">chi esorta
a "non demonizzare", una frase</span></span><span style="background-color: transparent; color: #0000b0; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; text-align: left;"> </span><span style="background-color: transparent; color: #0000b0; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; text-align: left;"><span lang="it-IT">in
apparenza saggia</span></span><span style="background-color: transparent; color: #0000b0; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; text-align: left;"> </span><span style="background-color: transparent; color: #0000b0; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; text-align: left;"><span lang="it-IT">che, però, come
l'esperienza dimostra, finisce per far abbassare la
guardia. Bisogna</span></span><span style="background-color: transparent; color: #0000b0; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; text-align: left;"> </span><span style="background-color: transparent; color: #0000b0; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; text-align: left;"><span lang="it-IT">anche
qui</span></span><span style="background-color: transparent; color: #0000b0; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; text-align: left;"> </span><span style="background-color: transparent; color: #0000b0; font-family: Georgia, serif; font-size: 14pt; text-align: left;"><span lang="it-IT">educare
a un "uso consapevole" dello strumento. E spesso è chiaro
che sotto il velo di questa raccomandazione agisce una diffusa e
radicata allergia ai divieti. </span></span></p>
<p style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: 200%; text-align: justify;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Georgia, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span style="color: #0000b0;"><span lang="it-IT">Nei
giorni scorsi ha suscitato pareri per lo
più favorevoli</span></span><span style="color: #0000b0;"> </span><span style="color: #0000b0;"><span lang="it-IT">la
decisione di un liceo</span></span><span style="color: #0000b0;"> </span><span style="color: #0000b0;"><span lang="it-IT">bolognese di vietare
l'uso dei cellulari in orario scolastico, con l'intento di restituire
ai ragazzi una realtà di relazioni fatta di incontri, chiacchiere,
sguardi e sorrisi dal vero. Larghissimo è stato il consenso degli
studenti e dei genitori.</span></span><span style="color: #0000b0;"> </span><span style="color: #0000b0;"><span lang="it-IT">Tra
le critiche, si è levata inopinatamente quella del Prefetto di
Bologna. Inaugurando in un altro istituto l'anno scolastico, ha
sentito il bisogno dichiarare: "</span></span><span style="color: #0000b0;"><span lang="it-IT"><i>S</i></span></span><span style="color: #0000b0;"><i>arebbe
opportuno che gli studenti mantenessero il cellulare e sapessero
usarlo, che avessero la coscienza e la maturità di sapere quando il
cellulare può essere usato e</i></span><span style="color: #222222;"> </span><span style="color: #0000b0;"><i>quando
invece può essere non usato. Credo che si debba lavorare su questo,
sull'educazione</i></span><span style="color: #0000b0;">”. L'episodio
è sintomatico di quanto l'ideologia del "vietato vietare"
si sia radicata nelle istituzioni, a cominciare dalla scuola, in
cui sanzioni e divieti sono screditatissimi. Ma ormai
persino le forze dell'ordine, deputate a far rispettare le
leggi, vengono scoraggiate dall'intervenire con decisione, come
è successo quasi ovunque nei confronti degli "assembramenti" estivi,
fonte sicura di contagio e sulla carta vietatissimi. È quindi
indispensabile recuperare l'importanza educativa dei limiti e dei
"no" per non lasciare i minori in balia di un uso
smodato dei cellulari e dei social. Fa piacere che proprio dalla
scuola vengano esempi di questa consapevolezza.</span></span></span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-29997875018136493472022-08-15T10:16:00.001+02:002022-08-15T10:53:31.081+02:00MACCHÉ “DOCENTE ESPERTO”, ECCO COME UN “MINISTRO ESPERTO” DOVREBBE AIUTARE LE SCUOLE<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Georgia, serif;"><span style="color: #1d1798; font-size: 15pt;"><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">L</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">’improvviso
concepimento ministeriale del </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">“docente
esperto”, </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">che
dovrebbe venire al mondo solo nel 2032 dopo una gestazione di nove
anni, è stato </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">a
ragione</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">
</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">stigmatizzato
</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">s</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">u</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">l</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">
“</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">Corriere
Fiorentino”</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">
da Gaspare Polizzi </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">(vedi
<a href="https://www.facebook.com/gruppodifirenze/posts/pfbid04jEXTW436pMBbh8K317A4PQis9NoJsG598W5PhVwDwnc6M9BTV4Jssqpb6P4FBoPl?__cft__[0]=AZXGupRM0piDdjU5kOQg1-V3Vb9Kdkx-q3LtF5lgS_t6R56zoCIKAO-3-AJdhxYIcQM56C87r-W8y51vW95hZTzWIXiA5tZAtsqJ7VKhYfXqngqrOPcxY8BCWApVRNeoZNDreGdT6_dV9Uc-f9rVr-h33kmK5kvD5jPz4CwfnzUirdFQGmjTsHUvLU_IJU1tAMiVJciCAlySgb1TMY7VTXT_&__tn__=%2CO%2CP-R">post del 10 agosto sulla nostra pagina facebook</a>)</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">.
</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">Se
p</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">uò
essere utile proporre qualche ulteriore considerazione, </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">è
perché</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">
</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">con
</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">questa</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">
“strana invenzione” </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">il</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">
</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">ministero</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">
dimostra ancora una volta di non </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">sapere</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">
di cosa la scuola italiana ha veramente bisogno </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">per
quanto riguarda i docenti</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">.
Per prima cosa, di una rigorosa selezione </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">all’ingresso
dei corsi universitari che preparano all’insegnamento. Solo chi ha
già una solida preparazione culturale di base, forti motivazioni e
sufficienti attitudini dovrebbe poter iniziare il percorso formativo.
</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">È
</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">questo
</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">anche
un modo (come dimostra l’esperienza finlandese) di rendere
attraente l’insegnamento per i giovani più dotati, più ancora dei
pur necessari aumenti </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">di
stipendio. </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">N</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">el
frattempo, bisogna avere il coraggio di garantire che nessuna classe
abbia a che fare con insegnanti inadeguati; </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">che
sono una minoranza (piccola, anche se non si sa quanto), ma possono
causare danni irreparabili. Fino a oggi non si è voluto fare nulla
in proposito, a parte rari casi. Quanto alla cosiddetta “carriera”
(meglio parlare di nuovi ruoli della funzione docente), si tratta di
assicurare </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">alle
singole scuole – che sul piano organizzativo oggi arrancano tra
superlavoro dei presidi e semi-volontariato di collaboratori non
sempre preparati – </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">un
esperto staff di docenti che aiutino il dirigente </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">a
risolvere i tanti problemi che un istituto deve oggi affrontare:
aggiornamento (compreso l’essenziale confronto tra </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">colleghi</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">),
orientamento, orari, servizi agli studenti, rapporti con i genitori e
con le istituzioni, </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">inserimento</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">
dei nuovi docenti. </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">La
creazione dell’insegnante “esperto”, anche senza </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">i
tempi biblici prospettati</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">,
non risolve nessuno di questi pressanti problemi</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">.</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">
C’è </span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">quindi</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">
</span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;">da
sperare in un rapido ripensamento del Ministro.</span></span></span></p><p align="justify" style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #1d1798; font-family: Georgia, serif; font-size: 15pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; text-align: left;">G</span><span style="color: #1d1798; font-family: Georgia, serif; font-size: 15pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; text-align: left;">iorgio
Ragazzini</span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-899756685790979532022-04-15T15:48:00.006+02:002022-04-15T15:58:27.028+02:00L'ORDALIA DEI QUIZ NEI CONCORSI A CATTEDRE<p class="MsoNormal" style="line-height: 20pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;"></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt; line-height: 130%;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: 16pt; line-height: 130%;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3Ordguz4WRdOUwlSoOBndChvNZ4ov8QEjQJqBtcwpgsQgluBM-6LnaGvSfYmmx1eXP3RxcJj4GsnQKkLG-7U4JBXmaU381gn4CYcBMsY9ggh0Z7edSO3qHsb9GPbEElBWKhDSOvymCAV-niaht3zitNfGY2vSHHjUllNlK5-P7_QVJqHTOjWRzC4Y/s680/dubbio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="365" data-original-width="680" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3Ordguz4WRdOUwlSoOBndChvNZ4ov8QEjQJqBtcwpgsQgluBM-6LnaGvSfYmmx1eXP3RxcJj4GsnQKkLG-7U4JBXmaU381gn4CYcBMsY9ggh0Z7edSO3qHsb9GPbEElBWKhDSOvymCAV-niaht3zitNfGY2vSHHjUllNlK5-P7_QVJqHTOjWRzC4Y/w595-h320/dubbio.jpg" width="595" /></a></span></div><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt; line-height: 130%;"><span style="color: #351c75;">Negli ultimi giorni hanno
trovato spazio tra le drammatiche notizie sulla guerra alcuni articoli sui concorsi
a cattedre per la scuola secondaria, che si stanno svolgendo in queste
settimane, con oltre 430.000 iscritti per 33.000 posti. Si ripropone in questi
interventi un dibattito tutt'altro che nuovo su un problema che nel nostro
paese sembra irrisolvibile e che comunque è a tutt'oggi irrisolto: quello di
avere una stabile e rigorosa modalità di selezione degli insegnanti. Di quella attuale,
essenzialmente basata su una prova a quiz, è difficile trovare dei convinti
sostenitori, ma ci sono comunque valutazioni diverse. <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt; line-height: 130%;"><span style="color: #351c75;">Su “IlSussidiario.net”
Pierluigi Castagneto ne riassume le caratteristiche, con un giudizio decisamente
critico: "<i style="mso-bidi-font-style: normal;">La formula di 50 quesiti in
100 minuti [...] è una vera e propria gara contro il tempo. Perché 50 quiz a
risposta multipla (quattro) di cui 40 sulla disciplina, 5 in inglese (livello
B2) e 5 in Informatica, a cui vengono attribuiti 2 punti per le risposte giuste
e 0 per quelle errate e quelle non date, non sembra un metodo adatto a valutare
i docenti.</i>" <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt; line-height: 130%;"><span style="color: #351c75;">Diverso il punto di vista
di Antonio Gurrado che su Il Foglio scrive: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">"
È l'eterno ritorno dell'uguale. A ogni tornata di concorso pubblico per la
selezione degli insegnanti di ruolo, puntuale cade la pioggia di articoli sulle
recriminazioni dei respinti [...] Gli insegnanti intervistati da Repubblica
parlano di quiz in stile Amadeus, di inaccettabile nozionismo, di selezione più
ingiusta che per sorteggio."</i> Il problema per Gurrado è dunque l'allergia
italiana alla selezione, in qualunque forma venga attuata. Il che in linea
generale è innegabile, basta pensare alla scarsissima popolarità del termine
"meritocrazia" nel nostro paese. Se non che lo stesso Gurrado deve
convenire che <i style="mso-bidi-font-style: normal;">" certo, un concorso
con domande a risposta multipla è uno strumento troppo superficiale per
valutare le capacità di un insegnante, è un'ordalia a capocchia che rischia di
bocciare in prima istanza candidati ideali ... ".<o:p></o:p></i></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt; line-height: 130%;"><span style="color: #351c75;">Il punto è che quelli che
hanno fallito il test, cioè non hanno raggiunto i 70 punti necessari per
accedere all'orale, sono più del 90% dei candidati. Che la scuola
"indulgente" e pseudo-inclusiva degli ultimi decenni abbia finito per
sfornare anche un gran numero di candidati insegnanti privi dei requisiti
minimi per questo delicatissimo mestiere è un fatto, e una forte selezione è
inevitabile (e anche auspicabile). Tuttavia di fronte a una simile percentuale
di bocciati è lecito chiedersi se lo strumento dei quiz, almeno così come sono stati
concepiti e proposti in questa occasione, sia o meno in grado di fornire un
risultato credibile e equo. E questo al di là degli esempi di quesiti bizzarri
o ipernozionistici o comunque inappropriati di cui si viene a conoscenza. A
meno che lo scopo fosse, come si può sospettare, proprio quello di ammettere
agli esami orali un numero ritenuto gestibile di candidati. In ogni modo così
si rischia "<i style="mso-bidi-font-style: normal;">di perdere i bravi o di
far entrare gli scarti" </i>come dice Mauro Piras, del Gruppo Condorcet. Non
che i quiz a risposta multipla siano di per sé da escludere, se ben calibrati
in rapporto all'obbiettivo della verifica. Ad esempio potrebbero essere utili
per una pre-selezione in base al possesso di requisiti minimi per accedere al
concorso vero e proprio. <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt; line-height: 130%;"><span style="color: #351c75;">Ma, come detto all'inizio,
il problema è avere finalmente un convincente percorso di selezione e di
formazione degli insegnanti, che sia insieme efficiente e rigoroso, si tratti
di concorsi o di altre modalità di accesso al lavoro di insegnante (nel sistema
finlandese, ad esempio, c'è una forte selezione all'ingresso del percorso
formativo universitario). <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Efficiente
significa anche essere uno strumento ordinario, con cadenza annuale o al più
biennale, in modo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>da evitare che si
accumulino negli anni queste ingestibili adunate e nello stesso tempo
consentire una selezione credibile di insegnanti preparati e motivati.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="font-size: 16pt; line-height: 130%;"><span style="color: #351c75;">Resta da capire se sindacati
e potere politico siano realmente interessati a creare le condizioni per
mettersi alle spalle le sanatorie. <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="color: #351c75;"><span style="font-size: 16pt; line-height: 130%;"><o:p> </o:p></span><span style="font-size: 16pt;"><i>Andrea Ragazzini</i></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="color: #351c75;"><span style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-size: 16pt; line-height: 130%;">"ilsussidiario.net" </span></span><span style="font-size: 16pt; line-height: 130%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>15 aprile 2022</span></span></p><p></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2437060168770673181.post-35685741344891580282022-03-18T10:19:00.001+01:002022-03-18T10:24:20.178+01:00ANCHE ADENAUER HA COPIATO.....<p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; text-align: justify;"><span style="color: #120066; font-size: 15pt; line-height: 130%;">Ha certamente sbagliato
la professoressa di un Istituto superiore del padovano che ha pubblicato sulla
sua pagina facebook <a href="https://www.ilsole24ore.com/art/tema-copiato-voto-1-e-l-insegnante-decide-postare-compito-facebook-AEM42KKB?refresh_ce=1">la foto del tema</a> che uno studente aveva copiato da internet
(voto: 1). Anche se privo del nome dell'autore, si tratta di un documento
riservato e dal punto di vista educativo non mi pare un'iniziativa
particolarmente appropriata. Nel merito però la professoressa non ha affatto
torto a giudicare severamente il comportamento del suo allievo, che ha così
stigmatizzato: "<i style="mso-bidi-font-style: normal;">L'alunno ha 20 anni
e frequenta l'ultimo anno. Tra tre mesi dovrà affrontare l'esame di Stato e
successivamente cercarsi un lavoro. Ebbene: ha copiato un tema da internet. Gli
errori di sintassi o grammatica hanno un valore relativo di fronte a un fatto
di questa gravità. Non stiamo parlando di un adolescente fragile, ma di un
adulto incapace di prendersi delle responsabilità".</i><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; tab-stops: 418.2pt; text-align: justify;"><span style="color: #120066; font-size: 15pt; line-height: 130%;">Non la pensa così il
pedagogista Daniele Novara, intervistato su "La Repubblica". Dopo
aver duramente criticato il comportamento dell'insegnante (e fin qui, come si è
detto, ci sono dei motivi per farlo), alla giornalista che gli chiede "
Non è grave aver copiato da internet?", il professor Novara risponde: <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; tab-stops: 418.2pt; text-align: justify;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: #120066; font-size: 15pt; line-height: 130%;">"Non condivido questa impostazione giudiziaria </span></i><span style="color: #120066; font-size: 15pt; line-height: 130%;">[sic]<i style="mso-bidi-font-style: normal;">, tutti abbiamo copiato, lo ha fatto
Adenauer nel tema di Italiano alla Maturità: è un modo per sottrarsi a una
scuola attenta solo alle risposte esatte </i>[sic]<i style="mso-bidi-font-style: normal;"> e che non guarda all'apprendimento. Il concetto del copiare non
esiste, la scuola dovrebbe rendere accessibili tutte le fonti, e valutare come
vengono usate". <o:p></o:p></i></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; tab-stops: 418.2pt; text-align: justify;"><span style="color: #120066; font-size: 15pt; line-height: 130%;">Immagino che Adenauer,
nell'al di là, non avrà gradito di essere evocato per questo specifico merito,
ma dove si trova sarà senz'altro incline al perdono. Imperdonabile è invece
questo delirante elogio del copiare, un tema di cui ci siamo più volte occupati in <a href="https://gruppodifirenze.blogspot.com/2017/06/copiare-agli-esami-i-silenzi-del.html">questo blog</a> e di cui il sociologo Marcello Dei ha fatto una approfondita
analisi nel suo libro "<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ragazzi si
copia, a lezione di imbroglio nelle scuole italiane"</i>. Daniele Novara,
come molti altri, non sembra rendersi minimamente conto del carattere
profondamente anti-educativo delle sue affermazioni. Si può davvero pensare di
tirar su con queste idee dei cittadini responsabili, consapevoli dei propri
diritti, ma anche dei propri doveri e non dei furbetti pronti a prendere tutte
le possibili scorciatoie? Che dei ragazzi, o in preda all'ansia o consapevoli
di avere studiato poco, cerchino di copiare non può stupire, ma non può essere
che un insegnante (o un pedagogista) lo giustifichi o addirittura lo incoraggi
come una giusta disobbedienza. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: 130%; tab-stops: 418.2pt; text-align: justify;"><span style="color: #120066; font-size: 15pt; line-height: 130%;"><i>Andrea Ragazzini</i></span></p><p></p>Unknownnoreply@blogger.com7