mercoledì 29 ottobre 2014

UN INCONTRO-DIBATTITO SULLA "BUONA SCUOLA" ORGANIZZATO DAL PD DI SCANDICCI

Il Partito Democratico di Scandicci, città di circa cinquantamila abitanti confinante con Firenze, ha organizzato per sabato 8 novembre un incontro pomeridiano nell'ambito della consultazione sul documento programmatico "La Buona Scuola". Si comincia con una tavola rotonda (La scuola oggi, la scuola domani), a cui è stato invitato anche il Gruppo di Firenze. Seguiranno sei gruppi di lavoro su diversi argomenti. Intorno alle 18 si potranno tirare le conclusioni del lavoro svolto e del dibattito. Ecco la locandina e il programma che ci sono appena arrivati. 
Gli organizzatori raccomandano a chi intende partecipare di iscriversi in precedenza, dato il numero limitato di posti, possibilmente specificando il gruppo di lavoro a cui si è più interessati (vedi programma più sotto).


23 commenti:

V.P. ha detto...

Nonostante questo palese PRESSING ministeriale, l’on. Elena Centemero denuncia: “ad oltre un mese dall’avvio dalla consultazione, secondo informazioni comunicate, in data 20 ottobre 2014, agli utenti registrati, i partecipanti sarebbero solo 60.000, mentre gli accessi sarebbero quasi 500.000.

IL BLUFF DI GIANNINI E RENZI: PARTECIPAZIONE 0,4%

Conclude Max Ferrario: “gli insegnanti sanno bene che la stragrande maggioranza di questi eventi “spontanei” [vantati da Stefania Giannini] in realtà non lo sono affatto: sono stati imposti dal ministero il quale, attraverso Usr e Uffici territoriali, ha obbligato i dirigenti scolastici ad organizzare collegi docenti e assemblee con i genitori sul documento del 3 settembre, talvolta perfino assegnando il punto fra i dodici da discutere”.

Nonostante questo palese PRESSING ministeriale, l’on. Elena Centemero denuncia: “ad oltre un mese dall’avvio dalla consultazione, secondo informazioni comunicate, in data 20 ottobre 2014, agli utenti registrati, i partecipanti sarebbero solo 60.000, mentre gli accessi sarebbero quasi 500.000. In termini percentuali, anche limitando la platea dei partecipanti ad una popolazione qualificata, quale potrebbe essere quella rappresentata dagli alunni della scuola secondaria, dalle rispettive famiglie, dai docenti e dal personale ATA, che nel suo insieme è di circa 13 milioni di persone, si avrebbe una percentuale di partecipazione poco superiore allo 0,4 per cento”. Vedere “Interrogazione a risposta scritta 4-06585” presentata alla Camera il 24.10.2014.

http://portal.sitecom.com/WLM-3600/v1001/upgrade/parent.php?lanIP=192.168.0.1&userRequest=www.ilsussidiario.net

Anonimo ha detto...

Quel manifestino è orribile. E vi siete dimenticati la parola studio ...Non me lo aspettavo.

GR ha detto...

Non so perché Anonimo (che fatica mettere un nome, eh!)consideri orribile il manifestino, ma deve semmai rivolgersi al Pd di Scandicci: noi siamo solo stati invitati.

Anonimo ha detto...

Dedicato al PD di Scandicci.
Credevi di insegnare
ai ragazzi a ragionare,
ma ora c'è la banda larga, yeah!
Non importa al ministero
se traduci un po' d'Omero,
ma ti dà una bella targa
se ora c'è la banda larga, yeah!
Meno scuola e più lavoro
per noi conta solo l'oro
e poi c'è la banda larga, yeah!
e poi c'è la banda larga, yeah!
Sono come prosciutti,
tu promuovili tutti,
e fai fare il peer-learning
tutti i santi giorni,
tanto c'è la banda larga, yeah,
tanto c'è la banda larga, yeah!

Lapo ha detto...

Il lavoro con la scuola
è una sorta di tagliola
che ti ruba giovinezza.
Se tua madre ti accarezza
quando ancor tu hai 30 anni
non pensar a quanti danni
avrai poi dalla tua vita
quando mamma ormai sparita
sol ti lascerà a pensare
quanto è duro lavorare.

pupipupi ha detto...

L'impressione è che abbiano perduto i contatti con la scuola reale e i suoi obiettivi. Confondere la diffusione della tecnologia con politiche di buona scuola equivale a dire che è bravo il dottore con il software più aggiornato per schedare i pazienti e non quello che li ascolta, li visita, pondera diagnosi e cure. Da tempo ho l'impressione che la sinistra, oltre che sposare cause demagogiche e di svuotamento culturale, abbia iniziato ad adorare l'idolo informatico col fanatismo del neofita. E perché questo odio verso i libri e la carta? perché e come sono stati imposti a tutti i livelli registri elettronici che malfunzionano e fanno dannare i docenti? E' buona scuola, questa? Riuscite a farglielo capire che non serve a niente, che i ragazzi non studiano di più né sono più preparati perché guardano uno schermo?

Papik.f ha detto...

Sul perché siano stati imposti i registri elettronici, secondo quanto affermava un vecchio politico, si potrebbero commettere molti peccati e, temo, indovinare altrettante volte.
In ogni modo, in linea di principio sarebbe anche stata una buona idea, a parte i costi astronomici, se la sua applicazione fosse stata studiata tenendo un minimo in considerazione il concreto funzionamento quotidiano di una scuola.
Temo che si stia per creare un contenzioso penale e civile non irrilevante, considerate anche le spropositate responsabilità che il nostro ordinamento attribuisce agli insegnanti.
Immaginiamo (per puro caso, eh, non è che a me sia già capitato due o tre volte) un professore che entra a scuola e in classe alla quinta o sesta ora, tenta di accedere al RE e gli esce, per ripetute volte, una bella schermata di "non hai vinto, ritenta, sarai più fortunato!" (perché è saltata la connessione, perché è andata via la corrente in segreteria, perché il server centrale del sistema non funziona ...)
Come fa lo sventurato, al quale tra l'altro è anche proibito uscire dall'aula, a sapere se quei tre o quattro alunni che non sono in classe sono assenti dalla prima ora, sono usciti prima coi genitori, sono fuggiti, si sono rinchiusi nei bagni o stanno, proprio in quel momento, facendo una brutta fine? Può solo affidarsi a quanto affermano gli altri alunni della classe e sperare in Dio se ha fede.
Se dovesse accadere a me (in pura linea ipotetica), peraltro, comincerei a salvare le suddette schermate di errore col printscreen, assicurandomi che in basso a destra siano ben visibili data e ora. Servirà a poco, forse a nulla, ma magari con un buon avvocato può aiutare ...

Anonimo ha detto...

Ma, Gruppo di Firenze, vi preoccuperete di fare le domande scomode??????
Vi risponderanno alle domande scomode???? ahahahahah

Anonimo ha detto...


Di Papik.f
"Immaginiamo (per puro caso, eh, non è che a me sia già capitato due o tre volte) un professore che entra a scuola e in classe alla quinta o sesta ora, tenta di accedere al RE e gli esce, per ripetute volte, una bella schermata di "non hai vinto, ritenta, sarai più fortunato!" (perché è saltata la connessione, perché è andata via la corrente in segreteria, perché il server centrale del sistema non funziona ...)
Come fa lo sventurato, al quale tra l'altro è anche proibito uscire dall'aula, a sapere se quei tre o quattro alunni che non sono in classe sono assenti dalla prima ora, sono usciti prima coi genitori, sono fuggiti, si sono rinchiusi nei bagni o stanno, proprio in quel momento, facendo una brutta fine? Può solo affidarsi a quanto affermano gli altri alunni della classe e sperare in Dio se ha fede.
Se dovesse accadere a me (in pura linea ipotetica), peraltro, comincerei a salvare le suddette schermate di errore col printscreen, assicurandomi che in basso a destra siano ben visibili data e ora. Servirà a poco, forse a nulla, ma magari con un buon avvocato può aiutare ..."

Ma caro buon Papik, si ovvia con il doppio registro! Capperi!
Uno elettronico e uno dei vecchi tempi!
Così non ci si spaventa più degli eventuali inconvenienti penali e il lavoro degli sfaticati insegnanti viene con bellezza didattica "arricchito" di nuova tecnologia affiancata dal vetusto, ma a loro familiare, cartaceo.

Mi ricorda tanto la barzelletta sui Carabinieri che dovevano trasferire tutto il cartaceo sul digitale per rendere meno burocratico e fastidioso il lavoro di incartamento.
Il colonnello, entusiasta per l'innovazione tecnologica dell'Arma, nella circolare informava sulle nuove disposizioni che abolivano il cartaceo a favore del digitale. In nota aggiungeva che era necessario triturare tutte le carte dell'archivio dopo averle debitamente passate al digitale e accuratamente fotocopiato ogni foglio in modo da conservarne copia cartacea.

V.P. ha detto...

"Mi ricorda tanto la barzelletta sui Carabinieri che dovevano trasferire tutto il cartaceo sul digitale per rendere meno burocratico e fastidioso il lavoro di incartamento.
Il colonnello, entusiasta per l'innovazione tecnologica dell'Arma, nella circolare informava sulle nuove disposizioni che abolivano il cartaceo a favore del digitale. In nota aggiungeva che era necessario triturare tutte le carte dell'archivio dopo averle debitamente passate al digitale e accuratamente fotocopiato ogni foglio in modo da conservarne copia cartacea."

ma almeno il colonnello cc informava con una circolare!

pupipupi ha detto...

All'università impongono un registro elettronico difficile da gestire, prendono i cartacei e li mandano al macero. Dal prossimo anno sarà abolito il libretto degli studenti. Non avremo più nulla di consultabile su carta: la memoria storica è abolita. Non vi ricorda qualcosa?

anonimo 2 ha detto...

Un disastro, un disastro, dove andremo a finire?

Anonimo ha detto...

Solleverei davvero problemi scomodi, p. es. lo spezzettamento delle cattedre, il folle giro delle supplenze, la chiusura imposta al sabato con orari massacranti e accorciamento delle ore.
Mi sembra una bella occasione per farli scendere dalla luna.
Anonimo indignato RR

Giorgio Ragazzini ha detto...

Faremo anche rilievi puntuali scomodi e scomodissimi,vome abbiamo fatto tutte le volte che ci ha invitato qualcuno. Siccome però non vogliamo essere faziosi - e non solo per convinzione, ma anche perché non conviene, se vuoi che ti ascoltino - metteremo in luce anche alcuni aspetti positivi del documento (perché ci sono, non per captatio benevolentiae). Il tutto nei limiti del tempo che avremo a disposizione.

Anonimo ha detto...

Tranquilli che non vi daranno il tempo di fare domande... se vi sarà risponderanno a domande che non avete fatto per eludere a quelle che avete rivolto. Scommettiamo?

Hanno una faccia di cavolo che non immaginate.

E' una disgrazia avere un governo simile. Ma ce lo meritiamo dopo anni di finta opposizione del Pd (ora uscito allo scoperto) e di sindrome di bordeline berlusconiana.
Siamo nella dittatura dei pagliacci, non lo avete capito?

Anonimo ha detto...

Tranquilli che non vi daranno il tempo di fare domande... se vi sarà risponderanno a domande che non avete fatto per eludere a quelle che avete rivolto. Scommettiamo?

Hanno una faccia di cavolo che non immaginate.

E' una disgrazia avere un governo simile. Ma ce lo meritiamo dopo anni di finta opposizione del Pd (ora uscito allo scoperto) e di sindrome di bordeline berlusconiana.
Siamo nella dittatura dei pagliacci, non lo avete capito?

Mario ha detto...

Quando leggo "La buona scuola" mi viene in mente "Il caffè della Peppina".

Che ha di buono? Poco o nulla per l'accozzaglia enorme di cose sbagliate messe dentro insieme allo specchietto delle allodole.
Esempio?
Il merito. Sì e una buona cosa valutare, ma poi cascano le braccia a leggere come dovrebbe essere valutato il merito e da chi e CON CHE COSA! (60 euro ogni tre anni a partire dal 2019),
Ahahahah

Più che "Buona scuola" è IL CAFFE' DELLA PEPPINA!

Il caffè della Peppina
non si beve alla mattina
né col latte né col the
ma perché, perché, perché?

La Peppina fa il caffè
fa il caffè con la cioccolata
ma ci mette la marmellata
mezzo chilo di cipolle
quattro o cinque caramelle
sette ali di farfalle
e poi dice: "Che caffè!!!"

Il caffè della Peppina
non si beve alla mattina
né col latte né col the
ma perché, perché, perché?

La Peppina fa il caffè
fa il caffè col rosmarino
mette qualche formaggino
una zampa di tacchino
una piuma di pulcino
cinque sacchi di farina
e poi dice: "Che caffé!!!"

Il caffè della Peppina
non si beve alla mattina
né col latte né col the
ma perché, perché, perché?

La Peppina fa il caffè
fa il caffè con pepe e sale
l'aglio no perché fa male
l'acqua si ma col petrolio,
insalata senza olio
quando prova col tritolo
salta in aria col caffè.

Il caffè della Peppina
non si beve alla mattina
né col latte né col the
ma perché, perché, perché?

Papik.f ha detto...

Veramente per ora il doppio registro non c'è, ci sono delle fotocopie ridotte a un cencio che comunque per molte classi sono esaurite.
C'è il registro personale di qualche docente che lo vuole (non io) e, a differenza che in passato, se lo vuole deve pagarselo. Ma non serve a nulla per risolvere problemi come quelli che ho esposti.
Quelle che ci sono, invece, sono le responsabilità penali e civili degli insegnanti. E allora è solo questione di tempo: il bubbone scoppierà. Quello che mi dispiace è che, quando succederà, qualche collega ci rimetterà le penne. Anche perché qualche Dirigente 2.0 lo scaricherà, più veloce della luce.

Anonimo ha detto...

Purtroppo i pagliacci sono pericolosi.

Anonimo ha detto...

Non le fanno le domande imbarazzanti, sono tutti allineati e coperti.

V.P. ha detto...

se qualcuno l'8 nov. parteciperà al 1° tavolo tematico .... gli segnalo:

è abbastanza evidente che gran parte dell’operazione voluta da Renzi e Giannini sarà finanziata con tagli allo stesso bilancio del Ministero dell’Istruzione

"BUONA SCUOLA": DOPO DUE MESI EMERGONO TUTTI I LIMITI / UN PATTO COL DIAVOLO

di Reginaldo Palermo - Lunedì, 03 Novembre 2014

Esattamente due mesi fa il Governo presentava il piano "Buona Scuola". Fin da subito ne avevamo evidenziati limiti e contraddizioni. Adesso è chiaro che i problemi ci sono e sono davvero tanti.
A due mesi esatti dalla sua presentazione il Piano Buona Scuola sta incominciando a presentare tutti i suoi limiti, che peraltro la nostra testata aveva anticipato fin dal primo momento.
All’organico funzionale come panacea di tutti i mali della scuola italiana non crede ormai più nessuno o quasi. E’ del tutto evidente che nessun organico funzionale potrà risolvere il problema degli esoneri dall’insegnamento dei vicepresidi; nella migliore delle ipotesi esso potrà servire per una gestione un po’ più flessibile delle supplenze brevi.
FGU-Gilda parla anzi in proposito di disastro annunciato, mentre è abbastanza evidente che gran parte dell’operazione voluta da Renzi e Giannini sarà finanziata con tagli allo stesso bilancio del Ministero dell’Istruzione: basta esaminare la tabella 7 allegata alla legge di bilancio e relativa al budget del Miur per il triennio 2015/2017 per rendersene conto.
Altro buco nero di non poco conto è quello delle sostituzioni del personale ATA e in particolare dei collaboratori scolastici che potranno essere sostituiti solo per assenze superiori a 7 giorni. Per assenze di durata inferiore si dovrà utilizzare il personale già in servizio al quale potrà essere riconosciuto il pagamento di ore eccedenti.
Anzi già si dice che il fondo di istituto dovrà essere utilizzato prioritariamente per le ore eccedenti, lasciando presagire che per il resto non resteranno grandi cifre.
Ma ormai anche la tanto sbandierata operazione di 150mila assunzioni sta mostrando segni di debolezza, soprattutto perché è del tutto evidente che la nuova “progressione di carriera” basata sull’acquisizione di crediti formativi, didattici e professionali equivarrà di fatto ad una diminuzione degli stipendi della stragrande maggioranza dei docenti, se non addirittura di tutti.
Insomma quanto da noi paventato già due mesi sta adesso emergendo in modo chiaro. Ovviamente non siamo affatto contenti di aver fatto delle buone previsioni, tutto sommato per il bene della scuola e dei docenti, oggi avremmo quasi preferito scrivere: “Scusate, ma abbiamo sbagliato tutto”.

http://www.tecnicadellascuola.it/item/7202-buona-scuola-dopo-due-mesi-emergono-tutti-i-limiti.html

150MILA IMMISSIONI RUOLO, SARÀ UN PATTO COL DIAVOLO. STIPENDI NEOASSUNTI PERDERANNO FINO A 125MILA EURO

http://www.orizzontescuola.it/news/150mila-immissioni-ruolo-sar-patto-col-diavolo-stipendi-neoassunti-perderanno-fino-125mila-euro

Anonimo ha detto...

E' così: ogni legge sta diventando un pretesto per tagliare gli stipendi. Come se a fine mese ciascuno di noi incontrasse nel portone uno scippatore che gli sfila un po' di euro dal portafogli. Strano però che trovino i soldi per computer, megaschermi e lavagne elettroniche.

Anonimo ha detto...

Anonimo indignato RR:
A PROPOSITO DI CATTIVA SCUOLA

domenica 9 novembre 2014
Risposta del TAR Liguria


L'udienza per il ricorso al TAR Liguria si è tenuta giovedì 6 novembre. Già in giornata abbiamo saputo che la richiesta di sospensiva immediata non era stata accolta, il giorno successivo abbiamo avuto le motivazioni: il TAR respinge la nostra domanda perché non ci ritiene legittimati come ricorrenti in quanto


1) rispetto alla contestazione della violazione dell'autonomia scolastica, sarebbero state le scuole, e non singoli cittadini, a dover ricorrere contro la Provincia
2) rispetto alla contestazione della violazione del diritto allo studio, spetta a noi ricorrere, ma contro le scuole che hanno deliberato le modifiche all'orario, e non contro la Provincia.


Insomma, un trionfo delle eccezioni formali contro la sostanza, e senza alcuna discussione nel merito, che ci avrebbe visti molto probabilmente vincitori.


L'avvocato che ci ha seguito ne era ben consapevole, ed ha sostenuto il nostro diritto a ricorrere sulla base di una giurisprudenza di altri TAR e del Consiglio di Stato, che, anche dietro sollecitazioni europee, hanno altre volte accolto una tendenza espansiva della legittimazione ad agire innanzi al Giudice Amministrativo. Il TAR Liguria ha invece confermato una posizione conservativa ed espresso un'interpretazione restrittiva della nostra legittimazione di ricorrenti: semplici cittadini, è vero, ma comunque rappresentativi di studenti, genitori ed insegnanti.


Resta l'amara consapevolezza che, se anche un solo dirigente scolastico avesse fatto ricorso (rivolgendosi all'Avvocatura dello Stato, e quindi senza dover sostenere alcuna spesa), si sarebbe ottenuto un risultato diverso.


Quanto poi all'indicazione di ricorrere contro le scuole, perché sono i Consigli di Istituto che hanno modificato l'orario, vien da chiedersi cosa sarebbe successo se anche in un solo Istituto si fosse deciso di respingere la delibera della Provincia.


Noi ci siamo dovuti muovere in un vuoto, istituzionale e di responsabilità, ed in questo vuoto è stato fin troppo facile contestare il nostro stesso diritto ad intervenire.


Ma si doveva fare, e per questo ringraziamo tutti voi che ci avete sostenuto anche materialmente e seguito fin qui.


Nulla vieta, ora, alle Istituzioni Scolastiche Autonome di ricorrere contro la Provincia, e a genitori e studenti di ricorrere contro la propria scuola (anche se, allo stato attuale, sarebbe un po' come sparare alla Croce Rossa).


Una cosa, però, la possiamo fare tutti: informiamo i Dirigenti, i Consigli di Istituto ed i Collegi Docenti che le cose potevano andare diversamente.