mercoledì 12 giugno 2013

GLI ESAMI SI AVVICINANO, MA IL MINISTRO TACE SULLA RICHIESTA DELL’ANP DI GARANTIRNE LA CORRETTEZZA

Un mese fa Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, inviò una lettera al ministro Carrozza, chiedendo i seguenti provvedimenti per garantire la regolarità delle prove d’esame. 
 - Ricordare in modo circostanziato i doveri di sorveglianza che incombono ai commissari e i provvedimenti da prendere nel caso di studenti sorpresi a copiare.
- Rafforzare tali indicazioni con l’adozione di strumenti giuridicamente più vincolanti degli attuali (secondo alcune pronunce giudiziarie, la mancanza di una normativa primaria in merito renderebbe illegittima l’adozione di sanzioni).
- Valutare la possibilità di disporre l’utilizzo nelle sedi d’esame di apparecchiature elettroniche atte a rilevare la presenza di cellulari accesi, anche in stand-by. Tali apparecchiature, di basso costo, non emettono radio-frequenze (che potrebbero interferire con le comunicazioni), essendo soltanto rilevatori passivi delle frequenze emesse dai cellulari.
- Prendere tutte le iniziative consentite dalle norme per contrastare l’attività dei siti che offrono il loro aiuto a chi vuole copiare e che comunque pubblicano le soluzioni delle prove d’esame durante l’orario in cui si svolgono, valutando ad esempio la possibilità di stabilire uno  specifico divieto in tal senso e di rafforzare le possibilità di intervento della Polizia postale.
A tutt’oggi non ci consta che Maria Chiara Carrozza abbia avuto tempo di rispondere alla maggiore organizzazione professionale dei dirigenti scolastici. E sarebbe il terzo ministro che ignora le molteplici sollecitazioni giunte dalla scuola negli ultimi tre anni. Eppure non si tratta di richieste corporative, ma della credibilità dello Stato, del rispetto della legge e della formazione morale dei giovani.
Intanto anche Rosario Salamone, già preside e da sempre compagno di strada del Gruppo di Firenze, è intervenuto due volte per ricordare il problema delle copiature. Prima su Rai Scuola, ieri sull’edizione romana del “Corriere della Sera”, dove tiene una rubrica settimanale, con un articolo intitolato Etica, responsabilità e arte della destrezza. 

3 commenti:

  1. Ho ascoltato l'intervista che Rai Radio 1 ha fatto al Preside Rusconi. Tra le giuste rccomandazioni c'è stata quella di "non usare il cellulare per non correre il rischio di farsi annullare il compito". Il prossimo sarà il 29esimo incarico da commissario, ho visto usare di tutto e ho visto ragazzi rimproverati ma MAI nessun commissario ha OSATO annullare un compito. Come ogni anno i miei alunni hanno sostenuto la certificazione linguistica di livello B2. Mi sono raccomandato di non alzare lo sguardo dal foglio, per non rischiare l'annullo. Uno studente mi ha detto "ma non è come l'esame di stato?" E' facile immaginare la mia risposta.

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  2. La scuola del PD non prevede la non copiatura. E' inutile che vi stracciate le vesti. Siete tutti insieme al governo appassionatamente. Snobbato Grillo, di cui un certo innominabile si augurava una 'decrescita felice' su questo sito, questa è l'Italia delle finte regole che vi meritate. Continuate pure a belare verso un sistema di potere allergico a ogni serietà. Siete suoi complici, perchè chiedete rassegnati al solito andazzo, checché ne diciate. Non otterrete nulla, perchè non siete credibili. Patetrica l'ANP che parla a edi un paese che non esiste sui banchi del governo. I 5stelle, votati da molti docenti in segreto, sono 'decresciutri' e brilla nel firmamento politico la solita razza padrona a cui si rivolge la solita razza docente con l'identica puzza sotto al naso. Mi rallegro di essere stato così poco profetico. Non conoscete il paese in cui insegnate, il padrone di cui sembrate i giudiziosi cani da guardia. La rivoluzione sono le regole, ma questo è un paese di immobili reazionari e la vostra voce è falsa, come gli occhiali a finta gradazione che avete sul naso. Queruli che si rivolgono a sordi. Un disco rotto, questo sì brillante come cinque stelle.

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  3. ANP e Invalsi

    e cosa pensa la "maggiore organizzazione professionale dei dirigenti scolastici" dell'Invalsi?

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