Che cosa sta cambiando in questa regione riguardo alla
formazione professionale? Sul piano delle idee, si sta passando da un
prolungato rifiuto di vedere in questo tipo di scuola una scelta di pari
dignità dopo la scuola media alla sua rivalutazione come percorso in grado di
venire incontro ad attitudini e intelligenze più legate al “saper fare”, di
combattere efficacemente l’insuccesso scolastico e di sostenere lo sviluppo
economico. Sul piano dell’organizzazione didattica, si passa dal modello “integrato”,
cioè da trienni di istruzione professionale, in cui alcuni ragazzi in
difficoltà fruiscono soprattutto nel terzo anno di alcune ore in più di
laboratorio, di qualche compresenza e di uno stage, al modello “complementare”,
in cui, sempre all’interno di un istituto professionale, nascono dei corsi
autonomi più professionalizzanti, in alternativa al quinquennio istituzionale.
Si tratta per ora di una sperimentazione, ma l’insuccesso della soluzione “ibrida”
ha spinto il governo della Toscana a cambiare strada. Che è poi – sia detto
senza alcuna iattanza – quella che nell’autunno del 2009 indicammo in un
convegno e che poi fu proposta con una lettera aperta da ottantacinque presidi
toscani.
Leggi l'intervento di Valerio Vagnoli.
Leggi l'intervento di Valerio Vagnoli.
Ci potrebbe spiegare Vagnoli perché gli insegnanti che lavorano in questi corsi guadagnano più di me insegnante di Liceo?Grazie
RispondiEliminaIl guadagno ulteriore è legato alle ore aggiuntive di compresenza ( limitata essenzialmente alle materie professionali) finanziate dalla regione. Nel sistema complementare non sono previste le compresenze, così nessun docente guadagna in modo maggiore rispetto agli altri.
RispondiEliminaLeggo oggi sull'inserto del Corriere un articolo ( bello ) di Anna Marchesini, già attrice e da quel che ho letto anche intelligente e acuta scrittrice, in cui si può leggere quanto segue: "Il talento è il prodotto di una sorta di intelligenza morale che spinge a fare bene le cose per se stesse".
RispondiEliminaPerfetta sintesi di quanto sosteneva Peguy.