mercoledì 5 marzo 2014

SCUOLE SICURE SÌ, MA ANCHE DECOROSE E FUNZIONALI

Il "Corriere Fiorentino" pubblica oggi un'intervento di Valerio Vagnoli a partire dall'impegno assunto da Matteo Renzi sull'edilizia scolastica. Leggi.

15 commenti:

Ludovica ha detto...

Complimenti a Valerio Vagnoli per l'ottimo articolo attenzionato non solo alle strutture delle scuole, ma anche alla situazione dei portatori di handicap.
Speriamo che il tempo delle belle parole sia finito e cominci quello dei fatti. Non se ne può più di politici imbelli, parolai e in malafede e di genitori e personale della scuola passivi e rassegnati.

Alessio ha detto...

Assolutamente d'accordo con Vagnoli e con Ludovica. Basta con le parole e con i programmi di facciata. Vogliamo i fatti e se anche quelle di Renzi rimarranno promesse........

V-P- ha detto...

che cosa vuol dire intervenire sull’edilizia scolastica? È solo una questione di messa in sicurezza, oppure di creazione di spazi specializzati

SIAMO SICURI CHE I PROBLEMI NON SIANO ALTRI?

di Benedetto Vertecchi - 5 marzo 2014

In questi giorni sui mezzi di comunicazione e sulle reti sociali si possono leggere cataloghi dei problemi del nostro sistema educativo. Più o meno, sono sempre le stesse voci: l’edilizia scolastica, il numero degli allievi per classe, l’orario di lavoro degli insegnanti, le loro retribuzioni eccetera. È un elenco che ricorre da troppo tempo, pressoché invariato.

Possibile che nel frattempo nelle scuole non sia accaduto nulla di nuovo? Siamo proprio sicuri che non ci siano altri problemi, dei quali non si parla perché il confronto sulla scuola si è ritualizzato attorno a questioni certamente importanti, ma che rischiano di perdere significato se non collocate in contesti interpretativi più ampi?

Tanto per non essere generico: che cosa vuol dire intervenire sull’edilizia scolastica? È solo una questione di messa in sicurezza, oppure di creazione di spazi specializzati, come i laboratori per esperienze e dimostrazioni di chimica, fisica, biologia, le sale da musica, gli spazi teatrali, gli ambienti per organizzare le collezioni (di cristalli, insetti, vegetali), le biblioteche, le palestre e via elencando? Ammettiamo che valga la seconda ipotesi: quale modello di cultura si vuole perseguire?

E che conseguenze potrebbe avere una scelta di promozione delle esperienze degli allievi (reali, non virtuali) sull’organizzazione del funzionamento delle scuole? Se, riprendendo Locke, i nostri ragazzi potessero dedicarsi al giardinaggio, avrebbe ancora senso parlare di numero di allievi per classe? Non ci sarebbe il rischio di confondere il giardino della scuola (sempre che si sia) col campo di cotone della Capanna dello zio Tom?

E, se ci preoccupiamo di potenziare le risorse a disposizione, dobbiamo pensare a beni che si utilizzeranno per un lungo periodo (come le macchine per dimostrazione e le attrezzature per esperimenti) oppure a risorse digitali, da sostituire senza che il più delle volte il loro costo sia stato decorosamente ammortizzato?

http://minimaeducationis.wordpress.com/2014/03/05/siamo-sicuri-che-i-problemi-non-siano-altri/

Papik.f ha detto...

Primum vivere, deinde philosophari

V.P. ha detto...

Gli investimenti sulla scuola pubblica sono semplicemente FINITI.

Egregio prof. Benedetto Vertecchi,

mi rammarico che il “cahier de doleance” che circola in rete le paia monotono e rituale ma, sa, nessuno dei problemi che affliggono la scuola è stato risolto, tutt'altro.

Però, nel frattempo, per rincuorarla, le dico che qualcosa di nuovo è accaduto: i pochi spazi specializzati delle scuole più fortunate sono oggi trascurati o sottoutilizzati per mancanza di fondi e personale, tranne naturalmente laddove docenti e assistenti lavorano gratis; i laboratori teatrali, gli insegnamenti musicali o di lingue continuano a funzionare ma solo ove le famiglie se ne siano accollati interamente i costi.

Nel frattempo, nelle aule le porte non si chiudono (io e i miei alunni improvvisiamo ogni mattina soluzioni empiriche con sciarpe e foulard), le serrande crollano (facciamo lezione praticamente murati vivi con la luce al neon fin dalle 8), i riscaldamenti il più delle volte sono tiepidi o spenti (nessuno si toglie il piumino per tutta la mattina, soprattutto quando c'è molta umidità).

Di che cosa vogliamo parlare? Di quali spazi specializzati, di quali sale da musica vagheggia?

Gli investimenti sulla scuola pubblica sono semplicemente FINITI.

E' finita anche la manutenzione ordinaria, affidata a qualche collaboratore scolastico di buona volontà, quella straordinaria lo era da tempo.

Francamente mi sfugge di quali risorse da potenziare e di quali scelte pedagogiche da fare stia parlando.

Cordialmente,

Anna Angelucci

V V ha detto...

Caro Professor Vertecchi, la buona sorte mi permette di dirigere, qui a Firenze, il più antico istituto alberghiero italiano. Negli ultimi decenni la scuola ha dovuto cambiare più di una volte la propria sede per lasciare il posto ad altri uffici della pubblica amministrazione. Ed ogni volta la nuova sede è stata sempre peggiore della precedente. Malgrado diriga il saffi da tre anni e da tre anni chieda con insistenza un laboratorio di scienze ( che comprenda anche chimica, scienze degli alimenti e fisica: come vede mi piego all'arte di arrangiarsi), niente da fare. L'aula non è stata finanziata( ma la provincia e la regione da anni finanziano corsi di formazione per docenti sulla didattica laboratoriale che si dice siano costati già qualche centinaia di migliaia di euro) e i docenti sono così costretti a vivere la frustrante situazione di chi si vede sempre più invitato alla didattica laboratoriale senza però avere i laboratori per poterla esprimere al meglio. Lo sappiamo che la didattica laboratoriale non necessariamente coincide con quella fatta nei laboratori, ma per materie come scienze e affini, lei capisce.....
La realtà, spesso, è questa. Siamo, insomma, al Primum vivere, come scrive Papik qui sopra. Filosofare non ci è dato se siamo ancora costretti alla sopravvivenza e a vedere i nostri ragazzi più sfortunati fare lezione con i loro docenti di sostegno nei corridoi o negli sgabuzzini. Solo un'autentica modernità ci permette di gareggiare nell'essere sempre più avanti degli altri. Ma se dobbiamo "vivere" che ci sia almeno consentito di farlo senza che altri alzino il dito per indicarci la strada da percorrere quando siamo ancora costretti a camminare su sentieri tortuosi e sgangherati anziché su agili e scorrevoli viali.

V V ha detto...

Caro Professor Vertecchi, la buona sorte mi permette di dirigere, qui a Firenze, il più antico istituto alberghiero italiano. Negli ultimi decenni la scuola ha dovuto cambiare più di una volte la propria sede per lasciare il posto ad altri uffici della pubblica amministrazione. Ed ogni volta la nuova sede è stata sempre peggiore della precedente. Malgrado diriga il saffi da tre anni e da tre anni chieda con insistenza un laboratorio di scienze ( che comprenda anche chimica, scienze degli alimenti e fisica: come vede mi piego all'arte di arrangiarsi), niente da fare. L'aula non è stata finanziata( ma la provincia e la regione da anni finanziano corsi di formazione per docenti sulla didattica laboratoriale che si dice siano costati già qualche centinaia di migliaia di euro) e i docenti sono così costretti a vivere la frustrante situazione di chi si vede sempre più invitato alla didattica laboratoriale senza però avere i laboratori per poterla esprimere al meglio. Lo sappiamo che la didattica laboratoriale non necessariamente coincide con quella fatta nei laboratori, ma per materie come scienze e affini, lei capisce.....
La realtà, spesso, è questa. Siamo, insomma, al Primum vivere, come scrive Papik qui sopra. Filosofare non ci è dato se siamo ancora costretti alla sopravvivenza e a vedere i nostri ragazzi più sfortunati fare lezione con i loro docenti di sostegno nei corridoi o negli sgabuzzini. Solo un'autentica modernità ci permette di gareggiare nell'essere sempre più avanti degli altri. Ma se dobbiamo "vivere" che ci sia almeno consentito di farlo senza che altri alzino il dito per indicarci la strada da percorrere quando siamo ancora costretti a camminare su sentieri tortuosi e sgangherati anziché su agili e scorrevoli viali.

Bhrihskwobhloukstroy ha detto...

Il giardinaggio? Ma se mio figlio da due anni non ha una maestra di ruolo di matematica! Se girano supplenti che parlano di telefonini e fanno assenze di un mese. Di cosa stiamo parlando? Da quanto tempo politici, pedagoghi e persino presidi hanno perso il contatto con la realtà?

Bhrihskwobhloukstroy ha detto...

P.S. Povero Locke, che fine ha fatto!

Anonimo ha detto...

altro che giardinaggio, siamo alla frutta caro Vertecchi. Frequenta maggiormente le scuole e pensa meno i convegni e te ne renderai conto. Cordi di giardinaggio? ma mi faccia il piacere, come diceva il grande TOTO'

bhrihskwobhloukstroy ha detto...

Spazi specializzati, laboratori per esperienze ... è roba anni Settanta, direi.

Anonimo ha detto...

Ma quale alternativa si propone?

Ludovica ha detto...

Anche se è da anni settanta io desidero tanto una scuola DECOROSA e FUNZIONALE con spazi specializzati (comprese mense e piscine) e laboratori.
Anzi! Preferirei avere la "mia classe" ossia una stanza da addobbare, preparare e arricchire con strumenti vari assecondando il mio metodo di insegnamento.
Che siano gli alunni a cambiare classe e non gli insegnanti!

Ludovica ha detto...

Chissà perchè ora Renzi e anche la Ministra Giannini parlano di investire nelle strutture scolastiche...
Tutto fumo e niente arrosto???

Il 16 dicembre 2013: PD e PDL bocciano emendamento M5S alla legge di stabilità, che proponeva:
l'impegno nell'investire nell'edilizia scolastica, stanziando 2 miliardi di euro in tre anni "destinati ad interventi di ristrutturazione per l'adeguamento sismico, normativo impiantistico e per l'efficentamento energetico degli edifici.

http://parlamento17.openpolis.it/emendamento/29075

Ludovica ha detto...

Sempre del M5s l'emendamento per fortuna questa volta approvato dal Parlamento in cui si destina all'edilizia scolastica parte dell'8 per mille destinato allo Stato.

http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=50814&action=view