Fra i primi dieci classificati nel concorso “Cittadini europei, cittadini
del mondo”, riservato agli studenti delle scuole superiori toscane, ci sono ben
tre allievi dell’Istituto alberghiero “Aurelio Saffi” di Firenze. Che
curiosamente, nella graduatoria ufficiale, è stato trasformato in “Liceo
alberghiero”.
Nessuna affettazione, ci mancherebbe
altro, e nessun malcelato senso d’inferiorità, ma l’errore di chi ha
stilato la graduatoria degli allievi vincitori di un prestigioso concorso
indetto dalla Regione Toscana sull’Europa non ci inorgoglisce. Infatti, gli
studenti dell’Istituto Professionale alberghiero che io dirigo (tre nei primi
dieci, e questo sì che provoca soddisfazione e orgoglio, anche per i docenti
che li hanno in questi anni preparati) si sono ritrovati appartenenti al “Liceo
Alberghiero Saffi”. Ovviamente un Liceo del genere non esiste e spero bene che
non esista neanche in futuro. Non perché intenda snobbare gli indirizzi
liceali, ma perché ritengo che un indirizzo professionale non debba
assolutamente perdere la propria identità, purtroppo già in parte compromessa da
chi ha voluto ad ogni costo “licealizzare” i professionali. Come più volte è
stato stigmatizzato su questo blog anche da parte del sottoscritto, la visione
piramidale della nostra scuola superiore è assai consolidata nell’opinione
pubblica ed è ancora lontana dall’essere superata. Innanzitutto perché
cambiare il proprio modo di vedere il mondo richiede tempo, soprattutto se si vive in
un paese come il nostro in cui cambiare idea, al pari del cambiare appartenenza
politica, è visto come una sorta di tradimento e di mollezza ideologica.
Inoltre, abbandonare questa sorta di supremazia culturale di cui godono i licei
rimane ancor più difficile, perché ad esserne convinta è gran parte degli
stessi addetti ai lavori. Basti pensare come ancora oggi sopravviva in
molti insegnanti, anche colleghi nella stessa classe, la consapevolezza che ci
siano materie che “valgono” più di altre e, di conseguenza sembrano affermare
il principio che chi le insegna "valga" di più rispetto ai
colleghi. Nell'attesa tuttavia che le cose, e le teste delle persone, cambino,
io vorrei almeno che la mia scuola fosse rispettata per quello che è, cioè un
istituto Professionale e guai a chiamarla, mi si permetta l'ironia, Liceo,
"con rispetto parlando". (VV)
Molti diplomi liceali sono ormai inspendibili per il mondo del lavoro. Continuando così i licei si liquideranno da soli.Basta aspettare e nel giro di pochi anni tutta la scuola italiana verrà liquidata e il lavoro manuale sarà esclusivo degli stranieri. Voglio proprio vedere come gli italiani recupereranno il tempo e i mestieri perduti. Avanti così e altro che Grillo?
RispondiEliminaPerché nessuno ha parlato nei commenti precedenti della figura del Grillo parlante? Un LAPSUS?
Veramente dei 5 stelle ne parla spesso Ludovica, anche quando c'entrerebbe il giusto...
RispondiEliminaIl mio grillo è migliore di quello di Pinocchio! Non si fa schiacciare dai pinocchi con sindrome di rimozione della verità.
RispondiEliminaE comunque caro sig. grilloparlante, legga bene i 77 del precedente thread e noterà che in uno del grillo di Pinocchio ne ho parlato.