Centinaia di cittadini stanno firmando l'appello RIDATECI IL SILENZIO. Contro la distruzione della quiete pubblica, contro la musica imposta, aggiungendosi ai primi firmatari, esponenti del mondo della cultura e dell'arte. Si può farlo scrivendo "aderisco" all'indirizzo gruppodifirenze@libero.it e indicando nome, cognome, comune di residenza. Grazie.
Mi dispiace. Ma per quanto per voi questa campagna a favore del silenzio possa essere importante, rimango sgomenta del totale disinteresse che state mostrando in questi giorni nei confronti del mondo della scuola a proposito delle proposte farneticanti del sottosegretario Reggi sulle 36 ore, sul taglio del quinto anno, sull'accentramento dei poteri ai Ds e sull'abolizione delle graduatorie dei precari.
RispondiEliminaRispettando la vostra campagna per la quiete pubblica,attendo con ansia e speranza un vostro rinnovato interesse per il mondo della scuola.
Abbiamo già risposto a un'osservazione del genere nei commenti a un post precedente. Non sto a ripetermi. Ricordo solo che oltre al blog abbiamo la pagina facebook su cui abbiamo promosso le raccolte di firme contro le "prospettive Reggi", che peraltro non solo ha fatto marcia indietro, ma ha ammesso di avere detto delle stupidaggini. Il che non significa che non si debba vigilare.
RispondiEliminaPurtroppo non ha fatto marcia indietro
RispondiEliminahttp://www.orizzontescuola.it/news/met-luglio-pacchetto-scuola-36-ore-sul-tavolo-renzi-domani-forse-primo-confronto-divergenza-ren
Io penso che oltre alla raccolta di firme serve parlarne qui in blog e in facebook.
Condivido in pieno i contenuti dell'appello tanto che vorrei trasporlo interamente facendone oggetto di una campagna di raccolte firme a livello cittadino indirizzandole sia alla autorità locali che a voi? Come posso fare? c'è una scadenza per le firme?
RispondiEliminaGiuseppe Di lucchio
A Giuseppe Di Lucchio: per iniziative a livello cittadino (quindi rivolte al Sindaco, al Consiglio comunale, alla polizia municipale, alle forze dell'ordine,eventualmente al prefetto)non ci sono scadenze; abbiamo anzi intenzione di invitare tutti i firmatari a fare nei loro luoghi di residenza e di vacanza proprio quello che lei si ripropone o almeno a interessare le autorità locali. Al Governo e al Parlamento invieremo invece nelle prossime ore l'appello con i primi firmatari (quelli noti) e un primo nucleo di alcune centinaia di firme. Chiediamo soltanto di informarci sulle iniziative prese e di farci avere i nominativi dei nuovi firmatari per aggiungerli al conteggio generale.
RispondiEliminacondivido il post di Ludovica segnalo il gruppo fb
RispondiEliminaLA SCUOLA BRUCIA !
https://www.facebook.com/groups/663414307083262/
Proposta democratica:
RispondiEliminaperchè non aprire qui un thread dal titolo "Riforma della scuola al ribasso, proteste dei docenti" in cui saremo noi utenti del Gruppo di Firenze a mettere nei commenti tutte le notizie che troviamo in rete e i link relativi delle informazioni trovate?
Così alcuni si dedicheranno tranquillamente al problema della distruzione della quiete pubblica e altri (compresa me) a quello delle proposte trapelate tramite "Repubblica" un po' strane del sottosegretario Reggi.
Le notizie le dovremmo dare con onestà intellettuale, ossia riportare cosa stanno facendo realmente tutte le parti: docenti, partiti, governo.
Naturalmente io potrò postare come si sta muovendo il M5s e anche cosa stanno facendo altri.
Lo stesso tutti gli utenti qualsiasi opinione politica abbiano.
La cosa ovvia è rappresentata dai due pesi e dalle due misure del Corriere Fiorentino, filiazione del sionista "Corriere della Sera" e principale tribuna gazzettiera del "Gruppo di Firenze".
RispondiEliminaI due pesi e dalle due misure sono rappresentati dallo scagnare incessante contro i'ddegràd'ell'insihurézza da una parte, e il magnificare le gesta di femmine che si mettono in fila per esibirsi in un locale pargino dalla fama inequivocabile.
Detto altrimenti, coloro cui le bevande inebrianti comprate ai chioschi (con prezzi da chiosco e servizio da chiosco) mettono in corpo troppo buon umore devono vedersela con la gendarmeria. Chi sgomita per "ballare" con poca roba addosso in un posto dove la stessa bevanda inebriante ha prezzi da grand hotel e servizio da grand hotel merita ogni rispetto.
Cherchez l'argent!
E allora? Restano comportamenti indecorosi e fastidiosi indipendentemente dal reddito.
RispondiEliminaE allora la coerenza è una cosa, i maccheroni e il mandolino sono un'altra.
RispondiEliminaQuesto, perché l'utenza del "Corriere della Sera", chi vi collabora e chi lo usa come vetrina abbiano chiaro un concetto che nelle realtà normali viene dato per scontato.
In secondo luogo lo stesso "Corriere della Sera" rincara tranquillamente la dose: "Laurea in lettere con 1110 e lode, 'Spero in un futuro al Crazy Horse'" (cfr. qui).
Sull'utilità della "Scuola del merito e della responsabilità" e soprattutto sulle professioni cui può condurre, quella gazzettina ha almeno il merito di non usare mezzi termini.
parole sacrosante
RispondiEliminaIl Corriere della Sera è un giornale perdibile, di bassissimo livello, ma insisto a dire che qualunque discorso di civiltà non ha confini classisti.
RispondiEliminaScusate l'off topic. Pubblico il commento, uscito sul sito ROARS, di un mio collega, che mi sembra l'analisi migliore di quanto sta succedendo oggi in Italia:
RispondiEliminaIl trend in Italia è evidente: la coalizione dominante che esprime il PD(L) o grossa coalizione non ha alcun interesse nell’università e nella ricerca perchè non c’è più interesse ad avere forza lavoro competente. Nei paesi (anche molto autoritari e assolutamente non democratici) dove questo fattore è un elemento decisivo per attirare capitali e investimenti (anche soldi riciclati, vedi Singapore o Quatar) si investe in ricerca e nell’università.
Il modello sociale verso cui va l’Italia, per tanti motivi, è diverso e meno favorevole ai cittadini: è un modello capitalistico neofeudale fondato su rendite collegate a concessioni di servizi essenziali (sanità, trasporto, energia, telefonia,acqua). I servizi che non possono esser pagati direttamente dai cittadini con tariffe e pedaggi (giustizia, scuola e università, polizia) e che non si può concedere (ancora) a privati sono mortificati e DA RIFORMARE, cioè eliminare privilegiando forme private (vedi università private e telematiche, o scuole cattoliche). E’ evidente che i neofeudatari titolari di rendite non hanno mai investito e non hanno interesse che si investa nella scuola e nell’educazione dei neo-servi della gleba.
Temo proprio che, contrariamente a quanto da lei affermato, una semplice protesta (voice, direbbe Hirshmann) come l’appello “Ora Basta” sia il simbolo dell’assenza di democrazia e non la sua conferma, anche perchè, si vedrà fra poco, in autunno quando il Governo Renzi con la nuova manovra dovrà fare altri tagli. Sarà comodo individuare nuovi/vecchi nemici e attaccare di nuovo i Baroni universitari, da sempre invisi alla popolazione. Sarà facile, con il nuovo senato, approvare una ennesima riforma dell’Università (la attesa riforma Giannini) che metterà in atto, temo, provvedimenti devastanti, tipo scomparsa dei concorsi e dunque del rapporto di lavoro pubblico e, cassa integrazione per i docenti e messa in mobilità dei ricercatori a TD. Sarà questo il cambiamento reale e non quello (per ora virtuale) auspicato dall’appello “Ora basta”
Altro che democrazia dal basso. Non dimentichiamo le frasi spesso riportate da Roars dei protagonisti dell’ANVUR: altro che semplice lobby… abbiamo assistito quasi ad un colpo di stato culturale e politico.
Molto interessante!
RispondiEliminaAdesso capisco perché le scuole sono obbligate a comprare materiale informatico ma non assumono docenti di ruolo!
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RispondiEliminaTemo che Dragmetoanvur, come si firma su Roars l'autore di quel post, abbia molte ragioni. Anzi, temo che sia andato proprio al cuore del problema.
RispondiEliminaPer cui non c'è da aspettarsi alcuna "marcia indietro", come non c'è mai stata dai tempi del ministero D'Onofrio a oggi, attraverso centro sinistra, centro destra e tecnici vari (ci sono state soltanto delle pause tattiche mirate a riprendere poi l'offensiva con maggior forza): l'insegnamento deve essere trasformato in addestramento, sulla base di contenuti e metodi imposti dall'alto. Una simile attività, peraltro, non richiedendo alcuna riflessione, elaborazione e approfondimento personale, non pone alcun limite all'orario massimo che può essere svolto, se non le capacità individuali di resistenza psico-fisica.
Preciso che con quanto affermato sopra intendevo riferirmi all'atteggiamento delle gerarchie ministeriali e non all'azione, meritoria, di persone come il prof. Israel, o dello stesso GdF per quanto riguarda alcune indicazioni ministeriali, nei limiti di quanto è stato loro occasionalmente consentito di intervenire.
RispondiEliminaAzione meritoria o meno non so.
RispondiEliminaCome mai ancora qui in blog non si vogliono affrontare le "riforme EPOCALI" di questi giorni del trio Giannini-Reggi-Renzi?
La sola petizione su facebook non basta. E neanche prendere la scusa, andando fuori tema rispetto a quanto si propone il blog, di essere impegnati a parlare di quiete pubblica.
PAURA DI ESPORSI?
Forse Anonimo e altri ignorano quanto lavoro ci sia costato aver preparato il documento e quanto ci costi sempre in termini d'impegno, la campagna tutt'ora in corso a favore della quiete pubblica: la prima che sia stata fatta, da quel che mi risulta, a carattere nazionale. Lasciarla cadere e passare ad altro è una filosofia che non ci appartiene. Le nostre aspirazioni non sono quelle di accattivarci le simpatie del potere politico di turno. Credo che tutto ciò emerga con evidenza dalla nostra storia e dalle nostre iniziative messe in atto fino ad oggi, compresa appunto la campagna in corso. La nostra filosofia consiste nel fare al nostro meglio ciò che decidiamo di cui occuparci, ed ora siamo presi da questo impegno assolutamente gigantesco per poterci occupare, per ora, di altro. Ringraziamo comunque tutti coloro che ci invitano ad occuparci di quel che di incredibilmente devastante per la scuola sembra si stia preparando al Ministero. Significa che alla fine ci viene riconosciuta credibilità e capacità d'incidere e catalizzare le opinioni che vanno in contrasto con quelle da anni dominanti da parte dei vari governi nei confronti della politica scolastica. Ma ora non possiamo permetterci di smettere di "fare rumore" a proposito della campagna a favore del silenzio. E' davvero importantissimo che le notti tornino a garantire alla gente il riposo e la dignità di una vita serena nelle proprie case e nelle proprie teste.
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RispondiEliminaSegnalo, comunque, questo articolo di Claudio Giunta, uscito nel suo blog ma anche sul Sole 24Ore di oggi:
RispondiEliminahttp://www.claudiogiunta.it/2014/07/chi-dovrebbe-essere-pagato-di-piu-a-scuola/#more-3042
che condivido almeno su due aspetti essenziali: il primo, che a contare è anzitutto quanto un docente fa nella sua normale attività di insegnamento; il secondo, che una valutazione di questa non può avvenire sulla base delle cosiddette "prove oggettive".
Ho conosciuto il Preside Vagnoli e lo ho stimato molto per il fatto che ,avendo insegnato fino al giorno prima,sapeva riconoscere chi usciva dalle classi affaticato, direi provato da un durissimo lavoro per il quale esistono due alternative:tirare a campare e spendersi pochissimo o impegnare se stessi in una sfida nella quale i risultati arrivano solo se sei il primo a crederci.Condivido il suo appello per il ripristino della quiete pubblica perchè chi si gode qualche giorno di meritato riposo non debba sottostare alle iniziative cialtronesche di molte Amministrazioni Comunali che, pensando di riempire il tempo ai ragazzi in vacanza,spesso finiscono per mandarli all'Ospedale con la milza spappolata a seguito delle scazzottature notturne in un clima di ubriacatura collettiva.
RispondiEliminaSe non riconoscessi al GdF "credibilità e capacità d'incidere e catalizzare le opinioni che vanno in contrasto con quelle da anni dominanti da parte dei vari governi nei confronti della politica scolastica" (sin dall'inizio e non solo alla fine), non sarei qui a perdere tempo.
RispondiEliminaVi considero unici in questa azione (purtroppo) anche se non sempre sono d'accordo su tutto, come del resto è normale. Unici insieme a Giorgio Israel che però si pone su un altro piano e, giustamente, non si occupa solo di scuola.
Proprio per questo spero che vi occuperete al più presto "di quel che di incredibilmente devastante per la scuola sembra si stia preparando al Ministero". Se non lo fate voi, chi altri potrà farlo su un piano culturale e non di protesta sindacale (che è pure indispensabile, intendiamoci)?
Con la stima di sempre
"Se non lo fate voi, chi altri potrà farlo su un piano culturale e non di protesta sindacale ...."
RispondiEliminacondivido il post di papk.f tranne l'incensata al blog di gdf, che considero sì utile ma non privilegiato o prevalente rispetto ad altri.
infatti di 36 ore, di ennesima riforma reggi & c. (giannii, renzi, anche altri) si sta tranquillamente gia parlando su facebook e altrove in rete.
Il motivo per cui apprezzo particolarmente il GdF, rispetto agli altri blog di argomento scolastico che conosco, sta nell'impostazione non ideologica, sia dal punto di vista politico sia, soprattutto, da quello pedagogico.
RispondiEliminaQuesto, naturalmente, può apparire un pregio o un difetto a seconda delle posizioni di ciascuno. Per me è il pregio che lo rende unico.
x papik.f
RispondiEliminacorro o corriamo il rischio di fare processi alle intenzioni. meglio limitarsi alle posizioni espresse di volta in volta.
malignamente: merito e responsabilità, indicati nel nome del gdf ma lasciati non del tutto definiti, potrebbero essere semi di un orientamento ideologico (e non ci troverei niente di male tranne il fatto di non ammetterlo).
in altre parole, dall'ideologia possono anche scaturire orientamenti, posizioni, proposte che però vanno discussi di per se, non validati dall'ideologia come fosse dogma.
a completamento, trovo non corretto mal giudicare qualcosa in nome di un ideologismo non dimostrato (cioè non mi va bene, non mi piace, dico che è sbagliato perché proviene dalla tua ideologia, e come si fa a ribattere?)
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RispondiEliminaUn chiarimento su quello che intendevo dire e poi la finirei qui.
RispondiEliminaA mio parere un sistema di valori di riferimento c'è e non potrebbe non esserci. Ed è chiaro che io, nel fondo, lo condivido.
Ma si tratta di qualcosa di diverso da ciò che intendo con ideologia.
Un paio di esempi: se si prende in esame la questione della soppressione del valore legale dei titoli di studio, discutendone pregi e difetti, ognuno farà riferimento alle proprie convinzioni di fondo e forse alla fine ognuno resterà della propria idea. Ma saranno comunque emerse delle osservazioni interessanti.
Se si afferma: "la soppressione del valore legale del titolo di studio non è neanche da discutere perché faceva parte del programma della P2" si fa ideologia e si perde solo tempo. Almeno a mio parere.
Lo stesso sul piano pedagogico. Se si discutono i pro e i contro di diversi modi di operare (certamente, sulla base delle proprie esperienze e convinzioni, che non possono essere rimosse né vanno negate) è un conto; se si sostiene che chi nega la validità unica dell'attivismo pedagogico rinnega un secolo di ricerca, come più o meno qualcuno sosteneva tempo addietro, si fa ideologia e si perde, nuovamente, tempo.
O almeno, è questo il principale motivo per il quale su questo blog intervengo e su altri no.
Questo, almeno, è il mio modo di pensare, ben lungi da sviolinate che non rientrerebbero nel mio modus vivendi e operandi neppure se avessi qualcosa da guadagnarci. Il che, ovviamente, non è.
sì, finiamola qui.
RispondiEliminaforse si può dire in altro modo. la discussione diventa sterile o intollerabile quando l'altro interlocutore si autonomina anche giudice o in virtù di una sua ideologia ("giusta"), o a danno di presunte ideologie altrui ("errate"), o adattando statistiche, o elemosinando ce-lo-chiede-l'europa, o con gratuiti e misteriosi i-tempi-sono-maturi.
insomma il confronto deve essere laico.
Trovo piuttosto sorprendente l'affermazione di VP secondo cui i concetti di merito e responsabilità sarebbero, da parte nostra, "non del tutto definiti", dal momento che li abbiamo spiegati e trattati sempre in relazione a decine di questioni specifiche e a casi concreti. Quanto all'ideologia si tratta, come sappiamo, di un termine che può avere una connotazione positiva o comunque neutra, intesa come un insieme di presupposti teorici e di valori ideali, oppure negativa, come un complesso di dogmi considerati validi indipendentemente dal confronto con la realtà. Personalmente uso la parola nella seconda accezione, secondo la fulminante definizione di Giovanni Sartori: "L'ideologia è un pensare che ha smesso di pensare".
RispondiEliminaScusate,ma non potete essere più chiari e più pratici riguardo l'adesione all'Appello " Ridateci il silenzio " ? Io voglio aderire,ma dove scrivo aderisco e i miei dati?
RispondiEliminaPER ADERIRE:
RispondiEliminainviare una mail all'indirizzo
gruppodifirenze@libero.it,
scrivendo "aderisco" e nome, cognome, comune di residenza.