Se non si riesce proprio a
dare alla scuola un ministro all’altezza della situazione, non è una questione
di sfortuna, è che le decisioni sui ministeri più che della competenza tengono
conto degli equilibri politici tra le componenti della maggioranza e non di
rado anche della sintonia politico-caratteriale fra candidati e capo del
governo. Il ministero della pubblica istruzione, poi, nonostante le roboanti
dichiarazioni che alla scuola riservano un po’ tutti gli esecutivi, sembra nei
fatti destinato regolarmente al ruolo di tappabuchi nei puzzle governativi,
sicché finiscono per sedersi su quella poltrona personaggi che la scuola
l’hanno conosciuta solo da studenti. Per questo non possono che affidarsi al
potente e scafatissimo apparato burocratico di viale Trastevere, vero dominus da decenni della politica
scolastica. Una politica che tra le altre cose non è per niente interessata al
rigore degli studi e alla serietà dei comportamenti. Mai
un ministro che richiami alle proprie responsabilità gli studenti e le
loro famiglie. Mai un ministro che prenda l'iniziativa di eliminare dalla
scuola i docenti impreparati o che, nonostante i ripetuti
appelli, si sia mosso per evitare che gli esami di Stato si trasformino in una
sagra della copiatura. In ultimo la ministra Giannini ci fa sapere, un paio di mesi fa,
che le commissioni d'esame di Stato saranno composte da soli docenti
interni. Dopo non poche proteste da parte del mondo scolastico, la
ministra conferma che la decisione è stata rinviata
e che si sarebbe tornati alla vecchia maniera. Tre giorni fa,
invece, del tutto inaspettata, ecco riemergere, tra le pieghe di un emendamento di Forza Italia alla legge di stabilità, la scelta di abolire i commissari esterni, smentendo
quanto già assicurato in prima persona dal Presidente del Consiglio. Che
idea si facciano dello Stato i ragazzi che tra qualche mese sosterranno
l'esame, la possiamo facilmente intuire. E possiamo ugualmente intuire quale
effetto avranno le dichiarazioni alla stampa fatte ieri dalla stessa
Ministra a proposito della devastazione di una scuola napoletana, in
seguito a una occupazione. Stefania Giannini, infatti, si è limitata a condannare
solo le occupazioni violente, come se occupare un edificio pubblico, anche
senza provocare danni materiali, potesse considerarsi un fatterello di poco
conto e immune da implicazioni penali. Come se non bastasse, la ministra ha assicurato
che porterà personalmente alla scuola napoletana centomila euro per riparare i
danni, o almeno parte di essi. Mica ha detto che questi soldi pubblici sono solo
un anticipo, che dovrà essere poi rimborsato da chi ha fatto i danni e dagli
studenti che, occupando la scuola, l’hanno esposta al rischio di invasione e
devastazione. Purtroppo non c'è più tempo per ridere.
Chi ha la nostra età, sa che non fu uno scherzo salvare la democrazia
dalla violenza politica degli anni settanta. Oggi si tratta di salvarla da un
rischio altrettanto grave, quello della deriva professionale e morale di buona parte
di coloro che a tutti i livelli ci amministrano e che vede spesso nei ruoli di
potere persone inadeguate, che sembrano capitate lì per caso. A
conferma, arriva proprio oggi la notizia che il ministero, per contrastare l’insuccesso
e l’abbandono scolastico, starebbe studiando l’abolizione delle bocciature nel
primo biennio delle superiori. Lo ha detto Angela D’Onghia, ottima
imprenditrice senza alcuna esperienza di scuola rilevabile dal curriculum,
argomentando che “Il biennio deve essere un
periodo di inclusione, non di sbarramento”. Peccato che
l’inclusione a suon di promozioni immeritate sarebbe solo una rovinosa menzogna
per gli interessati e per la scuola. (GR & VV)
Se a quanto qui detto sui ministri e sulla proposta di eliminare la bocciatura nel biennio aggiungiamo le vomitevoli (scusate il termine, ma non ne trovo un altro) esternazioni del sottosegretario Faraone sulle occupazioni http://www.lastampa.it/2014/12/01/cultura/opinioni/editoriali/le-occupazioni-scolastiche-una-lotta-allapatia-rTtYEl6ZrRVv5eVFUlpqKO/pagina.html
RispondiEliminaviene veramente da dire "ma chi me lo fa fare" e fare come quel mio collega che non aspetta altro che di andare in pensione (per sua fortuna gli manca poco) per trasferirsi a Santo Domingo e non sapere mai più nulla dell'Italia.
Al peggio non c'è mai fine. Leggetelo, diffondiamolo, è la miglior dichiarazione che uno possa fare per dimostrare la propria DEFICIENZA ( con la i o senza i onorevole Faraone?).
RispondiEliminaNo Papik, a santo Domingo mandiamoci questo deficiente e chi lo tiene al suo posto!!!!!
Spero che Renzi non tergiversi e lo mandi a LAVORAREEEEEEE......
Un buon articolo che mi trova perfettamente d'accordo sia per le considerazioni che per la disillusa e sconfortante conclusione.
RispondiEliminaAl peggio sembra non esservi fine.
Avere ministri dell'istruzione che sembrano belle statuine, politiche scolastiche degne del museo degli orrori, funzionari del Miur simili agli zombi cannibali, è moooolto incoraggiante.
Se come dice la ministra Giannini, la scuola è importante per l'occupazione giovanile, direi che ci aspetta uno sfolgorante futuro.
Faraone lo vedrei bene sul cocuzzolo di una scuola occupata, esposto al sole e alla pioggia.
RispondiEliminaChissà se come bandierina-galletto segnavento abbia la propria utilità.
Se il Presidente del Consiglio fosse una persona seria lo costringerebbe a dimettersi oggi. Purtroppo, e lo dico con rammarico avendo inizialmente riposto qualche (moderata) speranza in lui, ha ormai dimostrato ad abundantiam di non esserlo.
RispondiEliminaBentornata Ludovica.
RispondiEliminaAlessio
http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/faraone-sacchi-pelo-scuole/notizie/1044555.shtml
RispondiEliminaIn altri tempi, più seri dei nostri, uno o più rappresentanti della classe docente avrebbero "preteso soddisfazione" da questo signore. Perché le sue parole sono un vero insulto verso un'intera classe. E non sono il primo insulto subito durante questi tre anni di "normalizzazione": basti ricordare l'anticipo dei test universitari a primavera, brillante idea del ministro Profumo. Il messaggio che è passato è perfettamente in linea con l'orgoglio di casta che caratterizza gli accademici: "Ragazzi dell'ultimo anno, non curatevi di quelle inutili scemenze che quei mediocri tapini frustrati dei vostri insegnanti vorrebbero farvi studiare, pensare fin d'ora alle cose serie che farete sotto la nostra illuminata, potente e paterna guida".
RispondiEliminaAvrei dovuto inserire il mio precedente commento nell'altra notizia chiedo scusa.
RispondiEliminaQuanto alla ventilata abolizione delle bocciature nel biennio, anticipo fin d'ora che, qualora la cosa andasse in porto, non intenderò perdere tempo correggendo compiti e provette: non appena lo studente mi consegnerà la sua prova scritta ci scriverò un bel "10" rosso e gliela riconsegnerò. Quello sarà il voto. Visto che nessuno studierà più perché sarà sicuro della promozione, non vedo perché dovrei essere io il solo pollo della compagnia, che perde i pomeriggi a correggere compiti per nulla. "Non ci sto", come disse quello lì.
Introdurre la grandissima NOVITA' rivoluzionaria delle promozioni facili e garantite nel biennio delle superiori?
RispondiEliminaAh, perché non erano già in vigore da decenni, e non solo nel primo biennio ma anche dopo?
L.
Grazie del tuo saluto, Alessio.
RispondiEliminaIo non so in quale scuola tu insegni, cara Paniscus, ma nella mia (un Liceo artistico) abbiamo avuto l'anno scorso una prima di 25 alunni dei quali 10 (leggasi dieci) sono passati in seconda.
RispondiEliminaQuelli che facevano il minimo sindacale, perché gli altri si erano iscritti solo per adempiere a un obbligo e in gran parte venivano a scuola senza materiale da disegno, senza libri né quaderni, con il solo intento di passare la giornata creando il maggior possibile livello di disturbo.
Se passerà l'illuminata proposta dell'esperta ministeriale, personaggi simili ce li dovremo tenere (pardon: li dovremo includere) per almeno un biennio.
E' vero che, come stiamo constatando, al peggio non c'è mai fine, ma non è altrettanto vero, sempre a proposito di frasi fatte, che tanto peggio tanto meglio.
Ma anch'io ci sono stata per diversi anni in una scuola dall'utenza simile, in cui al primo anno forse non si arrivava alle percentuali di bocciati che dici tu, ma comunque intorno al 30% (indifferentemente in TUTTE le prime, senza nessuna distinzione arbitraria tra un consigli di classe e l'altro).
RispondiEliminaMa quello che volevo dire era appunto che ormai non esiste più nessuna bocciatura "deliberata" per scelta del consiglio di classe dopo una discussione razionale.
Vengono bocciati solo ed esclusivamente quelli che si bocciano da soli, nel senso che non fanno assolutamente nulla per tutto l'anno, che incassano senza fiatare le sfilze di 2 e di 3 in tutte le materie, senza pensare nemmeno per un attimo all'idea di fare qualcosa per tentare un recupero.
Quelli su cui esiste la vaghissima possibilità di discutere, invece, ossia quelli che sono "semplicemente" in condizioni di insufficienza GRAVISSIMA, ma non assoluta, non vengono bocciati quasi mai.
Se di materie insufficienti ne hanno "solo" cinque o sei, invece che tutte e dieci o tutte e dodici, alla fine vengono quasi sempre salvati... PROPRIO per differenziarli da quelli che le hanno proprio tutte.
Magari di sei materie, due vengono abbuonate subito a giugno senza nemmeno lasciare traccia sul verbale, una viene segnalata solo con l'indicazione di "ripasso individuale", tre vengono date a settembre, poi a settembre si constata che ne è stata recuperata una sola, e le altre due sono ancora gravemebte insufficienti, ma alla fine si "prende atto che c'è stata la volontà di miglioramento" e si promuove. In totale, con la sufficienza regalata in più della metà delle materie.
Per cui, sostenere che la promozione alle superiori, e in particolare al biennio, debba essere facilitata per legge perché attualmente non è ancora abbastanza facile, mi sembra un'ipocrisia agghiacchiante...
L.
Sì ma il problema non è che la promozione sarebbe facilitata per legge, è che diventerebbe proprio automatica, cioè l'opzione della non promozione non ci sarebbe più, neanche per quelli che hanno 12 insufficienze su 12!
RispondiEliminaLo vogliamo capire o no che a decidere sulle promozioni o sulle bocciature siamo noi insegnanti e basta?
RispondiEliminaE' inutile andare a accusare il sistema se poi in Consiglio di classe ci facciamo intimidire non solo dal Ds di turno più propenso a promuovere per motivi "commerciali" e di "immagine", ma anche dalle frasi fatte tipo "chi boccia un alunno boccia l'insegnante" oppure che "è impossibile bocciare un alunno" (falso).
Non vi è neanche la scusa del fatto che bocciando l'utenza va via, anzi nelle scuole in cui si è scelto di bocciare di più e di essere seri si hanno più iscrizioni perchè si è diffusa la notizia che è una scuola che prepara e in cui vi è tranquillità.
Se poi andranno in futuro a togliere la bocciatura in forza di legge sarà una stoltaggine del dopo, ma in attesa abbiamo tutte le armi per farlo.
Stolti noi insegnanti se non li usiamo