lunedì 18 novembre 2013

TOSCANA: IL RISCATTO DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE

Pubblichiamo l’intervento che Valerio Vagnoli, dirigente di un istituto professionale alberghiero, ha pronunciato stamani nel convegno della Regione Toscana “La qualifica nel nuovo modello di istruzione e formazione professionale in Toscana”.
Che cosa sta cambiando in questa regione riguardo alla formazione professionale? Sul piano delle idee, si sta passando da un prolungato rifiuto di vedere in questo tipo di scuola una scelta di pari dignità dopo la scuola media alla sua rivalutazione come percorso in grado di venire incontro ad attitudini e intelligenze più legate al “saper fare”, di combattere efficacemente l’insuccesso scolastico e di sostenere lo sviluppo economico. Sul piano dell’organizzazione didattica, si passa dal modello “integrato”, cioè da trienni di istruzione professionale, in cui alcuni ragazzi in difficoltà fruiscono soprattutto nel terzo anno di alcune ore in più di laboratorio, di qualche compresenza e di uno stage, al modello “complementare”, in cui, sempre all’interno di un istituto professionale, nascono dei corsi autonomi più professionalizzanti, in alternativa al quinquennio istituzionale. Si tratta per ora di una sperimentazione, ma l’insuccesso della soluzione “ibrida” ha spinto il governo della Toscana a cambiare strada. Che è poi – sia detto senza alcuna iattanza – quella che nell’autunno del 2009 indicammo in un convegno e che poi fu proposta con una lettera aperta da ottantacinque presidi toscani. 
Leggi l'intervento di Valerio Vagnoli. 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci potrebbe spiegare Vagnoli perché gli insegnanti che lavorano in questi corsi guadagnano più di me insegnante di Liceo?Grazie

VV ha detto...

Il guadagno ulteriore è legato alle ore aggiuntive di compresenza ( limitata essenzialmente alle materie professionali) finanziate dalla regione. Nel sistema complementare non sono previste le compresenze, così nessun docente guadagna in modo maggiore rispetto agli altri.

VV ha detto...

Leggo oggi sull'inserto del Corriere un articolo ( bello ) di Anna Marchesini, già attrice e da quel che ho letto anche intelligente e acuta scrittrice, in cui si può leggere quanto segue: "Il talento è il prodotto di una sorta di intelligenza morale che spinge a fare bene le cose per se stesse".
Perfetta sintesi di quanto sosteneva Peguy.