martedì 18 febbraio 2014

RENZI, CI DIA UN MINISTRO CHE CONOSCE LA SCUOLA!

Tentar non nuoce. Scriviamo al Presidente del Consiglio incaricato (matteo@matteorenzi.it) per invitarlo, scongiurarlo, supplicarlo di nominare finalmente un ministro della Pubblica Istruzione che venga dalla scuola o che la conosca davvero a fondo nella sua realtà, e non un altro tecnocrate che non ne sa nulla.
Solo come esempi: 
Caro Renzi, le chiedo di scegliere come ministro dell'Istruzione un uomo o una donna che venga dalla scuola o che almeno la conosca molto a fondo.
Oppure: ... di dare alla scuola un ministro che conosca e rispetti gli insegnanti e ne apprezzi il difficile e delicato lavoro. 
Questo non ci garantisce ancora di avere un buon ministro, ma aumenta un po’ le probabilità. Proviamo (e proponiamo l’iniziativa a colleghi e conoscenti).

20 commenti:

  1. Governo Renzi: la prova del nove è sul ministro dell’istruzione

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/19/governo-renzi-la-prova-del-nove-e-sul-ministro-dellistruzione/885720/

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  2. HAHAHA Il re travicello ha parlato.

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  3. E' stata già esternata l'intenzione di dare il ministero a un esponente di Scelta Civica, ossia dello stesso gruppo ispirato da chi, un anno fa, aveva proposto l'aumento dell'orario di servizio a parità di stipendio, e di chi ha continuato a riproporlo fino a un mese fa, insistenndo a martellare l'opinione pubblica con la storia degli insegnanti privilegiati che lavorano troppo poco.

    Per fortuna, per fortuna, ma per FORTUNA, posso dire di non aver mai dato il voto a Renzi nemmeno come sindaco di Firenze... votando una lista minore al primo turno, ma annullando volutamente la scheda al ballottaggio.

    L.

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  4. Se tutto va bene, Renzi farà il suo governo con gli stessi partiti di Letta, metterà al MIUR un'esponente di Scelta Civica e noi insegnanti saremo rovinati.

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  5. Nell'attesa, però, facciamo qualcosa.

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  6. Quale ‘profilo’ dovrebbe avere il prossimo ministro dell’istruzione?

    Pubblicato Lunedì, 17 Febbraio 2014 09:39 | di Aristarco Azzeccagarbugli

    A domande di questo tipo mi è difficile rispondere. Più che i profili mi vengono in mente volti. Persone in carne ed ossa. Difficilmente però compatibili o proponibili al nuovo che avanza.

    Mi viene invece più facile il gioco con “Ciò che non vogliamo”, che rubo pari pari al Poeta. Omettendo però il prima: “ciò che non siamo”; perché - quello - temiamo di saperlo.

    Ed è meglio non tornarci su.

    Cosa non vogliamo.

    Non vogliamo un professore universitario, né vecchio, né, soprattutto, giovane o mediano.

    Non vogliamo un ministeriale, o un paraministeriale; né suo convivente o parente o consigliere.

    Non vogliamo politici che sanno parlare bene di scuola perché ci vanno i loro figli. O hanno fatto pubblicazioni sullo schema metrico dell’ottavia ariostesca o sulle eruzioni del Vesuvio nel secondo dopoguerra, perché “contemporanee”.

    Non vogliamo amici di Bagnasco. Ché già ce n’è sono stati troppi; con gli effetti che sono tutti lì.

    Né affiliati, anche se momentaneamente “ex”, dello statista di Arcore e Boncompagni.

    Pensierino finale.

    Quando il buio è pesto, bisognerebbe avere almeno un lumicino.

    Ma ce l’hanno rubato. O ce lo siamo fatti rubare.

    Aristarco Ammazzacaffè

    http://www.scuolaoggi.org/

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  7. Desidero tanto un ministro del MIUR insegnante della scuola pubblica, dell'obbligo o superiore, e appartenente al m5s. Per me è questa l'unica garanzia attuale per avere un ministro competente e non manovrabile dai gattopardi marci della vecchia e attuale politica.

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  8. Cos'ha contro l'ottava ariostesca? Lei pensa che i ministri conoscano Ariosto? Sarebbe un punto a favore!

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  9. Mi sento di tranquillizzare Aristarco Ammazzacaffè: di qui a poco, l' ottava ariostesca sarà un mistero, come la Storia dell' arte e la Filosofia. ( La pregiudiziale anticulturale va sempre di moda).
    Quanto al ministro che conosca la scuola, avrei qualche dubbio, considerata la folle diaspora di senso che la contraddistingue. Infatti, se qualcuno può conoscere la scuola primaria, ha poi molte difficoltà a capire la secondaria nei suoi vari indirizzi e viceversa. Il fatto è che oggi è impossibile racchiudere le tematiche della scuola in categorie condivisibili. Ogni cosa sfugge ad un senso condiviso. A me basterebbe un ministro intenzionato a comprendere la scuola e non ad esibirsi nella " rete", sparando un colpo al giorno , tra populismi e demagogia, per fare audience . Ogni riferimento al ministro uscente è volontario.

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  10. Gentilissimo Robert,
    Lei ha colto il punto:una scuola senza cultura non esiste: fa tante cose belle, ma non insegna. Le assicuro che uno studente universitario medio non sa leggere una carta geografica e crede che la storia cominci dalla sua data di nascita; eppure è stato tredici anni in un'aula.

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  11. Anch'io sono d'accordo con Rebert. Quante persone che in teoria conoscono la scuola si aggirano per la medesima facendo danni? L'importante sarebbe che si trattasse di una persona provvista di un po' di umiltà e altrettanto sprovvista di esibizionismo. Per quanto una persona simile possa essere reperibile in ambito politico.

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  12. Dal fondo di oggi, 21 febbraio, di Giavazzi e Alesina sul Corsera:
    "Ma il nuovo governo non farà nessuna di queste cose [necessarie] se non sostituirà radicalmente i burocrati che gestiscono i ministeri (riformando i contratti della dirigenza pubblica e allineandoli a quelli del settore privato) cominciando dalla casta dei capi di gabinetto. Per farlo ci vuole coraggio perché questi signori sono depositari di «dossier» che tengono segreti per proteggere il loro potere. Bisogna aver il coraggio di mandarli tutti in pensione. All’inizio i nuovi ministri faranno molta fatica, ma l’alternativa è non riuscire a fare nulla".
    Il fondo non parla di istruzione -argomento sul quale assai raramente trovo condivisibile qualcosa di quanto, in genere, scrivono i due autori - ma come dar loro torto su questo punto? Di dossier non so nulla, ma loro qualcosa evidentemente sapranno ...

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  13. Sono d'accordo con Giavazzi e Alesina.

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  14. Guardate che i vari Giavazzi, Alesina e Tabellini sono dei distruttori: vogliono tagliare un anno di scuola superiore. Lo vanno dicendo da tempo. Occorre stare molto attenti.

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  15. "Il fondo non parla di istruzione -argomento sul quale assai raramente trovo condivisibile qualcosa di quanto, in genere, scrivono i due autori - ma come dar loro torto su questo punto?"
    Affermare questo è non stare abbastanza attenti?
    Certamente l'inerzia dell'amministrazione è una difesa contro i cambiamenti negativi. Ma è anche un ostacolo a quelli positivi.
    Comunque nel momento in cui scrivo sembra che le cose si stiano orientando nel verso peggiore dal mio punto di vista, cioè Scelta Civica.

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  16. Istruzione - E’ Stefania Giannini, segretario di Scelta Civica, il nuovo ministro dell’Istruzione nel governo Renzi. Prende il posto di Maria Chiara Carrozza. Giannini ha preso il posto di Mario Monti dopo le sue dimissioni da leader di Scelta civica. Già rettrice dell’Università Italiana per Stranieri di Perugia, ha alle spalle vent’anni di attività nelle università. Fra gli atti depositati a suo nome al Senato durante l’esecutivo Letta spicca quello per la riforma profonda del sistema di governance scolastica ovvero del sistema dei consigli di Istituto. Nel 2011 riceve da Giorgio Napolitano il titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, un anno prima invece viene inserita nel volume realizzato su iniziativa dei Ministeri del lavoro e delle Pari opportunità ‘Merito al femminile: talenti di donne tra lavoro e vita privatà (giugno 2010). Professore ordinario di Glottologia e Linguistica dal 1999, Stefania Giannini è stata rettore dell’università per stranieri di Perugia dal 2004 al 2013, fino alla sua elezione nelle fila del Senato il 25 febbraio 2013.

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  17. Io non ho tanta fiducia nella Giannini, sia perchè è di Scelta Civica, sia perchè è docente universitaria.
    Sono due categorie che sanno solo sproloquiare sulla scuola pubblica.
    Spesso hanno dimostrato grande ignoranza su temi di scuola e di voler combinare danni invece che migliorie.
    Naturalmente dal comportamento ministeriale di lei vorrei essere totalmente smentita. Anzi lo desidero.

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  18. Giannini (Sc): Merito, valutazione, responsabilità

    http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/giannini-sc-merito-valutazione-responsabilita.flc

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  19. Leggendo i "desiderata" per la scuola del Ministro Giannini mi sono venuti in mente i primi due talloni d'Achille:

    - se si lascia al Dirigente ( o alla scuola) la facoltà di assumerre docenti, otterremo come risultato il baronaggio e il nepotismo anche nelle scuole dell'obbligo.
    Attualmente questo pericolo è scongiurato dall'utilizzo democratico delle graduatorie.

    - non si parla affatto di remunerare adeguatamente i docenti impegnati e addirittura si parla di fare laboratori pomeridiani per i ragazzi.
    Vogliono fare le nozze con i fichi secchi??? Ossia desiderano dare ai docenti lo stipendio misero attuale aumentando le ore di servizio?



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  20. Se non si tassano le rendite finanziarie, si tagliano le pensioni e gli stipendi d'oro, se non si fa un serissimo risparmio sulle Forze Armate, se non si combatte seriamente ,l'evasione fiscale e la corruzione e non si fa una legge in cui si riprendono i 95 miliardi di evasione fiscale che Letta ha abbonato ai padron delle slot machine, non si avrà nessuna possibilità di trovare denaro per fare quello che si deve per rendere la scuola e i suoi operatori al top e anche per avere Sanità e, in genere , Stato sociale al top. Bisognerebbe reintrodurre la scuola di arte e mestieri e fare andari avanti con il merito e la responsabilità.
    A queste condizioni accorciare di un anno con una scuola perfettissima sarà ininfluente, con docenti non licenziati ma valorizzati, con alunni aiutati a raggiungere i più alti livelli anche se poveri o bocciatissimi anche se ricchi, avremo il Paradiso in terra.
    Ossia se mia nonna avesse le ruote sarebbe una bicicletta!

    Una soluzione per raggiungere una parte del Paradiso anche se non la perfezione e per avere i soldi e anche LA QUALITA' della scuola e dello Stato sociale è mandare a casa gli attuali politici Pd, Pdl, Udc, Lista civica.
    Se non lo faremo non cambierà nulla e affosseremo ancora di più.

    Inutile parlare di scuola e di anno in più o di meno avendo come palle di ferro al piede gente del genere.

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