lunedì 7 luglio 2014

GIORNI E NOTTI IMPOSSIBILI. TESTIMONIANZE SULLA DISTRUZIONE DELLA QUIETE PUBBLICA

Pubblichiamo i racconti che accompagnano una parte delle centinaia di lettere di adesione all’appello Ridateci il silenzio.
Gennaro: Sono sensibile al tema perché anche nei paesini della Calabria dove noi cittadini della diaspora torniamo per l'estate non si dorme più né di notte né di giorno. La notte nei bar e nei locali pubblici e nelle piazze fanno casino fino alle 4 del mattino; poi alle 6 cominciano a passare i camion della spazzatura, i furgoni che vanno in campagna e dunque la sveglia è d’obbligo. Sui litorali, poi, il casino è amplificato dalle discoteche che vanno a stecca fino all'alba. Insomma la "quiete pubblica" non esiste più. Il fatto è che con quei rumori assordanti non puoi nemmeno leggere o ascoltare un po' di musica. Il vostro appello giunge come una manna!!!!!
Loredana: Condivido in pieno il vostro appello. Voglio il diritto di godere del suono delle onde che si infrangono sulla riva, voglio il diritto di non dover chiudere le finestre quando la pizzeria sotto casa decide di mandare musica a porte aperte. Voglio passeggiare nel parco sotto casa senza essere infastidita da feste di compleanno con animazione, megafoni e genitori impazziti che credono che l'inquinamento acustico contribuisca al divertimento dei loro figli. Rieduchiamo adulti e bambini al rispetto del prossimo.
Federica: La difesa del baccano da parte delle amministrazioni di qualsiasi colore esse siano lede non solo il mio diritto a vivere liberamente la mia casa, ma anche quello di andare a prendere qualcosa in un locale con un amico e parlare con lui e sentire quello che dice. sono sempre più convinta che questa filosofia del baccano serva ad avere un popolo che ha il cervello intorpidito e un cervello intorpidito non pensa, non agisce. Pertanto penso anche che questo appello sia giustamente promosso dal Gruppo di Firenze perché è solo educando le nuove generazioni che avremo dei cervelli pensanti e, forse, usciremo da questo nuovo medioevo.
Luciana: Anch'io amo la musica, ma vorrei poter avere la libertà di scegliere quando, dove e come (nel rispetto degli altri) ascoltarla.
Antonio: Qui a Ferrara non vi sono interventi neppure nei casi più eclatanti di disturbo causato da conducenti di auto con il volume della radio al massimo o da "centauri" su moto e motorini che emettono rumori intollerabilmente al di sopra dei limiti consentiti. Pur comprendendo le difficoltà di intervento, tutto ciò avviene nella totale indifferenza da parte degli organi preposti al controllo. Pare quasi esserci un'accondiscendenza di fondo, una comune mentalità tra controllanti e controllori.
Riccardo: La strada ove risiedo di giorno è assediata dai turisti che vengono scaricati dagli  autobus in piazza Piave, ove esiste un divieto di sosta  per tutti, e da anni in barba a tale divieto vengono paracadutati miglia di turisti al giorno solo perché , presumo esiste il tacito accordo fra guide turistiche e ristoranti zona santa Croce che in pratica sequestrano gruppi dirottandoli verso mense di becchime per pollame che disonorano la città. In detta via è impossibile camminare, i turisti ti spintonano e non ti fanno entrare in casa, orinano e defecano fra le macchine e – ciliegina – esiste il pazzo seriale diurno dei finestrini auto. Ne spacca almeno un paio al giorno. L’unica soluzione potrebbe essere la legge del taglione. L'amministrazione comunale sapeva perfettamente cosa faceva quando concedeva 500 licenze vendita alcolici in 500 metri? Cerco che no ovviamente. Statene certi... la mia previsione accadrà... ci scapperà il morto... anzi ci è già scappato, ma tutti fingono (lite fra magrebini imbriachi finita a coltellate per denaro dello spaccio).
Sergio e Luciana: A Udine l'amministrazione di centro-sinistra emana provvedimenti-colabrodo che permettono agli esercenti di aggirare molti divieti, mentre l'opposizione di centro-destra è ugualmente schierata a favore dei bar-spaccatimpani. Ci sono stati alcuni importanti interventi della magistratura, ma il procuratore che aveva innovato la precedente linea permissiva è  da pochi giorni in pensione: temo che si tornerà al permissivismo precedente. Inoltre, ci sono enormi difficoltà per un efficiente intervento dell'Arpa con i fonometri. Purtroppo la stampa locale monopolista (Messaggero Veneto), quando dà notizia di provvedimenti restrittivi della magistratura si schiera con i disturbatori e con chi ha trasformato la città in un inferno sonoro, dove il numero dei bar è percentualmente tra i più alti d'Italia.
Pino: Anch'io combatto da 10 anni contro lo strapotere dei concerti, dei bar con musica a tutto volume etc., ma senza successo. Questa sera, per esempio, ci sarà il primo dei 4 venerdì di concerti che i commercianti di qui hanno messo in cartellone. Io abito proprio sopra il palco... quindi sono costretto ad andare a dormire fuori, pagandomi le spese d'albergo. Vi pare giusto? E ogni anno è peggio.
Walter: È ingiusto, illegittimo, oso dire ILLEGALE, oso dire INCOSTITUZIONALE imporre a tutti le conseguenze di ciò che va a vantaggio (monetario) di pochi o pochissimi. Ormai la trasformazione di Firenze - e di chissà quante altre città - in un paese dei balocchi, in cui il cittadino residente viene trattato come un intralcio, un ostacolo, una seccatura, sta per giungere a un punto di non ritorno.
Giacinta: Aderisco in pieno alla vostra campagna. A causa del rumore (musica e schiamazzi di un locale sotto casa fino alle 3/4 di notte) mi sono ammalata e la cosa più grave è che sette anni di esposti e denunce non sono serviti a niente. Per tutto questo tempo sono stata solo una pallina che ha rimbalzato da un muro di gomma all'altro.
Luciana: Il silenzio è prezioso, permette il recupero psicofisico e da benessere. Tutti devono poter godere di questo benessere. Il rumore ci renderà sordi e malati e le nostre città saranno sempre più rumorose e abitate da sordi che dovranno alzare il volume per sentire.
 Marco: Proprio ieri sera sentendo musica, intorno all'una di notte, mentre mi godevo sul balcone il silenzio e il fresco della bella serata, mi chiedevo cosa fare per queste abitudini irrispettose del diritto di altri cittadini alla loro quiete ed al ruolo educativo di noi del mondo della scuola. Sono portatore di una visione non bacchettona del diritto al vivere la propria gioventù in senso pieno, anche nel divertimento, purché sempre nel rispetto dei diritti degli altri cittadini, specie i più anziani.
Paola: Abito a Brescia, mi piacerebbe se qualcuno fosse interessato ad ascoltare la mia storia di rumori fino a a dover cambiare casa per ritrovare un po’ di pace. Vi ringrazio per il vostro impegno e viva il silenzio.
Patrizia: Sono perseguitata dall'estate romana che si tiene  di fronte a casa mia, dai concerti di Vasco Rossi che mi fanno tremare i vetri. Nel nostro palazzo abbiamo anche tentato anni fa una class action senza approdare a nulla!
Marina: Aderisco, abito nel centro di una nota località della Liguria sul mare e da un po' di anni l'estate e in generale i weekend e le feste tipo Natale ecc., sono diventate un incubo, tra l'idiozia delle manifestazioni organizzate dalle varie giunte comunali, di livello scadentissimo (ma adeguato al livello culturale tutto italiano) e la maleducazione agghiacciante dei ragazzini minorenni ubriachi fradici che tengono in ostaggio con le loro urla, bestemmie, parolacce,grida tutto il centro, il tutto sotto gli occhi compiacenti e compiaciuti di genitori idioti. Chiaramente mi riferisco alla notte, in cui questi giovani virgulti iniziano a rompere le scatole dalle 2 di notte in poi, man mano che l'alcol inizia a fare effetto!!... Anche i tornei di calcio verso le 3 di notte, quando le strade sono belle sgombre, vanno per la maggiore!!Il tutto perché NON ESISTONO CONTROLLI di nessun tipo!!
Alberto: L'estata scorsa da giugno a settembre non abbiamo dormito per via di una manifestazione dell'estate romana con 4 discoteche all'aperto dall'altra parte del Tevere di fronte a casa nostra. Iniziavano la musica con l'aperitivo verso le 18 e continuavano aumentando il volume in modo esponenziale verso le 23,30 per finire intorno alle tre del mattino. Siccome ogni discoteca doveva fare sentire la propria musica all'interno dei propri spazi, la sparavano come se fossero allo stadio. Il risultato era che il vento e le correnti d'aria ci portavano una fortissima cacofonia di suoni nelle nostre case. Purtroppo la storia si ripete esattamente uguale malgrado un esposto, varie lettere di protesta,  tantissime telefonate ai vigili dell'anno scorso e il parere assolutamente negativo del sindaco del quartiere. Qualcuno ovviamente ci guadagna...
Per aderire all'appello, inviare nome, cognome e comune di residenza all'indirizzo gruppodifirenze@libero.it. 

1 commento:

Marina ha detto...

Non basta un commento, non basta una raccolta di firme, tutte le autorità che possono intervenire sono sorde e guardano dall'altra parte.
Combatto dal 2004 contro il chiasso antropico e contro l'inquinamento acustico dovuto alla musica amplificata elettronicamente provenienti dal "PARCO ROLANDI" dietro casa mia (finestre a 20 m). Il paese, San Gavino Monreale (CA)si è dotato di zonizzazione acustica (come da legge dello Stato, è stato tutto inutile.
Siamo ostaggi del chiasso e nessuno è mai intervenuto finché non è scaduto il contratto a chi gestiva il chiosco bar.
Adesso tutto tace ma... stanno facendo la gara d'appalto per trasformare il punto di ristoro in pizzeria-ristorante con contratto ventennale. Ciò in un locale che è nato come ufficio turistico quando è stato finanziato il parco, si è poi trasformato in punto di ristoro e adesso diventerà pizzeria-ristorante il tutto col beneplacito dell Regione Sardegna e del Comune.
Le cose peggioreranno senz'altro.
Le leggi ci sono e non vengono applicate qualunque sia l'indirizzo di governo del Comune, della Regione o del Governo.