Nei
giorni scorsi è stata diramata dal Miur una circolare, analoga a quella dello
scorso anno, in cui si precisa “che
è assolutamente
vietato, nei giorni delle prove scritte, utilizzare a scuola telefoni
cellulari, smartphone di qualsiasi tipo, dispositivi di qualsiasi natura e
tipologia in grado di consultare file, di inviare fotografie ed immagini,
nonché apparecchiature a luce infrarossa o ultravioletta di ogni genere;
che è vietato l’uso di apparecchiature elettroniche
portatili di tipo palmare o personal computer portatili di qualsiasi genere in
grado di collegarsi all’esterno degli edifici scolastici tramite connessioni
wireless, comunemente diffusi nelle scuole, o alla normale rete telefonica con
qualsiasi protocollo;
che nei confronti
di coloro che violassero tali disposizioni è prevista, secondo le norme vigenti
in materia di pubblici esami, la esclusione da tutte le prove di esame.” Si aggiunge che “nel corso dello svolgimento delle prove
scritte dovrà essere disattivato il collegamento alla rete Internet di tutti
gli altri computer presenti all’interno delle sedi scolastiche interessate
dalle prove scritte. Saranno, altresì, resi inaccessibili aule e laboratori di
informatica”.
Come si vede, non si fa ancora parola del possibile
utilizzo di quei rilevatori di cellulari accesi che fu sollecitato per due
volte dall’Associazione Nazionale Presidi. Si tratta comunque di disposizioni
apprezzabili, ma perché non si premette che è “assolutamente vietato” copiare
in tutti i modi possibili e immaginabili e che le conseguenze saranno identiche
se si usa un cellulare, un bigliettino o la comunicazione orale tra candidati?
La precisazione sarebbe tra l’altro utile per prevenire (per quanto possibile) l’intervento
del solito Tar, il quale potrebbe formalisticamente obbiettare che nella
circolare si parla solo di apparecchiature elettroniche.
Nessun cenno, ovviamente (sarebbe politicamente
scorretto), alle conseguenze disciplinari di eventuali collusioni da parte di
chi vigila durante le prove scritte: omessa vigilanza, aiutini, aiutoni. Eppure
non sono fatti rarissimi; e in passato ne abbiamo documentati parecchi. (GR)
Puoi leggere
anche: Esami
di Stato. Gruppo di Firenze: commissioni tutte esterne, adottare misure
tecniche contro uso smartphone (su “Orizzonte
Scuola”)
Maturità 2015, testo e traduzione della versione di Tacito: “Ultimi giorni di Tiberio”
RispondiEliminaGli esami di stato sono inutili e per 3 motivi
RispondiEliminaMaturità 2015, ad andare avanti è ancora l’Italia dei furbi
RispondiEliminaFinirai col copiare o te la caverai con le tue sole forze?
Si noti che per quanto riguarda la seconda prova d'esame nell'Istruzione artistica, che dura tre giorni, non è fatto alcun cenno, né nella circolare riportata né nelle istruzioni contenute nel testo delle prova, al principale tipo di frode sostanziale che può verificarsi, oggi che tali prove sono quasi esclusivamente svolte con mezzi informatici.
RispondiEliminaMi riferisco all'eventualità che si possa riportare a scuola materiale prodotto o ritrovato in rete nelle pause, a casa propria e magari con l'aiuto di terzi, utilizzando supporti di vario tipo (chiavette USB o altro).
Questo dovrebbe essere previsto come principale motivo di potenziale esclusione, o almeno di conclusione immediata della prova con ritiro del lavoro da parte della commissione. Invece, non solo il caso non è citato nelle norme, ma non tutti i presidenti e commissari esterni pensano a questa possibilità, perché arrivano nella scuola completamente digiuni di questa tipologia di prova e abituati a quelle degli altri indirizzi, dove il nemico da combattere è la copiatura di singoli passaggi o lo scambio di informazioni verbali, che invece in questo caso sono pressoché irrilevanti (quello che conta è la qualità del progetto realizzato, per conseguire la quale non ci sono soluzioni da passarsi ma solo elaborati da produrre).
Sembra che al ministero, dove si è sempre tanto attenti a proclamare la necessità dell'uso delle nuove tecnologie, non ci si renda ben conto, o si voglia negare tenendo gli occhi chiusi, che esse comportano necessariamente uno sconvolgimento delle modalità di esame e introducono nuove possibilità di frode che richiedono specifiche azioni di contrasto.
Ad esempio, è tanto ovvio che l'aver depositato uno smartphone non impedisce di averne un altro in tasca, ed è tanto ovvio che questo non può essere contrastato dai commissari che non hanno (giustamente) il diritto di perquisire i candidati, che non si capisce perché si continui a far finta di niente e a non accogliere l'ovvia richiesta dell'Associazione Nazionale Presidi.
Maturità 2015, “quattro studenti su 10 conoscono già le materie della 3° prova”
RispondiEliminaSondaggio del portale skuola.net: due maturandi su 5 sono già stati informati, anche se le discipline dovrebbero essere segrete. Due su dieci ammettono di conoscere già anche i quesiti
Come potrebbero essere un mistero le materie della terza prova resta per me un mistero, visto che sono note le materie per cui sono nominati i commissari. Al massimo ci potrà essere un dubbio tra le due materie di certe cattedre in alcuni indirizzi, ma se, per dire (del tutto alla rinfusa, non ci sono indirizzi così), c'è un commissario di inglese, uno di storia dell'arte, uno di matematica e fisica ma su matematica c'è stata la seconda prova, uno di italiano e storia ma su italiano c'è stata la prima prova, basta fare 2+2. Mi sembra davvero la scoperta dell'acqua calda. Conoscere i quesiti, ovviamente, è ben altra questione e ben più grave, che presuppone la violazione dei propri doveri da parte dei commissari interni, e non andrebbe quindi confusa con la conoscenza delle materie.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaDomanda terra terra: ma è veramente opportuno dare tutta questa credibilità a siti di studenti, che riportano solo il punto di vista degli studenti, in maniera del tutto anonima sul piano individuale, e senza nessuna informazione credibile su quanto sia grande il campione della statistica?
RispondiEliminaCioè, per capirsi: basta che un buontempone decida di mettere su un sondaggio finto, al quale partecipano 20 persone in tutto, in cui una ha effettivamente avuto accesso anticipato (irregolarissimo) alle domande della terza prova, e altre tre millantano falsamente di averlo avuto ma se lo sono inventato... ed ecco che si sbatte in prima pagina il titolone: "il 20% dei maturandi conosce in anticipo le domande della terza prova", quando invece questo non è vero per niente.
MATURITA' 2015/ Dalla terza prova al voto finale, la "follia" di un sistema macina-studenti
RispondiEliminaArriva la terza prova dell'esame di Stato: il terzo pezzo di un meccanismo, quello dell'esame e del suo punteggio, estremamente complicato e innaturale.
MATURITA' 2015/ Esame di stato, una "macchina" da rottamare e cambiare. In 4 mosse
RispondiEliminaCosto: 150 milioni di euro, 99% di promossi, 12.005 commissioni che esaminano 24.189 classi, ma soprattutto un moloch centralistico e burocratico che non dice la verità.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaVale la pena spendere 150 milioni di euro per avere il 99% di promossi? è la domanda implicita - o esplicita - di chi presenta certe statistiche. Ma il valore dell'esame non si misura dal numero di quelli che non sono promossi.
RispondiEliminaSono reduce dal terzo giorno della seconda prova di un Liceo artistico, in tre anni non avevo mai visto i miei studenti lavorare così bene e con tanto impegno, come sono stati costretti a fare dallo stress cui li sottopone la prova in sé, davanti a un presidente e a sei commissari di cui tre esterni. Si saranno misurati con una difficoltà, con la necessità di rispettare alcune regole di correttezza e di completare un lavoro entro un tempo definito.
Inutile? Al termine questa esperienza li avrà fatti crescere. Ancor meglio sarebbe, a mio parere, se il commissario della materia di seconda prova qualche volta fosse esterno, cosa che nell'istruzione artistica non è mai avvenuta. Non è a far crescere i giovani che dovrebbe servire la scuola?
Con questo non voglio dire che l'esame non sia modificabile o migliorabile, ma la questione è che in linea di principio è utile, quindi lo è, in qualche misura, anche nella forma attuale.
E comunque, gli esami con la commissione tutta interna (cioè, praticamente, una forma dissimulata di abolizione di fatto dell'esame stesso) li abbiamo già sperimentati, pochi anni fa... e si è dovuto abolirli nuovamente dopo pochissimi anni perché si era constatato che fossero diventati una farsa talmente indecente da violare qualsiasi criterio di dignità dell'istruzione pubblica.
RispondiEliminaE stiamo ancora a discutere che forse sarebbe meglio la valutazione tutta interna, come se fosse una novità epocale mai sperimentata prima, e piena di promesse di miglioramento?
L.
In Cina droni anti-copioni controllano gli studenti durante i test dell’università
RispondiElimina9 milioni di studenti cinesi sono alle prese con i test per accedere all’Università. Copiare è difficile, si utilizzano i droni per controllare i candidati e scoprire i furbetti