Ogni generazione ha i suoi
meriti e le sue debolezze. Un tempo i genitori erano sostenuti da idee
educative condivise e da un'autorità indiscussa, ma erano in media meno attenti
ai bisogni affettivi dei figli. Oggi sono in genere più capaci di vicinanza emotiva,
ma mancano spesso di fermezza; e lo stesso vale per molti presidi e insegnanti.
Ma, se non si comincia già dai primi mesi a introdurre un bambino ai limiti e alle regole che la realtà impone, si dovrà
poi faticare per risalire la china. In realtà una cornice normativa adatta alle
varie età rende i figli più sicuri, aperti e sereni, mentre l'eccesso di protezione e
di indulgenza produce più irrequietezza e conflitti.
Con l'adolescenza cresce il bisogno di definirsi
in contrasto con i genitori, di cui non si sopportano le vere o presunte
imposizioni. In questa fase bisogna che famiglia e scuola consentano più
autonomia ai ragazzi, tenendo però ferme le regole fondamentali della vita
familiare e di quella scolastica. E questo anche nel loro interesse. In un
periodo di forte e ansiogena evoluzione devono trovare negli adulti dei saldi
punti di riferimento, anche, e forse soprattutto, quando si scontrano con i
loro princìpi e i loro no.
La storia delle occupazioni conferma la diffusa
incomprensione di questa esigenza, che nella scuola implica la tolleranza di
comportamenti illegali, la mancata tutela del diritto allo studio e lo spreco
di ingenti risorse pubbliche proprio mentre se ne denuncia l'insufficienza. Il mondo degli adulti, con non molte eccezioni,
ha risposto ai giovani col silenzio o con pelosa indulgenza (come alcuni politici),
o con messaggi confusivi. Di recente il preside fiorentino Ludovico Arte si è così espresso su “La
Repubblica”: "Le occupazioni sul piano formale sono illegali. Ma nella storia succede molte volte di utilizzare
la violazione di una regola per contestare qualcosa. Lo hanno fatto persone di
indubbia moralità per ideali nobilissimi." Vero, ma si trattava, come nel
caso di Gandhi, di disobbedire a leggi ingiuste, per di più accettando, a
riprova della serietà del disobbediente, le conseguenze dei suoi gesti (nel
caso della Marcia del sale le bastonate della polizia). Se una scuola è
occupata, invece, la polizia non dovrebbe sgomberarla, perché "il contrasto
alla prepotenza non può avvenire con atti prepotenti come lo sgombero". Ma
è prepotenza il ripristino della legalità? Infine, il preside afferma che a
certe condizioni l'occupazione può essere un’esperienza positiva. In realtà
così si impedisce ai giovani di percepire con chiarezza la differenza tra
lecito e illecito. E maturare diventa ancora più difficile.
Giorgio
Ragazzini
(“La Repubblica
Firenze”, venerdì 20 novembre 2015)
38 commenti:
Poveri ragazzi in che mani. Lasciamoli crescere così e ne vedremo delle belle.
Nuove occupazioni, Nardella: nessun dialogo con chi occupa
TOSCANA - 21/11/2015 - Dopo la conclusione dell'occupazione del liceo artistico di Porta Romana un'altra protesta, questa volta al liceo Alberti. Ma da Palazzo Vecchio nessuna apertura
Si è appena conclusa l'occupazione del liceo artistico di Porta Romana a Firenze e un altro artistico segue l'esempio della scuola che per 10 giorni ha scelto la forma estrema della protesta. A trovare le porte chiuse sono stati studenti, docenti e custodi dell'Alberti, a poca distanza dal Duomo. Anche in questo caso la preside ha sporto denuncia, lasciando alle forze dell'ordine la decisione se intervenire per sgomberare l'edificio. Nessuna apertura, però, stavolta, da Palazzo Vecchio, anzi. Il sindaco Nardella ha ribadito di non avere intenzione di incontrare nessun occupante. Non meno duro il sottosegretario all'istruzione Gabriele Toccafondi. "E' irragionevole arrivare all'occupazione, tanto più se poco partecipata e senza un'assemblea come quella a Porta Romana" ha detto. "Ai ragazzi - ha aggiunto - dico di fare quindi attenzione a cosa stanno facendo. Il pugno duro resisterà per queste tipologie di non votazioni e non assemblee democratiche. Così come persiste il dialogo. Non c'è bisogno di fare occupazioni per giungere a parlare con noi, a patto che si parta da dati reali". "Ai ragazzi dico parlate, fate assemblee ma fate con la vostra testa - ha aggiunto - e non fatevi guidare da cattivi maestri. E' innegabile che questo è un governo che sta investendo pesantemente sulla scuola, sulle strutture, sugli insegnanti, sui ragazzi, e sull'apertura della scuola alla realtà". La riforma della scuola, ha ricordato, "contiene 3 miliardi di euro per la scuola, stiamo facendo 4 mila interventi strutturali, abbiamo assunto più di centomila insegnanti e messo cento milioni di euro in più per il ruolo dei docenti. Altrettanti ne metteremo sull'alternanza scuola-lavoro e ne metteremo 300 sui laboratori".
Nuove occupazioni, Nardella: nessun dialogo con chi occupa
Nove giorni è durata l'occupazione del Liceo artistico fiorentino di Porta romana da parte di una sparuta minoranza di studenti, mista alla presenza qualche esterno. In questi nove giorni sono andati letteralmente in fumo i diritti di centinaia e centinai di studenti, molti di questi disabili, a godere del sacrosanto diritto di fare lezione. Insieme a tutto ciò sono andati letteralmente in fumo qualche centinaia di miglia di euro in quanto oltre duecento persone, tra docenti e ata, non hanno potuto per ben nove giorni svolgere il loro lavoro.
In fumo sono andate, in questi nove giorni, anche le stesse istituzioni, timorose dal mettere la faccia, cioè il principio della legalità, rispetto al disastro che si svolgeva davanti ai loro e ai nostri occhi. Istituzioni in parte sostenute da alcuni addetti ai lavori ( persone del mondo scolastico) che mettevano in guardia rispetto alla necessità di far sgomberare dalle forze dell'ordine i ragazzi asserragliati dentro l'edificio scolastico, sostenendo tra l'altro che alle prepotenze non si può rispondere con altrettante prepotenze in quanto il confronto coi giovani deve sempre avvenire attraverso il dialogo. Così, alla fine, hanno vinto i prepotenti, come accade sempre quando evitiamo di applicare il principio, peraltro costituzionale, di far rispettare le regole a coloro che se ne guardano bene, malgrado il dialogo.
Così questa tragicomica vicenda si va ad aggiungere a tante altre di questo tenore che minano alla fine la fiducia della gente nelle istituzioni, sempre più pavide, impreparate, immature, irresponsabili e sempre più ripiegate sulla propria incapacità a rispondere ai mandati che la Costituzione, capito, la Costituzione demanda loro!
Anche a noi stanno a cuore i giovani e sta a cuore il loro futuro. Blandirli, trattarli da minorati ( a questa categoria non si richiede il rispetto delle regole ) e non richiamarli alle loro responsabilità vuol dire contribuire a preparare un futuro sempre più vago, incerto e forse piegato ai trionfi di populismi più o meno pericolosi.
Come volevasi dimostrare, il cattivo esempio di Porta romana ha fatto scuola e un altro istituto scolastico fiorentino vede una minoranza dei suoi studenti asserragliati al suo interno impedendo a chiunque l'accesso. E forse siamo solo all'inizio.
Oltre a tutti gli aspetti legali ed etici che voi ben sottolineate,
bisognerebbe davvero far capire agli studenti, sin da piccoli, che così diventano complici del potere. Il potere non vuole lo studio e se ne infischia delle occupazioni (ne è stato ampiamente complice). Giorni di scuola in meno = studio in meno. Ben vengano gli asini nel paese dei balocchi, che poi son venduti al miglior offerente. RR
Se il potere permette che una scuola chiuda i battenti per 10 giorni certifica come non gli interessi la scuola. Elementare no? Si può occupare un tribunale? si può occupare un ospedale? si può occupare una caserma? si può occupare una stazione del metro o delle ferrovie? si può occupare il provveditorato? si può occupare l'ufficio delle entrate? si può occupare quello del sindaco? si può occupare un casinò? si può occupare l'ufficio dei vigili urbani? e quello del rettore, del cardinale, del primario, dell'inps? della capitaneria di porto? della segreteria del pd, di forza italia, cinque stelle, di sel e lega? e la sede sindacale? e quella della rai e canale 5? e una chiesa e la questura e la prefettura e l'asilo e la scuola elementare? e la basilica di san marco, la chiesa madre, l'abbazia di Casamari e il porto di Trieste? si può occupare l'ufficio di collocamento, la biblioteca braidense e il circolo disabili del giambellino? Si può, siamo liberi come l'aria si può, siamo noi che facciam la storia si può, libertà libertà libertà OBBLIGATORIA
Pippo ha detto... "Se il potere permette che una scuola chiuda i battenti per 10 giorni certifica come non gli interessi la scuola." questo ok, d'accordo.
"Si può occupare un tribunale? si può occupare un ospedale? si può occupare una caserma?" paragonare l'occupazione della scuola a quella di tribunale, ospedale, caserma, .... ha poco senso avendo la scuola caratteristiche sue peculiari: chi occupa sono gli studenti, categoria che non trova corrispondenze in tribunale, ospedale, caserma, ....
E la polizia entrò nel liceo “okkupato”
di Pasquale Almirante - Martedì, 24 Novembre 2015
Sgomberato dalla polizia il liceo artistico Alberti' in via S.Gallo a Firenze, occupato da giovedì scorso. Il blitz è scattato intorno alle 14.20: circa 10 agenti in borghese sono entrato nella scuola, approfittando di una porta aperta, si sono qualificati e hanno spiegato agli studenti che sarebbero stati identificati. I ragazzi, una cinquantina, non hanno opposto resistenza: forniti i documenti hanno lasciato il liceo. Per tutti scatterà una denuncia per interruzione di pubblico servizio.
La dirigente scolastica però tiene a precisare: "Non avevo fatto esplicitamente richiesta di sgombero". "E' stata una iniziativa della polizia che ha autonomamente valutato, penso che sia stato per pressioni dell'opinione pubblica o dei genitori".
La dirigente ha spiegato di essere stata informata del blitz a cose fatte. "Mi hanno chiamato e mi hanno detto di essere entrati".
E il questore: “Abbiamo fatto quello che si doveva fare. Al momento non ci sono altre situazioni simili, se si presenteranno - ha proseguito - valuteremo l’intervento. Dopo l’esperienza dell’occupazione all’altro liceo di Porta Romana abbiamo deciso di non frapporre indugi per riportare la situazione alla normalità”.
Liceo Alberti di Firenze sgomberato dalla polizia, 50 denunce
Occupato il liceo artistico Alberti
i motivi della protesta: carenze strutturali e la riforma della scuola
Firenze, 20 novembre 2015 - Occupato dagli studenti, a Firenze, il liceo artistico Alberti di via San Gallo.
La decisione, a quanto spiegano alcuni studenti, è stata adottata ieri pomeriggio: da stamani è stato impedito l'accesso del personale e dei ragazzi per il normale svolgimento delle lezioni.
Tra le motivazioni della protesta, si apprende, l'opposizione alla riforma della "Buona scuola", e inadeguatezze strutturali croniche dell'edificio che ospita il liceo.
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Domanda: le "inadeguatezze strutturali croniche dell'edificio" sono state risolte dalla polizia oppure erano solo pretestuose?
Della "Buona scuola" su questo blog si è discusso poco o niente, mi pare.
Come lei ben sa non è compito della polizia restaurare gli edifici scolastici, ma la legalità. Nel caso dell'Alberti pare che si sia decisa a farlo, finalmente. Della Buona Scuola su questo blog si è parlato molto, anche se a lei non pare.
ARTISTICO PORTA ROMANA, NARDELLA INCONTRA GLI STUDENTI">
Firenze, con l’occupazione ormai alle spalle, gli studenti del Liceo Artistico di Porta Romana, hanno incontrato questa mattina in Palazzo Vecchio il Sindaco di Firenze Dario Nardella.
Gli studenti dell’artistico hanno presentato a Nardella, che nell’occasione rappresentava la città Metropolitana, in quanto le scuole superiori non ricadono nella giurisdizione del Comune, una piattaforma in punti che è stata presa in esame nel dettaglio dal Sindaco insieme al Vice Sindaco Cristina Giachi e il Direttore generale della Città Metropolitana di Firenze Pietro Rubellini.
“E’ stato un confronto costruttivo – ha commentato Nardella – Ci siamo rispettati, ascoltati, ma manteniamo una valutazione molto diversa rispetto al metodo dell’occupazione e riteniamo che ci siano altre forme più concrete, più incisive, più rispettose delle regole, per farsi sentire. Detto ciò, abbiamo cominciato a lavorare nel merito di questioni poste dagli studenti, prendendo in esame aspetti della disciplina delle attività scolastiche e strutturali, come l’assenza di una palestra e la necessità complessiva di ristrutturare l’immobile”.
Nardella ha anche annunciato che il 24 novembre, in qualità di Sindaco metropolitano, incontrerà tutti i presidi dell’area di competenza “per affrontare insieme il tema degli investimenti sulle strutture” e in quella sede avanzerà una proposta.
Per parte sua la Metrocittà sta garantendo le dotazioni di legge al liceo artistico, ma la situazione può essere migliorata. Mentre è in cantiere la ristrutturazione dei servizi igienici dell’istituto, la Città metropolitana prende in considerazione il progetto avanzato dagli studenti per una palestra da realizzare con teli mobili.
Tra i rappresentanti degli studenti, accompagnati dalla Vice Preside Valeria Alberti, e le istituzioni sono stati aperti anche canali di comunicazione digitale per la segnalazione di progetti e proposte.
Tra gli studenti dell’Artistico c’erano anche i rappresentanti d’istituto, ed erano accompagnati dalla Vice Preside Valeria Alberti.
Lotte studentesche, occupati i licei
E una preside denuncia i suoi alunni
Se si vuole "occupare", bisogna avere la maturità necessaria per capire che le proteste che "rompono le regole" hanno senso se poi si ha il coraggio di sopportarne le conseguenze. Quando Sandro Pertini fu incarcerato da un tribunale fascista per il fatto di essere socialista, egli non chiese la grazia, e rimproverò la madre che lo aveva fatto a sua insaputa: accettare la grazia avrebbe significato compromettersi. Similmente, occupare, e pretendere di essere giustificati da presidi e docenti significa trasformarsi in pagliacci. Cari studenti, se protestate contro qualcuno, non potete pensare di avere anche la sua approvazione. Altrimenti il coraggio sarebbe un fin troppo facile esercizio.
"L'unica concessione ce l'ha fatta Nardella - hanno detto - che ha promesso di ritinteggiare la facciata della scuola. Ma a noi della facciata non importa. Noi facciamo lezione dentro".
Alberti, muro contro muro tra preside e studenti
Ieri lo sgombero, oggi l'artistico è rimasto chiuso per un collegio docenti straordinario. Ragazzi furiosi: "Non hanno ascoltato le nostre richieste"
FIRENZE — Una delegazione composta da cinque ragazze attorno alle 12 è stata ricevuta dalla preside del liceo artistico di via San Gallo, che ha ribadito quanto detto ieri a poche ore dallo sgombero forzato deciso dalla questura.
"Ha detto di non essere stata lei a chiedere lo sgombero - hanno raccontato i ragazzi dopo l'incontro - ma ha anche detto di essere d'accordo perchè lei è per la legalità".
Dal canto loro, invece, i ragazzi si sono detti furiosi per due motivi: l'aver trovato questa mattina il liceo chiuso per un collegio docenti straordinario ma soprattutto difeso da un cordone di poliziotti e carabinieri. E non aver ricevuto risposta alle loro richieste.
"Noi vogliamo strutture adeguate a un liceo artistico - hanno spiegato i ragazzi -. I laboratori cadono a pezzi, i chiostri sono usati come depositi e siamo costretti a fare la spola tra San Gallo e il plesso di Santa Croce".
"L'unica concessione ce l'ha fatta Nardella - hanno detto - che ha promesso di ritinteggiare la facciata della scuola. Ma a noi della facciata non importa. Noi facciamo lezione dentro".
Alberti, muro contro muro tra preside e studenti
Il commento di Francesco Rocchi mi ha riportato alla mente un celebre aforisma di Montanelli sugli Italiani che vorrebbero fare la rivoluzione con il permesso dei Carabinieri ...
aggiungiamo:
e i presidi che vorrebbero fare la buona scuola con l'aiuto della Polizia!
l’anno scorso Davide Faraone aveva definito le occupazioni «una lotta all’apatia, esperienze di grande partecipazione democratica», sollevando sdegno e richieste di dimissioni da parte di gruppi di presidi e genitori.
OKKUPAZIONI: “INTERVENIAMO SU RICHIESTA DEI PRESIDI”
di Pasquale Almirante - Mercoledì, 25 Novembre 2015
Il prefetto di Roma Franco Gabrielli, a margine della presentazione delle iniziative intraprese con le tre Università di Roma per il Giubileo, ha sottolineato che la polizia interviene, nel caso di scuole occupate, solo su richiesta dei dirigenti.
"Nell'ambito delle occupazioni delle scuole abbiamo recentemente fatto un incontro con la Direzione regionale scolastica e con alcuni rappresentanti dei dirigenti scolastici in cui abbiamo ribadito che l'intervento delle forze dell'ordine nell'ambito degli istituti è condizionato alla richiesta dei dirigenti scolastici, che naturalmente hanno la responsabilità".
"Quando ci sono queste richieste noi dobbiamo intervenire, ma non ha nulla a che vedere con problematiche legate al terrorismo. È una normale dialettica rispetto a responsabilità in capo ai dirigenti scolastici e alle forze dell'ordine".
Tuttavia, relativamente all’occupazione del liceo Alberti di Firenze, bisogna dire che gli agenti della Digos che hanno fatto irruzione nella scuola, fotografato e identificato i ragazzi, non sono stati chiamati dalla preside.
“Forse è proprio per evitare un problema in più in città, che il questore ha ordinato lo sgombero”, cercano una spiegazione i ragazzi della scuola fiorentina.
L’occupazione delle scuole però, da alcuni anni a questa parte, appare come una sorta di liturgia d’autunno. Un esercizio muscolare degli studenti che alcuni dirigenti tollerano, altri rispediscono al mittente.
Come la preside dell’Alberti di Firenze che ha presentato denuncia per interruzione di pubblico servizio, ma, dice la dirigente «non avevo fatto esplicitamente richiesta di sgombero. È un reato per cui si procede d’ufficio, la polizia ha valutato l’intervento in autonomia».
In ogni caso non si occupa solo a Roma e Firenze.
A Bologna, all’Isart (Istituto Artistico) «dalle ore 22 del 23 novembre un gruppo di studenti “insieme ad alcune persone esterne” ha fatto intrusione nella scuola e ha affermato di averla occupata».
Tensioni al Cannizzaro di Palermo, dove alcuni ragazzi hanno messo le catene ai cancelli per impedire l’accesso ed è intervenuta la Digos. Ma nel capoluogo siciliano sono stati occupati anche l’Emanuele Basile, l’alberghiero Borsellino, il Nautico, il Garibaldi, il Vittorio Emanuele III. E da martedì anche Iiss «Ferrara» e il liceo «Benedetto Croce».
A Giugliano, in provincia di Napoli il liceo De Carlo, l’Itis Galvani e il Manzoni. A Brindisi, lo Scientifico Fermi e il Classico Marzolla. A Roma, la contabilità mutevole delle occupazioni elenca il Socrate, il Cannizzaro, il Nomentano, l’Alberti, il Ruiz.
Gabriele Toccafondi, parlamentare Ncd, fiorentino e sottosegretario all’Istruzione, ha commentato su Facebook: «È irragionevole arrivare all’occupazione». E ai ragazzi ha spiegato che «il pugno duro resisterà» per casi analoghi, «così come persiste il dialogo». Esorta gli studenti a parlare, fare assemblee, ma - dice - « fate con la vostra testa e non fatevi guidare da cattivi maestri».
Ricordiamo però che l’anno scorso Davide Faraone aveva definito le occupazioni «una lotta all’apatia, esperienze di grande partecipazione democratica», sollevando sdegno e richieste di dimissioni da parte di gruppi di presidi e genitori.
Okkupazioni: “interveniamo su richiesta dei presidi”
Il Prefetto Gabrielli, ovvero la legalità solo su richiesta, tanto per confermare la generalizzata riluttanza delle istituzioni ad assumersi le proprie specifiche responsabilità. Come finalmente ha detto con chiarezza il Prefetto di Firenze, che fino a ora si era regolato né più né meno come Gabrielli, era in corso un reato e dunque era un preciso dovere della polizia intervenire. Che si fosse da tempo consolidata la convinzione opposta lo confermano alcune stralunate dichiarazioni degli studenti, increduli che sia stato loro impedito l'esercizio di quello che ritenevano essere un diritto (vedi l'aforisma di Montanelli riferito da Papik.f)
Complimenti alla collega che non si è nascosta dietro il famoso dito: pur non avendo chiesto lo sgombero si è dichiarata davanti ai ragzzi che avevano occupato, d'accordo con la scelta del questore. Un altro segnale incoraggiante.
Scuole occupate, Pisano (Flc Cgil): “Chi ascolta le ragioni dei ragazzi?”
25 novembre 2015 17:32
In relazione alle occupazioni che hanno interessato il liceo artistico di porta Romano e il liceo Alberti di Firenze, la segretaria di Flc Cgil Firenze Paola Pisano rilascia la seguente dichiarazione-nota stampa: “Nuova occupazione, nuovo epilogo, sicuramente di esemplare rigore. I cultori delle punizioni severe sono stati accontentati, finalmente: sgombero forzato e denunce degli occupanti. L’azione è davvero illegale: blocco della didattica ed interruzione di pubblico servizio. Giustificare la violazione delle regole? Giammai!
Certo il metodo non può essere condiviso, ma le ragioni dei ragazzi? Cosa li può aver spinti a questa forte reazione? Il rispetto del rito annuale delle occupazioni, o c’è dell’altro? Cosa chiedono questi studenti?
Coerenza e legalità, che loro traducono con parole semplici: ascolto, trasparenza, partecipazione e condivisione delle scelte che li riguardano. Ma allora, nessuno si chiede se la scuola è davvero un luogo di legalità ed azioni legittime?
Certamente l’unico pensiero ora è punire duramente i trasgressori, sanzioni esemplari per evitare emulazioni.
Ma che dire, invece, di una scuola che da qualche anno è pervasa da un’illegittimità diffusa, provocata da un’errata interpretazione di norme dettate solo dalla logica del risparmio?
Che dire della quotidiana violazione del diritto allo studio degli studenti, quando vengono lasciati anche per molti giorni (addirittura mesi) senza supplenti?
Che dire della costante violazione delle norme sulla sicurezza con sovraffollamento di aule oltre i limiti previsti?
Che dire di acquisti informatici con spese considerevoli senza essere passati dalle delibere degli organi collegiali che avrebbero dovuto approvarne l’utilizzo?
Che dire delle richieste alle famiglie di contributi cosiddetti “volontari” che diventano obbligatori, pena la negazione di diritti fondamentali come l’accesso al registro elettronico?
Che dire dell’uso “discutibile” dei locali scolastici quando si svendono a privati senza trasparenza nelle decisioni e nell’uso dei fondi che se ne ricavano?
Che dire di attività di laboratorio non svolte a causa di classi troppo numerose e quindi ingestibili in quegli ambienti?
Tutto normale? O qualcuno dovrebbe rispondere di questa mancanza di coerenza tra ciò che si pretende dagli studenti e i comportamenti dell’Istituzione Scuola?
Cosa rispondere ai ragazzi che hanno trasgredito le norme per riuscire ad ottenere ascolto ed essere coinvolti nelle scelte che li riguardano? Di certo questi giovani si assumeranno le loro responsabilità ma un’ultima domanda è d’obbligo: chi richiamerà i sanzionatori alle loro responsabilità?”
Fonte: Cgil Toscana
Purtroppo riscontro in Italia una diffusissima tendenza a "se sbagli mi affretto a scusarti, se fai il tuo dovere non conti un fico secco'. Una specie di figliolprodighismo esteso all'ennesima potenza. I giovani seri, studiosi e rispettosi non vengono né cercati né valorizzati.
La scuola, che dovrebbe dare il buon esempio, è il primo luogo dove ciò tende a verificarsi. In fondo i ragazzi vanno fuori controllo perché sanno di farla sempre franca. RR
Rembado (ANP): occupazioni non controllabili
Mancano strumenti di intervento di tipo attivo
tuttoscuola.com - mercoledì 25 novembre 2015
Di fronte alle occupazioni delle scuole c'è ''ben poco da fare. Le competenze e i poteri dei presidi non sono cambiati. Mancano strumenti di intervento di tipo attivo, quindi il momento dell'occupazione in qualche caso sfugge a qualsiasi controllo''. E' quanto sottolinea all'Adnkronos Giorgio Rembado, Presidente dell'Associazione Nazionale Presidi.
Sul rischio che potrebbe implicare l'occupazione delle scuole in un momento in cui l'allarme terrorismo è alto, il leader dei presidi sottolinea: "Non vedo da questo punto di vista un rapporto diretto tra occupazione e allarme terrorismo perché le occupazioni raramente sono opera di studenti esterni''.
Infine sui motivi che spingono gli studenti a occupare le scuole Rembado conclude: "Le occupazioni ormai sono eventi stagionali e ogni anno sono contro la riforma di turno - ironizza - quindi la molla predominante sicuramente non è quella politica''.
Dio mio, perché il sadico VP ci ha voluto infliggere l'insopportabile elenco di banalità benaltriste della Paola Pisano?
semplice, perché non sono banalità benaltriste! sono le criticità concrete che buona scuola non ha nemmeno affrontato.
(indicare come sadismo e banalità informazioni sgradite le dice lunga ....)
La cgil fiorentina può produrre documenti che provino la sua mordace battaglia contro gli ex assessori comunisti della Provincia responsabili dell'edilizia scolastica? Le scuole fiorentine sono forse in stato decrepito per colpa della buona scuola? Suvvia, non fatemi alla fine diventar renziana.
Vi sembrerà fuori luogo ma fino a un certo punto.
Il nostro (?) governo con decreto d'urgenza totalmente a sorpresa ha stabilito il 25 novembre di stanziare 80 MILIONI di euro a un ente semiprivato chamato Italian Institute of Technology.
Per darvi un'idea, l'intero ammontare dei finanziamenti alla ricerca per TUTTE le università italiane sarà di 91 milioni di euro.
Stanno comprimendo e distruggendo l'istruzione pubblica. Credo che i balletti degli occupanti gli facciano un baffo, anzi, molti politici furono di quella schiatta.
Ci fanno morire di male edilizia, classi affollate, precariato, ma trovano i soldi per i loro amicuzzi tecnologici.
Docente Universitario.
Quando si parla di “benaltrismo” ho l’impressione che VP non ne abbia chiaro il significato. Prendo la definizione dal Dizionario on line della Garzanti: “ Tendenza a spostare l’attenzione dal problema in discussione ad altro che si addita come più importante o più urgente.” Chi nega la “criticità” dei problemi elencati dalla sindacalista Pisano? E perché dunque la medesima Pisano sposta il discorso su altri problemi, che non sono oggetto del post? Perché è evidente anche dalle sue ironie che non considera un problema le occupazioni e tutto ciò che comportano e anzi implicitamente intende giustificare, in nome delle criticità, queste forme di protesta illegali e manifestamente lesive del diritto allo studio.
Dice VP: "paragonare l'occupazione della scuola a quella di tribunale, ospedale, caserma, .... ha poco senso avendo la scuola caratteristiche sue peculiari: chi occupa sono gli studenti, categoria che non trova corrispondenze in tribunale, ospedale, caserma. Ma che mai significa? Quale sarebbe la caratteristica peculiare che la esonera dal rispetto delle leggi?
Seconda "confutazione" di VP: alla battuta di Montanelli sulla rivoluzione con il permesso dei carabinieri, tira fuori la controbattuta: "e i presidi che vorrebbero fare la buona scuola con l'aiuto della Polizia!". Purtroppo per lui qui non c'è alcuna contraddizione, perché la buona scuola si fa anche facendo rispettare le leggi. Sembra invece che la scuola che piace a lui sia quella in cui si consente senz'altro a un gruppo di studenti di barricarsi all'interno per tutto il tempo che vogliono, impedendole di funzionare.
Gli “ Insegnanticalabresi – PSP Partigiani della Scuola Pubblica” solidarizzano con gli alunni del Liceo artistico “Alberti” di Firenze e del Liceo artistico “Munari” di Acerra per aver subito lo sgombero coatto dei locali scolastici occupati, mentre lottavano per ottenere una scuola migliore, cioè fornita di laboratori adeguati per poter svolgere le attività caratterizzanti il loro percorso di studi e per godere pienamente del loro diritto allo studio. Gli alunni di entrambi i licei avevano occupato gli Istituti in attesa di positive risposte alle loro richieste, invece hanno ottenuto uno sgombero forzoso da parte delle forze dell’ordine, dietro denuncia dei rispettivi dirigenti scolastici.
Solidarietà di insegnanti calabresi agli alunni di licei artistici
dopo aver espresso solidarietà per gli studenti di Acerra e Firenze, minacciati di provvedimenti repressivi per aver liberamente espresso la propria contrarietà all’attuale gestione della scuola pubblica
Testo del documento approvato dall’Assemblea del 29.11.2015
Solidarietà anche agli allievi dei docenti calabresi del PSP.
Non credo ai partigiani della scuola pubblica che interrompono la scuola. Dovrebbero far lezione anche di notte. Per esempio organizzare una bella lettura serale delle Operette Morali di Leopardi o della Repubblica di Platone. Gli allievi darebbero il buon esempio evitando per varie sere PC, telefonini e discoteche e ascoltando con attenzione i testi fondamentali della nostra cultura. RR
Come docenti, riteniamo che il ricorso alle forze di polizia per intimidire, sgomberare e “addomesticare” gli studenti in protesta sia il contrassegno più evidente e avvilente della scarsa efficacia dell’azione educativa e didattica della Scuola tutta, intesa come comunità autorganizzata e dialogante, atteso che l’occupazione, votata a maggioranza dall’assemblea degli studenti, non si configura come reato, secondo quanto emerge da recenti sentenze, a meno che non intervengano, a bloccare le attività, soggetti terzi, estranei ed esterni all’Istituto.
La coscienza “selettiva” dei legalitari
Agenti al Virgilio ma l'occupazione prosegue
Braccio di ferro al liceo Virgilio di Roma, chiesto l’intervento di Faraone
Pietà per gli allievi dei docenti calabresi del PSP.
Aoh! commodo ddi' che sono partigiani
mica ce remettono la pelle
se voglieno sarvà la scola der domani
lavorino cor sole e co' le stelle
come ha scritto l'anonimo de sopra
ora metteteve un po' all'opra.
SALVIAMO IN NOME DI DIO GLI STUDENTI DEI DOCENTI PSP
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