LE BELLE LEGGI “PROGRESSISTE” CHE SI ABBATTONO SULLA SCUOLA
Come sappiamo,
nella scuola vi sono docenti in grado di personalizzare il loro insegnamento tenendo
conto dei problemi degli allievi e altri che neanche si pongono il problema,
anche quando uno studente manifesta un disagio che va ben al di là delle
canoniche crisi umorali dell’adolescente. Continua a leggere.
Per gli studenti senza alcun problema ci saranno dei percorsi personalizzati?
RispondiEliminaOttimo intervento Valerio. L'ho pensato fin dall'inizio: avremo un bell'aumento di incombenze burocratiche, di cui sentivamo la mancanza, ed un fortissimo aumento del contenzioso, dato che nella scuola ve n'è troppo poco.
RispondiEliminaI docenti e i dirigenti saranno impegnati a riempire fogli su fogli, visto che ne riempion pochi.
Sarebbe importante che gli estensori delle circolari tornassero a scuola ogni tanto.
Che tristezza.
Roberto Martini
Mi pare che, rispetto ad altre occasioni, gli insegnanti non si siano ancora resi ben conto di quello che li aspetta...
RispondiEliminaDirettiva MIUR sui BES: i Genitori Tosti scrivono al Ministro Carrozza
RispondiEliminadi Maria Grazia Fiore - 26-06-2013
Il 23 maggio la nostra Associazione, Genitori Tosti In Tutti I Posti ONLUS, ha scritto una lettera al Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza in merito alla Direttiva MIUR del 27 dicembre 2012, seguita dalla circolare esplicativa n. 8 del 6 marzo 2013, inerente gli alunni con bisogni educativi speciali, chiedendone urgentemente la sospensione.
L'Associazione Genitori Tosti, formata da genitori con figli con disabilità, si batte anche per l'integrazione scolastica di tutte le persone con disabilità; è naturale che l'attenzione per questo processo assai delicato si rivolga in modo analogo a tutti gli allievi che presentano una difficoltà di apprendimento.
Ricordiamo che l'inserimento scolastico rappresenta il principio della partecipazione alla vita sociale di ogni bambino, in difficoltà o meno. In questo senso riteniamo che la Direttiva del 27/12/2012 rappresenti l'ennesimo episodio di gestione poco oculata della scuola pubblica, con particolare gravità essendo coinvolta una platea di persone che sommano ad una condizione complessa un delicato momento della propria crescita.
Chiediamo pertanto:
1) una precisa ed estesa giustificazione normativa circa la modifica, da parte di Direttiva e Circolare (che sono atti amministrativi), degli organismi specificatamente previsti per l'integrazione scolastica di persone con disabilità - quindi normati dalla Legge 104/92: si rischia di trasformare lo strumento cardine per l'interazione tra scuola e famiglia, il Gruppo di Lavoro sull'Handicap di Istituto (GLHI) in una amalgama senza identità né capacità di intervento concreto;
2) di chiarire la modalità gestionale da parte del GLI (ex GLHI) delle "risorse" tra BES con sostegno e BES senza sostegno, tenendo conto che non sembrano esserne previste altre che non siano quelle rivenienti dalla L.104/92;
3) di occuparsi di quanto mai applicato, parzialmente o totalmente, delle misure previste dalla L.104/92 e dalle altre norme in materia di integrazione scolastica: ore di sostegno insufficienti ed assegnate in modo disorganico; riconoscimento di un orario di sostegno ormai spesso largamente insufficiente anche ai cosiddetti "articolo 3 comma 3"; docenti specializzati che specializzati non sono (perché vengono reperiti dalle graduatorie comuni a causa della cronaca mancanza di docenti in possesso di specializzazione); ore "coperte" dagli OSS (operatori sociosanitari) che hanno altre competenze, sicuramente non didattiche; inottemperanza vergognosamente consapevole della L.4/2004 in materia di accessibilità dei libri di testo, contro la quale l'Associazione Italiana Editori è addirittura (!) ricorsa al TAR...
E l'elenco sarebbe ancora lungo.
Onorevole Ministro Carrozza, se il figlio a scuola in queste condizioni fosse il suo, cosa farebbe? Come si sentirebbe?
Attendiamo fiduciosi una sua risposta.
http://www.didaweb.net/fuoriregistro/leggi.php?a=16497
I problemi sollevati dall'associazione Genitori Tosti sono del tutto condivisibili e giustamente stigmatizzano come l'inserimento a scuola degli studenti disabili sia talvolta una pura formalità e talvolta essenzialmente utile ad assolvere il mero compito di armortizzatore sociale ( non solo beninteso per le famiglie ma anche per i docenti precari, non sempre, occorre dire, adeguatamente preparati al loro compito). A tale proposito sarebbe assai importante che i ragazzi disabili potessero contare, a scuola, sulla presenza di personale specializzato anche sul piano medico-sanitario. E altrettanto importante sarebbe cambiare la testa di molti assistenti sociali, psicopedagogisti, docenti responsabili all'orientamento della scuole medie che stupidamente e superficialmente indirizzano la gran parte dei ragazzi disabili solo in certe scuole superiori col rischio di creare ghetti che rappresentano un limite assoluto per una vera e non retorica integrazione.
RispondiEliminaSu questi temi il Gruppo di Firenze insieme al Prof. Michele Zappella organizzerà nel prossimo autunno un convegno.
Nella scuola norvegese gli insegnanti possono ricorrere anche settimanalmente a psicologi, psicopedagogisti, logopedisti e via dicendo. Non gli si chiede dunque di fare tutte le parti in commedia, cioè di sobbarcarsi compiti per cui non hanno le necessarie competenze. Molti anni fa lessi una definizione molto semplice ed elegante di stress: tensione psicofisica che si prova nel dover fare qualcosa che non ci piace o per cui non ci si sente preparati. Le carte da riempire sarebbero il meno; la cosa più grave è che un provvedimento all'italiana di questo tipo (detto delle nozze coi fichi secchi)induce ansia negli insegnanti (specie se sensibili e scrupolosi) seguìta da rabbia e demotivazione. In questo modo la scuola invece di migliorare viene sfasciata, mentre i nostri ministri vanno in giro mettendosi all'occhiello le loro magnifiche riforme e progressive.
RispondiEliminaGREAT SCHOOL TO TEACH AND LEARN
RispondiEliminaA Dublino hanno eletto la miglior azienda in cui lavorare (great place to work): nessuna azienda italiana in classifica!
Se un concorso simile venisse indetto fra le scuole .....
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«GREAT PLACE TO WORK». Microsoft miglior posto di lavoro in Europa. Nessuna azienda italiana in classifica. [e la scuola-azienda ....]
Eppure felicità dei dipendenti significa non solo maggiore produttività (in media +31%) ma anche, come spiegano alcune analisi economiche, una creatività tripla (rispetto ai lavoratori insoddisfatti).
http://www.retescuole.net/contenuto?id=20130629083932
Che siano le serie associazioni dei genitori dei ragazzi disabili a far presente al Miur( Ministro, rinnovi l'ambiente in nome di DIO)quanto male faccia con le sue misure ai ragazzi con problemi, è tutto dire. Roba da non credere.
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