per la seconda volta in pochi mesi lei si è rivolta a una platea di studenti in modo tale da delegittimare gli insegnanti ai loro occhi. A settembre li invitò addirittura a ribellarsi “ai genitori, ai prof, alla scuola”; ieri a chiedere ai professori di dare meno compiti per le vacanze; e naturalmente ha riscosso in ambedue i casi un’ovazione.
Quanto
ai compiti, è proprio sicura di conoscere meglio di chi ci lavora le esigenze
di ogni singola classe e di ogni singolo allievo? Non è forse corretto lasciar
decidere ai docenti “in scienza e
coscienza” se dare pochi, molti o nessun compito e se debba trattarsi di leggere
un libro, di scrivere un testo o di ripassare un argomento?
Ma
il problema è più ampio e più grave: con simili messaggi Lei, il Ministro
dell’Istruzione, si pone come difensore dei ragazzi nei confronti di una scuola che ai suoi occhi sarebbe oppressiva; e così incoraggia in loro
atteggiamenti di contrapposizione e di sfiducia verso i docenti, invece di
invitarli alla serietà dell’impegno.
Ci
tornano in mente a questo proposito le parole di tutt’altro segno che il
presidente Obama disse agli studenti nel 2009: “Possiamo avere gli insegnanti più
appassionati, i genitori più attenti e le scuole migliori del mondo: nulla
basta se voi non tenete fede alle vostre responsabilità. Andando in queste scuole ogni giorno, prestando attenzione a questi
maestri, dando ascolto ai genitori, ai nonni e agli altri adulti, lavorando
sodo, condizione necessaria per riuscire”.
La
scuola ha infatti estremo bisogno di un governo che le assicuri non solo le
necessarie risorse, ma anche il sostegno morale di chi è consapevole
dell’importanza e della difficoltà del suo compito.
Gruppo di Firenze
per la scuola del merito
e della responsabilità
Per scrivere al Ministro:
segreteria.particolare.ministro@istruzione.it; caposegreteria.ministro@istruzione.it;
Evidentemente si tratta di una specie di sindrome. Chiunque si sieda sulla poltrona di ministro a viale Trastevere al massimo resiste per qualche mese, poi svela di essere in missione per conto di Dio e di dovere finalmente insegnare il mestiere agli insegnanti, ma proprio a ciascuno di loro.
RispondiEliminaIl raccapriccio mi coglie, poi, facendo il paragone tra le parole di Obama (personaggio che pure non apprezzo particolarmente) e quanto ho visto accadere in occasione delle rituali occupazioni prenatalizie. Decine di docenti e numerosi Ata pagati per non far nulla, non potendo accedere agli Istituti; acqua, luce, riscaldamento pagati dall'Amministrazione provinciale; danni a bizzeffe agli arredi mobili e in qualche caso anche a quelli fissi, imbrattamenti dei muri, bagni intasati. Tutto questo per consentire a una minoranza di alunni di dedicarsi a rilassanti attività che ciascuno può ben immaginare. Mandando in fumo una quantità imponente di denaro pubblico in un momento come quello che il nostro paese (non ce la faccio più a scriverlo maiuscolo) sta attraversando.
RispondiEliminaE tutto questo senza che nessuno richiami i giovani alle loro responsabilità, ma concretamente e non con le solite chiacchiere moralistiche; tutto questo senza che le forze dell'ordine possano intervenire (ci mancherebbe, non siamo mica uno stato di polizia); anzi, anche con il condimento dei pistolotti retorici di alcuni colleghi per i quali "è n'esperienza che li fa ccresce, se poi ortre a discute se fanno pure quarche pomiciata che cce stà dde male?" (detto alla romana, da un rappresentante sindacale sentito da me personalmente, ma immagino che in altre parti girino concetti simili anche se espressi un po' diversamente).
Non potrebbe pensare anche a quanto sopra, il ministro, preoccupandosi anche di quali modelli di comportamento insegni e trasmetta concretamente la nostra scuola, al di là delle prediche sulla Costituzione Più Bella Del Mondo? invece di contribuire al gioco della deresponsabilizzazione? Ahi serva Italia ...
Purtroppo so' mozzarelle in carrozza
RispondiEliminaForza ragazzi, iiin carozzaaa!!
RispondiElimina" Mi raccomando, studiate e approfittate delle vacanze per divertirvi ma anche per fare i compiti e soprattutto leggete e se i vostri docenti non ve lo hanno consigliato, ma conoscendoli non credo non lo abbiano fatto, entrate nelle librerie e scegliete con calma almeno un libro che vi interessi. Ritornerete a gennaio a scuola con la soddisfazione di chi ha fatto il proprio dovere e di chi ce l'ha messa tutta per dare il meglio di sé. Anziché bere alcolici abbeveratevi di scuola e di curiosità".
RispondiEliminaMinistra, se avesse detto qualcosa del genere avrebbe avuto forse gli stessi applausi ( a cui sembra essere molto sensibile) e avrebbe altresì contribuito a dare qualche speranza a questo paese( anch'io fatico sempre più, grazie anche alle persone come lei, ad usare la maiuscola).
Papik.f ha detto... «Evidentemente si tratta di una specie di sindrome. Chiunque si sieda sulla poltrona di ministro a viale Trastevere al massimo resiste per qualche mese, poi svela di essere in missione per conto di Dio e di dovere finalmente insegnare il mestiere agli insegnanti, ma proprio a ciascuno di loro.»
RispondiEliminaPERFETTO!!
MENO NE SANNO DI SCUOLA, PIU' PONTIFICANO ARROGANTI E SUPPONENTI!!
Condivido pienamente le critiche al Ministro. Si preoccupi prima di precari, supplenti, TFA, formazione degli insegnanti... poi riparleremo dei compiti.
RispondiEliminaVe lo immaginate il ministro degli interni che si rivolge così alle forze dell’ordine attraverso i mezzi di comunicazione: “Mi raccomando, quando fate gli arresti, siate rispettosi, sono esseri umani anche i delinquenti”. O quello della giustizia ai giudici: “Siate sereni ed equilibrati, applicate le leggi senza rancore personale”. O quello dei trasporti ai piloti e macchinisti: “Ricordatevi che trasportate esseri umani e che la loro vita è nelle vostre mani, state attenti ai segnali e alle comunicazioni con la torre di controllo”. E gli esempi potrebbero ovviamente continuare.
RispondiEliminaRotolerebbero dalle scale dei loro ministeri nel giro di poche ore. È ovvio che le strade per indirizzare il comportamento del personale e per controllarne la competenza sono ben altre. Ma l’insegnante, capperi, chi non saprebbe farlo? In fondo a scuola ci sono andati tutti.
Come sempre la Ministra ha perso una buona occasione per starsene zitta. Ha voluto prendersi il facile applauso degli studenti dei quali ha evidentemente paura. Non coglie occasione per delegittimare i docenti dopo averli presi in giro con promesse mai mantenute.
RispondiEliminaE' mai possibile che un Ministro dell'Istruzione non si renda conto che dire semplicemente di "leggere di più" non significa niente. La lettura non si improvvisa ma va costruita nel tempo attraverso un coinvolgimento fin dall'infanzia di scuola e famiglia. Lo studente che non è abituato a leggere non lo farà certo perché gli vengono assegnati meno compiti per le vacanze. Di queste ennesimo Ministro incompetente sinceramente ne vorrei fare a meno ma le rivolgo comunque auguro di Buone Feste sperando che possa dedicare del tempo alla lettura dei POF delle scuole.
E i sindacati che fanno? Vi immaginate cosa avrebbero risposto, in una medesima situazione, i sindacati dei medici, le associazioni dei giudici, i sindacati dei ferrotranvieri et etc etc?
RispondiEliminaSe ci siete battete un colpo, vi venga un colpo!
Le parole di questo ministro sono inqualificabili e denotano una totale incompetenza. Da Profumo a Carrozza siamo passati dalla padella alla brace. E' proprio vero, come dice il proverbio, che al peggio non c'è mai limite!
RispondiEliminaL'indignazione mi impedisce di continuare qui. Ho scritto un post in proposito sul mio blog, che chi vuole può leggere all'url: http://profrossi.wordpress.com
Buone feste a tutti!
La Ministra è Comunista. Questo la dice più lunga di qualsiasi commento. Loro hanno sfasciato la Scuola, ma le colpe sono della Gelmini, alla quale, se ricordate bene, hanno perfino restituito le agende.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaScuola del malessere per noi docenti che pure amiamo ancora il nostro lavoro.
RispondiEliminaScuole insicure, arredi vetusti, riscaldamento al minimo etc.
Ha idea il Ministro di quanto eterogenee siano le nostre classi sia dal punto dell'apprendimento che da quello sociale?
Ma evviva arrivano i registi elettronici così potremo risparmiare sul consumo di carta e collegarlo all'educazione ambientale.
Le famiglie in possesso di un PC potrnno vedere in tempo reale, connessione permettendo, la situazione del figlio.
Noi docenti dovremo comprarci il tablet?
Il Ministro si preoccupa, gettando benzina sul fuoco, dei compiti per casa ma quanti crede siano gli alunni che li eseguono seriamente nell'era di facebook e degli smartphone?
Da ultimo vorrei chiedere quanto
è costato l'elegante cofanetto con CD (non funzionante) e opuscolo con immagini del Ministero dell'Istruzione fatto pervenire alle scuole?
Un invito ad entrare in una classe Ministo
I compiti per le vacanze del ministro
RispondiEliminadi Gianfranco Mosconi – la Repubblica – 27 dicembre 2013 – pag. 28
Pochi giorni fa la Ministra Carrozza ha esortato gli studenti a cercare di convincere (!) i propri professori a dare meno compiti per le vacanze: un invito sorprendente da parte di un ministro dell’Istruzione, se non fosse che esso è in linea con la protesta della medesima Carrozza, la scorsa estate, contro i compiti per le vacanze, e con l’esortazione rivolta a inizio anno ad altri studenti a ribellarsi «ai genitori, ai prof, alla scuola». Nel merito, c’è da chiedersi perché mai chi non ha mai insegnato in una scuola si senta autorizzato a conoscere, meglio del singolo docente, che cosa sia meglio per ogni singola classe o allievo: agli occhi del ministro i docenti sono così incompetenti da dover essere “istruiti” su quanto è di loro propria competenza? E, poi, l’Italia è un paese in cui si studia così tanto e c’è tale attenzione per lo studio che bisogna limitare le eccessive pretese degli insegnanti? Ma, al di là del merito, la cosa più grave è che messaggi del genere, propagandando l’immagine di una scuola oppressiva nei fatti inesistente, non fanno altro che delegittimare i docenti di fronte ai loro studenti, invece di stimolare questi ultimi ad affrontare con impegno l’inevitabile (ma ripagante) sforzo dello studio. Quanto diverse le parole rivolte da Obama agli studenti nel 2009: «Possiamo avere gli insegnanti più appassionati, i genitori più attenti e le scuole migliori del mondo: nulla basta se voi non tenete fede alle vostre responsabilità. Andando in queste scuole ogni giorno, prestando attenzione a questi maestri, dando ascolto ai genitori, ai nonni e agli altri adulti, lavorando sodo, condizione necessaria per riuscire». Piacerebbe sentire parole simili anche da noi, visto che, al di là del sostegno economico, i docenti, per lavorare al meglio, hanno bisogno anche e soprattutto di sostegno morale: ma se viene meno proprio da chi li rappresenta, che fare?
Gianfranco Mosconi
gianfrancomosconi@teletu.it
massimo rossi cita profumo e carrozza, ma dimentica mariastella gelmini ministro dall'8 maggio 2008 al 16 novembre 2011, cioè fino a due anni fa.
RispondiEliminaMINISTRO CARROZZA, UN BUON LIBRO LO LEGGA ANCHE LEI!
RispondiEliminadi Vincenzo Pascuzzi, 24.12.2013
Leggiamo la sua indicazione “Meno compiti e più libri”, come viene riportata da “Il Messaggero” di Roma (*): Meno compiti, più letture. La ricetta è semplice, ed è un cavallo di battaglia per il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, che ora lo ripropone anche per le vacanze di Natale. «Ragazzi chiedete ai professori di darvi meno compiti», ha detto ieri a Pisa, davanti a duemila studenti riuniti in occasione di un'iniziativa contro l'abuso di alcol tra i giovani. La reazione a queste parole: un boato di entusiasmo. «Chiedete di farvi dare più letture - ha aggiunto il ministro - perché leggere un libro significa avere consapevolezza nei confronti della cultura e può essere un gesto d'evasione importante per la crescita degli individui senza ricorrere a scorciatoie come lo sballo per sentirsi più grandi o stare meglio insieme agli altri».
Sorvoliamo sulla genericità assoluta dell’indicazione: quanto “meno compiti”? e quanto “più libri”?
Sorvoliamo anche sulla critica, peraltro ben motivata e condivisa, che viene da Firenze (**): «per la seconda volta in pochi mesi lei [ministro Carrozza] si è rivolta a una platea di studenti in modo tale da delegittimare gli insegnanti ai loro occhi. A settembre li invitò addirittura a ribellarsi “ai genitori, ai prof, alla scuola”; ieri a chiedere ai professori di dare meno compiti per le vacanze; e naturalmente ha riscosso in ambedue i casi un’ovazione».
Ma prendiamo in positivo la sua indicazione di leggere libri e gliela ricambiamo molto sentitamente.
Perché non approfitta delle vacanze per leggere e meditare su qualche libro che tratta di scuola e di problemi scolastici? Ad esempio: “Malascuola” di Claudio Cremaschi, e-o “Una vita da supplente” di Vincenzo Brancatisano, e-o “Una scuola da rifare” di Giuseppe Caliceti, e-o “La scuola s’è rotta” di Mila Spicola, e-o “La scuola che resiste” di Alex Corlazzoli. Ci faccia sapere.
In ogni caso buone feste!
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(*)http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/carrozza_compiti_delle_vacanze_ libri/notizie/411916.shtml
(**)http://gruppodifirenze.blogspot.it/2013/12/il-ministro-carrozza-e-gli-studenti-una.html
(SEGUE)
(SEGUITO)
RispondiEliminaMINISTRO CARROZZA, UN BUON LIBRO LO LEGGA ANCHE LEI!
• Claudio Cremaschi – “Malascuola. Ovvero: se io fossi il ministro dell'istruzione raddoppierei lo stipendio agli insegnanti (e altri rimedi meno piacevoli)”
€ 17,50, 2009, 304 p., rilegato, Piemme Ed.
http://www.ibs.it/code/9788856609486/cremaschi-claudio/malascuola-ovvero:-fossi.html
http://www.edizpiemme.it/libri/malascuola
• Vincenzo Brancatisano - “Una vita da supplente. Lo sfruttamento del lavoro precario nella scuola pubblica italiana”
€ 12,50, 2010, 352 p., brossura, Nuovi Mondi Ed.
http://www.ibs.it/code/9788889091722/brancatisano-vincenzo/una-vita-supplente.html
http://www.vincenzobrancatisano.it/articoli/ansa_supplente.htm
http://unavitadasupplente.blogspot.it/2010/02/una-vita-da-supplente-il-nuovo-libro-di.html
• Giuseppe Caliceti – “Una scuola da rifare - Lettera ai genitori”
€ 15,00, Feltrinelli Ed., 2011, Pagine 224, brossura
http://www.lafeltrinelli.it/products/9788807491085/Una_scuola_da_rifare/Giuseppe_Caliceti.html
http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/una-scuola-da-rifare/
http://www.carmillaonline.com/2011/06/24/giuseppe-caliceti-una-scuola-da-rifare/
http://www.phenomenologylab.eu/index.php/2011/10/una-scuola-da-rifare-recensione-a-un-libro-di-giuseppe-caliceti/
• Mila Spicola – “La scuola s’è rotta - Lettere di una professoressa"
2010, Einaudi pp. X - 196 € 18,00
http://www.einaudi.it/libri/libro/mila-spicola/la-scuola-s-rotta/978880620547
http://www.ibs.it/code/9788806205478/spicola-mila/scuola-e-rotta.html
• Corlazzoli Alex – “La scuola che resiste. Storie di un maestro di provincia”
€ 13,00, Chiare Lettere Ed., 2012, Pagine 120, brossura
http://www.lafeltrinelli.it/products/9788861903111/La_scuola_che_resiste/Corlazzoli_Alex.html?gclid=COGc4uz5yLsCFYlF3godN04AGw
http://www.lafeltrinelli.it/products/9788861903111/La_scuola_che_resiste/Corlazzoli_Alex.html?gclid=CM-TlZX6yLsCFURc3godyVAABQ
In tutti i campi del manegement (accento sulla a mi raccomando non cominciamo con gli strafalcioni che l'inglese devono saperlo tutti dal 2010: sta scritto nelle tre i!...) coloro che sono chiamati a dirigere anche struttture di piccola o media complessità vengono in qualche modo sottoposti a test attitudinali o debbono dimostrare pregresse qualità manageriali con effettivi successi e referenze attendibili (si intende che nessuna azienda sana si basa su raccomandazioni politiche o ne tiene conto solo per inconfessabili esigenze sistemando il/la segnalato/a in mansioni o settori in cui non può nuocere).
RispondiEliminaNel MIUR non è così! Infatti, a parte le scelte di natura spartitoria fra i partiti, quando come nel caso degli ultimi due ministri, la scelta è ricaduta sui cosiddetti "tecnici" si è ritenuto (inconsciamente e teneramente nell'ultimo caso) che una realmente brava e titolata ricercatrice o un rettore di politecnico avessero tout court le capacità di fare il ministro:lo stesso sarebbe per un medico alla sanità o un bocconiano all'economia. Invece NO per fare il ministro bisogna avere innanzitutto il senso della realtà generale e non soltantodel proprio campo specifico, aver amministrato con successo un condominio anche piccolo, una discreta capacità di trattenere le lacrime (non di asciugare quelle degli esodati), perchè l'umanità soffre comunque e un ministro deve prenderne atto e tenere la schiena dritta e soprattutto avere la capacità di governance di apparati burocratici terrificanti che riescono a bloccare qualsiasi progetto e quindi la capacità di far piazza pulita di tutti i direttori generali e delle figure più inette presenti e trionfanti. Fare riunioni alle 7.30 precise (benvenuti al nord da uno scrivente del sud: ogni riferimento a persone realmente operanti è certamente voluto!)e prendere esempio da Anghela (con l'h) che visita in qualsiasi momento i suoi uffici con scrupolo teutonico e qualunque ministro che abbia copiato anche una tesina va a casa entro le ventiquattrore. Dovrebbe avvenire così anche per quei pochi (che purtroppo fanno notizia) colleghi e colleghe (presidi, prof e ATA) e non consentire che il patrio e languido pietismo, sia così ben applicato anche ai pargoli studenti(così ritenuti ormai anche fino a trentanni) senza indurre crisi depressive per essere stati giustamente puniti per la loro incapacità o per la loro ignavia! E per ritornare al tema principale vogliamo davvero rovinare le vacanze alle povere famiglie che possono ancora permetterselo in questi tempi di crisi?!(che crudeltà). Assegnare due esercizi in più e un intero libro da leggere in quindici giorni di vacanza?!(che mancanza di senso della misura). Ci rendiamo conto del vulnus all'economia del turismo interno ed internazionale?! E poi essendo gli studenti nella scuola parificati ai lavoratori ci rendiamo conto che potrebbero essere individuati, a fronte di ricorso al Tar da parte di un genitore particolarmente sensibile al grido di dolore della classe studentesca minorenne o di qualche studente già maggiorenne, gli estremi di comportamento antisindacale per eccesso di sfruttamento del personale sottoposto al processo educativo?! Anche il Ministro di questo le va dato atto, se ne rende conto! Mai sia che qualche volta con Don Milani, Don Bosco, Toscanini, Nostro Signore, ecc. avremo ceduto alla tentazione di usare (a tutti i livelli) un po' di amorevole severità ormai antiquata ma così efficace... Chi ha orecchi!
La ministra ha parlato per slogan, come fanno molti politici. Poveretta, di scuola ne sa poco o nulla pertanto non può costruire niente. Distrugge, al par di quelli come lei che senza merito ricoprono cariche politiche, senza costruire perché per farlo occorre essere competenti e lei, poveretta, non lo è. Per fortuna lo sono i direttori del ministero, di molti USR e di altrettanti USP, tutti quanti nominati grazie alle loro competenze e alle loro distanze dai padrini politici, di ogni risma e di ogni colore. A da' passa' 'a nuttata e non è detto, tanto è sputtanata l'italia, che il giorno nuovo sia radioso.
RispondiEliminaIrriducibili reazionari! Ma sicuramente vi faccio un complimento!
RispondiEliminaProviamo a fare diversamente: ampliamo il tempo scuola e completiamo sempre a scuola le attività di recupero, approfondimento, ricerca e problem solving. Potremo verificare se l'apprendimento migliorerà, non entrando in conflitto/contrapposizione con le altre utili attività non formali ed informali che i giovani possono realizzare.
Ansa
RispondiElimina"DOPO L'APPELLO DELLA MINISTRA LE LIBRERIE HANNO AVUTO UN BOOM DI VENDITE DI LIBRI. NEGOZI ASSALITI DAGLI STUDENTI MOLTI DEI QUALI HANNO RINGRAZIATO LA MINISTRA PER AVERLI FINALMENTE INVITATI A LEGGERE, COSA CHE I LORO DOCENTI SI SON SEMPRE GUARDATI DAL FARE."
L'anonimo, il penultimo, ci bolla come ultrareazionari e ciò evidentemente gli è sufficiente per sentirsi progressista e sicuramente migliore di noi. Ma quello che invece sorprende è la sua fede cieca sul valore formativo della formazione informale e non formale(?). L'anonimo, oltre a rinunciare ad esporsi in prima persona ( costa tanto indicare il proprio nome e cognome?)sembra rinunciare a fare i conti con la realtà ( eppure si è appena festeggiato Machiavelli!) ignorando quale sia il destino della stragrande maggioranza degli studenti una volta usciti da, e purtroppo anche dalla, scuola. Basta guardarsi intorno per capire quali siano le occasioni non formali e informali(?) a cui sono destinati! A chi scrive non risulta che la nostra classe politica abbia in questi decenni pensato a loro, magari come sarebbe stato giusto, creando centri di aggregazione, impianti sportivi, biblioteche, laboratori, spazi musicali, scuole di danza, di teatro, di cinema, di fotografia, di attività artigianali varie e etc etc, in grado di arricchire la loro vita e la loro formazione. Se i giovani poi volessero anche vivere un'esperienza temporanea di lavoro( vendemmia, raccolta olive, pomodori, bottega artigiana .....) tutto sarebbe loro reso vano dalle pastoie burocratiche e dalla mentalità diffusa tra noi adulti, quindi anche in molti loro genitori, per cui il lavoro manuale al massimo è solo da esorcizzare.
RispondiEliminaPurtroppo chi ricopre cariche di responsabilità amministrativa e politica annusa il consenso spicciolo piuttosto che preoccuparsi di avere una visione quanto più ampia e realistica del futuro e ci tocca così fare i conti con ministri della pubblica istruzione che invitano i ragazzi a ribellarsi ai loro docenti anziché ad impegnarsi perché nella vita "nessuno regala niente a nessuno" ( Anna Maria Mencattini), salvo naturalmente ai miracolati perché fanno parte della cricca. Prima che sia troppo tardi, se ci premono i giovani e la loro formazione informale e non formale(?)* torniamo però alla Politica.
*La dicotomia in questione è da qualche anno assai utilizzata nel complesso linguaggio della pedagogia che, al pari di tutte le discipline che rasentano l'inutilità, si fanno forti di un linguaggio vago e per questo, non sembri un paradosso, sempre più settoriale e riconducibile appunto alla disciplina di riferimento che finisce così finalmente per scomparire inghiottita dalle parole.
Forse pensa a se stessa: ha vinto il concorso in un'università telematica; moglie, figlia, sorella di ordinari ... Ragazzi, a che serve studiare? Imparentatevi!
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