lunedì 6 giugno 2016

ABROGATO DA FARAONE IL DIVIETO DI CELLULARE IN CLASSE. COSÌ SI INCENTIVANO LA DISTRAZIONE DI MASSA E IL BULLISMO VIA INTERNET

Davide Faraone
Non contento di essersi schierato dalla parte degli okkupanti, Faraone ha deciso che il divieto di usare il cellulare in classe, introdotto dal ministro Fioroni nel 2007, è "luddismo". Meglio insegnare ai ragazzi un loro "uso consapevole", magari per copiare a man bassa durante gli esami di Stato, giocherellare durante le lezioni o, perché no, perseguitare qualche compagno di classe. Siamo sempre lì: invece di far rispettare le regole, le si abroga di fatto o di diritto. Una volta ha avuto la sua importanza un passato di studente ribelle che si formava politicamente nel sacco a pelo; oggi, a quanto pare, la figlia autistica che comunica bene con whatsapp. Il che va benissimo, ma se davvero  fosse utile anche in classe in un caso particolare, basterebbe fare un'eccezione, invece di buttare a mare la norma
Vediamo se qualcuno nel governo o nella maggioranza avrà qualcosa da ridire...  (GR)

22 commenti:

  1. Non ho ancora capito il vero ruolo di Davide Faraone al Miur: è un jolly, un factotum, ha carta bianca, è un suggeritore del ministro, è lui il vero ministro?

    E poi cos'è l'uso consapevole degli smartphone? chi l'ha insegnato ai docenti? Invalsi farà test anche per questa competenza?

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    Faraone: 'Docenti dovranno insegnare ai ragazzi l'uso consapevole degli smartphone'

    L'onorevole Davide Faraone immagina un 'uso virtuoso' dei telefonini da parte dei ragazzi, oltre al fatto che gli insegnanti avrebbero la possibilità di ampliare le loro opportunità didattiche, sino ad oggi limitate. 'Basta con il luddismo, autorizziamo l'uso degli smartphone anche per proteggere ragazze e ragazzi dal cyberbullismo' ha affermato Faraone che ritiene sia giusto che siano i professori ad insegnare agli studenti un uso consapevole del proprio cellulare. 'Non vogliamo il Far West, però gli insegnanti che vorranno utilizzare gli smartphone saranno liberi di farlo al contrario di quello che sta accadendo oggi. Massima autonomia ai docenti'.

    Faraone: 'sì al ritorno degli smartphone, prof insegneranno un uso consapevole'

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  2. Di certo c'è che Faraone non fa un uso consapevole del proprio ruolo istituzionale.

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  3. Prende il via oggi, 6 giugno, da Monreale (PA), il tour organizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Direzione generale per l’Edilizia scolastica, per coinvolgere non solo i progettisti ma anche i territori e l’intera comunità scolastica locale nell’ambito di #ScuoleInnovative, il concorso di idee che consentirà la costruzione di 52 nuovi istituti scolastici sostenibili e a misura di studente.

    L’appuntamento è alle ore 15.30 presso la Sala Consiliare del Comune di Monreale, alla presenza del Sottosegretario Davide Faraone.

    Alla giornata partecipano gli amministratori locali dei territori siciliani sui quali sorgeranno le scuole innovative, i rappresentanti degli Ordini regionali e provinciali degli Architetti e degli Ingegneri e gli studenti che “abiteranno” i nuovi edifici.

    Tutti saranno coinvolti attivamente attraverso workshop e gruppi di lavoro dai quali emergeranno idee di scuole sulle quali ci si potrà confrontare. Le proposte emerse nel corso del pomeriggio di lavoro offriranno spunti pratici ai progettisti, per l’elaborazione dei progetti che concorreranno al bando #ScuoleInnovative.

    Alla tappa siciliana seguiranno Lucca il 10 giugno e Montemiletto (AV) il 13 giugno.

    Parte oggi da Monreale il tour tra le 52 aree per le nuove scuole
    Presente il Sottosegretario Davide Faraone. L'elenco delle scuole vincitrici del primo hackathon>ì

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  4. GR ha detto... "Di certo c'è che Faraone non fa un uso consapevole del proprio ruolo istituzionale."

    sembra che usi pretestuosamente il su ruolo istituzionale per tornare spesso in Sicilia, dove aspira a fare il vice-Renzi e sostituire Crocetta.....

    però dopo le amministrative del 5 giugno ....


    Leopolda siciliana, Faraone: "Da qui parte la nuova Regione"

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  5. be', qualche attività interessante che preveda l'uso del cellulare in classe si può fare; ad esempio con questo tool http://www.socrative.com/ (http://jessicaredeghieri.altervista.org/socrative/) si possono preparare questionari, proporli alla classe e vedere in tempo reale i risultati.

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  6. E' vero, ma rientra nella libertà dei docenti. Altra cosa è istituzionazzarlo e usare la figlia come cartina di tornasole per giustificarlo. Non è colpa nostra se per anni non ha accettato le problematiche della figlia e ora sente la necessità di riscattare i sensi di colpa. Ma che governante è mai questo Faraone? Che si tenga i problemi familiarti suoi come io mi tengo i miei.
    Mario Serni

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  7. Faraone? Peggio di Crocetta. Ecco cosa abbiamo come viceministro. Votando in maggioranza il Pd ce lo meritiamo.

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  8. Abbiamo al ministero una classe di incolti, stregati (pagati?) dalle aziende informatiche, sprovvisti del minimo senso culturale.
    Tutti noi abbiamo l'impressione che ci sia una regia malevola tesa a svuotare la scuola dei suoi contenuti e a trasformarla in altro. Un mezzo così potente come lo smartphone è stato una iattura: distrae continuamente, permette di scaricare immagini di dubbio contenuto in qualunque momento, alcuni studenti lo utilizzano per fotografare e ridicolizzare i docenti. Tra l'altro credo che sia altamente illegale fotografare senza permesso.
    Sarebbe opportuno chiedere le dimissioni di Faraone: il MIUR è pieno di gente sempre più squallida.
    RR

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  9. Da notare la tendenza a utilizzare biecamente gli handicap per giustificare qualsiasi tecnoaggeggio. Due colleghe (docenti universitarie) tentavano di giustificare il crollo di capacità grafiche degli studenti dicendo che almeno, se uno è dislessico, il computer lo fa scrivere bene.
    E tutti gli altri?
    RR

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  10. E' purtroppo vero. Abbiamo una classe dirigente al ministero che furbescamente va dove porta la massificazione dei cervelli. Stanno allargando a tutto il sapere la spaventosa logica dello strutturalismo d'accatto così di moda nefgli anni '80 e '90 tra coloro che sapevano poco d'italiano e contrabbandavano il loro scarso sapere con una didattica improntata al giochetto del riconoscere significanti e significati. E intanto il pensiero ammuffiva e le tanto decantate capacità critiche si afflosciavano, o meglio, erano sviluppate dai programmi televisivi, sopratttutto dai grandi fratelli e dalla coppia Costanzo-De Filippi e loro emuli. I politici intanto perdevano la testa nelle trasmissioni trucide che facevano tanto rimpiangere le ingessate tribune politiche e il paese inizava a sprofondare e siamo solo a metà dell'opera. Naturalmente l'informatica ci salverà, e via col multimediale e con annessi e connessi economici.

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  11. per RR:

    Tra tutti gli studenti dislessici che ho avuto, non ce n'è mai stato nemmeno uno che avesse pres l'abitudine di usare il computer "per scrivere bene". Magari in lunghi lavori compilativi da svolgere a casa, allora sì (ma quello lo fanno quasi tutti, mica solo i dislessici), ma in classe proprio no, né per le verifiche scritte, né per prendere appunti.

    Nonostante potessero farlo, avessero provato a farlo, e fosse stata chiaramente prospettata loro la possibilità di farlo... hanno sempre preferito, per propria scelta, continuare a scrivere a mano.

    E con quale motivazione?

    Perché, per loro esplicita dichiarazione successiva, ci avevano provato, e hanno constatato che non ci trovavano nessun vantaggio effettivo. Anzi, per loro la fatica di coordinare le dita per scrivere su una tastiera era peggio di quella di scrivere a mano, e finiva per rallentare ulteriormente il lavoro.

    Evidentemente non è poi così vero che il computer "aiuta il dislessico a scrivere bene". Al massimo gli risparmia qualche sfondone ortografico perché interviene il correttore automatico (ma neanche sempre), ma se il problema è davvero di coordinazione neurologica generale e non di semplice memorizzazione dei grafemi... per aiutare il dislessico, il computer non serve a una beata melanzana.

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  12. Se ci pensa il computer non ci pensa la testa e la disgrafia diventa così, malgrado non lo sia, una malattia incurabile e cronica.

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  13. Finiremo così?
    Quasi la metà degli adulti americani, vale a dire 60 milioni di persone, sono semianalfabete. Otto milioni di studenti sono stati etichettati come “incapaci di apprendere”, spesso con la prescrizione di farmaci come “rimedio” invece che dare loro le basi dell’istruzione.

    Il Dipartimento dell’Istruzione degli Stati Uniti riporta che ogni anno uno studente delle scuole superiori su tre, (più di 1 milione e duecentomila) si ritira dalla scuola. Altre nazioni industrializzate soffrono della stessa piaga, con una percentuale di circa il 15% di studenti che si ritirano dalle scuole europee.

    La capacità di circa 30 milioni di adulti americani di usare il linguaggio a livello elementare risulta insufficiente, mentre altri 60 milioni sono in grado di svolgere solo le più semplici mansioni quotidiane che richiedono l’uso di parole e numeri.

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  14. "Se ci pensa il computer non ci pensa la testa"
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    Ma il punto è ancora più generale, ossia che NON E' NEMMENO VERO che "ci pensa il computer! Ripeto, al massimo il computer interviene su qualche singolo errore ortografico, se si scrive "ronbo" invece di "rombo" o "ragnio" invece di "ragno"... ma se c'è un'intera frase che non sta in piedi, errori di concordanza, frasi incompiute, parole saltate, o confusione complessiva tra due termini che si assomigliano, il computer non fa proprio niente!

    In tutti i casi (a volte comici) in cui la parola non è quella giusta in quel contesto, ma comunque esiste, allora il correttore automatico se ne frega: nella mia scuola siamo andati avanti per due anni di seguito con modelli ufficiali di verbale in cui compariva nientemeno che il "CONIGLIO DI CLASSE", noto animale mitologico che saltella tra i banchi durante le sedute degli scrutini!

    Al secondo anno consecutivo, qualcuno si è preso la briga di andare a farlo notare in segreteria, e il verbale è stato modificato (peccato, perchè ero prontissima a presentarmi alle riunioni successive portandomi dietro un coniglio di peluche di mio figlio e tirandolo fuori dalla borsa al momento delle eventuali votazioni a maggioranza)... ma comunque, in effetti, il correttore ortografico non è intervenuto perchè la parola esisteva ed era regolare.

    Per cui, non è esatto dire che "se ci pensa il computer non ci pensa la testa": purtroppo il traguardo finale è che non ci pensi NE' la testa NE' il computer...

    saluti
    L.

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  15. Abroghiamo Faraone!!!!!
    Sabrina

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  16. Non mi capacito di come la discussione sia potuta saltare dalla sciocca proposta del sottosegretario alla polemica sui dislessici. E' vero che la legge 170, pur nata con ottime intenzioni, non ha dato i risultati attesi; è vero che le percentuali di dislessici in certe scuole si attestano sul 20% contro un teorico 4% (ma i falsi positivi sono causati da una didattica della primaria a dir poco improvvida); è vero che qualcuno "ci marcia"; tuttavia le considerazioni che leggo sui mezzi compensativi concessi ai DSA sono assolutamente qualunquiste: è logico che per usare il PC per scrivere bisogna essere allenati, è pur sempre una tastiera. Vedrete che tra qualche anno arriveranno ragazzi abituati a farlo.
    Infine, tirare in ballo una figlia autistica è forse scorretto, ma rinfacciarglielo è di pessimo gusto.
    AA

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  17. Buongiorno,
    è successo in una classe ben minorenne che alcuni imbecilli si siano messi d'accordo per fotografare un'insegnante mentre dietro di lei un altro imbecille esibiva pose oscene. La foto è stata mandata in giro sui vari social che i nostri amorali figlioli non si fanno mancare.
    Ovvia denuncia alla polizia postale e tutto messo a tacere.
    Faraone sa queste cose?

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  18. Proseguendo sull'OT, che ha acquistato un certo interesse, alcuni giorni fa nella mia scuola ho partecipato a una riunione sul tema dell'inclusione.
    Uno psicologo della ASL ha affermato che tra coloro che sono certificati come DSA, i veri DSA sono probabilmente una minoranza.
    Ha detto che spesso davanti alle richieste dei familiari il certificato non viene negato, per quieto vivere e a scanso di seccature, sulla base di un procedimento standardizzato e di moduli meccanicamente compilati e che, a suo parere, tutta la procedura sarebbe da rivedere.
    Non traggo conclusioni da quanto sopra, mi limito a esprimere la mia impressione che quello psicologo sia una persona seria. E, se così è, suppongo che il problema non stia solo nella didattica della primaria e nel qualunquismo degli insegnanti.

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  19. per albix:

    se anche fosse vero che le percentuali abnormi di "falsi positivi" fossero causate da metodi sbagliati di insegnamento nella primaria, questo significherebbe comunque che i test che sono in uso attualmente sono del tutto inadeguati a distinguere un caso di DSA vero da un caso di ragazzo che non ha affatto alcun DSA, ma che legge male o scrive male per altri motivi completamente diversi, che sarebbero perfettamente correggibili con l'esercizio e con lo sforzo.

    E che quindi, con i test in uso attualmente, una percentuale spaventosa di ragazzi viene diagnosticata come DSA quando invece non è vero.

    Stando alle stesse cifre che hai riportato TU e che non mi sono certamente sognata io... se si parla del 20% di certificazioni contro il 4% considerato realistico dalle fonti scientifiche, vuol dire che QUATTRO QUINTI di quelle diagnosi che effettivamente arrivano, sono sbagliate.

    Il che non sarebbe nemmeno tanto grave, se solo potessero essere facilmente smentite a un eventuale controllo successivo.

    Invece no, siccome esiste il dogma di fede assoluto che i DSA siano una condizione neurologica innata e immodificabile, che non potrà mai "guarire" e che non potrà mai essere corretta in alcun modo... una volta diagnosticato dislessico si è dislessico per sempre, anche se la diagnosi era falsa.

    Anche se poi la certificazione viene rivista e aggiornata, e a un esame successivo non risulta più nulla di anomalo, nessun professionista delle diagnosi, ma proprio nessuno, oserà mai scrivere che il ragazzo "prima aveva un DSA ma adesso non ce l'ha più", e nessuno oserà scrivere che "il DSA non ce l'aveva mai avuto, ma la diagnosi precedente era sbagliata".

    Il risultato è che un numero impressionante di ragazzi sarà condizionato per tutta la vita a credere di avere un DSA quando invece non è vero,

    ossia, a credere essere portatori di una condizione neurologica immodificabile per la quale non si può fare assolutamente nulla, se non semplicemente ESONERARLI da qualsiasi cosa che (apparentemente) non riescono a fare, senza mai chiedere loro di fare lo sforzo per provarci lo stesso.

    Cosa che a me, francamente, pare un CRIMINE nei loro confronti.

    Però, se qualcuno prova a farlo notare, viene accusato di essere un mostro negazionista, perché "non crede nell'esistenza dei DSA".

    Quando invece ci crede eccome, all'esistenza dei DSA veri, ma trova spaventoso che quelli falsi siano quattro volte di più di quelli autentici (sempre percentuali espresse da te, eh, NON inventate da un detrattore) e che questo sia considerato accettabile.

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  20. ah. aggiungo:

    è logico che per usare il PC per scrivere bisogna essere allenati, è pur sempre una tastiera. Vedrete che tra qualche anno arriveranno ragazzi abituati a farlo.
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    Ah, quindi... si ammette che, a scrivere con la tastiera, inizialmente non sono capaci, ma se fanno lo sforzo di esercitarsi possono imparare. Mentre per scrivere a mano questo non vale, ed è inutile chiedere loro di provare a esercitarsi, perchè tanto non potranno mai riuscirci, per impossibilità strutturale innata?

    Boh, si ammetterà che è quanto meno bizzarro...

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  21. @Paniscus: Come mi disse una volta un illustre professore universitario, membro con me di una commissione ministeriale, una matita costa cento lire (e sì, c'era ancora la lira ...), un computer un milione ...
    E sono perfettamente d'accordo: nei confronti di alcuni (sottolineo alcuni) di questi ragazzi si commette un crimine. Che lo si commetta su richiesta della famiglia, poi, lo aggrava ancora.

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  22. @Paniscus. Nossignore, il coniglio ci vuole vivo!

    Una piccola nota sull'"okkupanti" con cui si apre lo scritto, che vale quanto un "pacifinti", un "saddamiti" o un "buonisti".
    Se fossi nei panni dello scrivente tirerei più di un sospiro di sollievo per la libertà di dileggio praticamente illimitata che internet concede. Esprimere toni di simile sufficienza in più concreta sede, anche in presenza di chi con l'istruzione superiore ha chiuso da un pezzo come il sottoscritto, potrebbe portare ad occasioni di confronto non sempre piacevoli.

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