martedì 24 marzo 2009

LOTTA AL BUONISMO E ETEROGENESI DEI FINI

I frequentatori di questo blog sanno benissimo che la valorizzazione del merito e il contrasto a tutte le forme di buonismo sono la ragione sociale del Gruppo di Firenze. Tuttavia quanto stabilito dal Ministro per l'ammissione all'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo - e cioè la necessità di avere almeno sei in ciascuna disciplina - suscita non pochi dubbi per la tempistica (siamo a tre mesi dagli esami) e per gli effetti indesiderati che può innescare. Infatti, come è già stato notato, questa norma produrrà quasi certamente risultati di segno opposto a quelli auspicati (maggiore serietà e rigore), poiché è prevedibile che non pochi consigli di classe, in presenza di due / tre insufficienze non gravi, trasformeranno quelle insufficienze in sei, con due conseguenze molto negative:
▪ un quadro delle valutazioni alterato e non corrispondente alla realtà, inattendibile anche come fonte integrativa di informazioni per la Commissione di esame, in aggiunta al credito scolastico;
▪ un’ingiusta equiparazione, per quanto riguarda il credito scolastico, degli studenti con insufficienze con quelli che la sufficienza l’hanno raggiunta con le proprie forze. Per esempio uno studente potrebbe passare da una media “reale” compresa tra il 5 e il 6 (con un credito da 1 a 3 punti) ad una media tra 6 e il 7 (con un credito tra i 4 e i 5 punti).
C’è insomma un concreto rischio di “eterogenesi dei fini” rispetto all’obbiettivo auspicato di valutazioni più rigorose . Si può certo pensare a una formulazione più stringente degli attuali criteri di ammissione (nella Legge Fioroni si parla di “valutazione positiva”: un po’ vago); ma ci pare che un’ulteriore riflessione sull’argomento, rinviando il cambiamento al prossimo anno, sarebbe senz’altro opportuna.

1 commento:

cotugnoprof ha detto...

Da insegnante di matematica e fisica con classe terminale che dovrebbe dare insufficienze a circa metà della classe, devo dire che la normativa è iniqua e ingiusta. Iniqua per i rischi di appiattimento da buonismo assolutorio ed autoassolutorio. Ingiusta perchè una insufficienza grave in una sola disciplina (matematica per esempio)dovrebbe sanzionare la non ammissione agli esami di alunni che, potrebbero, invece, essere anche brillanti in tutte le altre discipline. Meglio sarebbe richiedere non il sei in tutte le discipline ma la media del sei fra tutte le discipline o una somma dei voti ottenuti minima ( per esmpio 55) per i corsi in cui sono presenti dieci discipline (media del 5,5).