martedì 24 novembre 2020

DOPPI TURNI PER RIAPRIRE LE SCUOLE ("La Nazione - Firenze", 24 novembre 2020)


 

LETTERA ALLA MINISTRA AZZOLINA: DOPPI TURNI PER RENDERE LA SCUOLA PIÙ SICURA

Gentile Ministra,

siamo assolutamente d’accordo sulla necessità che si torni il più presto possibile alla didattica in presenza in tutti gli ordini di scuole e d’altra parte negli ultimi giorni si sono espresse in questo senso molte autorevoli voci. Noi pensiamo però che per garantire le migliori condizioni di sicurezza, in particolare per ridurre drasticamente l’affollamento dei trasporti pubblici e gli assembramenti all’esterno delle scuole, la soluzione più adeguata sarebbe l’istituzione dei doppi turni, mattina e pomeriggio. Abbiamo illustrato la proposta in un articolo per il quotidiano on line “Il Sussidiario”[1], che ci permettiamo di inviarle.
Grazie per il Suo impegno e buon lavoro.

Per il Gruppo di Firenze,

Andrea Ragazzini

P.S.: La stessa lettera è stata inviata per conoscenza, tra gli altri, al Ministro della Salute Speranza, al Presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli e al Presidente del Comitato Tecnico Scientifico Agostino Miozzo.



[1] Vedi il post qui sotto.

PERCHÉ ABBIAMO CHIUSO LA RACCOLTA DI FIRME (CON UN GRAZIE A TUTTI I FIRMATARI)

21 novembre 2020

Nel chiudere su Change.org la petizione sulla proposta dei doppi turni, ringraziamo molto chi l’ha condivisa, a volte esprimendo anche il proprio parere. Molte persone ci hanno fatto sapere che, pur avendo firmato, non avevano visto il proprio nome comparire nell’elenco; e effettivamente i nostri controlli lo hanno confermato. Che si sia trattato di un problema tecnico o forse anche del grandissimo numero di petizioni sulla scuola a cui si aggiungeva la nostra, resta il fatto che l’ipotesi da noi avanzata per rendere più sicura la scuola “in presenza” non ha convinto molti colleghi, che sono in grande maggioranza nei nostri indirizzari e fra chi segue la nostra pagina facebook. Probabilmente è necessario spiegare meglio la proposta ed è quello che cercheremo di fare percorrendo altre vie per farla entrare nel dibattito pubblico. Siamo convinti che sia tra tante una delle più idonee a permettere un rientro quanto più rapido e sicuro.

Chi volesse darci il proprio parere in merito può farlo scrivendoci all’indirizzo di posta gruppodifirenze@libero.it

Con i più cordiali saluti,

Giorgio Ragazzini

per il Gruppo di Firenze 


sabato 21 novembre 2020

SCUOLA/ LA RIAPERTURA VA PENSATA ORA: DOPPI TURNI E ORE PIÙ CORTE

 “ilSussidiario.net”, 21 novembre 2020

Nonostante il drammatico ritorno autunnale della pandemia, la maggior parte dei paesi europei, tra cui Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi, ha scelto di mantenere comunque le scuole aperte, sia pure rafforzando le misure di sicurezza e rendendo più stringenti i controlli. Nel nostro paese al momento le scuole superiori sono tornate alla didattica a distanza, ma si è senz'altro affermata, a prescindere dai comprensibili timori di contagio, una chiara consapevolezza che il rapporto didattico e educativo in presenza  tra l'insegnante e suoi studenti non può essere surrogato dalle lezioni via internet, anche disponendo delle più adeguate dotazioni tecnologiche. Su questo aspetto d'altra parte non risulta che il Ministero, come era lecito aspettarsi, abbia svolto una qualche indagine  su quanto e come ha funzionato la Didattica a distanza, da tutti i punti di vista: quanti studenti ne hanno effettivamente usufruito e quanti al contrario ne sono stati del tutto esclusi? Quanti insegnanti sono stati in grado di attuarla e in che misura? È stato possibile almeno in parte verificarne i risultati?

La didattica in presenza è poi insostituibile per tutte le attività pratiche che caratterizzano il primo ciclo  e per tutti gli indirizzi di studio delle superiori  che hanno il loro fulcro nelle attività di laboratorio, come gli istituti tecnici e professionali e anche  diversi indirizzi liceali, quali l'artistico, il musicale, il linguistico, le scienze applicate.

Come di recente ha sottolineato anche Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, i luoghi dove è più facile il contagio non sono tanto gli spazi interni delle scuole, in genere adeguatamente controllati, ma soprattutto i mezzi pubblici e gli assembramenti all’ingresso e all’uscita dagli istituti scolastici. La questione dei trasporti in particolare non è certo stato affrontata con l'attenzione e il rigore che richiedeva, senza alcun serio tentativo di potenziare o integrare il servizio e limitandosi a una misura che è in sé un palese controsenso, l'aumento dal 50% all'80% della percentuale di affollamento dei mezzi pubblici.

Un ritorno a scuola nella massima sicurezza possibile, per quando la situazione dei contagi lo consentirà, deve essere programmato fin da ora e non con provvedimenti di facciata. Per il Gruppo di Firenze il modo più razionale di affrontare efficacemente il problema è l’istituzione dei doppi turni, mattutino e pomeridiano, con alternanza settimanale, magari riducendo l'unità oraria a 45/50 minuti.

Oltre al dimezzamento delle presenze all'interno degli edifici scolastici, questa soluzione consentirebbe soprattutto di diminuire di molto l’affollamento dei mezzi pubblici e gli assembramenti all'esterno delle scuole, certamente a condizione che su entrambi gli aspetti venga esercitata un'assidua attività di sorveglianza, di persuasione  e se necessario di  applicazione delle sanzioni in relazione all'uso delle mascherine e al rispetto della distanza di sicurezza.

Questo assetto organizzativo appare necessario per le scuole superiori, dove l'uso dei trasporti pubblici da parte degli studenti è spesso indispensabile, e anche per le scuole medie, molto più diffuse sul territorio, ma dove ugualmente potrebbero essere limitati gli assembramenti all'esterno. Probabilmente non sarebbe indicato per le elementari, dove è ancora molto frequente il tempo pieno e dove d'altra parte sono per lo più i genitori ad accompagnare i propri figli a scuola con mezzi propri. 

Siamo consapevoli delle resistenze che questa ipotesi incontra tra gli insegnanti, per il timore del contagio, ma anche della possibilità di un orario che a volte li impegni sia la mattina che il pomeriggio. In proposito tuttavia pensiamo che si possa e si debba trovare una soluzione soddisfacente, anche prevedendo per i docenti delle indennità integrative per un impegno orario più gravoso, tenendo comunque presente l'eccezionalità della situazione  e con la consapevolezza della posta in gioco per le giovani generazioni.

Andrea Ragazzini

COME FREGARE I DOCENTI CON LA DAD

 


Il sito ScuolaZoo, che imperversa dal 2007 tra gli studenti italiani delle superiori, racconta la realtà peggiore delle scuole italiane, riproponendo video girati da studenti durante le ore di lezione – spesso con scherzi anche gravi ai professori – e varie rubriche, tra cui per esempio quella sulle note disciplinari o sui metodi per copiare durante i compiti in classe.

In questi giorni è stato postato sul sito un video intitolato Come saltare le interrogazioni in didattica a distanza, in cui uno studente spiega con tono spigliato e sicuro i trucchi  per fregare gli insegnanti al momento delle verifiche via internet. Un’esibita assenza di serietà e di responsabilità che implica purtroppo un pubblico, non saprei quanto vasto, di analoga caratura. E questo in un momento così difficile e stressante per la scuola italiana. Inutile aggiungere che le denunce e le richieste di chiusura di questo sito, che istiga i ragazzi a tirar fuori il peggio di sé, sono state vane.

Un simile esempio di scarso senso civico tra i giovani dimostra anche che la didattica a distanza, al di là delle oggettive difficoltà sia dal punto di vista tecnico che da quello delle competenze digitali necessarie, non dà sufficienti garanzie sull’efficacia dell’insegnamento nella formazione scolastica superiore.

È poi sconcertante che la ricorrente mancanza di rispetto delle basilari norme di comportamento –  dall’alternante frequenza alle lezioni e alle verifiche scritte e orali, dal rifiuto delle interrogazioni al copiare durante i compiti in classe, fino all’irrisione dell’autorità dell’insegnante – venga quasi sempre tollerata o giustificata come una manifestazione di tipo goliardico da parte delle istituzioni scolastiche, dal ministro dell’ istruzione al dirigente scolastico e al docente. Ormai da molti anni ci si invita a preoccuparsi più dell’ “accoglienza” e del “benessere” degli allievi, che del conseguimento di una preparazione rigorosa e di un comportamento adeguato all’interno delle scuole.

Auspicando che prima possibile tornino in classe tutti gli studenti e non solo quelli della scuola primaria e che siano garantite tutte le condizioni di sicurezza, anche attraverso l’istituzione dei doppi turni, in questo periodo di emergenza sanitaria, va però anche garantita la serietà degli studi, e cioè che non vengano mai meno il merito e la responsabilità come valori fondamentali a cui la scuola si deve ispirare.

Sergio Casprini

lunedì 2 novembre 2020

FIRMA LA PETIZIONE: DOPPI TURNI PER SALVARE LA SCUOLA IN PRESENZA

ALLE AUTORITA' COMPETENTI 

FIRMA LA PETIZIONE:

DOPPI TURNI PER SALVARE LA SCUOLA IN PRESENZA

Sappiamo tutti che il rapporto diretto, in presenza, tra l’insegnante e i suoi studenti è essenziale e che non può essere sostituito senza seri problemi dalle lezioni via internet, anche nel caso che tutti gli allievi disponessero di computer e di connessioni efficienti.

Sappiamo anche che non è la scuola il luogo dove è più facile il contagio. Lo sono invece i mezzi pubblici e gli assembramenti all’ingresso e all’uscita dagli istituti scolastici.

Riteniamo che il modo più razionale di affrontare efficacemente il problema sia l’istituzione dei doppi turni, mattutino e pomeridiano, in tutte le scuole, con alternanza settimanale, se necessario con la riduzione dell’unità oraria a 45 /50 minuti. Questa soluzione consentirebbe di ridurre di molto l’affollamento dei mezzi pubblici, oltre che di utilizzare nelle scuole gli ambienti più grandi.

È necessario inoltre che all’esterno degli istituti scolastici all’inizio e alla fine delle lezioni, alle fermate dei bus e alle stazioni ferroviarie, sia garantita da parte delle  forze dell’ordine un’attività di controllo  sull’uso delle mascherine e sulla distanza di sicurezza. 

Sergio Casprini, Andrea Ragazzini, Giorgio Ragazzini, Valerio Vagnoli

Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità

LINK PER FIRMARE:  http://chng.it/6p4dfnbCpv