Hanno occupato la scuola a più
riprese combinandone di tutti i colori, cosicché sei sono stati sospesi fino al
4 marzo, due per 25 giorni, quattro per 16. Per la preside, hanno causato “un
danno enorme a tutti gli altri studenti”, oltre a molte migliaia di euro per
vandalismi vari, “senza considerare l’immagine lesa della scuola pubblica”.
Ma si lamentano come d’uso: è ingiusto,
non può essere considerato un errore occupare la scuola, eccetera. La bussola
educativa nazionale è talmente smagnetizzata, che quando si rientra nella
normalità con una sanzione adeguata la cosa viene percepita come “abnorme”.
Tanto di cappello, invece, alla dirigente Maria Antonella Caggiano e al
Consiglio d’Istituto di un istituto alberghiero napoletano, che hanno operato
nell’interesse educativo di quei ragazzi, oltre che dei loro compagni danneggiati
e della collettività che finanzia la scuola pubblica. Leggi l’articolo
di cronaca sul “Mattino”. Molto calzante il commento di Davide Morganti sul “Mattino”:
Accettare
le conseguenze.