sabato 17 luglio 2010

IL BUONISMO ALL’OPERA: LA FABBRICA DEI VOTI FALSI IN UN ESAME DI TERZA MEDIA

Mentre il Ministro Gelmini annuncia che sarà esteso l’uso dei test nazionali dell’Invalsi, molti consigli di classe, purtroppo, lavorano alacremente per consolidare la convinzione - già largamente diffusa - che gli insegnanti italiani non siano per niente affidabili in sede di valutazione finale. Ne abbiamo parlato nei giorni scorsi, suscitando un’animata discussione. Pubblichiamo oggi la testimonianza di prima mano di un collega fiorentino su come si sono svolti gli esami nella sua scuola media.

Cari amici del Gruppo di Firenze,
ho sempre creduto nella serietà della scuola misurata sull'impegno e la responsabilità di tutte le sue componenti. Vi sarà facile capire, perciò, il mio sconcerto di fronte ad una serie di episodi (solo apparentemente isolati) accaduti nella scuola media dove insegno durante gli esami di Stato.
Siccome il buon giorno si vede dal mattino, tutto è iniziato nella riunione preliminare, quando la commissione è stata invitata ad "ammorbidire" i voti delle prove scritte, evitando le insufficienze gravi (i 3 o i 4) e non scendendo, comunque, al di sotto di quelle veniali (i 5) per non compromettere, già in partenza, la "famigerata" media aritmetica stabilita dalla nuova normativa ministeriale per calcolare il voto finale e quindi l'esito stesso dell'esame. A tutto ciò si sono aggiunti, in corso d'opera, i comportamenti - a dir poco irrituali - di diversi colleghi e colleghe, che, sia in sede di colloquio che di scrutinio, hanno seguito un criterio di valutazione che non esito a definire "preventiva", adattando il voto dell'orale alla media scaturita dagli scritti, così da garantire una sorta di "sei politico" di sessantottina memoria. Nei casi più complicati, si sono addirittura modificati
ad libitum i voti dei compiti (già trascritti e ratificati dalla sottocommissione), per poi ottenere a "maggioranza" il risultato voluto, con il sostegno e l'avallo della presidenza e con buona pace di ogni legalità ed etica professionale!
Ad ogni buon conto, insieme ad altri colleghi (pochi), non ho mancato di rilevare e verbalizzare quanto sopra in sede di ratifica finale.

Roberto V.

25 commenti:

Antonio ha detto...

Che vergogna! bel risultato da parte di chi ideologicamente ha avuto il ruolo guida della scuola negli ultimi 40 anni, cioè la sinistra e i sindacati! è la mafia che stravince in questa Italia è la mafia e non solo intesa come mentalità. Ma glielo spiega qualcuno a questo putridume di bontà che il loro è un fare da mafiosi/e: vi ricordate il braccio destro di Andreotti, tal Evangelesti e il " 'A Fra' che te serve?" che un palazzinaro gli rivolgeva ogniqualvolta si incontravano? Gratta gratta gli educatori italiani in gran parte perpetuano questa mentalità. Certo, poi sfilano contro la mafia e per la legalità come se si andassero a confessare per ripulirsi la coscienza: o forse non sono neanche così raffinati e profondi esattamente alla stessa maniera dei mafiosi, stupidi, egoisti e piegati solo al proprio porco comodo.Insomam, non vogliono grane e forse alla fine più che mafiosi sono solo dei tranquilli qualunquisti piccolo borghesi pronti a preparare il terreno per il definitivo crollo di una civiltà, perlomeno di quella civiltà che nel dopoguerra sembrava destinata ad affermarsi e che nemmeno nei banchi di scuola, olrtre che in quelli del parlamento, si è voluto difendere!
Ah, dimenticavo: le professoresse colpevoli di quelle belle porcherie raccontate dal collega cosa faranno in questi giorni? saranno prese dall'amore per l'autoaggiornamento o staranno preparando il lavoro per il prossimo settembre, o rifletteranno amareggiate sulle statue di Falcone e Borsellino distrutte dai picciotti? Voi del Gruppo mi sembra non amiate molto don Milani, ma qui ci si trova di fronte alle vestali della classe media( sempre più bassa però)e a quei rottami civili che giustamente il prete di Barbiana disprezzava in senso magari poco cristiano e soprattutto biblico, ma disprezzava giustamente per la pochezza del loro sentire e della loro negligenza civile!

rossana ha detto...

Molto giusto quel che dici, Antonio! La negligenza civile nella scuola andrebbe perseguita come una grave illegalità. Lo vogliamo capire, si o no, che alla scuola è demandato il compito di migliorare la società e non di assecondarne le perversioni?!
Ritengo che anche nella scuola come nella politica è ormai urgente affrontare la questione morale, partendo magari dalla valutazione delle attitudini professionali dei docenti. Io ho intenzione di proporre all'interno della mia scuola l'adozione di un codice deontologico con indicazioni di comportamento uguali per tutti. Secondo voi, è lecita una simile richiesta?

Giorgio Ragazzini ha detto...

L'idea di Rossana è eccellente. Se crede, può ispirarsi ai principi etici approvati - peraltro dopo anni di esitazioni - dalla Gilda degli insegnanti, un testo a cui ho lavorato personalmente come coordinatore di un gruppo di lavoro nazionale quando ero ancora in quell'associazione. Lo può trovare sul sito della Gilda di Venezia.

Anonimo ha detto...

rossana ha detto...

...partendo magari dalla valutazione delle attitudini professionali dei docenti. ...

19 luglio 2010 10.37


1) ministro e presidi sono ovviamente al sopra di queste valutazioni?

2) è possibile avere un esempio, un'idea?

Anonimo ha detto...

Ovviamente(rispondo ad Antonio)mi riferisco alle attitudini di presidi ed insegnanti. Quanto al Ministro, non mi pronuncio, dico solo che L'On.le Ministro è stata eletta dal popolo e quindi anche dagli operatori della scuola, in tutta la nazione...
Ritornando all'esigenza di un regolamento che s'ispiri a principi etici per il corpo insegnante, credo che convenga a tutti noi. La mia idea non è di uniformare i comportamenti annullando la libertà di ognuno di agire come crede, bensì di evitare gli eccessi nella difformità. A lei è mai capitato di sentirsi un pò "matusalemme" solo perché impronta la sua attività didattica al rigore e alla disciplina rispetto ad un collega che, viceversa, si propone amico dei ragazzi, li invita a casa sua, s'intrattiene con loro, aiutandoli in ogni modo(anche durante le verifiche)e proponendosi quindi ai loro occhi come un modello vincente? Penso onestamente che simili comportamenti siano lontani da un'etica professionale e non garantiscano nessun prestigio alla categoria. E' d'accordo?

Anonimo ha detto...

Serenella ha detto...
ma perchè prendersela con gli insegnanti quando è il sistema perverso? Se un'insegnante o un gruppo di essi si ribella il dirigente li mette a tacere con il mobbing. Don Milani
oggi se la prenderebbe con i dirigenti e i politici. Gli insegnanti sono il comodo capro espiatorio. Il merito viene inteso anche da questo governo a modo loro. Se ad un operaio vengono i pezzi "difettosi" si indaga oltre che sulla qualità del suo lavoro anche sugli attrezzi messi a sua disposizione, sull'aggiornamento dato dall'azienda e sulla qualità dell'ambiente in cui lavora e sulla efficienza ed efficacia del sistema. Con la scuola ipocritamente non si ragiona così. Sono schifata dai tanti censori.

Anonimo ha detto...

Serenella ha detto...
Vorrei aggiungere un'altra precisazione a quanto ho detto prima. Sul "pezzo" (mi fa senso il tipo di metafora che ho scelto di utilizzare, ma rende bene l'idea di ciò che desidero far capire a chi mi legge) intervengono quattro "operai": la famiglia,l 'ambiente inteso come frequentazioni, il ragazzo stesso, il "sistema scuola", l'insegnante. E allora...perchè ci si accanisce solo sull'ultimo "operaio"?

Anonimo ha detto...

Serenella ha detto...
Ho volutamente spostato il discorso per far capire che il comportamento "buonista" degli insegnanti è incoraggiato dal "sistema" inteso come mentalità ed organizzazione.Sesi aiu tanoi ra gazzi tutti (il primo il dirigente e poi la famiglia e l'opinione pubblica),voltano lo sguardo altrove.Se si è severi si ha la censura da parte di tutti compreso il dirigente a cui si rompono le uova nel paniere perchè troppi bocciati e scolarizzati male mettono in evidenza la truffa dei corsi Pon e Pqm di recupero e potenziamento. E allora...meglio aiutare tutti i "bimbi" invece di fare le valutazioni seriamente. Capito?

Anonimo ha detto...

Serenella ha detto...
Vorrei aggiungere un'altra precisazione a quanto ho detto prima. Sul "pezzo" (mi fa senso (1) il tipo di metafora che ho scelto di utilizzare, ma rende bene l'idea di ciò che desidero far capire a chi mi legge) intervengono quattro "operai": la famiglia, l'ambiente inteso come frequentazioni, il ragazzo stesso, il "sistema scuola", l'insegnante(2). E allora...perchè ci si accanisce solo sull'ultimo "operaio"(3)?

22 luglio 2010 14.31


(1) ti fa senso? la metafora aiuta benissimo a capire;

(2) ne hai elencati 5 - non 4 - ma l'ultimo (l'insegnante) è compreso nel quarto ("sitema scuola");

(3) è un comodissimo capro espiatorio per assolvere dalle responsabilità tutto il resto del "sistema scuola" ed evitare la ricerca delle cause e delle responsabilità e dover quindi provvedere di conseguenza.

Anonimo ha detto...

Serenella ha detto...
Ho volutamente spostato il discorso per far capire che il comportamento "buonista" degli insegnanti è incoraggiato dal "sistema" inteso come mentalità ed organizzazione. Se si aiutano i ragazzi, tutti (il primo il dirigente e poi la famiglia e l'opinione pubblica) voltano lo sguardo altrove. Se si è severi si ha la censura da parte di tutti compreso il dirigente a cui si rompono le uova nel paniere perchè troppi bocciati e scolarizzati male mettono in evidenza la truffa dei corsi Pon e Pqm di recupero e potenziamento. E allora... meglio aiutare tutti i "bimbi" invece di fare le valutazioni seriamente. Capito?

22 luglio 2010 14.47


sono perfettamente d'accordo!

è il "sistema scuola" che IMPONE ipocrisia ai docenti: li costringe ad aiutare i ragazzi e poi li condanna per averli aiutati!

sinceramente, non capisco i promotori di questo blog: vivono sulla luna? o sono una quinta colonna (magari inconsapevole) del "sistema"?

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...
... Quanto al Ministro, non mi pronuncio, dico solo che L'On.le Ministro è stata eletta dal popolo e quindi anche dagli operatori della scuola, in tutta la nazione...
...
22 luglio 2010 13.16


no! non ci siamo proprio!

il ministro è stato nominato (non eletto) dal sig. berlusconi, qualcuno dice, maligna per ... riconoscenza....

come deputato è stato "scelto" sempre dal sig. berlusconi vista la legge elettorale allora in vigore!

rossana ha detto...

Il sig.B non è nato dal nulla, è l'espressione invece di una volontà popolare, ma di Quale popolo, piuttosto?...
Non sono assolutamente d'accordo con Serenella. L'insegnante deve avere sue precise responsabilità civili e morali. E' troppo comodo prendersela con il sistema perverso, voglio credere, invece, che resistere alle tentazioni di omologarci al sistema sia per noi l'unico riscatto possibile. Se fossimo più compatti come categoria, potremmo avere una voce in capitolo anche sulla formazione dei governi! Smettiamola di piangerci addosso!...

Anonimo ha detto...

Serenellaha detto ...
Per Rossana. Mi assumo ogni giorno le mie responsabilità e anche tanti miei colleghi. Non so se si è capito qualcosa dai miei interventi... sono un'insegnante attualmente mobbizzata dal dirigente perchè chiedo nella mia scuola il rispetto delle norme:dalla serietà negli interventi educativi e didattici ,alla valutazione, all'organizzazione interna. Tante cose sono cambiate in meglio ma il risultato è ancora scadente.Mi sono volontariamente dimessa da tutto: dalle funzioni strumentali,dai laboratori, dai Pon e Pqm gestiti in modo non trasparente e affazzonato.La corruzione c'è anche dentro le scuole e si vede anche nei risultati INVALSI.

Anonimo ha detto...

Serenella ha detto...
gli insegnanti da soli o in gruppo sono SOLI.Ilsistema è corrotto.La legge protegge i disonesti.Un sistema ripulito dai corrotti ecco l' ideale. Ma come fare? Altro che soluzioni meritocrartiche di Abravanel e Gelmini

rossana ha detto...

Per Serenella
Anch'io sono stata mobbizzata in qualche modo, perché pretendo le regole e un'efficiente organizzazione nella mia scuola. Il mio preside si è risentito con me in più di un'occasione ritenendo, a torto, di essere criticato per il suo operato, ma ciò non mi scoraggia. Non intendo sopportare passivamente ciò che nella scuola si realizza per fini che non siano quelli della democrazia, della trasparenza e della giustizia. Non siamo meri esecutori di ordini, la scuola siamo noi!

Anonimo ha detto...

Serenellaha detto ...
Per Rossana. Mi assumo ogni giorno le mie responsabilità e anche tanti miei colleghi. Non so se si è capito qualcosa dai miei interventi... sono un'insegnante attualmente mobbizzata dal dirigente perchè chiedo nella mia scuola il rispetto delle norme:dalla serietà negli interventi educativi e didattici ,alla valutazione, all'organizzazione interna. Tante cose sono cambiate in meglio ma il risultato è ancora scadente.Mi sono volontariamente dimessa da tutto: dalle funzioni strumentali,dai laboratori, dai Pon e Pqm gestiti in modo non trasparente e affazzonato.La corruzione c'è anche dentro le scuole e si vede anche nei risultati INVALSI.

22 luglio 2010 17.47


i presidi hanno le loro responsabilità. alcuni poi ci mettono del loro e riescono a comportarsi da carogne.

io credo che il marcio sia nella normativa "bella" ma impossibile da rispettare e nella prassi ormai consolidata e incrostata.

la normativa viene sempre sostanzialmente aggirata consapevolmente o no, con rassegnazione o con gusto.

la prassi è un incentivo al peggio e alla deresponsabiltà.

il c.d. e criticato "buonismo" diventa una "scelta" subita e obbligata dalla situazione interna ed esterna alla scuola e applicata ai singoli casi.

insomma immaginate una inondazione che travolge e trascina anche gli alberi più robusti e ben piantati e il miur che consiglia ombrellini pieghevoli da 2 euro.

Giorgio Ragazzini ha detto...

Ciascuno dovrebbe fare la sua parte senza cercare scuse, anche se ovviamente può essere più o meno difficile a seconda delle situazioni. Ho però personalmente constatato che anche in contesti favorevoli a esprimere il proprio parere molti se ne guardano bene, vuoi per timori vari, vuoi per smarrimento di riferimenti morali. Quanto alla tesi che i docenti sarebbero “costretti” a comportarsi scorrettamente da un “sistema” ingiusto e oppressivo, mi pare un alibi poco dignitoso da raccontare a se stessi e agli altri.

Anonimo ha detto...

A chi piace veramente l’esame delle medie?


di Maria Rosa Altilio, insegnante alle scuole medie

Anonimo ha detto...

rossana ha detto...
Per Serenella
... Non siamo meri esecutori di ordini, la scuola siamo noi!

22 luglio 2010 18.50


NO! non è assolutamente vero. non cadiamo in questa trappola (magari perché ormai abituati-rassegnati a tappare tutti i buchi), poi tutte le responsabilità diventano nostre e ciò non è affatto giusto né utile.

chiaramente senza prof (validi) non c'è scuola (valida) ma SOLO con i prof non ci può essere scuola.

un po' come un buon pilota alla guida di un veicolo malridotto, senza benzina, su una pista dissestata: cosa può fare?

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...
"io credo che il marcio sia nella normativa "bella" ma impossibile da rispettare e nella prassi ormai consolidata e incrostata.

la normativa viene sempre sostanzialmente aggirata consapevolmente o no, con rassegnazione o con gusto"

Serenella ha detto...
Verissimo. Quindi? Nessuna riforma resiste con una simile mentalità. Cambi normativamente tutto per gattopardascamente non cambiare nulla, visto che si disattende la legge e non vi è nessuno che vigila ed eventualmente punisce chi non rispetta le leggi.
E allora? Più che fare riforme non è meglio tenerci tanto di quello che abbiamo e farlo rispettare anche con rinforzi negativi quali le pene giudiziarie?
E poi non ho capito bene la filippica contro gli esami finali e sugli attestati e lauree.
abolirli e rimettersi al mercato non significa creare più scompiglio e truffa?
Attualmente un odontotecnico, un medico, un avvocato, un docente devono essere in possesso di laurea idonea oltre che di abilitazione per poter svolgere la loro professione pena la perdita del posto e la denuncia per truffa. Senza "il pezzo di carta" chiunque può fare quello che vuole e come vuole con evidente danno in tutti i sensi anche di salute del prossimo. Ma ci considerano veramente ignoranti e ottusi mentalmente i grandi professoroni e i politici sparasoluzioni?

Valerio Vagnoli ha detto...

Come accade spesso, vi sono molte verità negli interventi precedenti, compresa quella di farci apparire come poco indulgenti nei confronti di don Milani.Anzi, a dire il vero, la scarsa indulgenza aumenta nei confronti dei seguaci del prete di Barbiana i quali, spesso, lo presentano per ben altro rispetto a quello che, secondo me, fu: per esempio tutt'altro che un buonista! Ma su don Milani mi riprometto di ritornare in modo più articolato tra qualche giorno. Quello che mi preme sottolineare, tra i tanti aspetti messi a fuoco in questo dibattitto per lo più tra anonimi, ma non tra sordi, è il farsi strada, almeno in alcuni interventi, dell'idea che " a monte" vi siano ben altre responsabilità e che non è giusto richiamare al rispetto della propria deontologia professionale solo i docenti . Che vi sia sempre ben altro, in tutte le faccende che ci coninvolgono, è pur vero, ma è anche vero che i ragazzi hanno di fronte a sé stessi noi e noi soltanto. Che importa loro dei nostri alibi e delle responsabilità più gravi delle nostre? Davanti a loro ci sono uomini e donne dai quali essi si aspettano molto e se tra questi ve ne sono alcuni( o molti?) che si accontentano di farli scodinzolare anziché farli crescere e maturare anche come futuri cittadini responsabili, il problema diventa primario e meritevole di essere dibattuto in altre sedi, oltre che su questo nostro blog. Insomma, se il fenomeno ha la portata che sembra emergere da questi interventi, occorre, e di fretta, realizzare nel maggior numero di scuole possibili, la proposta di Rossana, accompagnata però da altre iniziative tese a coinvolgere famiglie e studenti per renderli consapevoli di quanta neghittosità, stupidità, qualunquistica irresponsabilità vi sia in quei docenti che apparentemente sembrano così "vicini" agli studenti.

Serenella ha detto...

Valerio Vagnoli ha detto:
“Tra i tanti aspetti messi a fuoco in questo dibattito per lo più tra anonimi, ma non tra sordi, è il farsi strada, almeno in alcuni interventi, dell'idea che "a monte" vi siano ben altre responsabilità e che non è giusto richiamare al rispetto della propria deontologia professionale solo i docenti. Che vi sia sempre ben altro, in tutte le faccende che ci coinvolgono, è pur vero, ma è anche vero che i ragazzi hanno di fronte a sé stessi noi e noi soltanto. Che importa loro dei nostri alibi e delle responsabilità più gravi delle nostre? Davanti a loro ci sono uomini e donne dai quali essi si aspettano molto. “
D'accordo sulla deontologia professionale dei docenti, ma questa poco vale se è messa continuamente in discussione “dalla prassi” di sistema in uso a livello nazionale e soprattutto d'istituto. Esempi di ciò che dico riguardo le difficoltà di un insegnante deontologicamente corretto? Presto detto.
A livello nazionale decidono di non dare o ridurre notevolmente i contributi economici agli istituti. Conseguenza? Non ci sono i soldi per le supplenze; per progetti a sostegno dei portatori di handicap, per i recuperi, per il potenziamento e il consolidamento. Non vi sono soldi per l'acquisto di cartine geografiche, per la manutenzione dei laboratori specialmente d'informatica, per l'acquisto di materiale di cancelleria, etc. etc.
In tale condizioni l'istituto deve sperare che i suoi docenti siano sempre perfettamente sani perché altrimenti non avrebbe di che pagare il supplente e un insegnante deve sperare che questi soldi e gli aiuti alla didattica arrivino da altre parti, esempio PON, PQM i quali, distolti dai loro veri obiettivi, finiscono per servire:
- per poter sperare che questi interventi possano realmente far recuperare ai ragazzi competenze e conoscenze essenziali, in ore extracurriculari, visto che in classe anche per la presenza di ragazzi portatori di handicap gravi di tipo mentale non è possibile farli efficacemente in quanto questi ultimi hanno un sostegno di soli poche ore e per il resto del tempo stanno raramente tranquilli a lavorare insieme all'insegnante e agli altri;
- ad avere materiale di cancelleria di vario tipo per poter lavorare in classe: dalle cartine geografiche di già nominate ai cartelloni (è solo un esempio) e per poter lavorare nelle SEGRETERIE.

Serenella ha detto...

[Seconda parte]
A livello di istituto un insegnante deontologicamente corretto poco può fare quando il suo dirigente è abituato a far semplicemente ratificare in collegio dei docenti decisioni prese da lui e dal suo staff e a chi chiede delucidazioni e trasparenza viene risposto di stare in silenzio e di allontanarsi. Quando le decisioni per i progetti (da quelli d'istituto a quelli con fondi europei, nazionali e regionali) seguono esclusivamente logiche affaristiche e non di reale ricaduta didattica sui ragazzi. Quando non vengono fatte circolare le notizie e le circolari interne sono un optional e all'improvviso si sanno la mattina stessa o durante l'ora di lezione che vi sono le prove di sgombero organizzate dalla Protezione civile, oppure che vi è quel particolare convegno o riunione.
Questo per fare un esempio di come la didattica di un insegnante può essere sconvolta dalle improvvisazioni dell'ultimo momento.
O a fine anno? Le minacce velate o palesi del dirigente per fare promuovere ad ogni costo. Questi sono solo poco esempi.
Le denunce alle autorità non servono e non hanno efficacia. Tutto rimane così per come era. E mi parlate di deontologia degli insegnanti? E quella dei dirigenti, dei politici, della magistratura, degli ispettori assenti? Quindi quello che voglio mettere in rilievo è che oltre alla deontologia vi è un grave problema di CORRUZIONE e di mentalità lassista (proverbio: “il pesce fa puzza dalla testa”) che porta ad una gestione raramente efficace ed efficiente a livello di istituto INDOTTO sia da certe pratiche e politiche scolastiche a livello nazionale che si ripercuotono sul locale sia provocato dallo stesso istituto incapace di organizzarsi bene secondo logiche di efficacia ed efficienza piuttosto che per logiche puramente affaristiche e di tirare a campare. Quindi il problema delle prove INVALSI e di terza media truccate dagli stessi docenti sono solo una piccola goccia e non l'unico dramma del sistema scuola.

Rossana ha detto...

Volutamente, aggirate l'ostacolo! E' ovvio che tutto nella scuola come nella politica volge al peggio: non ci sono soldi, mancano i supplenti, manca finanche la carta igienica nei bagni; i dirigenti spesso sono degli incapaci, quando non sono corrotti, tutto è marcio... ma allora!? Sia sacrosanto il diritto di indignarsi per la corruzione ormai dilagante in ogni aspetto della vita sociale, in Italia, ma guai ad arrendersi! Sarebbe come dire ai nostri ragazzi:" Studiare non serve, imparate piuttosto ad essere furbi!" E noi insegnanti, a che serviamo?

Gruppo di Firenze ha detto...

Purtroppo da un po' di tempo il sistema di pubblicazione dei commenti non funziona sempre bene. Di conseguenza, ogni tanto siamo dovuti interevenire per disboscare la selva dei duplicati e anche per spostare alcuni commenti in modo da rispettare l'ordine cronologico defgli interventi.