venerdì 13 gennaio 2012

CAMBIARE LA SCUOLA SEGUENDO LE MODE


Raffaele Simone, noto linguista e già efficace fustigatore dei costumi nostrani con Il paese del pressappoco, partendo dai “due spettri che si aggirano nelle scuole italiane, la lavagna interattiva e i tablet”, passa in rassegna le mode che hanno tormentato gli insegnanti negli scorsi decenni e ci ricorda che “la cultura digitale è uno dei più temibili moventi di interruzione della concentrazione che si siano mai presentati nella storia”. Leggi.

5 commenti:

anonymous ha detto...

Il web fa male soltanto a chi non lo sa usare ...

anonymous ha detto...

Internet a scuola: stupido è chi lo stupido fa

Giorgio Ragazzini ha detto...

Anch'io avevo notato la scarsa conoscenza della lavagna interattiva da parte di Simone; e anch'io penso che possa essere un utile strumento didattico (a parte il fatto che a volte funzionano maluccio). Dunque in questo ha ragione Marco Campione.
Ma le svariate e perniciose mode ricordate dall'autore sono storia. Le vere e proprie dipendenze dal computer sono realtà. E Giorgio Israel ha ricordato che "Alti dirigenti di Apple e Google hanno dichiarato di non essere così scemi da far apprendere la matematica ai loro figli su un iPad. E così mentre ai poveracci si propina l’informatica, i figli dell’élite apprendono il latino, il greco e la matematica in modo tradizionale". Il classismo, poi,non c'entra davvero.

V.P. ha detto...

"...Per quanto riguarda le infrastrutture scolastiche ci ritroviamo in una situazione a dir poco paradossale:....disponiamo di Lavagne Interattive Multimediali(LIM), ma solo per un numero limitato di classi, mentre risentiamo della mancanza di servizi di prima necessità come sapone, carta igienica, lavandini e gabinetti integri, impianti di riscaldamento adeguati,..."

Catania: Boggio Lera occupato

Papik.f ha detto...

A proposito degli ultimi due interventi faccio presente che:
a. le LIM sono a tutti gli effetti equiparate a video-terminali;
b. di conseguenza,secondo le normative vigenti per la sicurezza, non possono essere utilizzate se non in ambienti nei quali le fonti luminose naturali siano schermate con tendaggi conformi alle normative stesse;
c. il docente e/o il dirigente che utilizzano, o consentono l'utilizzo, delle LIM in ambienti senza tendaggi (o con tende aperte, o danneggiate) agiscono in violazione di tale normativa.
Non mi sentirei sicuro che tutto ciò sia rispettato in tutti gli Istituti nei quali le LIM sono state installate; e non so se Ministri e Dirigenti del Miur che hanno tanto pubblicizzato la svolta epocale delle LIM (che, sia ben chiaro, a mio parere sono uno strumento assai utile) si siano adeguatemente preoccupati che gli Enti locali competenti provvedessero in proposito.