venerdì 22 marzo 2013

LEGALITARI A PAROLE

Sono contro la criminalità, i furti, la mafia, la violenza. Ma in maggioranza giudicano praticabili diversi comportamenti illegali: non pagare il biglietto sull’autobus, scaricare musica e altro ancora. Parliamo di circa tremila studenti lombardi delle superiori, che hanno risposto a un questionario dell’Osservatorio regionale sulla Legalità. Altra dimostrazione che l’educazione civica non passa dai convegni o dalla partecipazione a colorati cortei, ma dal constatare che violare le leggi è condannato sia in teoria che in pratica, per esempio attraverso le sanzioni dei controllori sull’autobus e della polizia postale su internet. Leggi.

4 commenti:

Gennaro Oriolo ha detto...

Il presidente dell'Osservatorio sulla legalità della Lombardia fa un'affermazione finale non convincente e auto-consolatoria. Io sostengo da molti anni che temi come la criminalità, la mafia e la violenza sono trattati come i principi della Rivoluzione francese. Trovate oggi in Italia qualcuno che è contrario ai sacri principi della Libertè, Egalité e Fraternité? Nessuno. Le cose diventano problematiche quando si devono applicare quei principi nella realtà concret, quotidiana. La fraternité sparisce velocemente quando si comincia a parlare di immigrati, diritti di cittadinanza, di inserimento degli immigrati.
Che senso ha che uno studente lombardo sia contro la mafia (cosa da meridionali) o la criminalità quando poi ammette come lecito o cosa trascurabile non pagare il biglietto dell'autobus, scaricare illegalmente musica da internet, copiare i compiti a scuola facendo fesso l'insegnante ( che magari è connivente!!!) e lucrando una sufficienza????!!!! E' sulle cose di tutti i giorni che si costruisce senso civico, spirito corretto e leale di appartenenza ad una comunità.

Sofron ha detto...

Eh sì, quando si parla degli altri, dei mafiosi, dei politici, dell'intolleranza è piuttosto semplice indignarsi. L'educazione alla legalità nella scuola italiana è prevalentemente narrazione delle malefatte altrui, gratificante (ci si sente dalla parte del Bene), ma io credo dai limitatissimi effetti educativi, come dimostra l'indagine lombarda. L'educazione alla legalità o ci riguarda o non è: Hic Rhodus, hic salta!

Enrico D ha detto...

Concordo. In altre parole le manifestazioni tipo quella di Libera rischiano di pregiudicare la maturazione di una parte dei ragazzi invece di favorirla, specie se vissute in un contesto scolastico e familiare lassista.

Chiara R. ha detto...

La vera educazione alla legalità dovrebbe consistere nell'inculcare fin dalla più tenera età un rispetto quasi religioso per le regole, dimostrando con i fatti (ovvero con l'intransigenza nelle sanzioni) che trasgredirle non paga.
Convegni, cortei e manifestazioni sono eventi mediatici che spesso servono solo ad un'ipocrita gratificazione della coscienza di chi vi partecipa pronto a riprendere il giorno successivo a "fare il furbo" ogni volta in cui se ne presenti l'occasione.