lunedì 7 dicembre 2015

MINISTRO GIANNINI, ESISTE PER IL GOVERNO UN PROBLEMA DI DISCIPLINA NELLE SCUOLE?

Gentile Ministro Giannini,
avrà senz’altro letto il mese scorso Che errore ignorare la scuola, l’editoriale in cui Ernesto Galli della Loggia si chiedeva se a viale Trastevere “sia mai giunta notizia che in moltissime realtà scolastiche italiane ormai si assiste a una vera e propria abolizione di fatto della disciplina”. Chi lavora nella scuola conosce bene questo problema, dovuto anche al disorientamento educativo di molte famiglie, e le conseguenze che ha già avuto e continuerà ad avere sull’apprendimento e sulla qualità della convivenza civile. Per non parlare di come incide sulle motivazioni e sulla stessa salute dei docenti.
Di fronte a una denuncia così impietosa e accorata era logico aspettarsi una sua risposta, che però non è venuta. Del resto il silenzio dei governi su un aspetto così centrale nella formazione, come il rispetto delle regole, dura purtroppo da decenni, con l’eccezione dei ministeri Fioroni e Gelmini. Quanto allo Statuto degli studenti di Berlinguer, sembra concepito per scoraggiare le sanzioni più che per garantire comportamenti corretti. Un precedente ministro è andato oltre al silenzio, invitando gli studenti a ribellarsi a genitori e insegnanti; e da un attuale sottosegretario è uscito perfino un caloroso apprezzamento delle occupazioni, in cui si infrangono leggi, si violano diritti degli altri e si sperpera denaro pubblico. Anche la Buona Scuola ignora totalmente la necessità della Buona Condotta; e dovrebbe invece essere considerata una priorità. Eppure è l’Ocse, non qualche acritico lodatore del tempo andato, a sostenere che “dove la disciplina è allentata, gli insegnanti sprecano tempo e gli studenti non sono concentrati a causa delle numerose interruzioni”; che “la maggior parte degli studenti è contenta quando c’è la disciplina in classe”; e che “le classi in cui vige la disciplina di solito hanno risultati migliori”. Sfortunatamente anche non pochi dirigenti e docenti ritengono in buona fede che non si debba mai punire, ma puntare solo sul dialogo e sul rinnovamento della didattica per prevenire e correggere i comportamenti sbagliati, mentre l’educazione alla responsabilità, cioè a rispondere di quei comportamenti, deve necessariamente prevedere anche delle sanzioni. Come lei sa, sembra difficile persino impedire durante l’orario scolastico l’uso del cellulare, fonte di distrazione, ma anche strumento utilizzato per forme di bullismo e per copiare durante gli esami: altro problema su cui varie sollecitazioni e denunce non sono state prese in considerazione.
Le chiediamo quindi, Ministro Giannini, di prendere tutte le possibili iniziative a sostegno della correttezza e della legalità nelle scuole, in modo che vi venga garantito il necessario clima di rispetto reciproco e di collaborazione nell’interesse degli studenti, dei docenti e in quello della collettività. Per parte nostra ci  permettiamo di avanzare un paio proposte:
- Modificare e integrare alla luce dell’esperienza lo Statuto degli studenti, in quanto norma generale sull’istruzione, inserendovi tra l’altro indicazioni sulle sanzioni in relazione almeno alle principali mancanze disciplinari, incluse quelle che si verificano nel corso delle occupazioni e degli esami di Stato. Si tratta tra l’altro di evitare eccessive differenze tra scuole in questa materia, pur salvaguardando il giusto margine di discrezionalità rispetto ai casi concreti.
- Promuovere occasioni di serio dibattito e di aggiornamento su temi come la crisi dei ruoli educativi e le sue cause, l’alleanza fra scuola e famiglia, la gestione della classe, il ruolo delle sanzioni educative, il contrasto al bullismo, i doveri come necessaria garanzia dei diritti e della solidarietà sociale.
Distinti saluti,
Gruppo di Firenze
per la scuola del merito
e della responsabilità

28 commenti:

Costanza ha detto...


Consiglio vivamente la lettura. Costanza

http://www.antonellalandi.com/blog/?p=11517

Anonimo ha detto...

L'invadenza tecnologica è stata un disastro. Studenti che si scambiano i compiti a km di distanza, docenti fotografati a loro insaputa, distrazione continua, bullismo al cubo ... Ma credo che davvero al ministero in questo momento interessi soltanto piazzare apparecchiature ovunque perché qualcuno ci sta guadagnando parecchio e molti docenti ci cascano.
Nella scuola manca da decenni una regia intelligente e un progetto culturale serio.
RR

Gruppo di Firenze ha detto...

Grazie Costanza, la bella riflessione di Antonella Landi l'avevamo letta, ma non era ancora disponibile su internet. La mettiamo sulla nostra pagina facebook.

"Il diabolico VP" ha detto...

DE MINIMIS NON CURAT GIANNINI

La ministra ha obbiettivi strategici molto molto più importanti e ambiziosi, non può occuparsi e perdere tempo con questioncelle minime come la disciplina o magari l’occupazione delle scuole (altro argomento che sta a cuore al GdF)!

"L’Italia deve essere il punto di riferimento culturale per l’Occidente e avere una scuola che sia il presupposto irrinunciabile di questa visione".

Lo afferma la ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini, intervenuta agli Stati Generali della Cultura, organizzati a Roma dal Sole 24 Ore, ha spiegato come interpreta il proprio ruolo al Miur, sottolineando i risultati raggiunti e i prossimi obiettivi.

http://www.tecnicadellascuola.it/item/14969-la-scuola-italiana-deve-diventare-un-modello.html

http://www.scuola24.ilsole24ore.com/art/scuola/2015-10-29/giannini-la-scuola-italiana-diventi-modello-193529.php?uuid=AC5qkyPB

Pippo ha detto...

Faraone incoccierà i tardosessantottini der Virgilio. Mica se li fa scappà, so fiji de gente che conta, anche li quadrini, e poracci, senza er caffè de prima matina scatarano de rabbia e de dolore. senza er caffè la scola li sderena e bbasta. Poerelli, a mezzogiorno fateje la pasta e che la preside je prepari er dorce in attesa der tata con la porce.

"Il diabolico VP" ha detto...

Per oggi il sottosegretario Faraone si è impegnato a convocare attorno a un tavolo studenti, rappresentanti del consiglio d’istituto, preside, vicepreside, e l’assessore alla cultura del I municipio Figà Talamanca. Se in quella sede gli occupanti avranno delle risposte, e soprattutto la garanzia di non essere puniti dal consiglio disciplinare in mano alla preside, l’occupazione più lunga e contrastata della storia recente dei licei romani finirà oggi stesso, senza alcuna manganellata.

Occupazione del liceo Virgilio, vittoria degli studenti

Anonimo ha detto...

Forse doveva prenderli a schiaffi la mamma da piccoli.

VV ha detto...

Si deve prestare attenzione a non confondere il caos con l'impegno. Quando accade ciò e addirittura grazie a personalità pubbliche irresponsabili e incapaci questo atteggiamento e visione del mondo si istituzionalizzano, c'è da temere per il futuro. Non si tratta di essere pervasi da visioni e paure apodittiche. Si tratta semplicemente di guardare attentamente la realtà e di avvertire gli umori della gente. Bisogna aver rispetto degli altri, questo significa essere rivoluzionari.

"Il diabolico VP" ha detto...

Occupazione Liceo Virgilio terminata, studenti ripuliscono scuola e sfilano in corteo contro "La Buona Scuola"

di redazione - 11 dicembre, 2015 - 10:51

Gli studenti che per due settimane hanno occupato il Liceo Virgilio di Roma sono usciti per sfilare in corteo contro "La Buona Scuola".

"Dopo l'incontro col sottosegretario Faraone ieri abbiamo trovato un'apertura dalla dirigenza scolastica sui 13 punti chiesti dall'occupazione" ha commentato uno degli studenti.

"Dopo 15 giorni lasciamo l'istituto perché la preside ha detto che prenderà in considerazione alcune nostre richieste - dicono due studentesse - abbiamo pulito, messo a posto banchi e sedie per far trovare la scuola in buone condizioni, meglio di come l'abbiamo trovata. Noi chiediamo spazi autogestiti, ne abbiamo anche trovato uno e speriamo che la preside ce lo accordi. Dopo l'occupazione abbiamo chiesto che non ci siano repressioni per gli studenti che hanno occupato, stamattina siamo tanti, circa 300".

"Il diabolico VP" ha detto...

Liceo Virgilio di Roma, finisce l'occupazione delle polemiche. Studenti in corteo fino al Miur

Pippo ha detto...

Per carità Niente Repressioni! Anzi, a mezzogiorno fateje un ber dorce che ppoi li vene a prende' Tata con la porce

Anonimo ha detto...

Spazi autogestiti? Per fare che? Quando mai uno interrompe il suo sacrosanto dovere di andare a scuola per avere 'spazi autogestiti'?

"Il diabolico VP" ha detto...

Anonimo ha detto... "Spazi autogestiti? Per fare che? Quando mai uno interrompe il suo sacrosanto dovere di andare a scuola per avere 'spazi autogestiti'?"

dovere? certo, anche dovere, ma soprattutto diritto di andare a scuola, o meglio, diritto all'istruzione utile, attuale, scelta, compatibile con proprie caratteristiche, in ambienti fisici sicuri, idonei, .... in ambienti umani e relazionali congrui ....

Vici ha detto...

Scusate.
Dove trovo le affermazioni “dove la disciplina è allentata, gli insegnanti sprecano tempo e gli studenti non sono concentrati a causa delle numerose interruzioni”; “la maggior parte degli studenti è contenta quando c’è la disciplina in classe”; “le classi in cui vige la disciplina di solito hanno risultati migliori”?

Desidereri poter leggere il testo integrale. Mi fornite il link?
Grazie.

Aeticolo interessante. Complimenti.

"Il diabolico VP" ha detto...

forse qui:

http://www.corriere.it/opinioni/15_novembre_06/che-errore-ignorare-scuola-2ed60fa6-844d-11e5-b29e-3b4e1335d833.shtml

c'è altro articolo di della loggia di marzo.

Gruppo di Firenze ha detto...

Per Vici. Si tratta di citazioni citate nel sito dell'ADi (Associazione Docenti Italiani, che utilizzammo nel nostro Dossier sulla Scuola del 2014 (vedi colonna di destra di questo blog).
Questo il passo completo del Dossier (p.5):

Ecco ad esempio cosa dice l’Ocse nella sua analisi dei dati PISA 2012, pubblicati di recente (citiamo dal sito dell’Associazione Docenti Italiani):
(Focus n. 4) “La disciplina della classe sembra avere grande influenza sul livello degli apprendimenti. Dove la disciplina è allentata, gli insegnanti sprecano tempo e gli studenti non sono concentrati anche a causa delle numerose interruzioni”.
(Focus 32) “La maggior parte degli studenti è contenta quando c’è la disciplina in
classe”. Quindi si sta meglio a scuola, si ama di più la scuola. E ancora: “Le classi in cui vige la disciplina di solito hanno risultati migliori, indipendentemente dalle condizioni socio-economiche degli allievi”. Con più disciplina, quindi, la scuola diventa anche più giusta socialmente.

VV ha detto...

Tutto quello che si fa bene nella vita lo si fa se c'è ordine e legalità, rispetto dei ruoli e delle regole, disponibilità al sacrificio e rispetto degli altri. Lo sanno bene i bravi allenatori di qualsiasi sport e lo sanno altrettanto bene tutti coloro che hanno a cuore la crescita civile della società. Solo chi si accontenta del tirare a campare e di mantenere lo statu quo crede che tutto questo sia repressione e cultura da ancien regime e così facendo mantengono il potere in mano alle camarille, alle consorterie, ai clientes, alle dinastie e per i bravi e i meritevoli se pur privi di mezzi solo frustrazione. Alla fine, per dirla con quegli sciagurati degli anni '70, purtroppo la pagheremo cara, la pagheremo tutti.

"Il diabolico VP" ha detto...

Le docenti del Virgilio contro l’occupazione «Noi le vere resistenti»

«Riaffermiamo, il carattere illegittimo e illegale della protesta che da due settimane sta causando l’interruzione delle attività didattiche»

di Grazia Maria Bertini e Lucia Cardarelli Docenti al Liceo Classico Virgilio

Riaffermiamo, come già ribadito dal Dirigente Scolastico del Liceo Classico Virgilio di Roma, il carattere illegittimo e illegale della protesta che da due settimane sta causando l’interruzione delle attività didattiche e l’impossibilità dei docenti di svolgere la funzione a cui sono preposti. Abbiamo finora deciso di non intervenire nel «dibattito» pubblico che ha inevitabilmente coinvolto il liceo in cui insegniamo perché pensiamo che un docente abbia il compito della trasmissione e condivisione delle conoscenze e della costruzione di competenze reali, anche in un contesto difficile, pieno di contraddizioni come quello della scuola italiana che con molta fatica e qualche perplessità si muove in una prospettiva di cambiamento. Per realizzare tutto questo i docenti e gli studenti hanno bisogno di un tempo lungo e continuo che, pensiamo, a questo punto, non sia pienamente compreso dai media, da molti genitori, dai nostri politici e dalle autorità tutte. Diversamente da un’interruzione dell’attività didattica a cui si è deciso di dare inizio in maniera aggressiva, narcisistica e irrispettosa delle persone e che nelle sue molteplici, anche interne, strumentalizzazioni si definisce «resistenza», pensiamo che, pur nella manifestazione del dissenso e nell’individuazione di forme e tempi di confronto per cercare di apportare miglioramenti al lavoro didattico e all’utilizzo degli spazi, questo nostro compito esprima l’unica e più autentica resistenza.

«Un gioco delle parti»

Lo studente che salta la tappa di un impegno sistematico di studio per simulare un atteggiamento «adulto», farà fatica a crescere armonicamente, a recuperare il tempo perso e a scegliere liberamente e consapevolmente il percorso di studi successivi e di vita ai quali il liceo classico Virgilio ha il preciso compito di preparare. Pensiamo che manchi in una parte degli studenti una chiara e serena consapevolezza di appartenere ad una più vasta comunità umana e che essi, evitando di mirare in alto, con richieste che evidenziano uno scarto enorme tra mezzi e obiettivi, manchino del coraggio di affrontare da soli il conflitto con gli adulti con i quali si relazionano a scuola in una terribile e dannosa confusione di ruoli che può solo generare un gioco delle parti.

12 dicembre 2015 | 17:28

VV ha detto...

Grazie davvero alle due docenti del Virgilio Grazia Maria Bertini e Lucia Cardarelli anche perché, a dire il vero, in questi anni di fronte alle occupazioni le voci dei docenti sono state spesso flebili. Il più delle volte si è lasciato che fossero i presidi a far fronte ai disastri, anche sul piano umano e referenziale, causati dalle occupazioni. Presidi, vale la pena sottolineare, MAI sostenuti dai loro superiori gerarchici o dalle altre autorità che in un modo o nell'altro hanno competenze anche sul piano scolastico. Anzi, se talvolta questi sono intervenuti, lo hanno fatto ammiccando ai pruriti " ribellistici" dei ragazzi piuttosto che alla necessità di richiamarli alle loro responsabilità. Ma si sa, da noi gli irresponsabili trovano maggiore attenzione di chi fa il proprio dovere e alla classe dirigente, delle maggioranze di studenti che non occupano e che si vedono lese nei loro diritti, poco o nulla interessa e anche per questo prima o poi la pagheremo cara.
Grazie pertanto alle due professoresse. Mi ricordano quando da docente, spesso da solo, mi sono trovato ad affrontare a muso duro, e devo dire senza che mai mi fosse mancato il rispetto, centinaia di occupanti con il preside chiuso nella sua stanza in attesa che la tempesta passasse. Ma sia al Virgilio che a Firenze nei due istituti d'arte, ci siamo trovati di fronte a tre dirigenti ( DONNE) che hanno fatto onore al senso di responsabilità e di fedeltà alle leggi e alla Costituzione, eppure lasciate sole da troppa gente con cariche e responsabilità pubbliche che neanche ci prova a dare dignità all'incarico che ricopre!

"Il diabolico VP" ha detto...

VV ha detto: "Presidi, vale la pena sottolineare, MAI sostenuti dai loro superiori gerarchici o dalle altre autorità che in un modo o nell'altro hanno competenze anche sul piano scolastico."

esatto, ma non solo.

a "MAI sostenuti" aggiungere "MAI istruiti o orientati"

"loro superiori" conviene fare i nomi: ministro e governo, al momento, Giannini, Renzi e anche Faraone.

altro aspetto negativo: i presidi non sono raccordati fra loro (con associazioni, sindacati o prescindendo) per incalzare ministro e governo al fine di avere da loro un protocollo di comportamento unico e adeguato né per stilarlo loro stessi in via provvisoria.

INFINE, mi sembra, che la vicenda Virgilio e le altre simili, concluse o ancora in atto, diano concreta testimonianza del fallimento della pseudo-riforma diktata detta "buona scuola".

Andrea Ragazzini ha detto...

Davvero qualcuno può seriamente pensare che agli occupanti del Virgilio o del Liceo di Porta Romana importi qualcosa della "Buona Scuola", sempre ammesso che ne sappiano qualcosa? Mi sembra piuttosto che abbiano dato concreta testimonianza di essere interessati all'inebriante esperienza di esercitare, con arroganza, un potere, di ottenere visibilità sui media, di muoversi come politicanti e rivendicare come vittoria l'essersi seduti a un tavolo con un sottosegretario screditato, che sappiamo considerarli la classe dirigente di domani. Le premesse perché sia uguale o peggiore di quella oggi al potere ci sono tutte.

Paolino ha detto...

La decadenza della sinistra non ha freni. Qualcuno può spiegare cosa ha permesso che da Lama, Berlinguer, Terracini, Gramsci si arrivasse a teorizzare come forma di protesta queste scempiaggini? Caricature frutto del consumismo e come si inglutisce di tutto, anche le proteste devono servire a riempirci di soddisfazione e di mancanza di senso della misura. Se i ragazzucci dovessero pagarne il fio, addio divertimento, addio orgoglio dei loro genitori così felici di rivivere nelle loro gesta la loro insoddisfatta gioventù.

Anonimo ha detto...

La sinistra dopo-68 è così: ha confuso il diritto allo studio con il diritto al titolo di studio, la libertà personale con la libertà di drogarsi, l'accesso ai diritti con il diritto al degrado. A scuola si può fare di tutto e di più tranne che studiare. I risultati si vedono.

"Il diabolico VP" ha detto...

e non c'è scampo! SIGH!

non c'è via d'uscita! SIGH!

nessuno può porre rimedio! SIGH! SIGH!

Anonimo ha detto...

Totalmente d'accordo con la lettera al Ministro. Aggiorno con la devastazione vera e propria effettuata durante un'occupazione conclusasi l'altro ieri dell'Ist Tecnico Marconi di Bari con l'intervento della Digos, dove sembra che abbiano collaborato, come riferiscono fonti di stampa, anche elementi della malavita introdottisi con la complicità di alcuni studenti che hanno fatto razzia di strumenti e divelto persino porte.
Naturalmente fra poco assisteremo al ritorno della normalità e i danni non saranno addebitati se non alla comunità, con la consueta assuefazione al male ben nota nei nostri ambienti.
Preside Bari

"Il diabolico VP" ha detto...

Preside Bari ha detto: "elementi della malavita introdottisi con la complicità di alcuni studenti che hanno fatto razzia di strumenti e divelto persino porte."

caro preside Bari,

secondo lei si può ipotizzare, o escludere, la responsabilità omissiva del Miur e-o di altri (Digos non esclusa) in ordine alla adeguata protezione delle scuole intese come fabbricati, attrezzature e stessi studenti occupanti o meno?

o, in altre parole, che ne pensa del comportamento tra gnorri e pilatesco del ministro Giannini e c.?

come mai nessun sottosegretario Faraone si precipita mai sul posto a gestire in tempo e-o constatare situazioni e magari prevenire danni?

perché Miur, d'intesa con Min. Interno e governo, non emana un protocollo comportamentale e di adempimenti eventuali?

perché i presidi non incalzano Miur e governo in proposito e non prendono una posizione comune? c'è del servilismo rassegnato o interessato o imposto rispetto ai loro superiori fino al Ministro?

Anonimo ha detto...

ANONIMO GENOVESE INDIGNATO
Guardi, secondo me lasciano fare perché della scuola non gli importa nulla, soprattutto nelle 'periferie' della nazione. Al più 'dialogano' con studenti romani, perché tra quelle fila si formano i futuri capetti che prenderanno il loro posto e saranno ignoranti e arroganti come loro.
Dietro le finte libertà si celano disinteresse e malafede.

"Il diabolico VP" ha detto...

Frascati: altro che "okkupazione", al Pantaleoni è stato un assalto vandalico

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PROGETTO: RETE STABILE SCUOLE "RES CASTELLI"