mercoledì 22 aprile 2020

UNA PROPOSTA: SOLO I PIÙ PICCOLI IN CLASSE, A GRUPPI


La scuola italiana a me pare si preoccupi delle fasce più deboli della popolazione più con le dichiarazioni che con i fatti. Lo dimostra per esempio affidando i ragazzi disabili a insegnanti in gran parte privi delle adeguate specializzazioni o riservando loro ambienti scolastici spessissimo privi degli spazi e dei laboratori indispensabili per la didattica personalizzata di cui necessitano. 
Lo dimostra l'immissione in  ruolo di insegnanti che non sono  mai stati sottoposti a una verifica culturale e attitudinale, al termine di un percorso formativo finalizzato a formarli alla loro futura professione;  lo dimostra la sistematica distruzione degli indirizzi tecnici e professionali riempiti di materie e forse pensati così per dare occupazione a tanti laureati, altrimenti costretti purtroppo alla disoccupazione; lo dimostra il lasciare tranquillamente in cattedra quella minoranza di docenti del tutto inadeguati al loro ruolo. E se accade che le autorità preposte al loro controllo finalmente intervengano, di solito dopo snervanti iniziative di qualche preside, il massimo che può loro capitare è qualche giorno di sospensione e il trasferimento il più delle volte da una scuola all'altra. Non si fa quasi niente, infine, per incentivare i docenti più validi e motivati a trasferirsi nelle scuole più problematiche.  
Anche in occasione di questi drammatici mesi la scuola avrebbe potuto e dovuto trovarsi meno impreparata,  per non lasciare abbandonati a sé stessi milioni di bambini e ragazzi, privati, come abbiamo più volte evidenziato, della possibilità stessa di misurarsi almeno con una didattica a distanza. Era molto chiaro da tempo che la scuola era carente di attrezzature e competenze digitali, anche per le esigenze ordinarie.
In questi giorni si sono letti gli appelli di numerosi genitori che reclamano decisioni urgenti da parte della Ministra per far tornare a scuola i loro figli. Su come farlo in sicurezza si stanno facendo molte ipotesi. Se sembra ormai deciso che le scuole riaprano a settembre, per parte mia mi permetto di proporre una limitata correzione a questo rinvio, che riguarda la scuola elementare. Se è possibile uscire per fare la spesa anche ai mercati, per recarsi negli ambulatori, per fare molti lavori anche a distanze ravvicinate o per portare a spasso il cane e perfino per passeggiare in un raggio di 200 metri rispetto alla propria abitazione, non sarebbe fattibile che ogni giorno piccoli gruppi di bambini (5-6) per ogni classe delle elementari si alternino a scuola per riprendere così contatto con gli insegnanti e con un minimo di attività didattica? Una ripresa con il contagocce, quindi, ma importante per una fascia di età per la quale il rapporto con le maestre è particolarmente sentito. Ed è nell’infanzia che riusciamo più facilmente a recuperare le differenze segnate dall'appartenere a contesti sociali più fragili: e sono i bambini delle elementari a essere stati i più penalizzati dalla DaD, senza contare che spesso i loro edifici scolastici sono molto più gestibili rispetto agli altri e presenti anche nelle piccole frazioni. Anche per questo si deve proprio fare di tutto perché non siano i più piccoli a pagare in maniera troppo pesante quanto sta avvenendo in questi mesi drammatici e dolorosi.
Valerio Vagnoli
(“Corriere Fiorentino”, 22 aprile 2020)

6 commenti:

Morpy ha detto...

Condivido l'idea dei piccoli gruppi; del resto è quel che accade in Danimarca dove sono estremamente intransigenti sugli assembramenti di genitori all'entrata e all'uscita. In Italia sarebbe possibile? Occorre però essere intransigenti: bambini con febbre e/o tosse no! Pur tuttavia, in generale, vorrei dire che chi chiede la riapertura delle scuole non conosce il rapporto tra studenti e insegnanti che è previsto in Europa: un insegnante ogni 6 bambini corrisponde a molti standard europei (l'Italia non figura nelle tabelle) https://assets.publishing.service.gov.uk/…/More_20Great_20C… ; si veda anche il numero di metri quadri per aula previsto https://neu.org.uk/advice/class-sizes.
Non si può trascurare il documento INAIL pubblicato ieri ove si dice dice sono "lavoratori fragili" quelli che hanno più di 55 anni (p. 10) il che riguarda quasi tutti i lavoratori della scuola, il documento aggiunge che la scuola è uno dei luoghi più a rischio contagio (p.13), non commento l'idea di ventilare i servizi igienici (p. 7) evidentemente non li hanno visti... Nonostante il Dlgsvo 81 nei servizi igienici delle scuole italiane: non c'è sapone previsto dall'Allegato 4, talvolta non c'è nemmeno acqua potabile. Infine -particolare che vorrei fosse assunto e meditato: noi tutti facciamo e faremo di tutto per gli studenti piccoli e grandi, ma si ponga fine alla serie di denunce nei confronti di maestre e insegnanti- giusto tornare a scuola a scuola però dateci lo "scudo penale" visto che poi se un bambino si ammalasse inevitabilmente la colpa sarà nostra (rammento il caso di quell'istituto in cui si diffuse la TBC e pagarono docenti che non avevano controllato e avevano fatto male, ma non pagarono i genitori che mandavano i figli con la tosse in classe). In ogni caso prima di riaprire le scuole si proceda all'igienizzazione e al determinato rispetto delle regole compreso il divieto di fumo nei cortili per genitori, docenti e ragazzi.

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente con la proposta di Valerio Vagnoli e segnalo alcune importanti riflessioni di un medico psicoterapeuta di Brescia sulle preoccupanti conseguenze che una lunga privazione della scuola e della socialità può avere sui bambini: https://www.facebook.com/107426687517701/videos/1750884755052688 (video con trascrizione integrale)

Alberto Moreni
(dirigente scolastico in pensione)
alberto.moreni@gmail.com

Alberto Moreni ha detto...

Concordo pienamente con la proposta di Valerio Vagnoli e segnalo alcune importanti riflessioni di un medico psicoterapeuta di Brescia sulle preoccupanti conseguenze che una lunga privazione della scuola e della socialità può avere sui bambini: https://www.facebook.com/107426687517701/videos/1750884755052688 (video con trascrizione integrale)

Alberto Moreni
(dirigente scolastico in pensione)
alberto.moreni@gmail.com

Antonio ha detto...

Sulle montagne del vicentino dove abito ci sono tante piccole frazioni con scuole elementari minuscole organizzate in pluriclassi di 12-15 bambini, Tra qualche giorno potranno andare a giocare ai giardini ma non a scuola come questo articolo propone a due giorni alterni.Sono quasi tutti bimbi di immigrati e di operai agricoli

paniscus ha detto...

"Pur tuttavia, in generale, vorrei dire che chi chiede la riapertura delle scuole non conosce il rapporto tra studenti e insegnanti che è previsto in Europa: un insegnante ogni 6 bambini corrisponde a molti standard europei (l'Italia non figura nelle tabelle)"
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Ma la vulgata diffusa non recitava esattamente il contrario? Ossia che in Italia ci sarebbero TROPPI insegnanti rispetto al numero di alunni, a confronto con altri paesi d'Europa?

Anonimo ha detto...

Sono Peter di Milano... Alcuni dicono che l'incantesimo d'amore non funziona, ma ho visto che l'incantesimo d'amore funziona tutto a causa del dottor ADELEKE il miglior lanciatore che ha lanciato un incantesimo per me e ha riportato mio marito a me e ora stiamo vivendo come una famiglia tutto grazie al dottor ADELEKE. È possibile contattarlo su WhatsApp: +27740386124 o inviarlo via e-mail: ( aoba5019@gmail.com )