giovedì 14 maggio 2020

RITORNO A SCUOLA, COME SI RECUPERANO LE COMPETENZE PERSE?


Nessuno potrà dirci con certezza quale sarà la situazione sanitaria del prossimo settembre. E proprio per questo è arrivato da tempo il momento che il ministero dell’Istruzione ci fornisca almeno dei progetti di scuola tra loro alternativi a quello attualmente in vigore.
Progetti già ampiamente sperimentato in questi due ultimi mesi soprattutto, malgrado il grande impegno di moltissimi docenti, per quanto concerne i suoi evidenti limiti a proposito della didattica a distanza.
Dato che il problema principale è quello di «distanziare» gli alunni per limitare il rischio del contagio, una prima ipotesi, già prospettata su questo giornale dal preside Artini, potrebbe prevedere la divisione della classe in due gruppi, che seguirebbero le lezioni a turno in aula e a distanza, cioè via internet.
L’altra ipotesi di cui si è parlato in questi giorni è quella dei doppi turni: metà classe la mattina, l’altra metà il pomeriggio. Anche in questo caso sarà probabilmente opportuno alternare i due gruppi nelle due metà della giornata. La prima soluzione è più adatta per gli studenti più grandi, che in media sopportano meglio una prolungata permanenza davanti al computer e non hanno bisogno di aiuto da parte dei genitori; la seconda si adatta quindi di più agli alunni delle elementari e della medie.
Tuttavia è da escludere che schemi generici come questi sopra ricordati possano essere sufficienti a garantire tutto quello di cui le scuole dovranno ulteriormente preoccuparsi. Si pensi per esempio all’importante lavoro di recupero, da svolgere nelle future seconde classi di ogni ordine scolastico, delle competenze di base, ampiamente compromesse in questo sciagurato anno scolastico.
Competenze di base che, in quanto tali, o le si creano quando è il momento, o costruirle negli anni a venire diventerà sempre più complicato, se non addirittura impossibile.
Perché il recupero sia efficace è quasi certo che almeno per diversi mesi si dovranno ridimensionare i programmi delle varie materie e, per fare questo, sarà necessario fin dalle prossime settimane un serio confronto tra gli insegnanti delle stesse discipline. Le altre priorità di carattere didattico non potranno anch’esse essere improvvisate nei primi giorni di settembre e per questo le scuole dovranno organizzarsi per tempo.
Tra queste vi potrebbe essere la necessità di costituire anche corsi di recupero composti da studenti dello stesso anno provenienti dalle varie sezioni. E qualora, come è probabile, manchino gli spazi adatti, fin da ora gli enti preposti a farlo potrebbero individuare anche altri locali oltre a quelli scolastici. C’è bisogno naturalmente di molto altro, a partire dall’organizzazione delle mense o del consumo del pasto portato da casa perché la stragrande maggioranza delle nostre scuole non ha alcuna mensa. Sarà inoltre necessario organizzare gli edifici e il personale in maniera da permettere che il controllo dell’igiene e della sicurezza sia assolutamente garantito o che vengano individuati i luoghi ove concentrare, sotto la sorveglianza del personale, le sezioni e le classi destinate a entrare in orari tra loro sfalsati.
Non dovremo ignorare il rispetto delle regole che solo le esperienze drammatiche, e per alcuni purtroppo neppure queste, ci fanno finalmente comprendere quanto sia fondamentale abituarsi a rispettarle anche nella normalità delle nostre esistenze. Ed è fondamentale che la scuola del prossimo anno scolastico chieda agli studenti molto, moltissimo impegno, spiegando che come non mai la serietà e la tenacia che sapranno dimostrare saranno decisive per la loro formazione umana e culturale.
Valerio Vagnoli
(Corriere Fiorentino, 14 maggio 2020)

1 commento:

Anonimo ha detto...

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