lunedì 13 ottobre 2008

PER L'UNITÀ GLI STUDENTI DEL SUD SONO SENZ'ALTRO I MIGLIORI

E aggiunge: "I dati Invalsi smentiscono l'Ocse e la Gelmini". L'articolo di Marisa Boscaino si riferisce ai dati sui risultati degli esami di terza media di cui abbiamo detto ieri, riferendo i forti dubbi dell'ADi, basati non solo sul contrasto clamoroso tra questi dati e quelli dell'Ocse, che sarebbe già sufficiente, ma anche sul commento (cauto, per non dire ipocrita) con cui si chiude il comunicato diramato dall'Invalsi, che fa cenno a possibili "comportamenti opportunistici".
Ora, lasciando da parte il Ministro, che aveva semplicemente preso atto dei dati Ocse-Pisa, che cosa si intende sostenere? Che gli esperti dell'Ocse sono in realtà incapaci e/o imbroglioni? E se non è così, non sarebbe il caso di chiedersi il perché di un simile, clamoroso capovolgimento, invece di limitarsi ad alludere a una non meglio precisata carenza della cultura della valutazione? Ma per il tipo di opposizione demagogica, che L'Unità ha scelto di fare ben prima del decreto 137, è evidente che tutto fa brodo.

Appunto di demagogia della sinistra (e di populismo della destra) parla la lucida analisi di Luca Ricolfi, che cerca di rispondere a questa domanda: “Perché il dialogo tra governo e opposizione non decolla?”. E sottolinea tra l’altro che “Veltroni e i dirigenti del PD parlano della politica scolastica come se la svolta rigorista non fosse iniziata con il precedente governo (commissari esterni, esami a settembre), e come se le misure di risparmio di oggi non fossero analoghe a quelle previste a suo tempo da Padoa-Schioppa (Finanziaria 2007), e ampiamente spiegate nel Quaderno bianco sulla scuola preparato dal governo Prodi”.
Nell’editoriale I riformisti del no, Galli Della Loggia fa un’accusa analoga ai sindacati scuola e al PD, quella di non aver prodotto alcuna reale proposta alternativa ai provvedimenti della Gelmini. Purtroppo, possiamo aggiungere, la speranza di una sinistra blairiana, in grado di andare oltre gli stereotipi ideologici, accesasi con il PD prima maniera (e prima ancora con l’effimera “Rosa nel pugno”), si è rapidamente dileguata.
Naturalmente molto critico con le manifestazioni studentesche è Paolo Armaroli sul “Tempo”, che cita ampiamente un articolo in merito apparso sabato sul “Corriere fiorentino”, in cui i ragazzi intervistati risultano “impreparati” sui motivi della loro presenza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi sembra demagogico e pericoloso dividere l'Italia in due: Nord con studenti preparati e Sud con studenti impreparati.
A me sembra che il livello di preparazione degli studenti sia basso ovunque. Peraltro, sulla base della mia esperienza di professore universitario della Sapienza di Roma, posso affermare che gli studenti che arrivano dal sud si impegnano con molta serieta' e impegno ottenendo spesso migliori risultati degli studenti romani.