domenica 20 giugno 2010

UNA STORIA ITALIANA

Nei giorni scorsi Massimo Gramellini ha raccontato una storia molto rivelatrice: un professore, nel corso dell’anno rigoroso e severo, durante la maturità confezionava traduzioni ad personam per i suoi allievi, tenendo conto delle loro prestazioni medie negli anni precedenti. Tra le molte osservazioni possibili, da sottolineare quanto sia difficile per alcuni docenti accettare che i propri allievi possano affrontare una prova significativa della loro vita (neanche particolarmente ardua) senza trucchi e indebite protezioni. Leggi.

2 commenti:

cotugnoprof ha detto...

Almeno così si evita di dare a tutti lo stesso voto. Anzi i piu' bravi andranno peggio..perchè pretendono di fare il compito senza aiuti....Guardate al sito http://maturita.scuolazoo.it/wp-content/uploads/2010/06/SPERIMENTALE_03.jpg oggi giorno della seconda prova scritta alle ore 9.00 c'è già la traduzione della versione di greco e ci sono le tracce dei vari compiti di matematica dello scientifico e così via.... Penso che si dovrebbero dare compiti molto più articolati e a più vari livelli di difficoltà

Anonimo ha detto...

Sono del parere che l'esame, ridotto a farsa tecnico-burocratica, non serve a nulla se non a complicare la vita a docenti e alunni. Si deve cambiare in toto il sistema, con esami individuali per ciascun allievo e con commissioni nazionali "super partes".