lunedì 2 dicembre 2013

INCONTRO-DIBATTITO SUI B.E.S.



LA NORMATIVA SUI BISOGNI EDUCATIVI
AIUTA LA SCUOLA?

giovedì 12 dicembre
15-18,30

ISTITUTO ALBERGHIERO
"AURELIO SAFFI"
via Andrea del Sarto 6a - Firenze

Parcheggio interno 

5 commenti:

Livio ha detto...

BES = Piano di studio personalizzato senza certificazione medica.

Praticamente stiamo spingendo gli insegnanti curriculari ad assumersi la responsabilità di far DIAGNOSI al posto dei medici preposti a ciò. In tal modo si asseconda il MIUR a poter sostenere che la figura di insegnante di sostegno non è più necessaria.
Stiamo scherzando???

Sapete a cosa mirano i BES?
Ad eliminare la figura dell'insegnante di sostegno.
Il curriculare avrà il favoloso dono dell'ubiquità: inseguirà il ragazzo iperattivo mentre in contemporanea baderà ad un'intera classe. Nel contempo vi saranno altri suoi cloni che baderanno al ragazzo dislessico, a quello con problemi familiari e pertanto maleducato e teppista, alla ragazza con problemi di incontinenza (cambierà il pannolone per far risparmiare il Comune che non sarà costretto a mandare il proprio personale).
Naturalmente la prova INVALSI servirà a dare un voto sulla sua professionalità attraverso la preparazione dei ragazzi non solo normodotati, ma anche quelli con BES e con DSA.
MERAVIGLIOSO!

SOLUZIONE: Indicare nella progettazione coordinata (iniziale e finale) e in quella disciplinare il tipo di strategia che (come Cdc e come semplice docente) si userà per i ragazzi indicati con nome e cognome. Si affermerà che essendo insegnanti non si può applicare correttamente applicare la normativa BES ossia prevedere strumenti compensativi o dispensativi IN ASSENZA DI CERTIFICAZIONE MEDICA e che, pertanto, sia la certificazione medica dei centri preposti ausl, sia la presenza degli insegnanti di sostegno sono necessari per garantire il diritto allo studio dell'alunno disabile.
In tal modo nessun avvocato di genitori cavillosi la potrà avere vinta e si manderà al diavolo la solita presa dei fondelli del MIUR.

Livio ha detto...

Aggiungo al mio precedente intervento che ad una analisi approfondita il BES altro non è che un voler imporre (mefistofelicamente e/o con pretese da incompetente), ai docenti di certificare chi ha problemi di qualsiasi tipo.
L'insegnante non ha la qualifica per individuare problemi psicologici, fisici o altro: ciò compete allo psicologo, al neuropsichiatra, all'assistenza sociale.

Anna ha detto...

Scusate ancora.

Mi sapete spiegare il perché i Corsi sul BES sono esclusivamente di tipo informativo-legislativo e mai basati sulla didattica pratica?

Anonimo ha detto...

Cara Anna, secondo me dipende dal fatto che a chi pretende di imporre i BES non gli importa un fico secco della didattica.

I corsi sono un'importante mezzo per il lavaggio del cervello a cui verranno sottoposti i docenti delle scuole secondarie e del primo ciclo di istruzione.

Il BES è un enorme affare economico con il risvolto di far abolire la figura dell'insegnante di sostegno.
Ci guadagneranno coloro che proporranno i corsi per i BES (università private in primis), i docenti universitari che avranno i circa 80 euro all'ora. Coloro che venderanno libri e oggetti vari per il problema BES.
I docenti verranno invitati a COMPRARSI i libri e poi a pagamento a frequentare i corsi per il BES.

Il MIUR avrà il ritorno economico di poter risparmiare intorno al miliardo di euro mettendo in mobilità, licenziando e non assumendo più insegnanti di sostegno.

Come fermarli? Apparentemente è semplice.
Basta rifiutarsi di fare i Pdp senza certificazione medica e inserendo nelle progettazioni curriculari e di disciplina quanto ho scritto sopra (per essere inattaccabili dal punto di vista legale).
Inoltre rifiutandosi di frequentare a pagamento i corsi per il BES.
In Collegio dei docenti proponendo (e convincendo gli altri) di frequentare esclusivamente i Corsi di aggiornamento i cui tre quarti siano basati sulla pedagogia e sulla didattica e solo per un quarto sulla normativa.

Enrico D. ha detto...

L'idea dei cloni di Livio rende plasticamente le pretese del Ministero, oggi come ieri.