mercoledì 12 febbraio 2014

UNA PROPOSTA PER I LICEI ARTISTICI: CORSI PROFESSIONALI TRIENNALI NEGLI EX-ISTITUTI D’ARTE

Sul quotidiano on line “il Sussidiario”, un nostro intervento presenta una proposta che ha già raccolto numerosi consensi. Leggi.

3 commenti:

Papik.f ha detto...

Come ho già detto in un altro commento, trovo questa proposta ottima. Naturalmente ad essa si opporrà il tradizionale orrore per il lavoro manuale che ha caratterizzato la cultura italiana nell'ultimo secolo (abbondante). Spero vivamente, però, che da questo punto di vista i tempi siano maturi per cambiare.

Ludovica ha detto...

"Da questo punto di vista i corsi IeFP costituirebbero un'alternativa importante all'indirizzo liceale, più orientata al fare, ma non per questo fuori dal perimetro della cultura. Non quindi una scelta di serie B, ma un percorso di studi diverso, altrettanto formativo anche sul piano culturale e nello stesso tempo capace di offrire delle prospettive di lavoro nel campo dell'artigianato artistico."

Effettivamente sarebbe ora di porre molta più cura, anche nei licei, a indirizzi pratici senza con questo per forza andare a snaturare la loro natura.

Anche particolare attenzione dovrebbe avere, in generale, la collaborazione fra scuole secondarie inferiori, superiori e università a scopo pratico tramite dei laboratori cogestiti.

Per esempio:l'attivazione di laboratori indirizzati alle scuole medie inferiori (nei locali di queste) con la collaborazione di quelle superiori andrebbe a beneficio di ambedue. Da una parte si abituerebbero gli alunni fin da piccoli ad un abito mentale laboratoriale, dall'altro si arricchierebbe il curriculum di studi in senso realmente fattivo e utile con i laboratori anche a progetto di quelle inferiori. Dall'altra le scuole superiori avrebbero la possibilità di poter fare reale orientamento (e non ridursi a elemosinare semplici visitine ai locali e laboratori da parte dei futuri alunni) e quindi procacciarsi utilmente dei futuri studenti motivati e entusiasti arrivando a ridurre o addirittura ad annullare l'insuccesso scolastico.
Stesso dicasi nei rapporti fra scuole secondarie superiori e università.
Si dirà che tutto questo viene di già fatto in parecchie realtà di istruzione, ma io dico che sul territorio regionale e nazionale ancora è troppo poco e non è ancora stabilizzata come attività continua nel tempo.

Bhrihskwobhloukstroy ha detto...

Non saprei: dalle mie parti la scuola media laboratoriale produce studenti scadenti. E' meglio limitare questi indirizzi di studi a ragazzi più maturi e, appunto, ben avviati alle professioni. Ma non troppo presto!