domenica 14 dicembre 2014

UN PRESIDE NON FA SCONTI, VIA DALLA SCUOLA LO STUDENTE ISTIGATO DAL PADRE A OCCUPARE

Per fortuna stanno emergendo, dalla caligine civile e morale ampiamente diffusa nella scuola italiana, alcune figure di dirigenti che non minimizzano, non esprimono comprensione né stipulano compromessi al ribasso con le minoranze di studenti che occupano le scuole pubbliche. Carlo Palmiero del Liceo Plinio è uno di questi dirigenti e va ringraziato davvero (rmps27000d@istruzione.it). Leggi la cronaca del “Corriere della Sera”.

35 commenti:

Pippo ha detto...

Finisce in farsa: il padre, un imbecille che consiglia al pupo l'esperienza dell'occupazione, alla fine si rivolge al giustiziere degli okkupanti, quel Faraone di un sottosegretario in cerca di popolarità che alla fine lo salverà.

gino ha detto...

Facciamoli studiare meno e occupare di più così diventeranno servi della gleba più in fretta, come vuole chi sta comodamente al Governo.

paniscus ha detto...

per completezza di informazione, quetso è l'albero genealogico del giovanotto:

http://www.famiglienobilinapolitane.it/Genealogie/Catalano%20Gonzaga.htm

e queste sono le attività culturali portate avanti dai suoi genitori:

http://www.regianaveroma.org/RegiaNaveRoma_2009/Associazione/Atto_Costitutivo.htm

Premetto che non penso affatto che ci sia qualcosa di MALE, di per sé, nell'avere ascendenze elitarie...

...ma proprio da gente di quel tipo, che evidentemente è ancora abbastanza convinta del proprio ruolo simbolico e identitario, e che sembra molto emotivamente attaccata a valori di "eroismo" e di "onore", ci si aspetterebbe una certa velleità di comportamento "da signori", che non si abbassa alla difesa a oltranza degli scassinatori di lucchetti.

Al massimo, in un ambiente del genere, se il figlio giovane fa una scemenza grossolana, ci si può aspettare che la famiglia cerchi di insabbiarla e di nasconderla invitando il rampollo a tenere un profilo più basso possibile.

Ma NON certo che si sbracci attivamente per dare all'episodio una visibilità molto maggiore di quella che merita, contattando i giornalisti apposta per difendere strenuamente le (risibili) ragioni del ragazzo.

L.

paniscus ha detto...

E oltretutto, a me pare che TUTTA la storia, così come è stata raccontata, sia parecchio sospetta.

L'articolo dice, in particolare, che in quella scuola si tenevano da anni dei serissimi forum studenteschi autogestiti e concordati con il consenso del preside... e che in generale non c'erano mai state maggioranze di studenti con velleità di "occupazioni".

E dice anche che a tentare il blitz non è stata affatto una rappresentanza nutrita di studenti dell'istituto ben coordinati tra loro... ma sono stati solo in quattro o cinque, che si sarebbero addirittura appostati alle cinque di mattina per scassinare una finestra della sala insegnanti.

Se anche ci fossero riusciti senza venire beccati subito, cosa avrebbero ottenuto?

Speravano davvero che il giorno dopo la maggioranza dei compagni avrebbe aderito in massa, e che gli insegnanti avrebbero rinunciato istantaneamente a fare lezione, solo per aver trovato un vetro rotto o un lucchetto forzato?

Per cui, mi viene il dubbio che, in realtà, quei ragazzi non avessero nessuna intenzione di occupare la scuola per ragioni di protesta, ma che fossero lì solo per compiere un puro e semplice atto di vandalismo comune, o per tentare qualche altra azione illecita.

Magari hanno tentato di entrare di notte solo per far sparire un registro, per distruggere un pacco di compiti in classe andati male, per imbrattare i muri, per rubare un computer, o per scassinare le macchinette del caffè...

...e quella della cosiddetta occupazione politica è stata solo una scusa impapocchiata DOPO, magari su consiglio di qualche avvocato amico di famiglia, per salvarsi le chiappe dopo essere stati beccati, dando per scontato che rivendicare quella motivazione fosse più nobile e meno illegale!

Che ne dite?

L.

pupipupi ha detto...

Ma perché non lo incita a studiare? Lo studio è una forma sublime di ribellione. Suggerisco di iniziare da Leopardi, poi l'Antigone di Sofocle.

V.P. ha detto...

Firmare questa petizione

Diretta a Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini

Questa petizione sarà consegnata a:
Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini

Consentire ad Arturo Catalano Gonzaga, che voleva occupare il Liceo, di tornare nella sua scuola

di Marco Renzi
Arezzo, Italia

Arturo ha forzato un lucchetto perché voleva occupare la scuola, il Liceo Plinio di via Montebello. I suoi compagni, minorenni, sono stati denunciati, lui no. Lui deve lasciare la scuola, è maggiorenne e il Preside gli ha consigliato di cambiare scuola.

Racconta suo padre, Vittorio Catalano Gonzaga: “Ho incontrato il preside nel corridoio del liceo, mi ha quasi preso sottobraccio e mi ha detto: “Se non vuole che denunci penalmente suo figlio, lo tolga da questa scuola”. Pensavo di aver capito male, gli ho anche chiesto di ripetere, poi ho pensato a mio figlio, un ragazzo per bene, non una testa calda, gli ho consigliato io di occupare perché credo che nella vita di uno studente sia un’esperienza da fare, ora me ne pento, ma con 4 figli sa quante occupazioni ho visto?”. Il papà di Arturo non se la sente di mettere sulle spalle del figlio così giovane una denuncia penale, “e ho firmato il nulla osta per il trasferimento”. Da quel momento, Arturo Catalano Gonzaga è scomparso dal liceo Plinio, “non posso accedere ai miei voti online, non mi fanno neanche entrare e non mi danno le pagelle”. Ma soprattutto, dal 26 novembre non ha una scuola dove andare per continuare il suo quarto anno di liceo scientifico. Le altre cui ha chiesto il trasferimento sono in chiusura di trimestre e lo hanno rimandato a gennaio, dopo le vacanze di Natale, “per me significa perdere quasi due mesi di lezione” (brano tratto dal quotidiano il Corriere della sera del 13 dicembre 2014).

Questa vicenda racconta di una scuola piccola piccola, più piccola della effrazione commessa da Arturo. Non svendiamo la scuola e il futuro di uno studente per un lucchetto!

leggi qui

pupipupi ha detto...

Poteva pensarci prima. Prenderà due mesi di ripetizioni e si iscriverà da qualche parte.

Andrea Ragazzini ha detto...

Marco Renzi ovvero la banalità dei buoni. Mi domando cosa avrebbe fatto lui se fosse stato Dirigente di quell'istituto, forse quello che ha combinato una Preside di mia conoscenza, che dopo aver convocato insieme alla madre un pestifero studente di prima liceo che aveva enne rapporti dai suoi insegnanti, avergli fatto la ramanzina di rito e ottenuto l'impegno a comportarsi bene, lo congedò dicendo: "Dammi un cinque!" (sic). Queste surreali scelte educative si radicano esclusivamente nell'infantile narcisismo di chi le fa e non fanno certo l'interesse degli studenti. Ciò premesso, è la mia personale opinione, nei piedi del Preside Palmiero non avrei proposto al padre di scegliere tra la denuncia e togliere il figlio dalla scuola, semplicemente, oltre a sanzionarlo severamente sul piano disciplinare, avrei proceduto a denunciarlo, se fossi stato convinto, come probabilmente sarei stato, che dal punto di vista educativo era necessario che fosse messo di fronte a tutte le conseguenze delle sue azioni.

Anonimo ha detto...

Esco ora da un lungo consiglio di clsse convocato per motivi disciplinari legati al comportamento sbagliato e irriguardoso nei confronti di alcuni docenti e di una loro compagna da parte di 4 studenti. Alla fine sono state comminate diverse settimane di lavori socialmente utili, qualche giorno di sospensione, l'esclusione di uno studente dal viaggio d'istruzione e altro ancora di minor conto. Ragazzi, salvo un caso problematico per motivi extrascolastici (probabilmente stimolato da una cattiva compagnia a reggere le sfide più impegnative e ardimentose, forse non esclusa la droga)assai sollevati dal fatto che il rapporto educativo tra loro e la scuola non era compromesso ma aperto al pieno recupero se si fossero impegnati a cambiare. Pieno sostegno di tutti i genitori e sollievo, di tre su quattro, da parte dei ragazzi messi da me "spietatamente" di fronte alla loro immaturità e alle citazioni del Pinocchio, pozzo senza fine di quello che nessun altro pedagogista al mondo è riuscito, e riuscirà mai a fare; cioè rendere scientifica anche la Pedagogia.
Permettetemi per ovvie ragioni di firmarmi Anonimo e di salutarvi mentre mi appresto ad andare a cena consapevole di aver contribuito, insieme ai docenti, a corrispondere in pieno al mandato che la Costituzione mi ha dato e che Faraone manco sa cosa voglia dire né da dove è nata e a cosa serva!

Papik.f ha detto...

E pensare che l'effrazione è stata piccola, piccola ... così ...
Cosa penserebbero i firmatari se quel lucchetto fosse stato sulla porta di casa loro?
Per non parlare dell'idea che la scuola e il futuro di uno studente sarebbero stati svenduti perché questi è stato costretto a cambiare istituto. Una vera tragedia!

Papik.f ha detto...

Per quanto riguarda il commento di Anonimo, uscito mentre scrivevo il mio precedente, sono d'accordo con lui.
Ma purtroppo non è solo Faraone che sembra aver dimenticato la Costituzione, ma anche chi sta al di sopra di lui e non ha neanche preso in considerazione l'idea di rimuoverlo, anzi non ha neppure accennato una pur minima presa di distanze.

VV ha detto...

Condivido, VV

pupipupi ha detto...

Scassinare la scuola ... forse lo faranno assessore al comune di Roma.

Enrico D. ha detto...

Vedo su facebook che alcuni colleghi parlano di "Presidi sceriffi" e di "colleghi sceriffi". Quello di sostituire i ragionamenti con etichette più o meno offensive è tipico di tutti gli intolleranti privi di argomenti. Purtroppo, come si vede benissimo anche nell'ambito della politica interna, questo vizietto non è privo di seguaci e di antecedenti (per fare un esempio, gli stalinisti bollavano i presunti o veri avversari come rinnegati, spie al soldo del capitalismo, eccetera e tanto bastava).

Anonimo ha detto...

Anonimo normale

Non capisco perché in Italia tutti si smuovono per redimere un delinquente, mentre chi fa il suo dovere è confinato nell'ombra o gli sbattono le porte in faccia.

V.P. ha detto...

Enrico D. ha detto... “Vedo su facebook che alcuni colleghi parlano di "Presidi sceriffi" e di "colleghi sceriffi". Quello di sostituire i ragionamenti con etichette più o meno offensive è tipico di tutti gli intolleranti privi di argomenti. Purtroppo, come si vede benissimo anche nell'ambito della politica interna, questo vizietto non è privo di seguaci e di antecedenti (per fare un esempio, gli stalinisti bollavano i presunti o veri avversari come rinnegati, spie al soldo del capitalismo, eccetera e tanto bastava). 16 DICEMBRE 2014 10:24

Sono d’accordo con te, è un vizietto piuttosto diffuso e l’ho segnalato anch’io qui e altrove.
Più precisamente, non ritengo corretto affibbiare gratuitamente etichette fasulle, improprie e di comodo e poi (pseudo)argomentare partendo da esse.
Le etichette però possono essere attribuite in conclusione di un ragionamento o per descrivere una situazione o un soggetto.
Preside-sceriffo può benissimo essere una mera descrizione soggettiva senza essere offensiva.
Il riferimento a facebook potrebbe essere più utile se fosse preciso e puntuale e non vago e generico.

V.P. ha detto...

Si apra un vero confronto con tutte le componenti della scuola italiana sugli interventi necessari per migliorare la qualità dell’offerta formativa e per garantire a tutti l’accesso al sapere

Occupazioni contro "la buona scuola": ritirare i provvedimenti contro gli studenti

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

15/12/2014

E’ sbagliato rispondere alle occupazioni delle scuole contro il piano buona scuola con le sospensioni e le denunce degli studenti alle autorità giudiziarie.

L’ultimo caso si è registrato al Liceo Scientifico Salvemini di Bari. Occorre favorire il dialogo per comprendere le ragioni di quelle proteste. La scuola italiana vive in continue emergenze con tagli pesantissimi, la messa in discussione del diritto allo studio e il tentativo di imporre una cultura aziendalista. Se si vuole veramente innovare il sistema di istruzione bisogna cambiare radicalmente le devastanti scelte politiche degli ultimi anni garantendo la partecipazione e non la repressione del dissenso.

Per queste ragioni chiediamo che vengano ritirati i provvedimenti contro gli studenti. Si apra un vero confronto con tutte le componenti della scuola italiana sugli interventi necessari per migliorare la qualità dell’offerta formativa e per garantire a tutti l’accesso al sapere.

http://www.flcgil.it/comunicati-stampa/flc/occupazioni-contro-la-buona-scuola-ritirare-i-provvedimenti-contro-gli-studenti.flc

V.P. ha detto...

Tentano occupazione al Salvemini, tre ragazzi sospesi e una denuncia. Sit-in di protesta degli studenti

L'Unione studenti attacca: "Vendetta di regime contro rappresentante d'istituto già definito un pericoloso fondamentalista islamico". Appuntamento alle 17 sotto l'Ufficio scolastico regionale. Fratoianni dalla parte dei giovani

L.P ha detto...

Fratoianni figlio di preside pisano, comunista, piacione, autoritario ma col tu facile ai docenti. Può bastare?

V.P. ha detto...

L.P ha detto... "Fratoianni figlio di preside pisano, comunista, piacione, autoritario ma col tu facile ai docenti. Può bastare?" 16 DICEMBRE 2014 21:03

certo che sì!

e poi i presidi pisani sono peggio dei presidi sceriffi, vero enrico d.?

Massimo Rossi ha detto...

Più che altro occorrerebbe far capire agli studenti che le occupazioni delle scuole, oltre che essere illegali e ledere i diritti altrui, non servono a nulla. Se si escludono i tempi del "mitico" '68, quando mai le occupazioni delle scuola hanno portato a un qualsivolgia miglioramento delle condizioni delle scuole e degli studenti? Dopo una settimana di bivacchi e canne, tutto torna come prima, i ragazzi tonano in classe e continua la normale attività, senza che nulla sia cambiato. La stessa cosa vale per gli scioperi del personale docente: non cambiano nulla, non interessano a nessuno, servono solo a farci perdere una giornata di stipendio. Ma se non capiamo noi che scioperi e rivoluzionarismi sono ormai acqua passata, residuati di vecchie concezioni ideologiche ormai sconfitte dalla storia, come possiamo pretendere che i ragazzi comprendano l'assulta inutilità delle loro proteste?

Giorgio Ragazzini ha detto...

Il comunicato di Pantaleo sulla tentata occupazione del Salvemini di Bari conferma ancora una volta che la Cgil è stata una delle ruspe che hanno spianato nelle scuole la percezione stessa dell'illegalità, il senso civico, la consapevolezza dei doveri accanto ai diritti. Il refrain è sempre il solito: 1) Niente sanzioni agli studenti, ma dialogo dialogo dialogo; 2) Il problema è a monte (benaltrismo), bisogna cambiare politica; 3) una palata di slogan a pronta presa come "la messa in discussione del diritto allo studio [Ma dove? Ma da chi?] e il tentativo di imporre una cultura aziendalista", altra stupidaggine che con le occupazioni non c'entra nulla. Quindi: si deresponsabilizzano i ragazzi che non sono mai colpevoli di nulla e si inducono a sentirsi delle vittime; si diffonde l'idiozia che le sanzioni non sono mai educative e si continua ad associarle all'autoritarismo; si imbottiscono di vuoti slogan le menti degli studenti, mentre andrebbero invece incoraggiati a studiare i problemi e a ragionarci sopra, invece di ripetere a pappagallo frasi fatte.
Come Gruppo di Firenze non ce la siamo mai presa con gli studenti, a cui semmai siamo stati tra i pochissimi a proporre un dialogo serio, basato sulla verità e sulla franchezza (vedi la lettera dei 18 Presidi), ma con chi non si rende conto che l'etica pubblica e il futuro di una società si costruiscono con l'educazione fin dai primi anni di vita e poi in collaborazione fra scuola e famiglia.
Lo spettacolo di Renzi che nella stessa giornata prima fa fuoco e fiamme contro la corruzione, promettendo leggi e comportamenti di grande severità, e poi liquida le occupazioni con la frasetta sorridente "Alzi la mano chi non ne ha organizzata una" e lascia al suo posto un sottosegretario che di fatto incita all'illegalità, tutto questo rappresenta plasticamente l'assoluta inadeguatezza del ceto dirigente, sindacati, informazione e magistratura inclusi.

pupipupi ha detto...

G.R., lei ha tutta la mia stima. Raramente in Italia qualcuno dice le cose con chiarezza e senza demagogia. I ragazzi hanno bisogno di questo, non dei pagliacci compiacenti che stanno al potere e nei sindacati. La CGIL ha sempre avuto un ruolo ambiguo, corrivo: ma un operaio non ha forse interesse che suo figlio studi seriamente o solo i figli dei ricchi possono accedere a scuole private dove non si perde mai un giorno di lezione?

Papik.f ha detto...

E' vero quanto dice Massimo Rossi, solo che molti studenti fanno le occupazioni appunto per bivaccare e farsi le canne, non già sperando realmente di poter migliorare le cose: quello casomai è un pretesto.
Del resto Faraone che cosa ha detto nella sostanza? che le occupazioni sono formative perché servono a dormire nei sacchi a pelo, far nascere amori e far emergere quanti hanno la vocazione del capetto politico.
Ha così, forse inconsapevolmente (mi scuso se mi ripeto), additato il re nudo.
Per cui, si dialoghi pure, si ragioni e si spieghi, in una prima fase; ma nella maggior parte dei casi si arriverà infine al momento di scegliere: o si lascia occupare o lo si impedisce.

Anita ha detto...

Non ce la farà l'Italia a salvarsi, non è proprio possibile che ce lapossa fare. Ha ragione G.R. La classe dirigente è questa e dell'opposizione è meglio non parlare. I poveracci sono così poveracci da non cvapire come una scuola così danneggi innazitutto i loro figli che vorrebbero non bocciati e basta. Ma i figli bravi dei poveracci che futuro avranno? quale mobilità sociale? quale scuola garantirà loro che a comandare tra 30 anni non ci siano i figli di quel furbacchione di Faraone?

V.P. ha detto...

FARAONE SI CONFRONTERA’ CON GLI STUDENTI DI AGRIGENTO CHE OKKUPANO LE SCUOLE

GR ha detto...

Come segnalato da VP,secondo Informazionescuola.it Faraone incontrerà gli studenti di Agrigento che occupano le loro scuole. Un uomo di governo serio avrebbe accettato solo a condizione di liberare prima le scuole occupate. Se così non fosse, il sottosegretario darebbe un'ulteriore prova della sua gravissima inadeguatezza a ricoprire quell'incarico.

V.P. ha detto...

DA MESI E ANCORA PER MESI

ma da mesi e ancora per mesi non è - e sarà ancora - in atto una specie di OCCUPAZIONE VIRTUALE DELLA SCUOLA, DI TUTTE LE SCUOLE da parte di Renzi e Giannini, e Puglisi e ora Faraone, con il pretesto della "buona scuola"?

è forse serio un governo che dopo due mesi di elaborazione affrettata, due altri mesi di grande consultazione popolare on line, un altro quinto mese di elaborazione dei risultati - ovviamente tutto aumma aumma - sbatte la faccia e scopre che

c'è bisogno ancora di “mille persone che avvertano questa battaglia come una battaglia propria. […] Una carica dei mille che dedichi tempo nei prossimi mesi” al progetto.
Il premier prende tempo ma non indietreggia. Sa di non aver sbancato e rilancia la sfida. Non ascolta chi ha presentato proposte fuori dalla piattaforma, chi pensa che la riforma sia inemendabile. Chi ha raccolto centinaia di documenti contrari sottoscritti da migliaia di docenti. Cerca alleati freschi. Mille prof, che per il momento non hanno preso posizione.
?

vedere "La Buona Scuola e insegnanti indifferenti" (ed è solo un esempio)

V.P. ha detto...

Scuola e occupazioni. Quando neppure carabinieri e denunce penali sconfiggono l’illegalità

di Alma Pantaleo – 18 dicembre 2014

Liceo artistico “Enzo Rossi” di Roma. Benvenuti nell’ex istituto di arte, da un paio di anni liceo artistico, dove un manipolo di studenti occupa la scuola nella totale illegalità, il preside chiamai i carabinieri e stila denunce, ma nulla cambia.

A distanza di due giorni dal sopralluogo di Formiche.net, la situazione è identica. «Martedì mattina – spiega la preside dell’istituto, Mariagrazia Dardanelli – abbiamo nuovamente trovato i cancelli bloccati con le catene e una cinquantina di ragazzi a presidiare l’istituto mentre mercoledì, pur non essendoci sbarramenti all’entrata c’era un numero minore di studenti (una trentina) che ci hanno impedito di entrare con le macchine».

E a nulla è servito l’intervento delle forze dell’ordine lunedì scorso, giorno in cui è partita l’occupazione. Né la denuncia fatta ai carabinieri dalla dirigenza scolastica o la minaccia di sanzioni disciplinari. Questa sparuta minoranza di studenti continua a rendere inagibile l’intera struttura, bloccando di fatto la ripresa delle regolari attività scolastiche. «Non ci sono segni di cedimento o di pentimento da parte loro. Questo nonostante la denuncia di 15 persone che ieri abbiamo provveduto ad integrare con altri nominativi», racconta la preside Dardanelli che non riesce a capacitarsi dell’assurdità dei fatti che stanno coinvolgendo il suo liceo. «È una cosa incredibile – spiega – i ragazzi sapevano perfettamente, perché preavvertiti già una decina di giorni prima dell’inizio dell’autogestione, che quest’anno saremmo stati molto rigidi se si fossero create situazioni del genere. La dirigenza – continua – aveva palesemente dichiarato l’intenzione di ricorrere allo strumento della denuncia ai carabinieri e all’applicazione di pesanti sanzioni disciplinari, tra cui la sospensione fino al termine dell’anno scolastico». Ma anche l’utilizzo di questi toni non ha sortito effetti. Se non quello di indispettire ancor più gli occupanti che sono intenzionati a non mollare la presa almeno fino a sabato.

Tutto calcolato, considerando che lunedì 22 sarebbe, secondo il calendario scolastico, l’ultimo giorno di lezioni prima delle vacanze di Natale. «Se non riusciremo a farli andar via almeno venerdì – spiega la preside – non sarà possibile riaprire la scuola neppure l’ultimo giorno prima della pausa natalizia. Per prassi, dopo le occupazioni, è necessario disinfestare le aule e se non ce lo consentiranno nella giornata di sabato, saremo costretti a farla slittare a lunedì». Questo non farà altro che ripercuotersi sul corretto svolgimento dell’anno scolastico in corso: «I 200 giorni di lezione obbligatori previsti dal regolamento non ci saranno – dice la Dardanelli -. Questo è un anno scolastico legalmente lesionato. Lo svolgimento dei programmi sarà ritardato e i docenti, soprattutto in prossimità della chiusura di quadrimestre, saranno costretti a ridimensionarli e ritoccarli, facendo una corsa contro il tempo».

SEGUE

V.P. ha detto...

SEGUITO

Per far fronte a questi giorni di caos ed evitare situazioni di tensione, come quelle createsi lunedì scorso a danno degli 80 ragazzi disabili iscritti all’istituto, la dirigenza ha ritenuto opportuno «avvisare le famiglie di farli restare a casa fino a quando non sarà ristabilito un clima di normalità». Ma la cosa davvero paradossale dell’intera vicenda è che motivazioni reali alla base dell’occupazione non ci sono: «La storia della pulizia e della ritinteggiatura delle pareti è un pretesto, una strumentalizzazione». Ogni anno, spiega la Dardanelli, «in prossimità degli esami di maturità chiamiamo la Provincia perché ci invii delle risorse per rendere pulito e decoroso l’istituto. E quando non ce le mandano, ce le mettiamo di tasca nostra. Ripuliamo tutto ma non serve a nulla. È un cane che si morde la coda. Secondo lei chi è che riduce le aule in quello stato?».

Neppure i genitori dei ragazzi denunciati sembrano essere molto collaborativi. «So che sono stati in caserma per avere chiarimenti sulle denunce, ma non hanno cercato un dialogo con la dirigenza scolastica. Anzi, c’è chi mi ha accusato di voler rovinare la vita di suo figlio» spiega la preside. Sì, perché una denuncia per occupazione comporta una serie di rischi – uno dei più gravi e frequenti è l’istigazione a delinquere di minorenni – che per la Dardanelli continuano ad essere ampiamente sottovalutati.

«Questa storia, comune peraltro a tantissime realtà scolastiche italiane – spiega la preside – è la testimonianza che l’illegalità permea ormai l’intera società. E questo ha come conseguenza non saper compiere più una distinzione tra ciò che è lecito e ciò che non lo è».

qui la fonte

pippo ha detto...

Non provate a toccarli! Smettetela di condannare quei ragazzi. Stanno solo facendo il loro dovere, la loro iniziazione alla vita politica. Imparano a non rendere conto a nulla e a nessuno e delle regole, proprio come certi politici, imparano a STRAFREGARSENE. Il futuro passa dalle loro catene messe ai cancelli e che i carabinieri se ne guardino bene dal denunciarli: troveranno sempre un giudice a Ciampino pronto a santificarli e a riconoscere il loro scontento. Potrebbe anche darsi, prima o poi, che perfino un SOTTOSEGRETARIO ALL'ISTRUZIONE dia loro ragione. Abbasso la Preside, abbasso i professori che vorrebbero fare scuola e abbasso la legge. Anzi, abbassiamo l'esergo che penzola sopra la testa dei giudici, amarezza antifrastica di un paese piccolo piccolo, come certa gente de governo.

paniscus ha detto...

Scusate se per una volta faccio la voce (parzialmente) fuori dal coro, ma MAGARI le occupazioni fossero davvero tutte così...

...ovvero con determinazione di fare davvero gli antagonisti a muso duro, piazzando le catene, bloccando l'ingresso e impedendo davvero agli insegnanti di entrare!

Certo che è illegale lo stesso, ma almeno è coerente, e dimostra un minimo di consapevolezza battagliera in più!

Io trovo molto più vomitevoli le occupazioni gentilmente concordate col preside (con il quale si contratta bonariamente a quali condizioni viene consentito di occupare con la garanzia assoluta di non rischiare nulla), e in cui tutti devono stare lì a coprire l'orario girandosi i pollici e facendo finta che l'attività didattica NON sia interrotta e che non stia succedendo niente di strano...

L.

V.P. ha detto...

"Io trovo molto più vomitevoli le occupazioni gentilmente concordate col preside (con il quale si contratta bonariamente a quali condizioni viene consentito di occupare con la garanzia assoluta di non rischiare nulla), e in cui tutti devono stare lì a coprire l'orario girandosi i pollici e facendo finta che l'attività didattica NON sia interrotta e che non stia succedendo niente di strano..."

concordo, a parte l'aggettivo "vomitevole" (ma rispettando paniscus che lo ha usato). mi sembra più idoneo "ipocrita" o "pilatesco".

pupipupi ha detto...

Non se ne può più: le occupazioni non devono semplicemente esistere. Sono un paese dei balocchi per cresciutelli, perdipiù con giochi sgradevoli come arrotolarsi sigarette e sporcare i muri. BASTA.

Io Non Sto con Oriana ha detto...

Questa faccenda delle "petizioni" su change.org ha smesso di essere interessante anche per chi dileggia un certo modo di intendere l'utilizzo di internet.

http://iononstoconoriana.blogspot.it/2014/12/i-tre-milioni-di-utenti-di-changeorg.html

Sul ricorso continuo alle gazzette e ai loro piagnistei non c'è null'altro da aggiungere.