venerdì 9 dicembre 2016

"COSA CHIEDIAMO ALLA SCUOLA OGGI?" UN RICORDO DI GIORGIO ISRAEL

Si è tenuto martedì scorso all’Accademia delle Scienze di Bologna un incontro (intitolato “Cosa chiede la scuola oggi?) in memoria di Giorgio Israel a un anno dalla sua morte, con interventi di Sergio Belardinelli, Angelo Panebianco e Irene Enriquez, oltre che della moglie Ana Millan Gasca. Abbiamo voluto essere presenti, perché Israel è stato senza dubbio un fondamentale punto di riferimento per chi come lui aveva un’idea di scuola lontana dal main stream pedagogico-ministeriale, che tanti guasti ha provocato e tuttora continua a produrre a generazioni di studenti italiani. Con lui abbiamo condiviso molte idee e molte battaglie e l’indignazione che in lui suscitavano le sciagurate politiche scolastiche che, salvo qualche rara eccezione, si perpetuano da un ministro dell’istruzione all’altro.
Angelo Panebianco ha tra l’altro ricordato l’insistere di Israel sulla profonda differenza tra informazione e conoscenza, perché la seconda, a differenza della prima, implica metodo, approfondimento e quella strutturazione logica delle nozioni senza la quale non c’è vera cultura. Controcorrente anche il suo giudizio sui diversi segmenti dell’istruzione. La sua critica, infatti, non si appuntava prevalentemente sulla scuola media, secondo il luogo comune – contraddetto dai dati e dallo stesso Invalsi -  del “buco nero” del sistema istruzione. Era invece la scuola elementare ad aver perso qualità con l’introduzione del modulo e l’abbandono del maestro unico.
Nel suo ricordo di collega, ma soprattutto di carissimo amico, Sergio Belardinelli ha ricordato alcune delle fumisterie didattico-pedagogiche contro cui Israel più frequentemente scagliava i suoi acuminati strali, prima fra tutte l’insensata contrapposizione di conoscenze e competenze, da anni vero e proprio totem del pedagogicamente corretto. Altro oggetto degli strali il mantra imparare a imparare, cioè di un’impossibile autonomia del metodo rispetto agli ambiti disciplinari. La verità è che solo imparando qualcosa si impara a imparare, avendo cioè un oggetto dell’apprendimento a cui dedicare interesse, impegno, lavoro. I contenuti, dunque, le discipline devono rimanere al centro della cultura da trasmettere alle nuove generazioni. Come ha sottolineato Belardinelli, la relazione con gli allievi, se imperniata su un reale coinvolgimento del docente nella sua materia, educa, insegna a vivere, insomma forma anche al di là dello specifico disciplinare senza bisogno di prediche. Una realtà di cui molti possono essere testimoni in base alla loro storia scolastica.
Israel era un uomo di grande cultura, ma – ha ricordato Belardinelli – di fronte alla virale diffusione di queste sciocchezze era solito invocare l’arma del buon senso. Crediamo che la grande maggioranza degli insegnanti sia d’accordo con lui.
Un intervento di Giorgio Israel sul sottosegretario Faraone.

25 commenti:

"Il diabolico VP" ha detto...

"Un intervento di Giorgio Israel sul sottosegretario Faraone"

1) Sicuramente mi associo al ricordo di Giorgio Israel anche se non condividevo tutti i suoi pdv.

2) La squadra cui apparteneva Davide Faraone, come elemento genuino e un po' folcloristico, dovrebbe TUTTA sloggiare da Viale Trastevere, dopo l'esito salvifico e nettissimoo (60% - 40%) del referendum costituzionale, a cui il mondo della scuola (scottato e sconvolto dalla perniciosa "buona scuola") ha dato un contributo convinto e massiccio.

Ludovica ha detto...

Perfettamente d'accordo con il commento de "Il diabolico VP".
Ma questa squadra di massoni Bilderberg, di cui Faraone fa parte, quando sparirà? Risposta: quando faremo fuori elettoralmente questo Pd finto erede del Partito Comunista italiano. In attesa i loro giochetti di sopravvivenza politica e di potere continueranno alla disperata. E si sa che gli animali feriti sono i più pericolosi. Per loro una bella cura con calmanti e messa a riposo? Eh Presidente Mattarela? No??? Non può essere? Ma perchè? Chi guida ANCORA i giochi? Napolitano e Renzi? Ma non sono degli EX???
La prima grande battaglia , costituita dal referendum costituzionale, è vinta.
Resta quella maggiore delle elezioni nazionali e, dove ci sono, regionali.
Io non vedo attualmente altra via che quella di votare il M5s. La destra è sfarinata, la sinistra INSULSA in tutti i sensi.
Lo Stato sociale (di cui fa parte la SCUOLA insieme a Sanità e Pensioni) sarà salvo solo quando il Pd verrà ridotto alla quota simil ZERO.

pippo ha detto...

Ci penseranno i 5 stelle a portarci alle stalle

Ludovica ha detto...

Nelle stalle ci siamo di già. Ci hanno portato qui i piddini. Non senti il puzzo, Pippo? Ai cinque stelle possiamo chiedere di aprire le stalle piddine e di farci uscire e poi di BRUCIARLE per non far cadere in tentazione altri piddini che vincendo possono riutilizzarle.

Ludovica ha detto...

Ma spero che gli italiani imparino la lezione e non facciano mai più vincere i piddini. Così non avremo più stalle. Le persone sono stanche ed esasperate.

Unknown ha detto...

Gli insegnanti tutti dovrebbero trovare - al di fuori dei partiti e dei sindacati - uno spazio di dibattito autonomo in cui demolire il pedagogismo dogmatico del ministero e la strumentalizzazione di vechie convinzioni e antichi schematismi ideologici- quali "l scuola non deve bocciare" - che potevano trovare un senso all'epoca di Don Milani ma che oggi sono al servizio di ben altre logiche.
Luciano Locci

Papik.f ha detto...

Le vecchie convinzioni e gli antichi schematismi ideologici si sommano alle nuove esigenze di marketing. Io non credo che possa essere utile discutere con chi, ad esempio, sostiene una cosa come la CLIL, perché i casi sono due: o è in malafede, o è accecato dell'ideologia. In entrambi i casi, non c'è nulla da fare.
Di spazi di dibattito autonomo potremo trovarne quanti ne vogliamo, ma resta il fatto che, se il piano di riorganizzazione collegato alla L 107 andrà avanti, ciascuno di noi tra poco (l'anno prossimo, tra due) si troverà a essere valutato in relazione all'adesione alle impostazioni pedagogiche ministeriali. E in caso di mancato o insufficiente ossequio al culto dei nativi digitali potrà anche perdere il posto.
Leggere questo per credere:
http://www.casadellacultura.it/paglaboratorio.php?id=187
Il Collega Carosotti, peraltro, si è già espresso in proposito in precedenza su ROARS, ma non risulta che le sue parole abbiano avuto un'eco particolare.
Ludovica ritiene che tutto cambierà se andrà al governo il M5S. Me lo auguro, anche perché gli altri, con azione unanime, continuano da anni a fare tutto quello che possono per favorirne l'ascesa; quindi questa, prima o poi, avverrà.
Me lo auguro ma ne dubito molto, perché l'inesperienza in sede politica, anche se legata a bona volontà, espone fortemente al rischio di un prevalere ancor maggiore della burocrazia amministrativa e dei consulenti esperti, cioè delle due categorie cui maggiormente sono dovuti i danni degli ultimi decenni.

Papik.f ha detto...

Aggiungo, purtroppo, che l'assoluta mancanza del senso istituzionale della propria carica, nonché di empatia con il comune sentire dei cittadini, della quale ha dato prova, ancora una volta, oggi stesso, la Sindaca di Roma, scelta dal M5S con tutto il tempo e la libertà che ha voluto, giacché la vittoria dello stesso M5S alle amministrative romane era stata ampiamente prevista da tutti e da molto tempo, getta veramente nello sconforto per il probabile futuro del nostro sventurato Paese.
N.B. Se non fosse chiaro, mi riferisco all'incredibile assenza di qualsiasi rappresentante delle Istituzioni (in particolare Comune e Municipio) al rito funebre in onore di una studentessa straniera, morta perché costretta dalla Istituzioni stesse a recarsi, per il suo permesso di soggiorno, in un luogo reso pericoloso dalla loro trascuratezza.
Mi scuso per l'OT (anche se comunque si trattava di una studentessa), ma quanno ce vò ce vò come si dice da queste parti. Che qualcuno venga ancora a parlarci del luminoso futuro che ci attende con il M5S è veramente troppo.

Gruppo di Firenze ha detto...

PREGHIAMO LUDOVICA DI MANTENERSI NELL'AMBITO DEI PROBLEMI SCOLASTICI. CASOMAI CI POTREBBE ILLUSTRARE BREVEMENTE LE PROPOSTE GRILLINE IN PROPOSITO. GRAZIE.

Lisa ha detto...

Grillo ha un programma sulla scuola? Non mi risulta.
Lisetta

Ludovica ha detto...

Propositi del M5s sulla scuola? Annullare la legge 107. Ascoltare gli insegnanti e gli addetti al lavoro per una riforma vera. Quello del M5s sulla scuola è un "work in progress" perchè i contenuti li dovranno mettere gli addetti ai lavori, ossia gli insegnanti e gli altri operatori nella scuola. La piattaforma "Rousseau" in cui i cittadini iscritti possono proporre loro stessi ai deputati M5S le leggi, da fare presentare al Parlamento per essere approvate, serve proprio a questo. E' un nuovo modo di far politica.Sono i cittadini a decidere e i politici sono solo DEI PORTAVOCE.
Vedi Tecnica della Scuola del 20 ottobre 2015 dal titolo Chimienti (M5S): “Se andremo al Governo, cancelleremo la legge 107"
http://www.tecnicadellascuola.it/item/14689-chimienti-m5s-se-andremo-al-governo,-cancelleremo-la-legge-107.html

http://www.tecnicadellascuola.it/item/17139-5-stelle-in-tour-per-abrogare-la-legge-sulla-buona-scuola.html


Per decenni nè Destra nè Sinistra si sono preoccupati di ascoltare gli addetti ai lavori per le riforme necessarie alla Scuola ed hanno preferito perseguire gli interessi di tagli dei vari ministri dell'Economia e le forsennate disquisizioni di impiegati e funzionari del Miur che non hanno mai varcato la soglia di una classe per insegnare.
Come ho sempre detto più che le lettere di protesta per questo o per quello (per esempio contro le pericolose e stupide sparate di Faraone o del mancato merito), sono più efficaci i VOTI sia per i referendum sia quelli che servono per mandare a casa esponenti al governo che non sono affatto interessati al bene pubblico ma, piuttosto, a quello delle lobby e a salvaguardare la PROPRIA POLTRONA. Sostituire tale gente ora che c'è una nuova forza politica non è solo una necessità, ma un dovere di cittadino. Faranno sempre meglio di quelli del passato COMUNQUE.
E, comunque, ormai non si può più nè scappare nè fuggire. E'necessario prendere posizione: o ci si mette dalla parte del Pd (e di quelli che ci si sono alleati o in passato o nel presente) che con Renzi ha dimostrato l'apoteosi del negativo o dalla parte della speranza e del costruire un futuro in cui si è ognuno parte attiva senza deleghe se non a PORTAVOCE (delle nostre esigenze e volontà di POPOLO SOVRANO) e non a sostitutori e rappresentanti delle lobby e della massoneria nazionale e internazionale (che mira a ridurci a schiavi e in povertà, come sta avvenendo in Grecia) come è stato fino ad adesso.




Ludovica ha detto...

E...(come dicevano gli STOICI) o ci si mette davanti al carro per guidarlo o si verrà trascinati da esso.

Gruppo di Firenze, secondo voi quali leggi sulla scuola sono da proporre (per la discussione e approvazione in Parlamento) ai nostri deputati e senatori PORTAVOCE di noi popolo sovrano?

A noi la palla, in quanto cittadini e esperti nel settore scuola, per fare rete.

Ludovica ha detto...

E, scusate ancora e per rispondere a Luciano Locci e a Papik, nonostante le difficoltà incontrate dal m5s a Roma o altrove e le perplessità, questà è attualmente l'unica forza politica che DESIDERA noi cittadini in prima fila e attivi e non semplici delegatori.
Sono cittadini e non mestieranti della politica, non sono gente che copre chi di loro sbaglia come fanno negli altri partiti e, ancora, chiedono che ognuno di noi contribuisca. Si parla tanto di Roma, ma dei successi di altre cittadine come, per esempio, Ragusa si trascura di parlarne. Non hanno la bacchetta magica, ma si apprezza che non ci siano più i soliti papponi di prima. Con il M5s si è parte attiva e si è un "work in progress". Sta a noi continuare a lamentarci perchè tutto non va, perchè tanto nulla serve e QUINDI votiamo sempre lo stesso politico corrotto e che non fa i nostri interessi oppure CI METTIAMO IN GIOCO e creiamo insieme ad altri, che hanno i nostri stessi interessi, delle leggi da proporre per cambiare le cose.
E, SOPRATTUTTOse si è in buona fede, penso che sia necessario prendere la decisione di smetterla di votare i partiti e i politici che hanno fallito e che hanno dimostrato che se ne fregano di noi cittadini.


Papik.f ha detto...

"I cinque Stelle dovrebbero parlare con chiarezza, proponendo un’alternativa di legge di riforma scolastica spiegando da dove arriveranno le risorse economiche per attuarla, altrimenti sono soltanto proclami!"
Mi sembra che il commento finale dell'articolo linkato da Ludovica sia perfettamente centrato.
Personalmente il PD non lo voterò più, fino a che Renzi sarà il segretario e/o candidato premier, in altro caso dipenderà da chi eventualmente gli subentrerà. E a destra in questo momento (non solo in questo momento, in realtà) c'è il vuoto totale.
Ma a impedirmi di sperare nel M5S è proprio il punto evidenziato da Tecnica della Scuola: si fa presto a fare promesse altisonanti. Ma i mezzi per realizzarle? e le persone? se anche la persona scelta nel caso di una vittoria largamente preannunciata e, ovviamente, di centrale rilevanza strategica si rivela inadeguata, cosa c'è da aspettarsi di buono? (e solo per questo mi sono permesso di inserire l'OT riguardante Roma).
Preferirei programmi di più basso profilo, ma con indicazioni più precise di chi e come potrebbe attuarli.

Papik.f ha detto...

E comunque, nonostante quello che ho detto, non è che io ritenga il Governo Renzi il responsabile unico della situazione attuale della Scuola.
Per me si è trattato del coronamento di un'azione iniziata da decenni e proseguita indefessamente sotto D'Onofrio, Berlinguer, Moratti, Gelmini, Profumo, Carrozza e non so se dimentico qualcuno, con la sola parziale eccezione di Fioroni.
Un'azione il cui aspetto più deleterio, mi scuso se ripeto quanto già detto altre volte, è quello della privatizzazione a metà, secondo il modello aziendale di un uomo solo al comando, senza che quest'uomo (o donna) al comando debba rispondere a sua volta a un consiglio di amministrazione, come avviene nelle aziende vere. Deve rispondere, sì, e anche con un considerevole aggravio di lavoro; ma sulla base di parametri del tutto fittizi e valutati solo burocraticamente o politicamente, senza nessuna relazione con la reale qualità del servizio.
Cosicché una scuola potrà avere una valutazione altissima e perdere alunni a ogni nuovo anno scolastico, poiché l'utenza, invece, valuta sulla base di parametri reali. Il dirigente sarà premiato sulla base della valutazione ufficiale, gli insegnanti saranno penalizzati perché perderanno posto sulla base della valutazione reale. E sarà il dirigente a decidere insindacabilmente quali insegnanti dovranno mantenere il posto, che saranno presumibilmente coloro che lo aiutano ad adempiere ai parametri virtuali e non quanti lavorano meglio secondo i parametri reali.
Ora, tuttavia, alcuni editori stanno tentando la strada delle guide alle scuole, questo è un esempio.
http://www.lapecoranera.net/prodotto/scuole-di-roma-le-superiori/
Se simili prodotti avranno successo e si diffonderanno, hanno la possibilità di offrire una vera valutazione della qualità reale delle scuole. Qualcuno forse si scandalizzerà, anche per il fatto che si tratta di editori già specializzati nel campo delle guide ai ristoranti. Personalmente dico: ben vengano iniziative simili, altro che i parametri del Miur.

"Il diabolico VP" ha detto...

condivido quanto Papik.f ha detto ieri, devo però ancora leggere le guide segnalate.

aggiungo che oltre alle responsabilità ministeriali e governative (la l. 107 ha il copyrighy e il marchio di Renzi) ci sono quelle sindacali (dei sindacatoni ritenuti rappresentativi dalle regole e sai parametri del Miur): responsabilità per omissione, accondiscendenza, servitudine: v. ultimo incontro elettorale con Marianna Madia del 30 nov.

ricordo che il 27.2.2014 scrivevo:

I PRESIDI CON L’ACQUOLINA IN BOCCA

Sembra che ad alcuni presidi non interessi avere scuole che funzionino meglio, ma che la loro aspirazione massima sia diventare …. ceo del loro istituto! Cioè sostanzialmente padroni di una scuola, aumentare il potere, poi adeguare la retribuzione. Ottenere questo gratis, per grazia ricevuta, senza dover investire e rischiare nulla di proprio, nemmeno una lira o un euro. Poi ricevere riconoscimenti e gratificazioni se la loro scuola va bene (cioè promuove tutti o quasi, si colloca nella parte alta delle classifiche Invalsi) e incolpare i docenti in caso contrario. Nuovo governo e nuovo ministro potrebbero riaprire i giochi, disvelare prospettive interessanti. Ben disponibili i presidi detti – ribadiamo solo alcuni, non la totalità – ad assecondare la parte politica che sembra ispirare il ministro Giannini. Ben disponibili appaiono, in particolare, verso gli orientamenti ministeriali già anticipati, a mo’ di ballon d’essai o di antipasto: liceo quadriennale, abolizione degli scatti, finanziamenti alle private, conferma di una valutazione inidonea, contestata, imposta. Presidi e Miur si accingono a scambiarsi prerogative che non sono loro; un po’ come Francia e Usa che si scambiarono (1803) la Louisiana ignorando i diritti dei pellerossa. In tale prospettiva si verifica l’esclusione e l’emarginazione dell’interazione didattica e dei suoi protagonisti esclusivi cioè docenti e discenti. Così rappresentazione, forma e gerarchia prevalgono su realtà, sostanza e didattica.

27 febbraio 2014

Ludovica ha detto...

Riprendo la parte finale della Tecnica della Scuola.

"I cinque Stelle dovrebbero parlare con chiarezza, proponendo un’alternativa di legge di riforma scolastica spiegando da dove arriveranno le risorse economiche per attuarla, altrimenti sono soltanto proclami!"

Il M5s lo ha detto e ridetto fino a sgolarsi dove prendere i soldi per effetturare riforme importanti e dove prendere queste risorse.

I piddini fanno ancora i finti tonti, e anche altri dell'opposizione, a ripetere sempre le stesse cose.

Se cinquestelle si sono dimezzati lo stipendio e hanno creato il microcredito di impresa per nuovi e vecchi artigiani e imprenditori (ed è stato ed è un successo), figuriamoci che cosa succederebbe se si dimezzasse lo stipendio a senatori, deputati, impiegati della Camera e del Senato, manager pubblici, cariche dello stato e via dicendo. UN MUCCHIO DI SOLDI immediati a disposizione con una semplice leggina approvata in Parlamento.
Figuriamoci se si dovesse combattere realmente la malavita (camorra, mafia e affini) e l'evasione fiscale!

I cinquestelle neanche un mese fa hanno presentato un progetto di legge per dimezzare gli stipendi a senatori e deputati e quelli degli altri partiti la hanno bocciata! Una immediata legge avrebbe creato un fiume di risorse finanziarie togliendo il superfluo e i privilegi.

Per cui trovo molto inutile ancora ripetere come un mantra la solita palla di dove si trovano i soldi. Ma non solo per la scuola ma anche per qualsiasi comparto.

Si sa benissimo dove tagliare sul serio e ottenere un fiume di denaro (per prima cosa gli f35 e anche le spese militari) e invece si continua a predicare le balle del NON CI SONO SOLDI oppure ad applicare le soluzioni di mettere tasse ai soliti noti, ossia al popolo e non ai privilegiati.

Un altro taglio che farebbe entrare un mucchio di soldi è quello di rivedere il concordato con la Chiesa e abolire l'8 per mille e permettere che la Chiesa cattolica paghi, finalmente, le tasse su tutti i suoi immobili.

Finiamola con le bugie.

Ludovica ha detto...

E facciamo pagare molto di più (e non solo l'1%) anche a multinazionali come l'ENI del sig. Crocetta che prosciuga petrolio vicino alla Sicilia. Ma anche la TOTAL nell'Adriatico e l'altra multinazionale dei francesi nel mar Ligure.

Con quei soldi altro che servizi pubblici di eccellenza per scuola e altro!

Busiride ha detto...

Letto l'ultimo intervento di Ludovica sono ancor più convinto che non è possibile votare per il movimento 5 stelle.
- dimezzando lo stipendio a deputati e senatori non si ricaverebbe "un mucchio di soldi", si ricaverebbe una goccia nel mare. Certo merita in ogni caso farlo, ma illudersi che siano risparmi risolutivi che permettano di far miracoli è puerile (a proposito, non esistono "leggine approvate in parlamento", le "leggine" sono quelle approvate in commissione);
- la "lotta vera" contro la criminalità organizzata e contro l'evasione fiscale è un'utopia. Si deve combattere entrambe, ma anche qui non ci si deve illudere che così si ricavino tesori, anzi, potrebbe darsi benissimo che combatterle costi più di quel che si riesce a ricavare.
- nel mondo instabile di oggi tagliare le spese militari è insensato, andrebbero casomai incrementate. Del resto già ora l'Italia destina alla difesa metà della quota di PIL a ciò destinata da Francia e Germania (e quindi in termini assoluti ben meno della metà, visto che entrambi questi paesi hanno un PIL più alto del nostro), per non parlare della Gran Bretagna che destina una quota di PIL tripla (ma loro hanno basi navali all'estero). Non si vede perché dovremmo allinearci all'Europa in tutto tranne che in questo aspetto.
- quanto all'ultimo punto, revocare unilateralmente i patti con la Chiesa solo perché lo stato italiano è stato incapace di amministrare bene le sue entrate e ora si trova in cattive acque sarebbe azione da briganti di strada degna delle peggiori dittature. Diciamo piuttosto che sarebbe giusto che nessun immobile adibito ad attività non lucrative paghi alcunché, a prescindere da chi ne sia il proprietario. Se io possiedo una casa io (o i miei antenati) ho già pagato le tasse all'atto dell'acquisto, perché devo poi continuare a pagare altre tasse senza che lo Stato mi eroghi alcun particolare servizio (acqua, immondizia ecc. sono già gravate da altre tasse specifiche)? Idem per l'8 per mille: se si cambia il Concordato lo Stato dovrebbe casomai abbassare a tutti le tasse dell'8 per mille, e non papparsi ancora altri soldi nostri per sprecarli com'è solito fare. Per tacere del fatto che, senza l'8 per mille, la Chiesa non potrebbe più svolgere molte funzioni sociali che poi lo Stato non sarebbe in grado di accollarsi, o se le accollerebbe a modo suo, cioè con molta spesa e poca efficienza. E a quel punto il saldo per le casse pubbliche potrebbe anche essere passivo.

Papik.f ha detto...

Come spesso (non sempre) mi capita, sono d'accordo con Busiride. Aggiungerei che gli Italiani avrebbero bisogno di qualcuno che parlasse loro come adulti, anziché come bambini.
Qui c'è da affrontare una diminuzione del tenore di vita, del potere d'acquisto e probabilmente anche dell'aspettativa di vita di ciascuno di noi, di ciascun abitante dell'Italia, per una o due generazioni.
Rimboccandoci le maniche e lavorando perché forse i nostri nipoti (cioè i nipoti di chi oggi ha trent'anni, i ragazzi che nasceranno tra venticinque - trenta anni) possano sperare in un avvenire migliore.
I politici dovrebbero dare il buon esempio, cioè dovrebbero essere i primi a fare sacrifici (e i 5 stelle lo hanno fatto, questo va loro riconosciuto); ma ciò solo a questo servirebbe: all'esempio, appunto, a ricreare un clima di solidarietà e di collaborazione al posto dello sfottò arrogante della banda che ci ha governato negli ultimi tempi. Pensare che con i soldi risparmiati si possa risanare il bilancio fa davvero ridere. Non basterebbero neanche per rifare l'asfalto delle strade di un quartiere di Roma, io credo.
Ne abbiamo già visti due di venditori di fumo in rapida successione, non sentiamo (io almeno non la sento) alcuna necessità del terzo.
Sarà anche colpa dei complotti internazionali, della massoneria, del Bilderberg e di tutto quello che si vuole (secondo il mio modesto parere è soprattutto colpa nostra e, poi, un po' anche di chi ci ha fatti avventatamente entrare nell'Euro); ma a questo punto stiamo e, anche ammesso che queste fossero le cause, non basterebbe certo rimuoverle perché tutto tornasse magicamente come prima. Neanche nella scuola.

Ludovica ha detto...

Ribadisco tutto quello che ho detto. Abbassare le indennità a deputati e senatori, ma anche a deputati delle varie regioni. Di conseguenza (siccome tanti stipendi e pensioni in Italia oggi vengono calcolate sulle indennità di Senato e Camera) verranno abbassate le indennità di funzionari delle varie regioni e anche della Magistratura. Ridurre le indennità degli impiegati del Parlamento nazionale e anche di quelli regionali. Ridurre le indennità dei funzionari e degli impiegati dei vari ministeri. Tutto questo è possibile con una o due leggi. Come e cosa? Basta mantenere lo STIPENDIO BASE e togliere tutti gli incentivi di qua e di là (e altre voci) che si sono accumulati negli anni. E' riconosciuto da tanta stampa che tutta questa gente guadagna, in paragone il triplo e spesso dieci volte tanto quello che prendono negli altri paesi democratici occidentali i loro PARI GRADO, per cui non moriranno di certo di fame e neanche faranno vita grama.

Facendo questa semplice manovra si libererebbero facilmente e IMMEDIATAMENTE milioni e milioni (e non poche) di risorse da impiegare in SCUOLA, SANITA' e PENSIONI DELLE CLASSI MEDIE E NON AGIATE. E tutto ciò facendo la legge oggi che verrà pubblicata, entrando in vigore, nella Gazzetta Ufficiale il mese prossimo.

Poi chi deve prendersi cura del popolo italiano deve essere LO STATO e non la chiesa e neanche altre agenzie private assistenziali.Tutto questo è la normalità in paesi come la Svezia, la Norvegia e in Gran Bretagna. Non vedo il perchè noi non dobbiamo diventare NORMALI come loro. Per cui le risorse date alle chiese da parte dei 730 dei contribuenti è denaro sprecato. CI PENSINO direttamente i fedeli a pagare la propria chiesa e non costringano a finanziarla chi è ateo (attualmente se uno nel 730 non sceglie di destinare il proprio 8 per mille a nessuna religione la sua quota viene ripartita proporzionalmente, in base alle scelte altrui, alle chiese. E quella cattolica fa la parte del leone. Se uno sceglie di destinarla allo stato nove volte su dieci questo finanzia la costruzione o la riparazione di chiese).

A riguardo le multinazionali ENI e Total basterebbe andare a normalizzare le tasse che esse devono allo Stato per la quota di greggio estratto che in pratica le cose cambierebbero a livello di cassa. Attualmente lo Stato prende l'1% del greggio estratto quando in altri paesi occidentali si prendono il 20%.

Chi è che non vuole andare a votare i cinquestelle? Presto detto. Coloro che verrebbero toccati NELLA TASCA se i cinquestelle applicassero (come hanno di già intenzione) quello che ho spiegato.

Ludovica ha detto...

Aggiungo che allo STIPENDIO BASE l'unica voce da mantenere in aggiunta dovrebbe essere solo la quota destinata all'anzianità di servizio.
E naturalmente lo stipendio base non è uguale per tutti ma dipende dal grado di responsabilità nella piramide gerarchica lavorativa (ci mancherebbe!).

Ludovica ha detto...

Ah! dimenticavo! Per quanto riguarda le spese dell'Esercito, chissà se venisse incaricato Cantone quando ne troverebbe di inutili in quanto doppioni oppure completamente superflue. Una persona intelligente sa che tanti vizi sono diffusi dovunque, quindi perchè l'Esercito dovrebbe esserne immune?
Poi non parliamo degli inutili F35 che perfino Trump ne ha voluto annullare le prossime commesse...

Ritornando alla chiesa (cattolica romana, in particolare)oltre alla faccenda dell'8 per mille (e revisione del concordato per eliminare ingiusti privilegi: il Vaticano è molto ricco. Si calcola che abbia, in tutto il mondo, qualcosa come mobili e immobili pari a circa duemila miliardi di dollari) è giusto che paghi tutte le tasse sugli immobili come fanno gli altri cittadini. In altri stati occidentali è la normalità, per cui lo stesso (ritorno a dire) dovrebbe essere NORMALE anche da noi.

In ultimo mi preme dire che il Microcredito di impresa (con i pochi milioni dei tagli dei deputati e senatori del Parlamento e delle Regione pentastellati) ha fatto meraviglie. Figuriamoci con tutti i soldi risparmiati con le misure che sopra ho elencato che ENORME spinta occupazionale e anche di difesa dello Stato sociale (Sanità, Scuola, Pensione) si avrebbe.
Immaginiamocelo veramente.
Roosvelt ha cambiato il volto degli USA con il NEW DEAL ossia investimenti in infrastrutture e occupazione.
Impariamo a imitare le belle esperienze del passato.

Busiride ha detto...

Non perdo neppure tempo a replicare sulla storia degli stipendi.
Quanto al fatto che "chi deve prendersi cura del popolo italiano deve essere LO STATO", che dire? Tempo fa Ludovica mi ha dato del comunista, ma a me una frase simile fa rabbrividire. Tra noi due la comunista casomai è Ludovica.
Che vuol fare tanto l'originale e l'alternativa ma poi ripete la solita tiritera di Svezia Norvegia e Gran Bretagna come esempi da imitare, che è esattamente ciò che la cultura dominante ripete dai tempi del Baretti in qua.
Chi è ateo di solito venera lo stato, e quindi se non vuol finanziare le chiese basta che scelga di destinare l'8 per mille alla sua religione de facto, cioè allo stato. E se la Chiesa cattolica fa la parte del leone non è perché i suoi esponenti sono cattivi ma perché è la religione seguita, in piena e totale libertà, dalla maggioranza della popolazione italiana.
Per il resto sembra che la filosofia di Ludovica sia semplicemente tassare, tassare e tassare. Ma il comunista sono io. Va bene.
Che nell'esercito (più correttamente si dovrebbe parlare di forze armate) ci siano sprechi è indubbio, sono anche loro un apparato dello stato e non sono immuni dai vizi tipici di quell'ambiente. Questo però non dovrebbe essere un motivo per fare tagli, ma piuttosto per spendere meglio le quote già destinate. Né l'esempio di Trump è pertinente, ché certamente non destinerà i fondi stanziati per gli F-35 ad altri settori, li userà per acquistare armamenti più efficaci.
Quanto al fatto che il Vaticano sia ricco, che dire... lo crede solo chi non lo frequenta. A parte che una cosa è lo Stato della Città del Vaticano e un'altra è la Ciesa cattolica in Italia, e a noi interesserebbe casomai quest'ultima. La cui condizione economica è tutt'altro che rosea. Molte diocesi si trovano a mal partito, molte congregazioni religiose svendono i loro beni che non riescono più a mantenere. Anche perché la figura dell'ecclesiastico volpone che speculando arricchisce la Chiesa e sé stesso esiste quasi solo nella fantasia degli anticlericali. Per un Marcinkus ci sono mille Don Abbondio che sono totalmente negati per gli affari, ingenui, creduloni, inesperti. Sono stato personalmente testimone di beni parrocchiali venduti per due soldi da parte di parroci del tutto inetti alla vita pratica a speculatori senza scrupoli che poi li hanno rivenduti per dieci volte tanto.
Ma, a parte questo, ribadisco che i beni immobili non adibiti ad attività lucrative non dovrebbero essere tassati, siano della Chiesa, della Fiat, di un privato cittadino.

Ludovica ha detto...

Mamma mia, Busiride!
E' da tempo che non venivo a leggere qui. Quante mistificazioni in un sol colpo.
Dire bugie dovrebbe essere vietato.

Sull'8 per mille. Ti informo che se si destina allo Stato quest'ultimo ha sempre Chiese da costruire o ristrutturare. Poco viene dato alle emergenze. Per cui quando la Chiesa cattolica esce dalla porta, guarda caso rientra dalla finestra.
Poi, nella verità,alla Chiesa Cattolica dovrebbe andarci solo circa il 37 per cento (la quota reale destinazione) e non più dell'80 per cento che è la somma del 37 più la ripartizione delle quote di coloro che NON SCELGONO. Un mucchio di soldini.
Per cui facciamo in modo che alla chiesa cattolica e alle altre religioni vada realmente quello che è loro dovuto e NON quello che atei e non non vogliono destinare nè allo Stato nè alle religioni. Io vorrei, in primis per questa parte, il concordato rivisto.


Esercito. Attualmente non vengono controllate da nessuno le loro spese e si sa che gli abusi non possono non essere anche lì. E' la verità e nessuno mi può contraddire se non mentendo spudoratamente.

Riguardo a Vaticano e parrocchie o ordini monastici a me per il sedere non mi ci si può prendere perchè è sotto gli occhi di tutti quello che succede. Il Vaticano è ricco da far schifo (situazione IOR e scandali pubblicizzati di giornali e dai libri lo confermano) mentre è vero che tante parrocchie sono in stato di bisogno. Ed è pure vero che vi sono stati ordini monastici come i salesiani che, grazie a truffatori, hanno perso ingenti patrimoni sia mobiliari che immobiliari e adesso sono in difficoltà. Potrei dire altre cose, ma mi fermo. Ma vorrei suggerire la riflessione che la parrocchia povera non giustifica il continuo obolo, otto per mille, etc etc. verso il Vaticano straricco. Io lo renderei impossibile informando chi lo da: meglio darlo alla parrocchia che al vaticano. Però succede che spesso la parrocchia povera è costretta a dare parte o gran parte degli oboli ricevuti al Vescovado o direttamente al Vaticano tramite versamento in c/c . (come vede, caro Busiride sono informatissima, altro che disinformata in quanto cosiddetta atea o chissacchè). Il Vaticano con annesse parrocchie, ordini monastici sono una multinazionale economica di primo livello con i suoi 2.000 miliardi di dollari di patrimonio mobiliare e immobiliare. Io direi che sarebbe ora di smetterla di considerarli poveri e dare ai veri poveri (ai vicini di casa magari) oppure ai propri figli e parenti quello che si ha in più e si vuole donare.

Per i beni immobili dediti ad attività non lucrative sono d'accordo alla non tassazione, ma una libreria San Paolo o alberghi gestiti da frati e suore non lo sono e neanche le case affittate in possesso degli enti parrocchiali e del Vaticano.

Continuo a dire che l'assistenza deve essere demandata allo stato. Se lo vuole fare qualche ente religioso o laico A SPESE SUE E DEI SUOI BENEFATTORI DANAROSI e non a carico della comunità come per esempio le cooperative onlus che stanno ospitando clandestini in tutt'Italia.