giovedì 19 novembre 2009

OCCUPAZIONI: CHE SI COMINCI A RAGIONARE?

Insegnanti che impediscono l'occupazione; dirigenti decisi a far sgombrare la scuola dalla polizia; 5 in condotta a chi occupa; studenti in maggioranza contrari a questo genere di iniziative. A leggere i tre articoli che "Il Messaggero" pubblica oggi e quelli che si possono leggere su molti altri quotidiani, si potrebbe pensare a un'avanzata della serietà... Vedremo.

4 commenti:

Viola Giannola e Tea Maisto ha detto...

Licei occupati, il conto dei danni. Sul 5 in condotta è scontro tra i presidi

E la Regione fa da paciere tra prof e studenti: "È ora di parlare"

di Viola Giannola e Tea Maisto

Era partito come un diktat, una minaccia senza via d´uscita. E invece sul 5 in condotta per chi occupa le scuole, che già divide i prof, «ogni istituto deciderà per sé». Ci tiene Mario Rusconi, capo dell´Associazione dei presidi romani, a chiarire che la «tolleranza zero» nei confronti dei ragazzi si valuterà caso per caso. E saranno dirigenti e insegnanti a decidere se punire o meno gli alunni con una sanzione disciplinare che può valere la bocciatura. Una controffensiva dura messa in campo per quello che definiscono «lo stanco rito delle occupazioni d´autunno» e che segue, di fatto, l´"Appello per la scuola" lanciato dall´Associazione nazionale dei presidi. «La legalità non è a fasi alternate, ma deve essere a 360 gradi - si legge nel documento - La scuola è un bene della comunità, siamo favorevoli alla crescita degli studenti, ma non all´inganno educativo di poter sforare la legalità con le occupazioni». E così, oltre ai 15 giorni di sospensione decisi dal Consiglio d´Istituto, può scattare per gli occupanti anche il 5 in condotta.

«Il diritto a manifestare è legittimo - aggiunge Rusconi - Ma occupare è un´azione illegale e va punita». Nessun problema quindi a tracciare insufficienze nell´ultima casella della pagella nel suo istituto, lo scientifico Newton in viale Manzoni.
La pensa così, a sentire i suoi alunni, anche Cosimo Guarino, preside del Mamiani, il classico in viale delle Milizie occupato ieri contro la riforma Gelmini e la restrizione degli spazi interni autogestiti. «Ci hanno detto che verrà punito chi verrà riconosciuto ad occupare oppure i rappresentanti d´Istituto, che faranno da capri espiatori».
Tolleranza zero anche per Emilia Marano, dirigente dell´Abertelli, il classico all´Esquilino: «Se non diamo 5 a chi commette un reato a chi dovremmo darlo? Gli studenti non possono oltrepassare la linea della legalità, altrimenti siamo costretti a denunciarli e a prendere misure disciplinari».

In controtendenza, invece, Daniela Scocciolini, preside del Pasteur: «Sono molto perplessa su questa sanzione disciplinare: mi sembra una strada difficile e sommaria. Quanto ai danni, è meglio farli pagare economicamente, piuttosto che in pagella».

Per molti docenti la mossa repressiva a sorpresa che rischia di far perdere l´anno agli studenti potrebbe inasprire ulteriormente il confronto. Per questo la Regione, con l´assessore alla Scuola Marco Di Stefano, ha deciso di fare da paciere lanciando un appello per un tavolo di discussione che coinvolga tutti i soggetti interessati per «dibattere sulle gravi questioni che investono il mondo della scuola, impedendone di fatto un funzionamento regolare».

(20 novembre 2009)

http://roma.repubblica.it/dettaglio/Licei-occupati-5-in-condotta:-scontro-tra-presidi/1783899?ref=rephp

Coordinamento Precari Scuola Roma ha detto...

Comunicato di solidarietà del Coordinamento Precari Scuola Roma agli studenti medi.

Il Coordinamento Precari Scuola Roma sostiene tutte le occupazioni portate avanti con coraggio e determinazione da parte degli studenti medi di fronte ad un attacco durissimo nei confronti della scuola pubblica e della condizione lavorativa e professionale di tutto il personale della scuola.

Stigmatizziamo in questo scenario l'adozione di tutte le misure repressive a partire dal cinque in condotta, in quanto ennesimo atto intimidatorio volto a distogliere l'attenzione dai reali problemi della scuola e dalla necessaria lotta comune per risolverli.

Le vere forme di illegalità presenti nella scuola sono quelle determinate dalle scelte governative:

• l'aumento del numero di alunni per classe;

• la mancanza di sicurezza negli edifici scolastici aggravata dal licenziamento del personale ata;

• il mancato rispetto delle basilari norme contrattuali: dai gravi ritardi nella retribuzione dei docenti al mancato rispetto delle procedure di nomina di supplenti nel caso di assenza del titolare;

• la mancanza di spazi e infrastrutture adeguate all'adempimento delle attività didattiche.

Roma, 19/11/2009

Coordinamento Precari Scuola Roma

Gruppo di Firenze ha detto...

Siamo molto interessati alle opinioni personali e ai commenti dei lettori del blog,incluse ovviamente le critiche. Assai meno, in tutta franchezza, al copia e incolla di articoli e di editoriali.

rossana ha detto...

Tutto il rispetto per la lotta contro le nefaste scelte del Ministro Gelmini...
ma in tutta franchezza credo che molti studenti occupino le scuole soprattutto per alleggerirsi il carico dell'impegno scolastico! Inoltre ritengo che vadano perseguiti a norma di legge per il reato di "interruzione di pubblico servizio". L'occupazione è una forma obsoleta di protesta, la si praticava nel '68, quando essa costituiva l'unico modo per farsi sentire dalle istituzioni!