venerdì 19 febbraio 2010

L'ITALIANO IN COMA. REVERSIBILE?

Sulla “Stampa” Paola Mastrocola propone un rimedio emergenziale per recuperare a un italiano accettabile le nuove generazioni, si tratti di scrittura corretta o di comprensione del testo: corsi intensivi pomeridiani (di vari mesi, però) per chi approda alle superiori; finanziati con i risparmi lacrime e sangue di Tremonti.
Sullo stesso tema, il quotidiano torinese intervista Elena Ugolini, preside e membro dell’Invalsi, che assegna alla comprensione della lingua scritta e a una didattica più stimolante la priorità logica e temporale sull’ortografia.
Infine, una futura docente della scuola primaria ci sgomenta con una testimonianza di prima mano sul livello del suo corso di studi.
Aggiungiamo un altro ingrediente fondamentale: sarebbe ora che alcuni argomenti essenziali da trattare a scuola - con la massima libertà quanto ai metodi - venissero chiaramente prescritti da programmi (dico “programmi”) nazionali, con il necessario séguito di controlli e verifiche. (GR)

5 commenti:

GIUPPE (forum La Stampa 19.2.2010 - 10:05) ha detto...

Per maggiore correttezza con i lettori de LaStampa

GIUPPE

Sarebbe corretto da parte del "mio" giornale aggiungere sotto la firma Paola Mastrocola, consulente del ministro Gelmini, visto che ha fatto parte della cabina di regia per il riordino delle superiori, che lei stessa, autocitandosi, definisce "epocale". E pare anche molto contenta dei tagli attuatti. Per stare poi a quello che scrive, è davvero geniale, un ragazzo in tre mesi dovrebbe recuperare quello che non ha fatto in 8 anni. Invece potrebbe chiedere al "Suo" ministro di restiruire i fondi per le ore di "recupero scolastico" già abbondantemente tagliate.
P.S. scommettete che adesso il Ministro Gelmini dirà che quanto scritto da Mastrocola sarà fatto. Pirandello le definiva "gioco delle parti" è vero Professoressa Mastrocola?

http://www.lastampa.it/forum/Forum3.asp?chiuso=False&pg=2&IDmessaggio=5895&IDforum=674

Giorgio Ragazzini ha detto...

Prima di tutto Giuppe è male informato, dato che per la cronaca Paola Mastrocola dopo poche riunioni ha preferito lasciare la cabina di regia. Ma molto più importante è sottolineare che i componenti di questo organismo hanno le più varie provenienze politiche e culturali; e questo va a indubbio merito della Gelmini e del suo consigliere Bruschi. Nessuno dei membri ha portato il cervello all'ammasso; in altre parole, accettare di far parte della cabina di regia non significa affatto (direi che è certo il contrario) appiattirsi sulla politica del ministro; significa invece aver ritenuto opportuno collaborare per spirito di servizio e nell’interesse della collettività. Capisco che sia difficile per molti occuparsi di scuola senza la tendenziosità di cui trasuda la lettera di Giuppe, che arriva addirittura a pensare che Paola Mastrocola sia contenta dei tagli... Noi però, che due anni fa abbiamo auspicato per la scuola la nascita di "un partito trasversale del merito e della responsabilità", andiamo avanti su questa strada.

Anonimo ha detto...

La lingua italiana e le ore tagliate

Concordo in pieno con gli interventi di quei docenti, che in questi giorni su vari quotidiani hanno criticato i tagli previsti nella riforma alle ore di Storia e Geografia, evidenziando i rischi di un ulteriore impoverimento culturale. Da parte mia vorrei far rilevare un altro elemento di criticità presente nel progetto di riforma: di fronte al grave processo di deverbalizzazione che coinvolge sempre più diffusamente le nuove generazioni, non solo finora non sono stati presi provvedimenti per correre ai ripari, ma addirittura nei quadri orari dei nuovi licei viene nel complesso eroso lo spazio dedicato all'educazione linguistica.

Questo rischia di avvenire anche nel Liceo Classico, in contraddizione con quella che dovrebbe essere la naturale vocazione di questo corso di studi; devo constatare infatti che anche nelle ultime bozze orarie uscite su Internet viene purtroppo confermata la decurtazione di due ore di Italiano al biennio: francamente non mi sembra accettabile in generale, ma in modo particolare in un Liceo Classico, che possa essere ridotto lo spazio per lo studio della nostra lingua, in un momento in cui tutte le statistiche dimostrano quanto invece ci sarebbe bisogno di un suo rilancio.

Sono intervenuto più volte nel sito dell'INDIRE in cui si sta discutendo della riforma e mi avevano lasciato ben sperare alcuni interventi del prof. M. Bruschi, presidente della "Cabina di Regia" voluta dal Ministero, nei quali egli aveva concordato sulla necessità di un rafforzamento dell'insegnamento della lingua italiana, anche in relazione al primo ciclo di istruzione: l'incoerenza mi sembra evidente.

Il fatto è che le decisioni operative nell'ambito di questa riforma vengono prese in un quadro di drastica riduzione oraria, volta esclusivamente al contenimento di una spesa evidentemente ritenuta, in modo assai miope, improduttiva; o forse, al di là delle dichiarazioni di facciata, si vuole veramente portare a termine quel progetto di scuola per formare docili clienti, privi di senso critico e di strumenti di interpretazione ed espressione, che a suo tempo con grande lucidità aveva denunciato Lucio Russo nel libro "Segmenti e bastoncini".

Prof. Lodovico Guerrini
Liceo Classico "Piccolomini" - Siena


http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=89424&sez=HOME_MAIL

Anonimo ha detto...

Scuola, boom di insufficienze alle superiori voti più bassi del sei in 8 pagelle su 10

http://palermo.repubblica.it/dettaglio/Scuola-insufficienze-record-nelle-superiori-palermitane/1865159?ref=rephp

Anonimo ha detto...

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