Sulla scuola come dovrebbe essere e sulla scarsa validità di alcune analisi e proposte metodologiche torna a intervenire Giorgio Israel con un articolo sul "Giornale", il cui titolo lo collega - piuttosto arbitrariamente - a una delle notizie predominanti di oggi: la "pioggia" di cinque in condotta. Israel parte invece da Don Giussani e dalla demolizione del principio di autorità; non inteso come accettazione acritica di qualsiasi assurdità, ma come affidamento fiducioso ai propri maestri (necessaria base dell'apprendimento).
Quanto ai cinque in condotta, è indubbio che una fase di aumento delle sanzioni e delle valutazioni negative del comportamento fosse del tutto prevedibile, se era giusta (e lo era) la diagnosi che si fosse lasciato correre quasi tutto negli anni passati. Ma c'è naturalmente chi ne trae la conclusione che la colpa è dei docenti incapaci. "Il rigore è altro", dice il professor Gaetano Domenici. Ma purtroppo non ci dice cos'è. (GR)
lunedì 1 marzo 2010
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2 commenti:
Osservo, soprattutto, che il prof. Domenici sostiene che nella scuola primaria si insegna male (matematica, inglese, ecc.). Alla buon'ora! Ma non era la scuola primaria migliore del mondo? E poi, se è così, chi è che forma i maestri da anni e anni se non le facoltà di scienze della formazione? Secondo il principio per cui la responsabilità è dei docenti, non sarà il caso di bocciare chi forma simili maestri?.... Oppure non andranno meglio le cose quando, con il nuovo regolamento per la formazione, le ore di matematica saranno quasi triplicate, quelle di storia raddoppiate, e il corso di scienze della formazione somiglierà meno a un corso di formazione di assistenti sociali?
E' vero, nella scuola primaria si impara poco e male ma non credo sia solo a causa dell'impreparazione dei maestri ma anche a causa di programmi ministeriali inadeguati e carenti. Forse sarebbe il caso di tornare, aggiornandoli in maniera opportuna, ai programmi e ai libri di testo della scuola di 40 anni fa.
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