martedì 8 febbraio 2011

OCCUPAZIONI: UNA GRAVE DECISIONE DELLA PROCURA MILANESE

Occupare la scuola dal pomeriggio alla mattina, con la partecipazione di ragazzi mascherati, anche provenienti da altre scuole, chiuderne gli accessi con catene, lucchetti e mobili appoggiati alle porte, così da rendere necessario l’intervento della Digos per entrare: per la procura milanese è tutto regolare. La richiesta di archiviazione si basa sul presupposto giurisprudenziale che la scuola appartenga “anche” agli studenti, come se non esistessero leggi, regolamenti, orari di accesso e precise responsabilità del dirigente. Su questa distorta base concettuale anche gli uffici postali, le questure, i tribunali, gli ospedali, i ministeri, il Parlamento e via dicendo, potranno essere occupati a proprio piacimento dai contribuenti (che a molto maggior ragione possono considerarsene proprietari), al di fuori di qualsiasi orario previsto e di ogni altra regola. Ne escono male la scuola, lo Stato di diritto, il buon senso e i dirigenti scolastici, sempre più soli con crescenti responsabilità a cui sono impossibilitati far fronte. Leggi
(GR)

15 commenti:

Anonimo ha detto...

La Procura milanese motiva la decisione di archiviare la denuncia sporta dalla preside perché «l'occupazione della scuola è avvenuta dalle sei del pomeriggio del 18 novembre 2010 alle 7.30 del giorno dopo, al di fuori dell'orario scolastico e senza interruzione delle attività didattiche», il che rende non sostenibile l'accusa di «interruzione di pubblico servizio». Inoltre «nessun atto di violenza fisica è stato attuato dagli occupanti, nè alcun atteggiamento interpretabile come minatorio» ai danni di preside o custode. Non solo: «Una volta identificati gli occupanti, le lezioni sono iniziate regolarmente, con la partecipazione degli stessi studenti che nel corso della notte si erano intrattenuti nell'edificio scolastico».

Giorgio Ragazzini ha detto...

La tesi fondamentale sui cui è basata l'archiviazione è quella secondo cui la scuola è anche dei ragazzi, che quindi la possono impunemente occupare (e sbarrare dall'interno!) Il nostro lettore - che si non si firma nonostante il nostro cortese e ripetuto invito a evitare l'anonimato - cita le motivazioni che escludono l'interruzione di pubblico servizio (che comunque a mio avviso c’è, dato che gli accessi sono stati sbarrati dall’interno). Resta inammissibile che un gruppo di studenti si impossessi dei locali della scuola, anche se non la danneggia. La scuola non è dei ragazzi, ma della collettività che la affida alla responsabilità di un adulto preparato e selezionato allo scopo, a cui chiederà conto di eventuali danni. Ripeto quanto scritto nel post: la logica di questa pronuncia porterebbe al paradosso di legittimare l’occupazione di qualsiasi edificio pubblico. Ma poi pagano i giudici per eventuali danni?

Sergio Casprini ha detto...

La sentenza è degna del miglior azzeccagarbugli e sostanzialmente tartufesca : non sono stati gli studenti a liberare la scuola alle 7,30 (i poverini dormivano!), ma la Digos che ha dovuto rompere le catene che bloccavano il portone d'ingresso, successivamente gli occupanti, che non sono stupidi, hanno preferito cessare la protesta e stare a lezione per evitare altri guai.
Tra l'altro la magistratura è veramente strabica :in alcuni casi inquisitoria come moderni Torquemada, in altri casi tollerante fino ad ogni limite, soprattutto con i giovani studenti a cui si insegnano i fondamenti della legalità in una società civile e poi si chiudono tutti e due gli occhi quando sono gli studenti ad infrangerla!

Valerio Vagnoli ha detto...

"Pinocchio, alla presenza del giudice, raccontò per filo e per segno l'iniqua frode, di cui era stato vittima; dette il nome, il cognome e i connotati dei malandrini, e finì col chiedere giustizia.
Il giudice lo ascoltò con molta benignità: prese vivissima arte al racconto: s'intenerì, si commosse: e quando il burattino non ebbe più nulla da dire, allungò la mano e suonò il campanello.
A quella scampanellata comparvero subito due can mastini vestiti da giandarmi.
Allora il giudice, accennando Pinocchio ai giandarmi, disse loro:
"Quel povero diavolo è stato derubato di quattro monete d'oro: pigliatelo dunque e mettetelo subito in prigione."
Il burattino, sentendosi dare questa sentenza fra capo e collo, rimase di princisbecco e voleva protestare: ma i giandarmi, a scanso di perditempi inutili, gli tapparono la bocca e lo condussero in gattabuia.
E lì v'ebbe a rimanere quattro mesi: quattro lunghissimi mesi: e vi sarebbe rimasto anche di più, se non si fosse dato un caso fortunatissimo. Perché bisogna sapere che il giovane Imperatore che regnava nella città di Acchiappa-citrulli, avendo riportato una gran vittoria contro i suoi nemici, ordinò grandi feste pubbliche, luminarie, fuochi artificiali, corse di barberi e velocipedi, e in segno di maggiore esultanza, volle che fossero aperte le carceri e mandati fuori tutti i malandrini.
"Se escono di prigione gli altri, voglio uscire anch'io", disse Pinocchio al carceriere.
"Voi no, rispose il carceriere, perché voi non siete del bel numero..."
"Domando scusa, replicò Pinocchio, sono un malandrino anch'io."
"In questo caso avete mille ragioni", disse il carceriere; e levandosi il berretto rispettosamente e salutandolo, gli aprì le porte della prigione e lo lasciò scappare".

valerio giannellini ha detto...

la giustizia: trippa in mano a tanti, troppi cetto la qualunque in toga


valerio giannellini

Anonimo ha detto...

"...la magistratura è veramente strabica :in alcuni casi inquisitoria come moderni Torquemada,..."

Arcore? Bunga bunga?

lucamacini ha detto...

Sono il marito di un'insegnante. Ne esce male SOLO lo Stato di diritto, che diventa Stato e basta.
Ma se solo uno di quei delinquenti occupanti si fosse chiamato Berlusconi, la vicenda avrebbe preso tutt'altra piega.
Luca Maria Cini, Pitigliano.

Antonio ha detto...

Come ha scritto qualcuno qualche tempo fa " Spengler e Nietzsche avevano già previsto tutto!"
Manca solo da tirare lo sciacquone!

Francesco Ademollo ha detto...

Mi sembrava di aver capito che il Gruppo di Firenze considerasse un importante punto di principio quello di parlare di scuola senza pregiudiziali ideologiche o tantomeno di appartenenza partitica. Ora leggo - in un post firmato da uno dei fondatori - che "Tra l'altro la magistratura è veramente strabica: in alcuni casi inquisitoria come moderni Torquemada, in altri casi tollerante fino ad ogni limite, soprattutto con i giovani studenti a cui si insegnano i fondamenti della legalità in una società civile". Nel frangente attuale, il riferimento a Torquemada (e l'omissione di qualunque doveroso riferimento ai magistrati impegnati ogni giorno per difendere la legalità con rigore e coscienza civile) suona oggettivamente come una gratuita, pesante intromissione di preoccupazioni del tutto estranee. Chi volesse seguire l'autore su questo terreno potrebbe forse chiedergli lumi sul posto che occupano tra i "fondamenti della legalità in una società civile" reati come corruzione, concussione e sfruttamento della prostituzione minorile. Ma forse è meglio non proseguire.

Valerio Vagnoli ha detto...

L'anomalia di questo paese non è Berlusconi ma coloro che pensano che Berlusconi sia una anomalia e per questo finiscono col vedere la vita tutta quanata piegata a combattere o difendere questa presunta anomalia. L'amico Casprini, che ignora quanto sto per "bloggare" ( esiste il termine?)probabilmente pensava, alludendo ai giudici, ad esperienze a noi più vicine con le quali, senza essere dei sostenitori o meno di Berlusconi, si misura l'assurdità di certi comportamenti da parte di alcuni magistrati che, nel loro operato, possono contare su una sorta di immunità totale di fronte a qualsiasi nefandezza essi compiano. Per esempio potrei accennare alla mia esperienza di dirigente scolastico indagato per alcuni giorni dalla Guardia di finanza, inviata da un magistrato su segnalazione anonima per una delibera da 2300 euro( sì, 2300 euro spesi per comprare le divise ai bidelli e ai tecnici di cucina e sala)senza aver avuto alcuna risposta da parte del magistarto neanche sull'esito ( archiviazione) dell'inchiesta. Alla fine, alla mia richiesta scritta di accedere alla fonte che aveva segnalato la presunta anomalia nella delibera di acquisto di cui sopra, ho ricevuto una lettera disgustosa e saccente da parte della magistratura che mi ricordava come la mia richiesta di accesso agli atti, oltre che essere del tutto illegittima, doveva essere inoltrata con carta priva di attestazione della scuola per non gravare ovviamente sulla spesa pubblica. A Figline Valdarno è stato posto sotto sequestro il cantiere adibito alla costruzione del nuovo palazzo comunale mandando così a spasso decine di muratori e manovali. Alla fine il cantiere è stato riaperto: ma chi paga i danni commessi in virtù di un atto del tutto privo di fondamento? Se un docente è incapace e commete errori grossolani nell'esercizio della sua professione, è mio dovere intervenire e sanzionare il docente ignorante e incapace. Perché i magistrati non rispondono delle loro nefandezze, quando ovviamente queste ci sono? Non c'è il sospetto che anche nella magistratura( si vedano le sempre più numerose sentenze smentite nei successivi gradi di giudizio) sia diffuso certo moderno spirito sofistico, non certamente foriero di libertà e democrazia, che in definitiva finisce per sottomettere la norma al sofistico arbitrio di chi sottopone e sottomette la norma stessa al proprio pensiero e alla propria visione del mondo, anziché della legge?

Francesco Ademollo ha detto...

Che ci siano casi in cui i magistrati si comportano come è stato descritto è senz'altro vero; io stesso ho conosciuto persone che ne hanno fatto esperienza. Però ci sono anche tanti casi in cui i medici o gli insegnanti si comportano in modo scriteriato o prepotente, senza che ci sembri ragionevole trarne conclusioni catastrofiche sull'intera categoria. Il problema del post che criticavo è proprio che propone una dicotomia ("o inquisitori o lassisti") nella quale non si sa bene dove collocare il numero dei magistrati seri e coscienziosi, o magari in qualche caso addirittura eroici. Quest'omissione mi è parsa essere il sintomo di un atteggiamento poco obiettivo.
Desidero ribadire che la cosa mi pare tanto più rilevante in un momento in cui alcune istituzioni rivolgono ai magistrati insulti di inaudita violenza (come quello di essere un "cancro" della democrazia) o sostengono che le indagini sui potenti devono in ultima analisi sottostare a un "giudice ultimo" che in democrazia è il popolo. Per tornare a una prospettiva di tipo scolastico: c'è qualcuno, tra i frequentatori di questo blog, che insegnerebbe cose simili ai suoi studenti mentre spiega la Costituzione?

sergio casprini ha detto...

Francesco Ademollo non coglie il senso di una mia iperbole retorica moderni Torquemada ( non viviamo certo nel XVI secolo !) e mi rimprovera l'omissione di qualunque doveroso riferimento ai magistrati impegnati ogni giorno per difendere la legalità con rigore e coscienza civile quando invece io critico quei magistrati che si dimenticano di difendere la legalità davanti ai cancelli di una scuola , non mettendo ovviamente sullo stesso piano reati come corruzione, concussione e sfruttamento della prostituzione minorile e l’occupazione di una scuola.
Io non difendo Berlusconi, ma non difendo neanche gli studenti, come invece Ademollo sostanzialmente fa, fatte le dovute differenze tra le situazioni ,i reati commessi, le conseguenti punizioni. Nel 1969 a Firenze durante lo sciopero degli operai per la conquista di una giusta pensione durante la manifestazione noi del movimento studentesco ci separammo dal corteo e per dare più forza alla protesta occupammo la stazione di Santa Maria Novella; intervenne la polizia, ci caricò, ci disperse e fece degli arresti. Alcuni degli arrestati in attesa di giudizio stettero in carcere per qualche mese (!). Oggi gli studenti occupano, spesso durante le occupazioni fanno danni, non rispettano il diritto allo studio di chi non occupa, intimidiscono talora i docenti ed anche loro per dar forza alla protesta fanno il blocco del traffico ed in alcuni casi vanno allegramente ad occupare le stazioni e non pagano pegno, neanche una multa ! Ecco lo strabismo della magistratura,oggi come nel 1969 ! Si educa alla legalità in una scuola ,insegnando sì i principi della costituzione, parlandone però senza pregiudiziali ideologiche o tantomeno di appartenenza partitica( e quindi senza inveire o contro Berlusconi o contro i magistrati) ma si educa pure alla legalità insegnando il rispetto della legge, comminando le giuste sanzioni agli studenti che la trasgrediscono

Francesco Ademollo ha detto...

Mi dispiace, ma io degli studenti non ho proprio parlato, né direttamente né indirettamente; mi sembrava evidente che l'argomento del mio intervento era tutt'altro. In effetti è perfettamente possibile (almeno stando a quel che ho letto qui) che la decisione della procura di Milano sia stata sbagliata: anche a me sembra grave che si impedisca l'accesso all'edificio scolastico con lucchetti o catene.

Giorgio Ragazzini ha detto...

Ademollo ha ragione nel sottolineare che non aveva difeso gli studenti. Sono anche la necessaria sintesi e la rapidità tipiche dei commenti che possono a qualcuno farli sembrare unilaterali. Posso comunque confermare che il nostro atteggiamento rimane improntato alla scelta di "parlare di scuola senza pregiudiziali ideologiche o tantomeno di appartenenza partitica", una scelta resa più praticabile anche da un certo disincanto rispetto ai partiti e agli schieramenti, che con gli anni ha preso il posto degli entusiasmi e delle convinzioni giovanili,quasi inevitabilmente un po' squadrate con l'accetta. In cambio scopriamo il gusto della complessità. In effetti ci schieriamo e anche appassionatamente, ma su un terreno specifico e in base ad alcuni valori-guida che dovrebbero essere patrimonio di maggioranze trans-partitiche: libertà, responsabilità, merito, giustizia, rispetto delle regole senza se e senza ma (a meno che non sia necessaria una qualche forma di disobbedienza civile, di cui però si è pronti a rispondere).
La conseguente libertà di giudizio qualche volta potrà essere fraintesa, ma un civile dialogo, come questo con Francesco Ademollo, avrà comunque la possibilità di chiarire gli equivoci.

Anonimo ha detto...

Il fatto che sia del tutto privo di fondamento la decisione di chiudere il cantiere delle Lambruschini a Figline è solo una personalissima opinione del Preside Vagnoli che non ha alcun valore peritale.