mercoledì 21 settembre 2011

"CARI STUDENTI, LA SCUOLA PUBBLICA NON SI DIFENDE CON LE OCCUPAZIONI"


Questo il titolo di una lettera aperta agli studenti sul problema delle occupazioni
, inviata in occasione dell'inizio dell'anno scolastico da 18 dirigenti scolastici di Firenze e di altre province toscane. Sono i membri di un gruppo di lavoro che nel corso dell'anno si è riunito varie volte per approfondire questo tema in collaborazione col Gruppo di Firenze. Durante la conferenza stampa di presentazione (tenutasi all'Istituto professionale "Saffi di Firenze"), il documento è stato illustrato ai numerosi giornalisti presenti da sette dei prèsidi firmatari. Questo il testo della lettera aperta: È parte integrante dei compiti della scuola essere luogo di formazione civile e guidare gli studenti a conoscere e a valutare con spirito critico i problemi sociali, a partire da quelli della comunità scolastica. In questo senso la scuola, in particolare quella superiore, deve senz’altro, nei limiti dei suoi compiti istituzionali, favorire e valorizzare l’interesse dei giovani per la dimensione politica, sia attraverso lo studio delle materie scolastiche, sia mettendo a loro disposizione i suoi locali in orario pomeridiano per approfondire i problemi della società e della scuola da loro più sentiti e sperimentare le modalità e gli strumenti con cui è possibile partecipare attivamente alla vita democratica. Gli studenti devono però essere consapevoli che se la politica è cosa seria e importante, devono risultare serie e credibili le forme della loro protesta. Dobbiamo dire in tutta sincerità che non possono risultare tali le occupazioni che si sono ripetute negli ultimi anni, al di là delle ragioni che in sé a volte erano condivisibili, dato che nella scuola i problemi e i motivi di disagio sono da tempo numerosi e gravi. È infatti inevitabile che si dubiti della genuinità delle motivazioni quando la protesta comporta un periodo più o meno lungo di vacanza. Ben altra credibilità avrebbero, anche agli occhi dell’opinione pubblica, attività politico-culturali organizzate dagli studenti durante il pomeriggio, oltre che nelle assemblee e negli attivi di classe in orario scolastico. Esistono poi tanti modi per far conoscere le proprie rivendicazioni, da internet ai volantini, dai comunicati stampa alle petizioni, oltre alle molte forme di pubblica manifestazione, purché rispettose delle leggi e dei diritti altrui. La “difesa della scuola pubblica” è stata la principale parola d’ordine delle proteste studentesche, come di quelle degli insegnanti e delle organizzazioni sindacali. Proprio perché siamo convinti che la scuola pubblica sia un’istituzione fondamentale per la nostra democrazia, come dirigenti scolastici invitiamo a riflettere sul fatto che la scuola è un servizio pubblico, pagato dai cittadini con le tasse, e che ogni giorno di interruzione delle lezioni è un grave spreco di risorse, oltre che una lesione del diritto allo studio di tantissimi studenti. Senza contare che durante le occupazioni spesso vengono causati gravi danni agli edifici e alle attrezzature delle scuole. La scuola pubblica, per definizione, non è proprietà né dei dirigenti, né degli insegnanti, né degli studenti, ma si può dire che il “proprietario” è la collettività, che fissa le regole per poterne usufruire. È questo che ne fa un servizio pubblico, a disposizione di tutti nel rispetto di quelle regole. In questo senso nessuna delle componenti della scuola ha diritto di appropriarsene, per qualunque motivo, e di impedirne l’uso ad altri. La difesa della scuola pubblica e del suo prestigio passa anche da questa consapevolezza, che deve orientare i comportamenti di tutti, incluse le forme di protesta degli studenti. Ribadiamo quindi la nostra disponibilità e il nostro interesse a far sì che essi trovino nella scuola l’opportunità di esprimere le loro idee e far conoscere le loro richieste, ma come dirigenti scolastici abbiamo il dovere di garantire il rispetto delle regole che governano la comunità scolastica, cioè le leggi dello Stato e i Regolamenti di Istituto, di tutelare il diritto allo studio di tutti gli allievi e di preservare l’integrità e la funzionalità delle strutture scolastiche. I dirigenti scolastici: 1. Valerio Vagnoli, Istituto professionale Saffi di Firenze 2. Patrizia D’Incalci, Liceo Scientifico Rodolico di Firenze 3. Emilio Sisi, Istituto Professionale Marconi di Prato 4. Roberto Curtolo, Istituto Tecnico Calamandrei e Liceo Agnoletti di Sesto Fiorentino 5. Massimo Primerano, Liceo Classico Michelangiolo di Firenze 6. Anna Maria Addabbo, Liceo Art. di Porta Romana di Firenze e Liceo Art. di Sesto Fiorentino 7. Luca Guerranti, Scuola media L. da Vinci di Poggibonsi e Ist. Sup. Carducci di Volterra 8. Daniela Venturi, Istituto Superiore Pertini di Lucca 9. Andrea Marchetti, Istituto Superiore di Figline Valdarno 10. Enio Lucherini, Liceo scientifico Copernico di Prato 11. Elisabetta Bonalumi, Liceo Pascoli di Firenze 12. Rolando Casamonti, Dirigente scol. utilizzato presso l'Ufficio Scolastico Prov. di Firenze 13. Luigi Pansino, già Dirigente Scolastico 14. Maria Delle Rose, Istituto professionale Cellini di Firenze 15. Ruggiero Dipace, Istituto tecnico Carrara di Lucca 16. Maria Francesca Cellai, Istituto tecnico Marco Polo di Firenze 17. Tiziana Torri, Direzione Didattica di Pontassieve 18. Gianfranco Carloni, Dirigente Scolastico, membro della Delivery Unit dell’Usr toscano

15 commenti:

giuseppe moncada ha detto...

Da ex preside di liceo Scientifico,ormai mi avvio al terzo anno di pensionamento, apprezzo e condivido il vostro appello. Mi auguro che i giovani se ne facciano carico. Tuttavia mi permetto di non condivider l'ultima parte dell'appello

"ma come dirigenti scolastici abbiamo il dovere di garantire il rispetto delle regole che governano la comunità scolastica, cioè le leggi dello Stato e i Regolamenti di Istituto, di tutelare il diritto allo studio di tutti gli allievi e di preservare l’integrità e la funzionalità delle strutture scolastiche." Mi sarei fermato alla parte precedente.
Giuseppe Moncada
-Lentini

anonimo ha detto...

scrive giuseppe moncada da lentini:
"Tuttavia mi permetto di non condivider l'ultima parte dell'appello" e "Mi sarei fermato alla parte precedente."

ma forse era proprio questa la parte essenziale che volevano sottolineare i bravi (anche se sparuti) presidi!

"come dirigenti scolastici abbiamo il dovere di garantire il rispetto delle regole che governano la comunità scolastica, cioè le leggi dello Stato e i Regolamenti di Istituto, di tutelare il diritto allo studio di tutti gli allievi e di preservare l’integrità e la funzionalità delle strutture scolastiche."

cioè, guai a voi studenti, noi vi abbiamo anche preavvisato!

è evidente che a loro, i d.s., va bene, benissimo tutto quanto sta combinando gelmini!

Leda ha detto...

"cioè, guai a voi studenti, noi vi abbiamo anche preavvisato!

è evidente che a loro, i d.s., va bene, benissimo tutto quanto sta combinando gelmini!"

Mi sembra che quanto scritto nel comunicato dica esattamente il contrario di ciò che afferma anonimo. I problemi ci sono e vanno affrontati, ma in modo intelligente non "becero"

pippo ha detto...

"come dirigenti scolastici abbiamo il dovere di garantire il rispetto delle regole che governano la comunità scolastica, cioè le leggi dello Stato e i Regolamenti di Istituto, di tutelare il diritto allo studio di tutti gli allievi e di preservare l’integrità e la funzionalità delle strutture scolastiche."

Bravi, i soloni di cui sopra evidentemente ritengono che il rispetto delle regole, dello Stato, degli edifici scolastici e degli altri, siano segno di deriva oltranzista e reazionaria. Bravi, un perfetto esempio, il vostro, su come in questo paese anche rispetto alla deriva della attuale classe dirigente vi sia l'assoluta incapacità e impossibilità di poter sperare in un cambiamento veramente moderno e progressista.

IL PDL PROVINCIA DI FIRENZE ha detto...

Provincia di Firenze

SCUOLA, PDL PROVINCIA: "D'ACCORDO CON I PRESIDI SULLE OCCUPAZIONI"

Baldini e Franchi: "Il documento dei diciotto dirigenti scolastici esprime il coraggio di cambiare"

“Piena condivisione del documento presentato dai 18 Presidi toscani in collaborazione con il gruppo di Firenze per la Scuola del Merito e della responsabilità, documento mirato all’affermazione del rispetto delle regole e dei diritti di tutti in occasione delle occupazioni studentesche”: la esprimono il capogruppo del Pdl Samuele Baldini ed Erica Franchi, vice presidente della Commissione Istruzione, in merito alla decisione assunta da parte di diciotto Presidi degli Istituti Scolastici Toscani, di sostenere con la loro firma la lettera che invita gli studenti a non pensare allo strumento di occupazione dei plessi scolastici come forma di protesta politica a sostegno della scuola.
“E' cosa nota che - dicono i due esponenti del Pdl - le occupazioni degli edifici scolastici da parte degli studenti, non fossero scelte dettate dal desiderio intimo e convinto di 'difendere la scuola' o meglio di accrescere la propria conoscenza ma che di fatto limitassero proprio quel diritto allo studio, elemento fondamentale di ogni democrazia che si rispetti, è cosa nota. Approviamo le parole dei Dirigenti Scolastici, dei quali apprezziamo il coraggio, quando sostengono che la scuola è un servizio pubblico, pagato dai cittadini con le tasse e che ogni giorno di interruzione delle lezioni è un grave spreco di risorse".
Nel ruolo di consiglieri provinciali, a garanzia dei diritti dello studente, delle famiglie, degli insegnanti e di tutto il comparto scuola "presenteremo una mozione al fine di sostenere l’iniziativa dei Dirigenti e mirata a coinvolgere i rappresentanti degli studenti della consulta provinciale con l’obiettivo di individuare strumenti condivisi che non lascino soli i dirigenti scolastici a gestire la complessa dinamica che precede, segue e si verifica durante le occupazioni”.

22/09/2011 13.47

Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Ho letto le interviste a Capanna e Cacciari. Essi appaiono per ciò che sono diventati: due cattivi maestri inaciditi e superbi che, ormai sconfitti dalla storia, incistati come zecche nel sistema che tanto aborrivano, tentano un'impossibile rinascita attraverso un'improbabile revanche giovanilista: patetici...
Roberto Curtolo

Anonimo ha detto...

LA TECNICA DELLA SCUOLA

La scuola pubblica si difende anche con le occupazioni

Silvia ha detto...

Lotta dura senza paura e se nella lotta ci scappa il reato lo studio Mauceri è già prenotato.

blog.corsincitta.it ha detto...

Occupare una scuola per legge non è reato, nel senso che non si finisce in carcere, ma sono i presidi e le amministrazioni dei rispettivi istituti a rendere “punibile” queste iniziative tramite note di comportamento, segnalazioni presso le autorità locali e altri provvedimenti che possono sfociare anche nelle denunce.

leggi tutto

IL PDL IN PROVINCIA DI FIRENZE ha detto...

“FRANCHI, BALDINI (PDL):
“IL CONSIGLIO PROVINCIALE RICUSA IL DOCUMENTO DEI PRESIDI TOSCANI”


“Il Consiglio Provinciale di ieri ha registrato una pagina di ottusità politica – intervengono con amarezza dal Pdl in Consiglio Provinciale di Firenze il Capogruppo Baldini e la Consigliera Franchi.

La mozione presentata dal nostro Gruppo che, condividendo i contenuti del documento dei Presidi Toscani in collaborazione con il gruppo di Firenze per la Scuola del Merito e della responsabilità, in apprezzamento delle parole dei Dirigenti Scolastici quando nel lettera agli studenti veniva sostenuto che “…la scuola è un servizio pubblico, pagato dai cittadini con le tasse e che ogni giorno di interruzione delle lezioni è un grave spreco di risorse..”, in considerazione del nostro ruolo di consiglieri provinciali, ruolo che ci deve spronare in attività a garanzia dei diritti dello studente, delle famiglie, degli insegnanti e di tutto il comparto scuola, semplicemente si impegnava il Consiglio a sostenere e promuovere, per quanto di propria competenza, l’iniziativa dei Dirigenti.

Il PD e Rifondazione Comunista, paladina a quanto pare delle cause non cause – proseguono dal Pdl- hanno ricusato il documento dei Presidi e cosa gravissima hanno respinto anche la possibilità di dare voce agli studenti.

Abbiamo proposto di coinvolgere i rappresentanti degli studenti della Consulta Provinciale nell’intento di individuare strumenti condivisi che non avessero lasciato soli i dirigenti scolastici a gestire la complessa dinamica che precede, segue e si verifica durante le occupazioni, e questo è stato rifiutato.

“Siamo e continuiamo ad essere dalla parte della legalità - concludono i consiglieri del Pdl - della trasparenza e della condivisione dei principi di civilizzazione e convinti di voler rispettare le legittime proteste e le voci di dissenso in un’ottica di confronto costruttivo nel tentativo di migliorare le condizioni di agibilità per i nostri ragazzi, i docenti e chiunque lavori nelle scuole.

Questi i motivi per cui senza esitazioni abbiamo condiviso la lettera dei Presidi, ci dispiace seriamente che questa battaglia di buon senso non sia stata compresa dai colleghi degli altri partiti e rigettata con argomentazioni vecchie e stantie legate a posizioni ideologiche di altri tempi.

In Consiglio Provinciale si affrontano tra le altre, anche tante somme questioni di principio.
Questa volta non ha prevalso la bontà degli intenti ma il principio di caparbietà e di contrarietà a prescindere.”

Segreteria e comunicazione del Pdl in Consiglio Provinciale

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