mercoledì 20 giugno 2012

SILENZIO DEL MINISTRO PROFUMO SULLA CORRETTEZZA DEGLI ESAMI DI STATO

COMUNICATO STAMPA
Sono cominciati gli esami di Stato, ma il governo non ha sentito il dovere di difenderne la credibilità, che da anni viene gravemente minata dalle notizie di stampa e dalle testimonianze di molti esaminatori sulla diffusa tolleranza – e in qualche caso la complicità – verso chi copia.
Che il problema sia grave lo dimostra il fatto che centinaia di insegnanti e di prèsidi, in questi giorni come un anno fa, hanno chiesto al Ministro di prendere tutti gli opportuni provvedimenti per garantire il regolare svolgimento delle prove. Tra questi anche il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Giorgio Rembado, e il segretario nazionale della Uil Scuola, Massimo Di Menna.
Da parte del Ministro nessun accenno, nel suo saluto agli studenti, ai valori della lealtà e della responsabilità. Nessun richiamo ai loro doveri professionali per le commissioni esaminatrici. Nessuna disposizione per ostacolare l’uso di internet.
Per il Ministro Profumo va dunque tutto bene. Invece ancora una volta saranno danneggiati i candidati che studiano e vengono lasciati soli i tanti docenti e dirigenti che cercano di educare i futuri cittadini alla responsabilità e al rispetto della legge; e non con le belle parole, ma con l’esempio. Spiace che anche il Ministro di un governo che si è più volte richiamato alla serietà, al merito e alla legalità abbia perso un'occasione così importante.
POSTILLA

Solo dopo l'invio del comunicato stampa, siamo venuti a conoscenza di questa dichiarazione del ministro profumo. Questa è la sua cultura della legalità, queste le garanzie che fornisce all’opinione pubblica sulla correttezza degli esami.
16 giugno 2012. Dall’intervista al Ministro Profumo rilasciata al sito “Studenti.it”.
Domanda: “Qualche giorno fa Giorgio Rembado, il presidente dell’Associazione Presidi, ha fatto un appello a Lei, chiedendo al Ministero di acquistare dei “radar” anticellulare, da inserire nelle classi durante gli scritti della maturità. Non pensa che, in questa situazione di scarsità di risorse per la scuola, piuttosto che investire per proibire internet, bisognerebbe investire per promuoverlo, per insegnarlo?
Risposta del Ministro: “Beh, io non ho la cultura dei servizi segreti, ho la cultura in un’altra direzione, per cui non mi sembra una grande idea quella dei radar. Credo che le persone debbano essere convinte che l’esame è un momento importante della propria vita in cui è necessario che ciascuno si confronti con le proprie forze, venga valutata la capacità delle persone e il loro impegno nel loro lavoro”. 

48 commenti:

Michela Tartaglia ha detto...

“Le tracce, le ha appena inviate anche il ministero, non c'è sistema che tenga”, risposta desolata della redazione web Orizzontescuola.it ad un mio comunicato.
Esattamente da quando il ministro Profumo, alle 8.29, ha dato inizio alla novità del Plico telematico, che avrebbe stroncato ogni fuga di notizie in rete, il sito web studenti.it ha seguito tutto praticamente in diretta, foto ufficiale delle tracce, le tracce una per una e, per parecchie di queste, già lo svolgimento. Di qui la resa del Ministro: pubblicare ufficialmente le tracce, di cui anni fa si sentivano notizie vaghe solo dai candidati intervistati all’uscita da scuola, nel calore delle 15 pomeridiane.
Quello che termolionline.it ha denunciato da mesi e, stamattina proprio, con un articolo fortemente polemico a mia firma, si è verificato fino in fondo. Manca ancora solo il botto finale, più probabile domani con la seconda prova, quella specifica di ogni indirizzo: l’alunno meno scaltro che si faccia sorprendere con uno smartphone in mano. Allora stampa e media esploderanno in una girandola di invettive in ogni direzione.Come ha titolato a caratteri cubitali Repubblica.it : ondate di messaggi su Facebook e Twitter dalle aule degli esami, fallita la proibizione di portare con sé tecnologie telematiche. Più o meno. Anche a Repubblica e al Corriere della Sera e al Foglio e al Fatto Quotidiano avevo comunicato per tempo quello che tutti sanno e fingono di non sapere: in Italia si primeggia nell'arte dell'inganno, della slealtà, della facciata da rispettare, anche se dietro c'è corruzione e putredine. E l'ineffabile Ministro che "non ha la mentalità da Servizi Segreti"! Ha risposto così ad un giornalista del sito web studenti.it alla domanda su che cosa avesse da rispondere alla seconda lettera, attenta e particolareggiata, del prof. Giorgio Rembado. Che ora schiamazzino tutti, ovviamente sarà tardi per tutto, anche e soprattutto per uno scatto d’orgoglio che mettesse un freno alla farsa degli esami di stato. Commissioni quasi 13.000, comunque denaro pubblico profuso, quando c’è una crisi spaventosa, e per fare che cosa? Certificare conoscenze e competenze che, nelle prove scritte, arrivano al candidato da un supporter esterno. Questo individua la traccia e domani la versione di greco, trova in rete o prepara la soluzione e clicca per inviare il testo come semplice normalissima privata email, contro cui la Polizia Postale non può dire assolutamente nulla. Il “bravo” candidato copierà per bene ed eventualmente, se è d’accordo con gli altri o solo generoso, inoltrerà la mail agli altri compagni di esame scritto. Ben occultati, silenziati, legati alla caviglia, consultati sul posto o in bagno……….che meraviglia d’Esame di Stato all’italiana!

Giorgio Ragazzini ha detto...

Peccato non aver saputo stamani di questa incredibile dichiarazione del Ministro, che a questo punto, tenendo conto anche di altre sue prese di posizione, si dimostra decisamente "unfit" (direbbe l'Economist) a ricoprire quella carica. Con questa risposta, comunque, si rivela quello che già temevamo che fosse, un perfetto rappresentante dello pseudo-progressismo demagogico che ha così gravemente danneggiato la scuola italiana, caratterizzato dalla totale assenza di senso del diritto su cui si basa la vera equità.

Pippo ha detto...

Di fronte alle parolo di Profumo io di rabbia schiumo

Sofron ha detto...

Il Ministro "non ha la mentalità da Servizi Segreti", ma dopo tutte le sciocchezze che è stato capace di dire tutte le volte che ha aperto bocca, bisognerebbe che i Servizi indagassero per scoprire finalmente quali competenze giustifichino la presenza di questo "tecnico" a Viale Trastevere.

riPippo ha detto...

La retorica fuori misura del ministro Profumo( nomina sunt consequentia rerum)che invita i giovani a non tradire i loro sogni e a non rinunciarvi( ci mancherebbe altro!)è molto vicina alla piaggeria e al populismo. Per lui rendere "sicuri" gli esami di stato anche attraverso misure che schermino i collegamenti web significa assumere comportamenti da servizi segreti. Allora i suoi colleghi al governo e lo stesso Monti la smettessero di rompere le balle coi richiami all'etica e al dovere e godiamoci il gran senso di responsabilità che caratterizza la nostra vita quotidiana e la storia civile dell'Italia.

Papik.f ha detto...

D'accordo pienamente con i commenti che mi hanno preceduto, non tanto come professionista quanto come cittadino. Nel senso che la prova che direttamente mi coinvolge, la seconda del Liceo artistico, comunque sfugge per sua natura a una possibilità di copiatura completa. Uno può pure acquisire tutti i dati che vuole, ma alla fine una serie di elaborati li deve produrre in prima persona; e se tutti risultassero uguali, la copiatura sarebbe davvero troppo evidente per essere accettata.
Ma è ovvio che per una seconda prova del Classico o dello Scientifico, la questione è ben diversa. Basta introdurre qualche variazione ...
Le tracce via web non sono per me il problema, perché comunque anche negli anni scorsi le prove erano online dopo pochi minuti e l'anacronistico cerimoniale con partecipazione dei Carabinieri (che hanno di meglio da fare) era da abbandonare in ogni caso.
La proposta del preside Rembado, invece, era sensata e attuabile. Ma la cultura del ministro, a suo dire, è ben diversa. L'ha ben definita Giorgio Ragazzini nel suo commento.

VV ha detto...

Comunque, stamattina, io l'ho detto con molta chiarezza: chi viene colto a copiare chiude lì la sua esperienza d'esame. Ho spiegato agli studenti che questo loro primo ufficiale rendere conto alla collettività e a sé stessi del lavoro e delle opportunità che la scuola ha loro offerto deve avvenire in modo trasparente e corretto e soprattutto senza la convinzione che i furbetti vincono sempre sugli onesti.

Papik.f ha detto...

Certamente chi viene colto a copiare deve ripetere l'esame l'anno successivo, questo non si dovrebbe neanche discutere. Il problema, però, è di coglierlo. Andare in bagno e di lì connettersi con uno smartphone è un comportamento che non vedo come possa essere evitato anche dal commissario più attento e scrupoloso.

Anonimo ha detto...

LIDIA ha detto...
Parliamo tanto di correttezza degli esami di stato e alias di quelli di licenza media, però OMETTIAMO DI SOTTOLINEARE LA SCORRETTEZZA DELLE AGENZIE A CUI è STATA AFFIDATA L'ELABORAZIONE DELLE PROVE INVALSI. Infatti, si è notato come soprattutto i quesiti degli INVALSI di matematica erano adatti a studenti di terzo o quarto o quinto anno di scuola superiore o di università piuttosto che a ragazzini di terzo anno di scuola media inferiore e quelli di Italiano avevano bisogno di più tempo per essere elaborati.
Di fronte a simili sconcezze ALLORA MEGLIO ADOTTARE LA NON COLLABORAZIONE GHANDIANA e aiutare i ragazzi!!! Simili quesiti sono un sabotaggio della scuola pubblica così come il falso sondaggio proposto da Profumo sul valore legale dei titoli di studio giustamente bocciato dalla rete.
Non è così che si può fare buona scuola.
E pensare che sono stata sempre d'accordo sulla correttezza degli esami!!!
Sono indignata con l'INVALSI e su chi la sostiene ipocritamente senza controllare il suo operato. TROPPI SOLDI INVESTITI SULL'INVALSI, TROPPI INTERESSI MONETARI. nON è VERO????
E anche sul valore legale dei titoli scolastici: TROPPI INTERESSI DELLE SCUOLE PRIVATE!

Anonimo ha detto...

LIDIA ha detto...
e non diciamo che con l'abolizione del valore dei titoli scolastici finirebbe la ventura dei diplomifici e universifici. FALSO! Si avrebbe bisogno di ulteriori agenzie di certificazione al posto dello Stato che lo fa GRATIS! In Inghilterra esistono le agenzie di certificazione pagati con buone sterline e purtroppo non funzionano come dovrebbero. Quindi perchè copiare i mali esempi esteri? RISPOSTA: per fame bulimica di soldi dei soliti noti.
La scuola è allo sfascio per gli interessi monetari provocati dai diplomifici, INVALSI, PON, POR e progetti vari e non certo per il valore legale dei titoli scolastici.
Togliamo tutti gli interessi monetari e concentriamoci sullla didattica normale e sui laboratori VERI e avremo il merito e la correttezza salvaguardati da tutte le ipocrisie e le corruzioni.

Anonimo ha detto...

LIDIA ha detto...
Oltre che di didattica vera e laboratori vi è necessità di strutture e di scuole nuove ed attrezzate e di un numero congruo di personale.
I soldi vanno investiti in questa direzione al posto di licenziare personale per far cassa mantenendo i soliti privilegi e i missili, aerei, missioni all'estero, prebende a politici e dirigenti di tutti i settori.
I giovani vanno aiutati con una buona scuola, buone pratiche laboratoriali e buone politiche lavorative e non licenziando i vecchi per far posto a loro con contratti senza articolo diciotto e con riforme scolastiche da azzercagarbugli!

Anonimo ha detto...

LIDIA ha detto...
"azzeccagarbugli"

Anonimo ha detto...

LIDIA ha detto...
e per non far utilizzare i telefonini e annessi durante le prove di esame oltre che con controlli tradizionali dei volenterosi insegnanti che lo Stato doti le scuole di opportuni congegni "isolanti".
Prevenire è meglio che curare. don Bosco DOCET...

Enrico D ha detto...

La disobbedienza è gandiana solo se chi infrange la legge lo fa apertamente o si autodenuncia.

Anonimo ha detto...

LIDIA ha detto...
esattamente.
Ma del resto l'INVALSI utilizzerà queste prove per valutare il SISTEMA e non l'alunno... quindi la mia scuola come le altre del nord e del sud sarà schedata. O no?

Anonimo ha detto...

LIDIA ha detto...
Oltre che consigliare l'autodenuncia ghandiana desidererei che enrico D. dicesse qualcosa a proposito di quanto ho detto.
Il mio, come i vostri interventi, riguarda sempre l'ambito della correttezza degli esami e anche di una visione meno distorta sulla scuola e sul valore legale dei titoli: correttezza dello Stato e correttezza insegnanti.

Michela Tartaglia ha detto...

L'intervista del ministro era riportata dal sito web, serio e documentatissimo, Orizzontescuola.it, il ministro in camicia azzurra e cravatta e con una sicumera antipatica, proprio quando alla giornalista di studenti.it ha risposto in modo ecumenico e serafico di non avere la mentalità "da servizi segreti" edi credere nel senso di responsabilità di tutti.
Intanto stamattina nel liceo dove ho insegnato per oltre trent'anni hanno beccato un fessacchiotto di VB col cellulare. Mica lo hanno espulso, no, gli hanno tolto il cellulare e hanno verbalizzato, cioé non è successo nulla.
Ma l'apice del copia copia telematicamente è oggi, con la seconda prova. Io ho avvertito il prof. Rembado, che mi ha risposto.
riporto il messaggino:


rembado@anp.it tramite srs.bis7.eu.blackberry.com



14:13 (10 ore fa)

a me

Purtroppo siamo ancora una volta rimasti inascoltati. Dovremo alzare ulteriormente la voce per tempo e chiedere una scelta in relazione al rispetto delle regole e alla lotta alle tecniche truffaldine oppure alla via, tanto cara nel nostro paese, alla trasgressione e alla furbizia.
Un caro saluto.
Giorgio Rembado
TIM: la tua mail in mobilità con il BlackBerry®
Non credo servano altre parole!

valerio vagnoli ha detto...

Grazie al collega Rembado. Non rinunceremo ad un principio sacrosanto, e cioè quello di insegnare ai giovani la correttezza e il valore della lealtà come responsabilità personale e collettiva. tutto ciò sembra non interessare il nostro ministro che evidentemente è più motivato ad accontentare la pancia qualunquista del Paese che non a indicare alle nuove generazioni quanto sia indispensabile il rispetto della legalità. Noi continueremo a farlo. D'altra parte se la scuola non si occupa di questo che scuola pubblica è?

V.P. ha detto...

COPIONI TECNOLOGICI ALLA MATURITA' CON LASER E I-POD

V.P. ha detto...

Lettera aperta del ministro Profumo al personale del ministero

Anonimo ha detto...

Alle 10 c'era già la traduzione di greco su studenti punto it e su facebook.
Ho chiamato "feccia fallimentare" chi copia. In caso di querela per diffamazione vorrei un sostegno, almeno morale.
Francamente sono inc.ato e scusate il termine espressionistico-dantesco.
Massimiliano B. (iscrito alla amiling list)

Michela Tartaglia ha detto...

Aristotele non era proposto dal lontano 1978 ed è uno degli autori da sempre più temuti perché spesso difficile da comprendere e poi rendere bene nella versione in italiano. Ed ecco che invece che, 34 anni dopo l'ultima apparizione, Aristotele torna autore d'esame nella seconda prova al Classico. Il brano del filosofo scelto per la versione si intitola «Non il caso ma la finalità regna nelle opere della natura»: il filosofo spiega come, osservando la natura, in questo caso gli animali, se ne debba considerare il tutto, non le singole parti.
La prima versione di Aristotele arriva in Rete a tempo record: le 8.43. Non passa molto tempo per vedere le prime foto di tracce d'esame su Internet: Studentville alle 8.51 pubblica la prova di Meccanica per l'Itis, poi ecco Matematica per lo Scientifico, oltre a estratti della versione di Greco, poi arriva anche per il Classico la foto dell'originale. Su Skuola.net alle 8.50: «Prima riga: "δει με δυσχεραινει" , ultime parole "κοριζομενα ποτε τες ουσιας αυτον" e a breve testo e traduzione...». Su Studenti.it, le prime tracce ufficiali a essere pubblicate sono quelle di Economia Aziendale e Pedagogia.
E poi il diluvio, se perfino la sussiegosa Repubblica.it si accoda, pubblicando online testo e traduzione, testi e svolgimenti: ora c’è la gara a chi propone il testo più corretto e più forbito in lingua italiana e le soluzioni di matematica e delle altre discipline in questione, indirizzo per indirizzo.
All’elenco non manca nessuna disciplina di tutti gli indirizzi, parità completa.
Ci sono tante considerazioni da fare, a monte e a valle di questo scandalo vergognoso: io mi fermo su un solo aspetto, la tutela ossessiva dei ragazzi, protetti e aiutati fuori da ogni misura. E’ come se nella vita procedano con sostegni multipli, incapaci di camminare, poi di correre da soli. Ma, se cinque anni di scuola superiore non hanno fornito le competenze di base per affrontare un semplice esame, perché questo esame è semplice, tutta questa farsa formale, con tanto di certificazione, non serve a nulla. I giovani usciranno col diploma di maturità, nelle selezioni universitarie avranno bisogno degli stessi aiuti cui sono assuefatti, per trovare uno straccio d’impiego dovranno dispiegare la batteria di parenti e amici e amici degli amici….Ma allora, quando cresceranno? O, meglio, genitori e docenti e dirigenti, quando li lascerete in pace, consentendogli di crescere e di camminare con le loro gambe? Come abbiamo fatto noi e forse anche voi, non certo come state impedendo di farlo alla nuova ipertecnologica generazione. Eliminare alla radice ogni difficoltà non è proteggere, è solo soffocare in culla le capacità che ogni individuo, tra ostacoli e successi e insuccessi, deve autonomamente sviluppare.
Ora resta la terza prova, il “quizzone” e qui l’aiuto esterno non esiste, ci si affiderà ai segni gestuali, ai pizzini di vecchia memoria e ai suggerimenti di solleciti commissari. Forse, in questo caso, il timore è che, dall’ignoranza degli alunni traspaiano ignoranze e defaillance di altri responsabili. Insomma, comunque lo si metta, è un disastro.

valerio vagnoli ha detto...

Oramai si tratta di pura formalità in cui gli studenti sono vittime ma non della severità delle regole e delle condizioni che un esame serio dovrebbe imporre, quanto invece della banalità del bene che li sommerge e li tiene succubi delle nostre generazioni che in gran parte si atteggiano a loro fratelli maggiori. Troppo impegnativo il ruolo di padri!

Pippo ha detto...

Il mistero Profumo:

Ucci-ucci sento odor di cristianucci

rossana ha detto...

...Ma di cosa vi meravigliate? Ho le prove che nel mio ambiente le commissioni nominate sono sempre le stesse (docenti piuttosto morbidi e che non danno fastidio) e che i presidenti sono in larga parte incompetenti e privi di cultura!!! Ma di quale serietà parliamo??

Enrico D ha detto...

Ma è ovvio, Rossana: parliamo della serietà che non c'è.

Sofron ha detto...

Il triofalismo della lettera di Profumo al personale del ministero riportata da V.P. fa un po’ sorridere. Dopo avere affettato uno sprezzante disinteresse per gli strumenti con cui era possibile impedire il traffico di greco, matematica e altro registrato stamani, il Ministro rivendica, tra squilli di tromba e un’originalissima citazione di Brecht, nientemeno che la trasmissione per via telematica delle tracce (“un grande successo”). Persino gli insegnanti, generalmente considerati dei tardivi digitali, fanno fatica a capire che cosa ci sia di straordinario, dato che internet esiste da un bel po’, e sono in grado di capire che era ben l’ora di porre fine al surreale via vai di buste sigillate, con la mobilitazione in grande stile delle forze dell’ordine. Se non è successo prima c’è forse qualche responsabilità di quel lentocratico esercito a cui si rivolge il generale Profumo.

Prof. Massimo Rossi ha detto...

Sono allibito dalla rsposta del ministro a chi gli chiedeva cosa pensasse dell'uso di apparecchiature atte a impedire l'accensione dei cellulari durante le prove d'esame: "Non ho la mentalità dei servizi segreti." Ma che c'entrano i servizi segreti? Qua si tratta di garantire la regolarità delle prove, un obiettivo che ogni ministro serio e competente dovrebbe condividere; e la tecnologia, come ognun sa, non è di per sé né buona né cattiva, dipende dall'uso che se ne fa. Ed è ovvio che per contrastare le frodi tecnologiche (perché di frode si tratta) altro mezzo non v'è che impiegare la medesima tecnologia. Esistono delle apparecchiature, i disturbatori di frequenze, che impediscono ai cellulari di collegarsi alla rete, e ogni scuola se li dovrebbe procurare e utilizzare durante le prove scritte. Altrimenti, colleghi, è finita: possiamo anche smettere di far svolgere le traduzioni di latino o gli esercizi di matematica, perché tutto è falsato. Ma l'incompetenza e il populismo disgustoso di questo ministro e del suo governo di ladroni dimostra che purtroppo, per adesso, abbiamo perduto la nostra battaglia. Ma non dobbiamo demordere, perché il nostro primo compito è indurre i giovani all'onestà e alla legalità. Se i politici (e i tecnici di questo sciagurato governo) sono disonesti, ciò non deve fermarci. Abbiamo perduto una battaglia, ma forse vinceremo la guerra totale.

mario ha detto...

I servizi segreti, magari la stasi e la cia. Capito cosa tira fuori un ministro a proposito della necessità di controllare gli esami di stato? Abbiamo toccato il fondo: i peggiori sono sempre dei presuntuosi e Profumo esagera in tutto anche in presunzione e affettazione. Ma voi che vi intendete del merito, mi fate capire quali meriti avesse questo Profumo per dirigere il dicastero di viale Trastevere?
e a proposito di merito, quei balordi di poliziotti condannati per Aliprandi saranno o no cacciati dalla polizia?

Edoardo ha detto...

Mi sembra un untuoso barone di sinistra entrato all'univ. per chissà quali strade arate. Uno che parla per sentito dire.

V.P. ha detto...

LA CROCIATA CONTRO LO STUDENTE CHE COPIA

Andrea Ragazzini ha detto...

Molto interessante l'articolo sulla crociata anti-copiature in Cina, riportato da V.P. Temo che gli studenti colti in fallo non se la caveranno con un "mi raccomando, non farlo più".

GR ha detto...

Ci siamo fatti dare una lezione di legalità dalla Cina...

Aurora Contu ha detto...

Lungi dal rendere poco credibili gli esami che ci sono, bisognerebbe anzi ripristinare gli esami in quinta elementare che non ci sono più, così i ragazzi sarebbereo motivati a studiare.

Enrico D ha detto...

Bisognerebbe anche istituire un severo esame per chi vuol fare il ministro dell'istruzione.

Anonimo ha detto...

mi trova completamente d’accordo la “Dichiarazione di Insegnanti e Dirigenti per la correttezza degli Esami di Stato” (mercoledì 25 maggio, Professione Docente) ma mi piacerebbe aggiungere una riflessione.
E’ lapalissiano che, se i ragazzi non si abituano a studiare seriamente, fin da piccoli, non si può pretendere che capiscano, di botto, alle Superiori, che cosa significhi studiare.
Credo, infatti, che, per quanto ci possano essere metodi diversi, studiare seriamente vuol dire, prima di tutto, dedicare tempo ad una disciplina. Un alunno che voglia liquidare lo studio giornaliero in pochissime ore, non si può dire che abbia studiato. Le materie sono molte e l’applicazione e l’impegno non possono che essere notevoli; studiare è - molto probabilmente - l’attività più faticosa, in assoluto, perché impegna mattina e pomeriggio, richiedendo un’attenzione continua! Non mi sembra che la maggioranza degli alunni di oggi concepisca lo studio così; eppure, la scuola, ogni anno, ‘sforna’ promossi in abbondanza, magari a pieni voti!
Gli Insegnanti, in Sala -Professori, lamentano, ogni giorno, l’andazzo di una massa di studenti che vanno avanti con voti ‘gonfiati’, spesso gli stessi alunni si stupiscono delle valutazioni che, dagli Scrutini, escono ‘lievitate’, ma non si può fare nulla, per arginare lo scempio, poiché è dalle scuole elementari e medie che si mandano avanti anche gli alunni che studiano poco o che studiano male, con mille scusanti, con quel ‘chiudere un occhio’ e con quella ‘comprensione’ da assistenti sociali più che da docenti. La fermezza, dunque, il rispetto delle regole, la serietà, non si possono improvvisare agli esami; il bene dei ragazzi si costruisce, giorno dopo giorno, dall’inizio della carriera scolastica, dicendo loro sempre la verità, facendo ben capire l’errore ed aspettando che se ne rendano conto.
Non credo proprio che le cose buone si realizzino in fretta; penso che occorra riflettere bene sul voto che si attribuisce ma che esso non debba, poi, subire centomila modifiche, affinché il ragazzo possa arrivare a questo o a quel credito, a questo o a quel punteggio. Conoscere il reale valore di un compito e di un’interrogazione, confrontare le risposte esatte con quelle fornite, domandarsi il perché dell’errore sono operazioni più importanti del puntare, a tutti i costi, ad una valutazione eccellente. Se non portiamo avanti alunni veramente preparati per quell’Esame, non possiamo, poi, penalizzarli, aspettandoli al varco!
Chi inganna gli alunni con valutazioni non veritiere non può che ‘predicare bene’ (in apparenza), per cinque anni , e ‘razzolare male’ all’Esame di Stato, dando, per l’ennesima volta, esempi deleteri di brogli, di approssimazione, di superficialità. E poi ci lamentiamo che parecchi ragazzi di oggi sono ignoranti e che la società è sgradevole, disgregata ed opportunista!
Spesso, gli Insegnanti si sentono le “mani legate”; in molti altri, la coscienza non è proprio limpida, quando sono costretti a falsificare la verità!
La correttezza, però, è un modo di Essere: non la si può imporre né capire, se non la si è costruita, con un’opera lunga e paziente, prima di tutto, dentro se stessi!
Regina Taccone

V.P. ha detto...

Esami di Stato: perché aiutare nello svolgimento delle prove?

V.P. ha detto...

Enrico D ha detto...
«Bisognerebbe anche istituire un severo esame per chi vuol fare il ministro dell'istruzione.»
22 giugno 2012 19:20

bell'idea. e chi compone la commissione esaminatrice?

in alternativa però si potrebbe effettuare un periodo di prova!

l'attuale ministro NON verrebbe confermato!

GR ha detto...

A proposito di quanto giustamente osserva Regina Taccone (non si può essere lassisti per tutto il percorso e poi fare un esame severo), si può però anche rovesciare il ragionamento: il fatto di sapere che l'esame finale è veramente qualcosa di serio e non si può superare barando retroagirebbe sulla serietà di tutto il percorso, aiutando la scuola e gli insegnanti nel loro paziente e sistematico lavoro formativo.

Anna ha detto...

Bocciamo il ministro!

Luigi C ha detto...

Leggo i commenti e non mi capacito come un ministro non abbia voluto trovare delle parole per richiamare gli studenti al rispetto delle regole e abbia svicolato paragonando eventuali iniziative mirate a contrastare l'irregolatà ad operazioni degne dei servizi segreti. Non c'è speranza, chi ci risolleva?

Prof. Massimo Rossi ha detto...

Proponiamo ai gruppi parlamentari che vorranno ascoltarci di presentare una mozione di sfiducia individuale contro il ministro Profumo.

Michela Tartaglia ha detto...

Non avevo mai notato una così alta partecipazione, compatta e sentita, su un argomento solo, la farsa-beffa degli scritti della Maturità. Ora il problema, comunque, è stato denunciato a chiare lettere e per questa volta ancora non se n'è fatto nulla. Appunto, ancora: da questo momento in poi continuiamo a parlare, soprattutto a proporre soluzioni. E' il momento di cominciare a parlare delle lezioni tenute dai docenti a pochi alunni volenterosi, mentre la massa è intenta a girare video da mettere su Youtube. Anche qui il ministro continua a non avere la mentalità dei Servizi Segreti? Propongo di invitare il ministro del MIUR a presentarsi come uno di noi, a sedere dietro la cattedra e provare a far lezione come "un nuovo insegnante" e solo dopo potrà eventualmente esprimere pareri e mentalità.

Dichiarazioni del l'ex ministro Brunetta ha detto...

Profumo dimentica che plico telematico è merito della Riforma Brunetta




red - Tiene a precisare l'ex Ministro Brunetta. "Va accolta con grande soddisfazione la novità del ’plico telematico’ - leggiamo in un suo comunicato - per l’invio delle tracce dell’esame di maturità. Il risparmio di 240.000 euro per le casse dello Stato annunciato dal ministro Profumo é un’ottima notizia, anche se le cifre potrebbero essere addirittura maggiori, se consideriamo quanti soldi non sono stati spesi per carta, buste, francobolli e per la consegna dei plichi nelle varie scuole italiane da parte dei militari dell’Arma."

"Peccato - conclude Brunetta - però che il titolare dell’Istruzione si sia dimenticato di ricordare come é stato possibile tutto questo, ovvero attraverso la Pec (Posta elettronica certificata), che fu una delle novità più importanti introdotte dalla riforma Brunetta varata dal governo Berlusconi. Il ministro Profumo ha mancato un po’ di stile, ma visto quanto é stato fatto (o meglio, annunciato) finora dal governo tecnico, é inutile aspettarsi qualcosa di diverso".

V V ha detto...

Caro Luigi C, non ci risolleva questa banda governativa che ha occupato l'istruzione italiana per banalizzarla e per svuotarla definitivamente di ogni attesa e di ogni credibilità. Questi bocconiani, così esigenti nelle loro università private, al popolo riservano diplomi e cultura popolare e come tale da non negare in alcun modo a nessuno e da non rappresentare rischi per la casta italiana . L’importante è essere buoni e accontentare sempre i ggiovani perché le loro eventuali contestazioni certi ministri proprio non le sopporterebbero. Si dimostrano schifiltosi se chiedi loro di battere un colpo a favore del rispetto delle regole e non perdono occasione per vomitarti addosso il loro buonismo manierato; ma se quattro maestre si prendono la responsabilità di bocciare dei bambini diventano delle carogne e sarebbero pronti ad autorizzare nei loro confronti un processo sommario sulla pubblica piazza, e col cavolo si dimostrano cauti, invitando per esempio la stampa ad attendere l'esito delle ispezioni prima di esprimere giudizi pesanti e acritici come quelli espressi da molti giornali nei confronti di quelle “megere” pontremolesi, difese solo dal loro dirigente scolastico ma non da un qualsiasi sindacalista tra i centinaia e centinaia distaccati dal LAVORO e sempre disponibili a difendere i vagabondi che nella scuola fanno danni che marchiano per tutta la vita i ragazzi svantaggiati più di qualsiasi bocciatura.
Caro Luigi C, forse ci risolleverà settembre, quando il nostro lavoro quotidiano ci farà dimenticare un po’le miserie di questa politica scolastica senza tuttavia perdere la speranza che qualcosa prima o poi possa cambiare, naturalmente in meglio perché col cavolo ce la fanno ad addormentarci col loro soporifero buonismo!

Michela Tartaglia ha detto...

Riporto solo la dichiarazione di una docente responsabile di Studenti.it pubblicata sulla Stampa. E' esattamente quello che ho denunciato in mille appelli, che ben conoscevo per averlo vissuto di persona. C'è chi vede e chi non vuol vedere, semplice!
«Nonostante le precauzioni prese dalle scuole i maturandi riescono a comunicare con l’esterno, indipendentemente dal tipo di prova e dalla modalità con cui queste vengono trasmesse. Come mai? la risposta è nella dichiarazione che ha fatto un prof qualche giorno fa: “Le nostre cattedre sono ricoperte di modelli vecchissimi di cellulari mentre in tasca probabilmente i maturandi tengono l’iPhone di ultima generazione» spiega Marta Ferrucci, responsabile di Studenti.it.

Anonimo ha detto...

Credo sia arrivato il momento di una soluzione finale: ABOLIRE questa farsa chiamata Esame di Stato e rendere molto più severi (o forse dovrei dire più seri) gli scrutini. Non è possibile che chi si impegna per cinque anni mantenendo un rendimento scolastico alto e costante si veda superare da chi ha oziato per l'intero ciclo scolastico e ottiene all'esame risultati migliori degli altri grazie alle sue "tecniche di copiatura". Non è nemmeno accettabile che gli studenti con debito formativo in tre materie o più vengano soltanto rimandati all'esame di riparazione e non vengano bocciati. L'esame di stato e gli attuali scrutini non sono meritocratici perchè premiano i furbi e danneggiano chi davvero si è impegnato.

GR ha detto...

A parte il fatto che gli esami sono previsti dalla Costituzione, purtroppo anche gli scrutini spesso sono una farsa. E quindi saremmo da capo. Non si può sfuggire alla necessità di affermare a tutti livelli la cultura del controllo (di legalità, di regolarità, di correttezza professionale), assolutamente prioritaria rispetto alla valutazione quale viene per lo più prospettata. Si può arrivare all'assurdo di premiare un insegnante eccellente nella stessa scuola in cui si lascia correre su quello indecente.