giovedì 5 gennaio 2017

QUEL MIRINO ILLIBERALE

Non sarebbe proprio ammissibile che con la fine delle vacanze il grave attentato alla libreria "Il Bargello" passasse nel dimenticatoio. Non solo perché un poliziotto rimarrà per tutta la vita menomato per aver tutelato, alla fine della sua nottata di lavoro, la nostra sicurezza, ma anche perché l’attentato era indirizzato a una libreria. Ci sono dei luoghi, ed è penoso doverlo ricordare in un Paese nato dalla Resistenza, verso i quali la violenza appare particolarmente ripugnante; e tra questi vi sono senza dubbio le librerie. Quando si colpisce uno di questi luoghi ci troviamo sicuramente di fronte a ideologie di stampo totalitario, qualunque sia la sigla o il gruppo che rivendica l’atto terroristico.
 Fino a oggi ignoravo l’esistenza della libreria Il Bargello e immagino che la scelta del nome, più che richiamarsi al Palazzo omonimo di via Ghibellina, si ricolleghi invece alla rivista che con quel nome si pubblicò per oltre vent’anni a Firenze e che chiuse le pubblicazioni nel 1943. Al Bargello collaborarono intellettuali fascisti, ma anche personalità come Giansiro Ferrata, Alessandro Bonsanti, Maccari, Pratolini, Rosai e Bargellini, spesso non allineati col regime e non a caso dopo il ‘43 destinati a rappresentare con convinzione istanze di chiaro antifascismo. E questo a conferma che gli uomini, compresi gli intellettuali, non sempre sono riconducibili a schemi rigidi e definitivi; schemi che invece sono rigidamente acritici in chi crede fanaticamente di incarnare certezze e valori unici e «superiori», sentendosi così legittimato a colpire chi la pensa diversamente.
Una libreria, qualunque sia l’orientamento culturale e politico che essa rappresenta, è comunque un luogo in cui si ritiene di rendere pubblico quel pensiero, come la Costituzione garantisce a chiunque di poter fare. Farla saltare in aria, mettendo anche a rischio la vita di altre persone, non è solo un atto di vigliaccheria, ma un atto ideologicamente ben definito e in ogni caso davvero «fascista». Peraltro di un fascismo assai diverso e verrebbe da dire molto peggiore di quello, per esempio, cantato da Ezra Pound (altro nome a cui è legato il movimento vicino alla libreria colpita) che fino alla fine rivendicò, anche attraverso testi poetici di rara bellezza, le sue scelte, ahimè, disperatamente fasciste. Quanto accaduto nella notte del primo gennaio in via Leonardo da Vinci viene quindi da definirlo proprio un fatto di “cronaca nera”, su cui sarebbe auspicabile non passare oltre senza riflettere. Innanzitutto nelle scuole, ricordando ai ragazzi che quanto affermava Voltaire (“Non condivido nulla di quello che dici ma darei la vita perché tu lo possa dire”) rappresenta uno dei più nobili principi ispiratori della nostra Costituzione e che per affermare questo diritto sono morte milioni di persone combattendo contro dittature di ogni colore. 
Valerio Vagnoli
("Corriere fiorentino", 5 gennaio 2017)

3 commenti:

Busiride ha detto...

Dovrebbe essere cosa ormai ben nota che la frase citata (in verità alquanto scipita, a pensarci bene) non compare in nessun luogo dell'opera di Voltaire. Né del resto potrebbe comparirvi, essendo diametralmente opposta al suo celebre motto (questo sì autentico, e leggibile molte volte nelle sue lettere) "écrasez l'infame". Al quale evidentemente era negato ogni diritto di espressione.
Del resto non credo che fosse disposto a offrire con tanta leggerezza la propria vita uno che alla fine morì nel proprio letto a 83 anni passati (un'età da primato all'epoca), dopo essere stato trionfalmente accolto al suo rientro a Parigi da tutta l'intellettualità à la page, ospite servito di barba e parrucca nel palazzo del genero marchese di Villette.

VV ha detto...

"Sepolcro di Eloisa e di Abelardo. Se vi dimostrano che è falso esclamare:- Voi mi togliete le mie illusioni!-. Flaubert Dizionario dei luoghi comuni

Theresa williams ha detto...

Ciao sono Theresa Williams Dopo essere stato in rapporto con Anderson per anni, ha rotto con me, ho fatto tutto il possibile per riportarlo indietro, ma tutto è stato vano, lo volevo tornare tanto per l'amore che ho per lui, lo pregai con tutto, ho fatto promesse, ma ha rifiutato. Ho spiegato il mio problema al mio amico e ha suggerito che dovrei piuttosto contattare un mago che potrebbe aiutare me un incantesimo per riportarlo indietro, ma io sono il tipo che non ha mai creduto in magia, non avevo altra scelta che tentare, io mail il mago, e mi ha detto che c'era un problema che tutto andrà bene prima di tre giorni, che il mio ex tornerà a me prima di tre giorni, ha gettato l'incantesimo e sorprendentemente nel secondo giorno, era intorno 16:00. Il mio ex mi ha chiamato, ero così sorpreso, ho risposto alla chiamata e tutto quello che disse era che lui era così dispiaciuto per tutto quello che è successo che voleva me tornare a lui, che mi ama così tanto. Ero così felice e sono andato a lui che era così che abbiamo iniziato a vivere insieme felicemente di nuovo. Da allora, ho fatto promessa che qualcuno so che hanno un problema di rapporto, mi sarebbe di aiuto a tale persona da lui o lei si riferisce all'unico mago reale e potente che mi ha aiutato con il mio problema. e-mail: drogunduspellcaster@gmail.com lo si può e-mail se avete bisogno la sua assistenza nel vostro rapporto o di altri casi.

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