sabato 7 aprile 2012

MAI MENO DI 4? L'ILLUSIONE DI AIUTARE ALZANDO IL VOTO

La tesi non è nuova (e sarebbe strano che il mammismo nazionale l’avesse trascurata), anzi, diverse scuole medie e primarie hanno già adottato lo stesso orientamento; ma in questi giorni è risorta in seno al prestigioso liceo classico Berchet. Verso il termine di un recente collegio dei docenti (lo riferisce in prima pagina “Il Corriere della Sera” di oggi), il preside ha proposto di “escludere, in sede di scrutinio, i voti inferiori al 4. I due e i tre creano troppa frustrazione nei ragazzi”. L’articolo, per la verità, sembra rilevare una prevalenza di pareri contrari ispirati al buon senso; e questo conforta un po’. Ma al solito la questione è malissimo impostata. Intanto perché trascura un punto essenziale: si può far male un compito perché non si è compreso un argomento, ma anche perché non si è studiato per nulla: e come si giustifica nel secondo caso la frustrazione? Quest’ultima, poi, è proprio l’ingrediente che scarseggia nell’educazione familiare di molti ragazzi; e non c’è oggi psicologo e psicoterapeuta degno di questo nome - inclusa Silvia Vegetti Finzi, anche se commenta la notizia in maniera deludente - che non raccomandi limiti e regole se non si vogliono allevare figli insopportabili quanto fragili interiormente. E gli insegnanti hanno sempre più a che fare, fin dalla scuola materna, con piccoli narcisi prepotenti e incoercibili, abituati a essere accontentati in tutto. È questo fondamentalmente il dramma della scuola, senza il quale (cioè con una corretta educazione precoce) almeno il 50% dei problemi sarebbe risolto. Il preside Pessina, quindi, si muove in senso opposto all'interesse dei suoi studenti: un bagno di realtà, meglio se accompagnato da un valido rapporto tra l’allievo e il docente, come giustamente suggerisce Fulvio Scaparro. (GR)

Il commento di Silvia Vegetti Finzi.
Il commento di Fulvio Scaparro.

16 commenti:

V.P. ha detto...

forse il preside Innocente (?!) Pessina cerca simpatie per la sua categoria e così tira l'acqua al mulino della "chiamata diretta" da parte dei "presidi-manager", magari senza volerlo.

Anonimo ha detto...

Purtroppo è una prassi consolidata già da tempo in tante scuole medie, altro non è che un preludio alla promozione facile.
Se chi merita 0 ha 4 poi basta prendere semplicemente un 6 per arrivare come media al 5 che in automatico diventa 6. Ecco come si spiegano tutti questi promossi nella scuola di oggi.
Non stiamo facendo altro che renderci complici della creazione di tante persone fragili e frustrate che non sapranno affrontare la società di domani.Abbiamo perso il nostro ruolo di educatori!

V.P. ha detto...

quello che dice Anonimo è totalmente vero e però è confinato in una sola tessera del puzzle o mosaico che rappresenta la situazione della scuola italiana. bisognerebbe guardare e ragionare sull'intero insieme scuola.

mi è capitato questo episodio limite. una ragazza che aveva risposto in modo errato ad una sola domanda pretendeva almeno 4½ con l'argomento che in un'altra scuola (da prendere, secondo lei, come esempio)i voti 2 e 3 non venivamo messi, quindi scena muta = 4, e l'averci almeno provato valeva più di 4, se non 5- almeno 4½.
era sincera.

Teresa ha detto...

http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2012/04/05/news/umiliata-dagli-studenti-nella-classe-zoo-1.3780494

A questi andrebbe assegnato minimo 4 per non traumatizzarli? Notare l'atteggiamento degli insegnanti nei confronti della docente che ha denunciato la situazione. La maggior parte dice che occorre arrangiarsi ognuno per conto proprio, alcuni che la colpa è sua perchè non sa tenere la classe. Solo una minoranza sta dalla sua parte. Che tristezza ...

Giorgio Ragazzini ha detto...

E' urgente raccogliere un voluminoso dossier di questi episodi. Si trovano anche in rete (vedi il blog , "Scuolaviolenta"), ma il punto è farne un uso politico per sturare le orecchie a chi si trastulla con l'idea che si debba alleggerire la presunta oppressione dei ragazzi o con l'altra, più chic, che tutto è risolvibile con la didattica.Chi volesse segnalari episodi o situazioni può scrivere a gruppodifirenze@libero.it.

Teresa ha detto...

http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2012/04/06/news/la-classe-e-uno-zoo-solidarieta-alla-prof-1.3784634

Si, ma continuano a metterla sul mancato aggiornamento degli insegnanti, che forse costituisce si e no il 20% del problema. E invece si dice che il problema è in sostanza dei soli insegnanti. Quindi se ci si lamenta si è degli incapaci con scarse qualità didattiche. Come se un docente preparato e aggiornato potesse davvero insegnare a qualcosa a dei ragazzi a cui per anni e anni nessuno ha dato il senso delle regole; che non è mai troppo tardi per stabilire e far rispettare. O vogliamo continuare a nasconderci sotto questa cappa di ipocrisia? Le classi come quella denunciata dalla coraggiosa professoressa (eh, si, ci vuole coraggio a dire la verità!!!) sono tantissime, soprattutto nei professionali e in molti tecnici. Anche in alcuni licei il fenomeno delle classi zoo non è sconosciuto. Ma chi si lamenta paga con le accuse di scarsa professionalità; gli altri, i furbi, stanno zitti e tirano a campare, magari prendendosi qualche giorno di malattia di tanto in tanto per riprendere a respirare. Se continuiamo così il fenomeno sarà sempre più diffuso e gli insegnanti sempre più umiliati e indifesi. A lungo andare, il vero perdente sarà (è) il nostro bel paese, incapace di formare cittadini con una base accettabile di senso civico.

Papik.f ha detto...

"Faccio un esempio, se molti infrangono il codice stradale, forse c'è da rivedere la modalità di rilascio delle patenti, bisogna rivedere la segnaletica stradale, non può cercare la soluzione solo innalzando le sanzioni". E' quanto afferma un ex preside, nonché presidente di non so che, nel secondo link postato da Teresa. Altro che "a lungo andare", il nostro Paese è già perdente da tempo nei confronti praticamente di tutto il resto del mondo a causa della diffusione di questa mentalità folle. Se i guidatori non rispettano il codice della strada, la colpa è del codice; se i ladri rubano la colpa è dei derubati; anche per gli assassini, la colpa non è forse sempre del morto, ma certamente della società nel suo complesso. Io personalmente NON NE POSSO PIU' e mi riprometto di combattere, comunque e dovunque mi sia possibile, questo atteggiamento. Anche perché, poi, il suo frutto ultimo è l'esasperazione dei cittadini e gli applausi a chi si fa giustizia da sé, come sta succedendo sempre più spesso, purtroppo.

V.P. ha detto...

Abolire i voti bassi? Meglio abolire le bocciature

Papik.f ha detto...

La proposta di Tuttoscuola di cui al link postato da V.P. è interessante (non certo inedita). Non so però quanti (compresi i redattori della rivista) si siano resi conto del fatto che essa implica l'abolizione del valore legale del titolo di studio o, comunque, di fatto lo vanifica.

V.P. ha detto...

l'anno scorso su questo blog ....

Vincenzo Pascuzzi ha detto...
Pensiamo al dopo Gelmini: abolire le bocciature anche in Italia!

Il ministro dell’istruzione austriaco Claudia Schmied (partito socialdemocratico) ha annunciato l'abolizione delle bocciature scolastiche nel suo Paese a partire dal 2012. Così l’Austria intende unirsi ai pochi paesi europei che già adesso non adottano il sistema della bocciatura: Islanda, Norvegia, Gran Bretagna (forse ce n’è anche qualche altro).

In attesa di dettagli e approfondimenti sul caso austriaco, può essere utile discutere – come già si sta facendo - l’ipotesi dell’abolizione delle bocciature anche in Italia. Intanto, a coloro che potrebbero equivocare, ridacchiare, nutrire illusioni, accampare pretesti o strumentalizzare, va chiarito che l’abolizione delle bocciature non significa affatto promozione sicura e senza studio oppure diploma certo e automatico per tutti cioè una sorta di “successo formativo” certificato, sicuro, gratuito e senza sforzi. Tutt’altro.

Nel 2005, avevo proposto che i docenti tornassero a mettere in pagella solo voti veri. I loro voti veri. Non più i voti contrattati o imposti dal Consiglio di Classe e/o dal Preside in sede di scrutinio finale. Non più i “sei” rossi (o asteriscati o sottolineati) che mascheravano e truccavano insufficienze anche gravi o gravissime ( i 4, i 3, anche i 2; i 5 sono generalmente considerati quasi-sufficienze e perciò subito tramutati in 6 senza nemmeno discutere e perdere tempo). Negli scrutini finali i Consigli di Classe dovrebbero registrare la promozione e l’iscrizione all’anno successivo dei soli alunni con tutte sufficienze. Per gli alunni con insufficienze, le famiglie – in base a pagelle con i voti veri – potrebbero decidere loro stesse l’iscrizione, o meno, alla classe successiva con l’intesa ovvia e la responsabilità di sanare le insufficienze.

Questo sistema (appena accennato):
1) impone necessariamente, a carico della scuola, l’attivazione di seri corsi ed adeguate iniziative di recupero nel periodo estivo e durante tutto l’a.s. e poi di successive occasioni di verifica;
2) Instaurerebbe trasparenza e avvierebbe sinergia e collaborazione operosa tra scuola, docenti, genitori e alunni:
3) potrebbe scardinare la prassi incancrenita e perversa degli scrutini finali che – pur con le migliori intenzioni ma anche in interessata autotutela dei posti di lavoro – producono falsi in atto pubblico, promuovono (e danneggiano) chi non merita, chi sceglie poi di non recuperare e che sicuramente causerà difficoltà alla didattica nell’anno successivo;
4) taglierebbe l’erba sotto i piedi agli alunni che, a inizio a.s., operano la scelta ergonomica di non studiare affatto una, due o più materie confidando nei meccanismi – statisticamente e storicamente collaudati – di assoluzione e di condono caratteristici della prassi del sistema scolastico;
5) deve fondarsi sulla serietà, razionalità e oculatezza delle famiglie degli alunni con insufficienze nello scrutinio finale.

Roma, 24 febbraio 2011

http://gruppodifirenze.blogspot.it/2011/02/ci-e-stato-segnalato-un-intervento-del.html

Giorgio Ragazzini ha detto...

Premesso che qualsiasi sistema deve partire da un'idea di scuola seria e rigorosa e non essere la continuazione del buonismo con altri mezzi, secondo la descrizione che l'articolo su Tuttoscuola segnalato da VP dà dei sistemi senza bocciature, la cosa funzionerebbe così:
"Si tratterebbe di consentire il passaggio all’anno successivo a tutti gli studenti o quasi, come già avviene nel primo ciclo, ma certificando l’effettivo livello di apprendimento raggiunto da ciascun alunno nelle singole discipline e attività e stabilendo standard minimi (non medi) nelle aree strategiche oggetto delle indagini internazionali (IEA, oltre che Pisa): lettura, matematica e scienze, cui si potrebbe aggiungere una lingua straniera e l’ICT.
All’esame conclusivo degli studi secondari gli studenti non dovrebbero sostenere prove nelle discipline dove il giudizio della scuola è stato inferiore allo standard minimo di sufficienza, e nella certificazione dei risultati conseguiti tale valutazione dovrebbe comparire con i conseguenti effetti preclusivi sulla successiva scelta dei percorsi universitari, post-secondari e di lavoro. Il candidato potrebbe così essere valutato solo nelle materie dove ha ottenuto buoni risultati, con effetti di positivo orientamento per le sue scelte successive."

E' del tutto evidente che:
- tutto ciò presuppone l'abolizione del valore legale del diploma di scuola superiore;
- le bocciature non vengono in realtà abolite, ma solo segmentate (sicché uno studente può arrivare al termine del secondo ciclo potendo dare l'esame in una o due materie e basta).
I sistemi citati da Tuttoscuola andrebbero approfonditi, ma in ogni caso è per me in teoria auspicabile (però complicato) un sistema "a livelli", fatto di tot corsi di italiano, tot di chimica e via dicendo. Un po' come all'università, se uno è insufficiente nel primo corso o livello di una o più materie, "boccia" e rimane indietro solo in quelle, senza dover ripetere anche quelle in cui è stato sufficiente. Più facile a dirsi che a farsi, comunque si può immaginare che si possa anche restare un anno in più a scuola, ma in quell'anno si seguono solo i corsi in cui si è indietro.
Chissà però quali varianti mistificatorie e "dalla parte degli studenti" si cercherebbe di inventare qui da noi.

Anonimo ha detto...

Lidia ha detto...
io preferisco le cose semplici, efficaci e poco costose.
L'alunno che si comporta male va sospeso da un minimo di un giorno a un massimo dell'intero anno (come avveniva una volta).
L'alunno che non si impegna va rimandato a settembre con preparazione a sue spese, oppure va bocciato. Chi viene bocciato più di due volte, non può iscriversi nello stesso istituto ma deve cambiare oppure se ne va ad ingrossare le file dei zappatori di terre (con tutto rispetto per i veri agricoltori).
In tal modo si risolveranno magicamente i problemi di scuole zoo, di preparazione insufficiente dei volenterosi e di costi dello Stato.
Allo Stato, a conti fatti, costano di più i corsi estivi di riparazione che le semplici bocciature.
Meritocrazia, meritocrazia, meritocrazia!

Anonimo ha detto...

Lidia ha detto...
E bisogna continuare a tenere, anzi rafforzare, il valore legale dei titoli di studio rilasciati dallo stato!
Vanno consegnati solo ai meritevoli.
Togliete il valore legale ai titoli di studio e si completerà lo sfascio della scuola.
Non è abbastanza il fatto che si siano in passato voluti togliere gli esami di riparazione, il voto di condotta e rendere le promozioni facili? Oggi si vuole togliere il valore legale del titolo di studio e i compiti a casa. ALLELUIA!
<>.

Anonimo ha detto...

Proprio sabato scorso in una classe 4 superiore ho chiesto per quale motivo alcuni alunni non si stessero impegnando, pur avendone le capacità, adeguatamente nella mia materia e in altre materie di indirizzo. Hanno una valutazione insufficiente. Nessuno mi ha risposto durante la lezione. Solo alla fine della lezione mentre stavo uscendo si è avvicinato uno degli alunni più bravi nella mia materia e mi ha detto, sottovoce, "Professore non si impegnano perchè sanno che alla fine vengono promossi comunque come è avvenuto negli anni precendenti.." ed è uscito di classe. Non vi dico come mi sono sentito. Ho avuto la conferma che stiamo sbagliando con tutte queste promozioni facili "...
altrimenti la scuola è troppo difficile e non ci sono le iscrizioni....", dirigenti che non vogliono grane e quindi propongono delle "sanatorie" a fine anno....
Dobbiamo tornare ad una scuola seria che premi chi si impegna e studia, non possiamo più sagrificare la nostra professionalità e il nostro lavoro per risolvere problemi "sociali"...
Ale

Teresa ha detto...

Già, ma se non lo capiscono dall'alto con norme adeguate credo che dal basso non si risolva niente. I dirigenti che fanno le sanatorie non potrebbero far niente con un consiglio di classe dove la metà + 1 la pensa in un certo modo. E invece ...Mediamente la classe docente è fatta di persone che vogliono vivere tranquille, che non si assumono la responsabilità di un voto negativo e della conseguente bocciatura. E questo è tristissimo.

V.P. ha detto...

Scuola: brutti voti giusti o crudeli?