lunedì 12 giugno 2017

APPELLO SUL DECLINO DELL’ITALIANO A SCUOLA: L’INCONTRO CON LA MINISTRA FEDELI

Venerdì scorso il Gruppo di Firenze è stato ricevuto dalla ministra Fedeli, che era accompagnata da tre alti dirigenti del ministero: il Capo di Gabinetto Sabrina Bono, il Capo Dipartimento per la formazione superiore e la ricerca Marco Mancini e Damiano Previtali, dirigente per la valutazione del sistema nazionale di Istruzione.  
Va sottolineato intanto il valore positivo del fatto che il ministro abbia voluto incontrare i promotori dell’appello, così riconoscendo l’importanza e la credibilità conferitegli dall’ampio sostegno in ambito accademico e dal grande interesse suscitato nell’opinione pubblica. 
La Ministra ha sostanzialmente accettato la fondatezza della denuncia, anche se ha cercato di attenuare le valutazioni negative sul funzionamento della scuola parlando di alcune esperienze positive in corso. Da questo punto di vista il dott. Previtali nel corso della riunione ha parlato di una scuola “a macchia di leopardo” sotto il profilo dei risultati.
Rispetto alle proposte concrete contenute nella lettera-appello, un’apertura è venuta da parte dello stesso dottor Previtali sull’opportunità di una semplificazione delle indicazioni nazionali del primo ciclo relative all’italiano, rivelatesi eccessivamente ambiziose, a favore di un maggiore investimento su pochi obbiettivi fondamentali. Non c’è stata invece nessuna esplicita presa di posizione sulla necessità, su cui siamo tornati a più riprese durante il colloquio, di un ruolo molto più attivo del Ministero – di sostegno, di orientamento e di controllo dei risultati. Attualmente, in nome dell’autonomia, le scuole sono quasi abbandonate a se stesse. In particolare riguardo alle verifiche periodiche di cui parla l’appello non abbiamo avuto risposte.
Abbiamo chiarito che si dovranno accertare non competenze complesse, ma quelle assolutamente imprescindibili per ogni livello di scolarità.
Una scuola, dunque, “più esigente”, come esigentissima era quella di Don Milani, di cui tanto si parla in questo periodo.
La ministra è sembrata puntare soprattutto sulla formazione dei nuovi docenti e sulle nuove tecnologie in funzione della didattica, l’inserimento forte della seconda lingua, l'inglese, come rafforzamento dell’italiano per risolvere la crisi dell'italiano. Da questo punto di vista abbiamo sottolineato che il testo dell’appello non si è occupato volutamente di didattica, in base alla convinzione che in fondo i migliori metodi sono quelli che funzionano.
Rimaniamo convinti che, in assenza di rigorose verifiche dei risultati, tutte le migliorie di medio-lungo periodo (formazione degli insegnanti, nuovi ispettori, rinnovamento della didattica), pur necessarie, sono destinate a modificare ben poco la gravità della situazione.

13 commenti:

Alessandro Sica ha detto...

Io non credo proprio che Don Milani avrebbe mai,
mai,
mai,
immaginato e giustificato
il diritto naturale degli allievi
di maltrattare gli insegnanti come sta accadendo oggi.
Chi non vive nella scuola
non può credere e capire
cosa sia lo studente cliente attuale:
un barone padrone allucinante.
Bella l'omertà, vero? Bella.

GR ha detto...

Non ho capito il riferimento all'omertà di Alessandro Sica.

Alessandro Sica ha detto...

Caro signor GR, il dolore che provo nel vedere la Scuola distrutta
mi porta ad una foga che diventa mancanza di chiarezza.
Provo perciò a spiegarmi meglio:
Qualunque denuncia delle prepotenze allucinanti degli allievi
viene nascosta, messa a tacere, sminuita:
ora io questa la chiamo omertà.
Cordiali ma tristi saluti.
A. Sica

GR ha detto...

Capisco la tristezza. Volevo solo escludere che si riferisse a noi. In effetti nessuno ha tanto insistito come il Gruppo di Firenze sull'importanza della disciplina.

Paolo Di Remigio ha detto...

Naturalmente la ministra e i tre alti dirigenti non potevano riconoscere che la decadenza della scuola pubblica italiana e della conoscenza della nostra lingua sono, anziché effetto del ritardo della riforma, proprio il suo effetto (voluto); ma che abbia dichiarato di aspettarsi un miglioramento dall'invasività dell'inglese è veramente una provocazione (probabilmente non voluta). La metodologia CLIL, introdotta di forza dalla legge Renzi-Giannini, consiste nell'insegnare una disciplina non linguistica in lingua straniera. Per implementarla occorre avere una larga disponibilità di insegnanti di discipline non linguistiche che parlino una lingua straniera. Bisognava dunque assicurarsi che una percentuale notevole di insegnanti italiani fosse bilingue, oppure provvedere a un'immigrazione di insegnanti stranieri nelle scuole italiane. Nulla di tutto ciò si è verificato. In mancanza delle condizioni minime per attuarla, la metodologia CLIL, da cui la ministra Fedeli si attende il miracolo, si riduce a non imparare né l'inglese né la disciplina veicolare. Peraltro, di recente ho saputo che neanche i corsi Cambridge, che parecchi istituti pubblici hanno aperto, corsi A PAGAMENTO, sono tenuti da insegnanti inglesi né da insegnanti italiani esperti della disciplina e bilingue. Complimenti, comunque, al Gruppo di Firenze per la sua capacità di farsi almeno ascoltare.

Papik.f ha detto...

Perfettamente d'accordo con Paolo Di Remigio.

Busiride ha detto...

La metodologia CLIL (introdotta peraltro già dalla riforma Gelmini) è un assurdo in se stessa. Il fatto stesso che un insegnante italiano comunichi con alunni italiani come lui in una lingua che non è l'italiano è un assurdo logico che denota soltanto un desolante provincialismo.

paniscus ha detto...

per i responsabili del blog: è possibile cancellare uno per uno questi messaggi di spam che impestano i commenti (non solo a questo post, ma anche a diversi altri)?

grazie
L.

Paolo Di Remigio ha detto...

Errata corrige. Nel mio commento sopra: "sono tenuti da insegnanti inglesi né da insegnanti italiani ..." deve essere letto così: "non sono tenuti né da insegnanti inglesi né da insegnanti italiani ...".

paniscus ha detto...

Che c'entra il clil con i corsi Cambridge? Quei corsi sono per potenziare l'inglese e per prendere una certificazione di inglese, non per imparare una materia scolastica in lingua inglese.

Anche nella mia scuola li fanno, con una convenzione con il British Institute, ma non c'entrano niente con il clil: sono corsi di inglese, non di "fisica in inglese" o di "storia dell'arte in inglese", sono rivolti alle adesioni individuali e non a classi intere, si svolgono fuori dall'orario delle lezioni, e gli insegnanti sono tutti inglesi, o italiani di origini familiari miste e completamente bilingui.

Alessandro Sica ha detto...

Ascoltare per credere;
e guardate che l'Italia è piena di cervelli dalle notevoli capacità;

se solo fosse possibile svolgere delle lezioni comprensibili,
invece che essere sepolti dal rumore televisivo che impedisce ogni lezione;

se solo fosse possibile svolgere delle lezioni ragionevoli,
invece che essere sepolti dal bullismo che impedisce ogni comunicazione;

se fosse possibile,
risolleveremmo il Paese.

Ma purtroppo non è possibile...

Amari saluti

A. Sica

https://video.repubblica.it/politica/acri-un-altro-comizio-sgrammaticato-il-verace-sostegno-alla-candidata-sindaca/279301/279897?ref=RHRD-BS-I0-C6-P2-S1.6-T1

Theresa williams ha detto...

Ciao, sono Theresa Williams. Dopo anni di rapporti con Anderson, mi ha interrotto, ho fatto tutto il possibile per riportarlo indietro, ma tutto era inutile, lo volevo tornare così a causa dell'amore che ho per lui, Gli ho pregato con tutto, ho fatto delle promesse ma lui ha rifiutato. Ho spiegato il mio problema al mio amico e lei ha suggerito che dovrei piuttosto contattare un incantesimo che potrebbe aiutarmi a lanciare un incantesimo per riportarlo indietro ma sono il tipo che non credeva mai in magia, non avevo altra scelta che provarlo Inviò il cinguettino e mi disse che non c'era nessun problema che tutto andrà bene prima di tre giorni, che il mio ex tornerà da me prima di tre giorni, lancia l'incantesimo e, sorprendentemente, nel secondo giorno, era alle 16.00. Il mio ex mi ha chiamato, sono stato così sorpreso, ho risposto alla chiamata e tutto quello che ha detto era che lui era così dispiaciuto per tutto quello che è accaduto che voleva tornare a lui, che mi ama tanto. Sono stato così felice e sono andato a lui che è stato come abbiamo iniziato a vivere insieme felicemente felicemente. Da allora, ho promesso che chiunque conosco che abbia un problema di relazione, sarei d'aiuto a tale persona, facendogli riferimento a lui o lei all'unico vero e potente cronometro che mi ha aiutato con il mio problema. Email: drogunduspellcaster@gmail.com potrai inviarlo via email se hai bisogno della sua assistenza nel tuo rapporto o in qualsiasi altro caso.

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Anonimo ha detto...

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