mercoledì 30 luglio 2008

PERÒ, CARO BRUNETTA, COSÌ NON SI PREMIA IL MERITO...

Premessa: sono stato fin dall’inizio un sostenitore addirittura entusiasta della Sua svolta: bene sanzionare il demerito di assenteisti e fannulloni; e benissimo insistere ancora di più sulle responsabilità di chi questi comportamenti permette, cioè i dirigenti. Così si riconosce, sia pure indirettamente, il merito di chi continua nonostante tutto a comportarsi irreprensibilmente (e con ciò stesso assicura un minimo di decente funzionamento alla pubblica amministrazione).
In chiave con questi obbiettivi mi aspettavo che i Suoi primi provvedimenti avessero un carattere selettivo, andassero cioè a colpire chi si comporta male e non chi fa il proprio dovere. Apprendiamo invece che fin dal primo giorno di assenza lo stipendio di chi si ammala verrà comunque decurtato di circa il 25-30%. Non si potrebbe immaginare un criterio più “antimeritocratico” per cominciare una battaglia a favore del merito. E ne scaturirà un giusto risentimento proprio in coloro che potrebbero in modo più convinto appoggiare la Sua svolta politica. Tanto più che anche la seconda misura da Lei prevista fa un po’ di ogni erba un fascio, con il controllo obbligatorio per tutti fin dal primo giorno da parte di un medico fiscale; misura che è già stata sperimentata in passato con scarsi risultati sul piano del rigore (forse a causa di una normativa inadeguata) e un forte aumento di spesa da parte dello Stato. O si decide che non si responsabilizzano i dirigenti o si affida alla loro discrezionalità la decisione su chi controllare e chi no. In genere infatti i dirigenti sanno benissimo chi è scorretto. Se non si assumono le proprie responsabilità lo fanno o per quieto vivere (tanto non gli succede nulla) o per i limiti ipergarantisti imposti da leggi e contratti.
Come tutti gli insegnanti coscienziosi, che spesso evitano di stare assenti pur non sentendosi bene, mi spiacerebbe davvero essere colpito da misure indiscriminate; tanto più dopo le belle speranze da Lei coraggiosamente suscitate.

Cordialmente, Giorgio Ragazzini

Commenti

Maria Giovanna Ragionieri: D'accordo con la lettera, forse un po' generica, ma necessaria. Un'altra precisazione: le visite fiscali costano: chi le paga? E poi, si dispongono anche per i dirigenti (non dico solo i presidi)? Negli annali della mia famiglia si racconta di uno zio, economo di una (allora) USL, che passò l'intera settimana bianca sciando con passamontagna e occhialoni perché coperto da un certificato medico: temo che per ruoli apicali questo sia ancora possibile. Buone vacanze (legittime).

Giuseppe Moncada. Ho letto la lettera di Giorgio Ragazzini e la condivido in pieno. Sono un Dirigente Scolastico, ormai all’ultimo anno della mia permanenza presso un Liceo Scientifico in un paese della provincia di Catania. Ho quarantasei anni di servizio. Fino al 1982/83 docente di Matematica e Fica e successivamente Preside, che preferisco a Dirigente. All’età di 69 anni sono in servizio per aver avuto confermata la dirigenza dal giudice del lavoro di Caltagirone. Ho fatto causa per una questione di principio, perché ho amato e amo ancora la scuola. Purtroppo a parole dicono di voler responsabilizzare i Dirigenti ma non lo fanno. Responsabilizzazione significa verifica del lavoro che si svolge e del modo come lo si fa. Ho letto parecchi vostri articoli che vanno nella direzione di voler ottenere una scuola del merito e non del tira a campare, come è oggi. Vi segnalo, se non lo avete letto un articolo di Andrea Ichino, sole24ore del 23/7, sulla valutazione per gli esami di maturità. Ho scritto al Professore e mi ha inviato delle sue note che condivido. Cosa ne pensate di introdurre il criterio proposto?
Con cordialità
Giuseppe Moncada

1 commento:

Anonimo ha detto...

sono a casa dalla metà di ottobre, operata 2 volte nel giro di un mese per un carcinoma maligno. fino ad ora sono stata in casa 11 ore al giorno x Brunetta sono una fannullona soggetta quindi anche alle ritenute sullo stipendio. E' giusto applicare a tutti indistintamente il nuovo regime??? Una diagnosi come la mia o chi ha avuto un infarto non avrebbero bisogno di uscite giornaliere per un recupero funzianale? Di tutta l'erba un fascio! Tra breve inizierò chemio terapia o poi radio terapia e potrò anche uscire per fare una passeggiata (se mai ce la farò!!!) solo ora mi è riconosciuta la grave patologia. Non ho parole