lunedì 4 agosto 2008

LA BUONA CONDOTTA E IL PRINCIPIO DI AUTORITÀ

Anche nei giornali di oggi sono numerosi i commenti sulla ri-valutazione della condotta nella scuola. Le riflessioni più interessanti sono di un neuropsichiatra infantile, Giovanni Bollea, e di uno psicologo-analista, Claudio Risé. Sul "Messaggero" Bollea, in un pezzo intitolato Riscoprire i valori e il principio di autorità , richiama soprattutto i genitori alla consapevolezza del loro ruolo nei confronti dei figli adolescenti ("un'età terribile"), abbandonando la comoda e nefasta idea che sia meglio "non interferire" nella loro vita e trasmettergli invece "il valore del lavoro, il senso profondo e positivo del fare bene come molla per fare meglio".
Claudio Risé sul "Mattino" (La buona condotta che serve ai giovani) sottolinea il paradosso di una scuola che dal 1998 in poi, per "merito" di Berlinguer, si è fondata su una netta separazione tra profitto scolastico e formazione educativa. Per Risé questa scelta nasce da una visione ideologica secondo cui il rispetto delle regole è obbedienza a regole e modelli di comportamento "borghesi", in quanto tali ostacolo ad un vero cambiamento della scuola.

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