martedì 14 luglio 2009
ACCADE ANCHE IN ITALIA: LA LEGGE È LEGGE
Era bravissima, era da cento e lode, ma durante la prova di matematica aveva un telefonino in mano e lo guardava. Tanto è bastato per essere allontanata dall'esame di maturità; di conseguenza dovrà ripetere l'anno. Stranamente è successo in Italia. Complimenti agli esaminatori che hanno mantenuto questa difficile, ma giusta decisione. Chissà, forse la studentessa dalle sue precedenti esperienze e osservazioni aveva avuto più di un motivo per concludere che nella scuola e nella società italiane le regole in genere sono considerate al più dei consigli, degli orientamenti di massima che non hanno quasi mai serie conseguenze. Leggi
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7 commenti:
Summum ius, summa iniuria
DVRA LEX
SED LEX
Giustizia sommaria
Scusate se insisto, ma mi sembra una "giustizia" sbrigativa e sommaria, senza alcun contraddittorio, senza la possibilità di difendersi e dire le proprie ragioni. Quasi un linciaggio!
Quali ragioni? se è proibito usare il cellulare, è proibito; a maggior ragione se si tratta di un cellulare di riserva estratto dopo aver consegnato il primo. O per ritirare la patente a uno che guida ubriaco e va a duecento all'ora bisogna sentire le sue ragioni? Il fatto è che in Italia sucede proprio così, e "lo fanno tutti", e tutti "tengono famiglia"; quindi nessuno si aspetta che le sanzioni previste siano anche applicate; per cui questa ragazza si può legittimamente considerare sfortunata e si può anche umanamente compatirla. Ciò non toglie che questo andazzo dovrà pur cambiare, se vogliamo uscire dal terzo mondo.
Ma che c'è da discutere? L'alunna, preparata o meno, si è bellamente infischiata delle regole ed è stata punita. Severamente? No, secondo quanto previsto dalla legge. Ha pagato per tutti? No, solo per la sua dabbenaggine o forse un giudice dovrebbe mandare assolto un criminale confesso perché molti, anche in altre aule di giustizia, la fanno franca? Basta con questi piagnistei demenziali!
La questione è che, com'è ben detto nel post originale, è assai probabile che questa alunna avesse avuto modo di concludere che il rispetto delle regole è cosa da fessi. Per anni ho avuto a che fare con una docente e vicaria del preside (!), peraltro rigorosamente progressista e vicina ad alcuni pedagogisti ad alto livello ministeriale, che disprezzava questo o quel bravo alunno (o alunna) affermando: "E' egoista, già lo immagino, il giorno della prova scritta si metterà in un angolo e non vorrà aiutare nessuno dei compagni!" Ora, se c'è una vera inversione di tendenza, come sembra (anche in base ad alcuni recenti sondaggi), ben venga e sarò il primo a esserne felice; ma se si trattasse soltanto di un "a chi tocca, tocca", come quando - per dire - vengono multate le auto in doppia fila, risparmiando però quelle nei paraggi di un certo Lussuoso Negozio, allora saremmo davanti all'ennesima italianata. La Commissione in questione ha fatto correttamente il suo dovere, ma occorrerebbe che tale atteggiamento diventasse, non dico generale, ma almeno largamente diffuso. Speriamo, quindi, che si tratti di un primo passo e non di un caso isolato.
Basta con gli stereotipi.Progressista=lassismo e conservatore=rigore.
Ci sono fin troppi controesempi e l'ipocrisia di chi il rigore e le leggi le vuole solo per gli altri...
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