Diversi giornali, tra cui il Quotidiano Nazionale(http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?go=Articolo+precedente&numart=I67I5&tipcod=0&numpag=1&maxpag=2&tipimm=1&defimm=0&titolo=&tipnav=1) pubblicano oggi la notizia che lo schiaffeggiatore di un docente, dopo esser stato sospeso per novanta giorni, si è trasferito in un altro istituto per non perdere l'anno. Se nessuno smentisce, ciò significa che questa enormità non è vietata; eppure è come se il ritiro della patente valesse soltanto nel Comune in cui l'automobilista si è comportato male...
Naturalmente c'è sempre un preside che la sa lunga in tema di "disagio". Commenta infatti sul "Corriere della Sera Lombardia" un ex dirigente di quello stesso istituto: "Lo schiaffo dato al professore è sintomo di un problema che va risolto alla radice. I tre mesi di sospensione sono giusti, ma da soli non valgono nulla. Penso che fosse necessario intervenire prima".
Insomma, in ultima analisi la responsabilità non è del ragazzo, ma della scuola che non è intervenuta, magari spiegando che non si schiaffeggiano i docenti...
(GR)
giovedì 22 maggio 2008
BELL'ITALIA: MI HANNO SOSPESO? E IO VADO IN UN'ALTRA SCUOLA...
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