Luca Ricolfi, forse il più acuto osservatore della politica italiana, nell’editoriale di oggi sulla “Stampa” individua i punti deboli della politica del centro-destra, che anche le vicende dei provvedimenti sulla scuola hanno messo a nudo.
“Tuttoscuola” aiuta a diradare la nebbia sull’entità dei cambiamenti di rotta del ministro con un articolo in due parti (Gelmini/1 e Gelmini/2).
“L’Unità”, invece, con la scrittrice Silvia Ballestra, sostiene che “il maestro unico (o prevalente, questione di lievi e paraculeschi slittamenti semantici) è facoltativo”. Ma tra le scelte alternative sembra proprio che non ci sia più il modulo.
Ancora nebbia fitta, invece, sulle sorti dell’italiano nella scuola media, che, secondi gli annunci delle settimane scorse, doveva essere “potenziato” insieme alla matematica. L’orario minimo obbligatorio sarà di 30 ore, mentre dovrebbero sparire le ore solo in teoria opzionali della riforma Moratti (il famoso 27+6). L’insegnamento di lettere, che attualmente dispone di 9 ore più 2 “opzionali” per classe (in pratica le tradizionali 11), secondo quanto si dice perderebbe 2 ore. Facendo i conti: almeno 2 ore di storia, più 2 di geografia, a cui si aggiungerà dal prossimo anno quella di educazione civica; e fanno 5. Per l’italiano ne resterebbero quindi 4, contro le attuali 7. Anziché essere potenziato, subirebbe quindi una decurtazione del 42,8%...
lunedì 15 dicembre 2008
ZIG ZAG, STOP AND GO, MARCE INDIETRO; MA LA NEBBIA COMINCIA A DIRADARSI
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2 commenti:
quello che stavo cercando, grazie
molto intiresno, grazie
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