Secondo la presidente della Commissione Cultura alla Camera Valentina Aprea, che oggi ne scrive (tra le altre cose) sul "Riformista", i corsi di recupero estivi "si sono dimostrati dispendiosi e di scarsa efficacia. Riteniamo che il recupero debba avvenire durante l'anno scolastico, al mattino, e non in una sorta di 'doposcuola mascherato' [sic]. Gli studenti dovranno poter aumentare le ore di lezione nelle materie in cui si riveleranno più deboli, a scapito di altre". Siamo certi che tanto il giudizio quanto la proposta non sono basati su quell'opinionismo impressionistico che impazza sui mass media, dove quasi tutti si esonerano disinvoltamente dal misurarsi con i dati di fatto e con la praticabilità delle proposte. Attendiamo indagini e dettagli in merito. Quanto ai costi dei corsi estivi, si può anche pensare a una compartecipazione alle spese delle famiglie: pagare una quota ragionevole per la partecipazione a un gruppo di recupero sarebbe molto più economico della ripetizione privata, responsabilizzerebbe studenti e genitori e consentirebbe alle scuole di contenere i costi e quindi di aumentare la durata del corso.
Lo psicologo Claudio Risé mette in evidenza l'importanza del saper "raccontare" la storia, ricollegandosi anche alla centralità dei "narratori" in tutte le culture.
lunedì 29 settembre 2008
Per APREA i corsi di recupero estivi non funzionano. Su quale base lo dice? RISÉ: la storia va saputa raccontare
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento